Dwight Howard sta portando di peso i Magic ai Playoffs
"Ora come ora è l'ala grande più dominante della Lega, non c'è nessuno al suo livello. Se continua così credo che partirà in quintetto a Las Vegas".
Queste parole sono dette da Coach Hill riguardo a Dwight Howard, che è la stella della squadra e sta trascinando i Magic ad una stagione impronosticabile. Con il riferimento a Las Vegas si intende all'All Star Game 2007, che sarà disputato nella "Sin City".
Ci eravamo lasciati con 10 vittorie e 4 sconfitte, con la squadra che doveva affrontare cinque partite ad Ovest: il "test", come lo definiva l'Orlando Sentinel. I Magic hanno chiuso questa sera il loro viaggio ad Ovest e tornano con un più che buono 4-1. Ad arrendersi sono stati gli Utah Jazz (che fino ad all'ora avevano un record di 7-0 in casa. Ora hanno 9-1, solo i Magic hanno quindi espugnato l'EnergySolutions Arena), i Seattle Supersonics, i Portland Trail Blazers e i Sacramento Kings. A fermare Howard e compagni ci hanno pensato invece i Los Angeles Clippers.
Andiamo in ordine cronologico: dopo la vittoria di sabato contro Atlanta in casa i Magic hanno giocato a Utah, cavalcando una striscia di tre vittorie in fila. ESPN ha chiamato la sfida "lo scontro tra le sorprese" e i Magic hanno portato a casa la vittoria imponendosi 88-75. Giorno di riposo e partita a Seattle: Sonics sconfitti 94-84. Poi arriva la trasferta a Portland dove i Magic vincono ancora, questa volta facendo fatica però, 91 ad 89. Sei vittorie in fila, di cui tre in trasferta, niente sembrava fermare i Magic. Ci hanno pensato i Clippers a tenere i Magic con i piedi per terra: Brand trascina la squadra con 31 punti alla vittoria 116-91.
Se da una parte Orlando non ha giocato al massimo, dall'altra i Clippers hanno trovato la partita della "domenica": con il 60% dal campo ed il 55% da tre punti è difficile perdere. Va dato tuttavia merito alla squadra della California.
Questa sconfitta ha forse fatto bene (se può una sconfitta fare del bene) alla squadra della Florida perché si iniziava già a parlare di Magic campioni ad Est. Bisogna riconoscere che l'avvio di stagione è ottimo, però bisogna anche affrontare la realtà : i Magic non hanno un organico di quel livello, ad inizio stagione se si sarebbero raggiunti i play-off sarebbe stato il massimo. Le cose stanno andando bene, ma bisogna rimanere umili e continuare a lavorare perché non ci vuole molto a perdere tre-quattro partite in fila.
Back-to-back a Sacramento ed i Magic fanno capire di avere dimenticato la sconfitta del giorno prima: vittoria per 92-89 e si torna ad Est. Si torna con un record di 14-5 (.737) ed il primato e nella Southeast Division e ad Est.
In queste trasferte il protagonista è stato Dwight Howard: 18 punti, 12.4 rimbalzi, 1.6 assists e 2.8 stoppate a partita con il 67% dal campo. E' il leader della squadra in minuti giocati (35.8), punti (17.1), rimbalzi (13.3), stoppate (2.06; Milicic ne da via 2 a partita in 13 minuti di meno, non male il serbo) e percentuale dal campo (59%). In questa settimana si è aggiudicato il "titolo di giocatore della settimana", seconda volta per lui in tre settimane.
Con queste cifre può ambire, oltre al titolo di miglior difensore della Lega e a vincitore della classifica dei rimbalzi, ad essere nel quintetto che rappresenterà la Eastern Conference nell'All Star Game a Las Vegas in Febbraio.
Non dimentichiamoci, però, che i Magic sono una squadra dotata di altri buonissimi giocatori e, nonostante Howard si possa definire una star, giocano di squadra. La palla, infatti, non va sempre e solo ad Howard, ma viene passata fra tutti i giocatori finché uno di questi non ha un buon tiro da prendersi.
"Sappiamo tutti che Dwight potrebbe segnarne 30 a partita, ma non vogliamo che questa squadra giochi solo con lui. Vogliamo avere tutti i giocatori in campo capaci di segnare e non vogliamo dare riferimenti alla difesa avversaria, quando al partita è punto a punto, su chi marcare. Se hai tutti i giocatori che possono segnare il canestro della vittoria anziché solo uno, gli avversari devono stare attenti." .
Queste dichiarazioni di coach Hill sono più che vere: Turkoglu ha segnato il buzzer beater contro Seattle, Hill tre giorni fa ne ha segnato uno contro Portland, in più ci sono i tiri decisivi di Dooling, Arroyo e Nelson (quest'ultimo proprio ieri ha segnato la tripla della vittoria su Sacramento). Oltre ad Howard, altri cinque giocatori possono segnare il canestro della vittoria: questo aiuta i Magic ad essere difficilmente prevedibili nei finali di partite tirate.
I Magic, finita la trasferta ad Ovest, sono attesi da sette partite in due settimane. Affronteranno prima i Pacers ad Indianapolis, poi avranno Detroit; Philadelphia (back-to-back); Phoenix e i Raptors di Bargnani in casa. Trasferta a Charlotte e ritorno al TD Waterhouse Center sabato 16 Dicembre per affrontare Lebron James ed i suoi Cleveland Cavaliers. Dopo di che finalmente tre giorni di riposo.
Fresco del titolo di allenatore del mese di Novembre, guidando i suoi con un record di 10-4, coach Brian Hill non si ferma ed è già pronto per questa serie di partite: "Dobbiamo continuare a lavorare sodo come stiamo facendo. Ad Ovest ci è andata bene, speriamo di fare altrettanto anche in queste due settimane".