L’esplosione del Mago

Bargnani al tiro: che serata per lui!

Doveva arrivare, prima o poi.
La prima, vera, grande notte di Andrea Bargnani s'è fatta aspettare fino a metà  Dicembre. E caspita, l'attesa è stata ripagata, con gli interessi!

Fino ad oggi, il cammino di Andrea era stato già  di per se più che soddisfacente, ma non aveva ancora regalato La Prestazione, quella da far sobbalzare i suoi fans sulla sedia, quella da far riscrivere il record italiano di punti in Nba (18 di Esposito), quella da far esaltare i tifosi americani e pure i giornalisti, quella da giustificare per davvero i titoloni che riserva la Gazza all'italiano.

La gioia per una partita del genere è perlopiù maggiore in quanto è arrivata piuttosto inaspettata, dopo una serie di partite nelle quali tutto pareva andare storto.

Ma andiamo con ordine.

Ci eravamo lasciati dopo la vittoria a New York con un Bargnani in "costante ascesa", fiduciosi sulle qualità  di Andrea, rinfrancati dalle parole spese dai personaggi dell'ambiente Nba su di lui.

Nei tre giorni di riposo che hanno avuto i Raptors, infatti, sono arrivati i complimenti di Isiah Thomas ("Grande tiratore, grande scorer" per il modo in cui cercano di giocare i Raptors, lui è stata la scelta perfetta perché può allargare la difesa, è un buon passatore ed è bravo a maneggiare la palla") e soprattutto una stupenda analisi del primo scorcio di stagione su draftexpress.com: insomma, se all'inizio nessuno parlava del romano, ora qualcosa è cambiato.

Si ritorna in campo, a Cleveland, e la prestazione è nuovamente incoraggiante: nella sconfitta (95-91) Bargnani segna 14 punti, (6^partita di fila con più di 10 punti) mostra buona aggressività  e difende anche decentemente (con le solite amnesie, sia chiaro) prendendo uno sfondamento e stoppando Gooden" ovvio, non voglio tracciare il ritratto di un difensore superbo, ma sono piccoli segnali incoraggianti.

La voce più positiva del Box Score, però, è uno 0: quello alla voce "falli". Se Andrea riuscirà  a gestire i suoi falli, tutto sarà  più facile per lui.

L'attesa per la seguente partita, per altro anche trasmessa su Sky, si fa dunque spasmodica: chissà  come se la caverà  a Chicago, contro i "surging" Bulls di un Ben Wallace in crescita? Domanda che rimarrà  senza risposta, perché la delusione alla palla a due è enorme: Bargnani non gioca a causa di problemi alla schiena. Sui forum americani subito si rimpiange l'assenza del Mago: segno che il romano ha già  fatto breccia nel cuore dei tifosi anche oltreoceano.

Smaltita la delusione, riposte le patatine nell'armadio e la bevanda in frigo, si va a dormire preoccupati per questa defezione: il fantasma di McGrady si presenta, con i suoi "Back Spasms" a torturarlo. Ma è un pensiero che non voglio nemmeno considerare, e la partita seguente arriva a scacciare ogni dubbio.

Nel match casalingo contro i Blazers, Andrea c'è, e con una sorpresa: data l'assenza di Bosh (problemi al ginocchio) parte addirittura in quintetto! Tutto fa presagire, dunque, ad una serata da ricordare, almeno per l'italiano: la prima partenza in quintetto, l'assenza di Bosh, l'assenza dall'altra parte di un giocatore come Randolph (squalificato per un gestaccio fatto al pubblico ad Indiana), la trasmissione della partita su Sport Italia alle ore 19 (la prima volta portò decisamente fortuna)…e invece il Mago, per la prima volta, stecca.

Sarà  stata l'emozione, sarà  stato il fastidio alla schiena, sarà  stata la pressione, ma tant'è che Andrea si presenta mollo, timido, spaesato e col braccino corto.

Sbaglia di tutto e di più, commette tanti falli, non ruota in difesa e va sempre corto sui tiri dalla distanza: insomma, un mezzo disastro.

Toronto viene battuta 93-83 dai Blazers degli ispiratissimi Jack e Webster, e non a caso, ecco che i detrattori del Mago spuntano fuori come i funghi nel bosco dopo il temporale autunnale.

In Back to Back arriva la trasferta a Miami (persa 99-77), nella quale il romano ritorna a sedersi inizialmente in panchina a favore di Grahm.

Quando entra, il trend non cambia: dopo un bel canestro, sbaglia moltissimi tiri (4-12 alla fine), perde banalmente palloni, difende davvero male (Wade, che già  segna quando vuole a difesa schierata, è andato a nozze con le mancate rotazioni di Andrea sulle sue penetrazioni) e a rimbalzo è un agnello impaurito.

Non viene inoltre aiutato dai compagni, in particolare da Ford, che lo ignora sempre, preferendo penetrazioni impossibili e folli (quasi sempre concluse con un TO) a semplici passaggi per il compagno smarcato.

I 10 punti (in 31 minuti) sono l'unico aspetto da salvare della partita, che è stata accolta dai soliti detrattori come manna dal cielo: "Bargnani è già  finito" "Bustnani" "La scelta numero 1 a questo qui??" sono commenti che si spargono sui forum mondiali.

Era questo, dunque, lo scenario che ha preceduto la partita ad Orlando: concorderete con me, dunque, che fosse molto dura scommettere che una partita simile sarebbe stata quella del riscatto e dell'"esplosione", contro i Leaders della Eastern Conference, contro Dwight Howard arrabbiato e Milicic in gran forma.

Si dice che le cose migliori accadano quando meno uno se le aspetti: mai frase fu più azzeccata.
Al TD Waterhouse Center assistiamo ad una prova favolosa del Mago: entra nel primo quarto, stoppa Dwight Howard e Battie, penetra con aggressività  a canestro, segna 8 punti in 6 minuti scarsi del primo tempo e mostra progressi in difesa.

Ma il dolce sta nel fondo, si dice, ed anche qui, come negarlo? Se nel primo tempo la prestazione pareva essere comunque la solita, con il tiro da 3 che pareva continuare a latitare, nella ripresa Andrea mette su un festival della "bomba": segna la prima nel terzo quarto e da lì non si ferma più: una dietro l'altra, anche da 8 metri, 5 triple consecutive (su 5 tentativi)che spaccano la partita e permettono a Toronto di allungare e vincere.

Milicic, gasato dal confronto con l'europeo che gli ha rubato l'onore di essere la più alta scelta del vecchio continente nella Nba, non sa davvero più a che Santo votarsi, dato che Bargnani gli tira in faccia da tutte le distanze.

Il tabellino finale recita 23 punti (5-8 da 3), 6 rimbalzi, 2 stoppate 5 perse e 3 falli: polverizzato il record di Esposito, annichiliti i "Bustnanisti", esaltati i tifosi Raptors.

E di mattina leggere Nba.com, per noi, è la migliore colazione che si possa desiderare: in Home Page campeggia il titolo "Bargnani Vola Alto Per i Raptors", nei video del giorno compare "Bargnani is Bravo From Deep", il recap di Nba.com è ovviamente dedicato a lui.

Insomma, una notte davvero da ricordare, per tutti coloro che l'hanno seguita, incollati ad un Play by Play, esaltati per quella scritta "Bargnani made a 27 foot 3-pointer from the right wing", consapevoli che è tutto vero!

Forza Andrea!

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