Paul Pierce dà ancora prova della sua classe
Anche questa settimana i Celtics gettano al vento la possibilità di chiudere positivamente un'ottava. È impellente la necessità di trovare il classico bandolo della matassa per tornare ad un record positivo prima della trasferta ad ovest di fine dicembre.
Risultati
Boston Celtics @ Milwaukee Bucks 111-98
New Jersey Nets @ Boston Celtics 106-103
Boston Celtics @ Toronto Raptors 102-106
Commento
Continuano gli alti e bassi per i Celtics, una cosa normale visto la giovane età del roster tranne qualche elemento, ma non giustificabile se questo vuol dire vincerne una e perderne due.
D'altronde la storia della gioventù regge fino ad un certo punto, perché se è lecito non aspettarsi il titolo quest'anno, è più abbordabile un approdo tranquillo ai play-off, traguardo che noi pensiamo fermamente che questo roster possa raggiungere.
Eppure la squadra non ottiene i risultati che ci si aspetta. Colpa del coach? È la risposta più semplice è forse anche la più vera, ma sarebbe riduttivo pensare che sia solo questo il problema, perché se è vero che l'allenatore indirizza l'allenamento, adotta tattiche durante la gara, decide chi è meritevole di giocare e chi no, poi in campo ci vanno i giocatori, ed è compito del general manager Danny Ainge decidere chi tra questi è meritevole di continuare ad indossare la casacca biancoverde. Attendiamo con fiducia che questo accada, magari portando un veterano in cambio di qualche giovane che possa far fare alla squadra un salto di qualità .
Riguardo eventuali scambi, una recentissima dichiarazione di Doc Rivers va proprio in questa direzione: "probabilmente dovremo aggiungere un veterano, non quest'anno, forse è possibile il prossimo utilizzando qualche giovane per farlo". Ne possiamo ricavare due elementi: il primo è un messaggio rivolto ai giocatori, ovvero attenzione che chi non gioca bene sarà scambiato. Il secondo è rivolto ai tifosi: vogliamo vincere subito e non rifondare completamente. Forse si vuole attendere il termine di questa stagione per vedere la situazione e decidere di conseguenza, ma non escludiamo un'accelerazione magari entro la trading deadline di febbraio.
In ogni caso Doc ha dichiarato che la difesa è importante per vincere le gare e segnare con più facilità , ma auspichiamo che lo stesso Doc dia più importanza a questo importante elemento rispetto a qualche tempo fa quando in allenamento ne dedicava solo il 10% del tempo. Significativa la dichiarazione di Doc dopo la gara di Toronto "Scal era l'unico giocatore della nostra squadra in grado di difendere su Chris Bosh". Perché Scalabrine si e Gomes e Jefferson no? Esperienza? Forse, ma in ogni caso non è una buona notizia.
Un altro problema è la mancanza di continuità all'interno della stessa partita. È capitato spesso di vedere tre quarti giocati bene e poi crollare nell'ultima e decisiva frazione di gioco. La sensazione è che i Celtics non siano fisicamente, mentalmente ed emozionalmente pronti per giocare tutti i 48 minuti, e se fosse così non sarà facile risolvere il problema. "Abbiamo bisogno di giocare assieme per quattro buoni quarti" ne è convinto Paul Pierce, il quale ha anche la sua ricetta per vincere le gare ogni sera: "più attenti in difesa e diminuire le palle perse". Decisamente non ha torto.
Nel frattempo iniziano a sentirsi i primi fischi ed è una reazione comprensibile. Ainge commenta amareggiato: "penso che sia triste e completamente ingiusto. Non so che altro dire, non rispondiamo nel giusto modo e lasciamo che le nostre emozioni prendano il sopravvento". Il buon Danny continua a prendere le difese di Rivers e non sappiamo finchè lo potrà difendere se i risultati non arriveranno.
Una delle spiegazioni per il momento poco positivo lo offre ancora Ainge: "durante la striscia di tre gare vincenti abbiamo avuto una fantastica settimana di allenamento, poi abbiamo avuto infortuni che non ci hanno permesso di allenarci duramente". Tutto giusto, ma la nostra sensazione è che sia solo una parte del problema…
Dopo un inizio incerto comincia a carburare Sebastian Telfair, il quale sta forzando di meno e va a canestro solo quando ne ha reali possibilità . È anche più attento alla difesa e ha nettamente vinto al momento la sfida contro Rondo per il ruolo di playmaker, complice anche qualche piccolo problema fisico del secondo. Il suo minutaggio ridotto è dipeso anche dalla decisione di mettere West come cambio, pertanto i minuti per Rajon sono praticamente spariti, di fatto ridotto a ruolo di terzo play. Un buon giocatore nello spot numero 1 è condizione indispensabile per veder risalire i Celtics, speriamo che Bassy prosegua nei suoi miglioramenti. Forse per rincuorare Rondo, Doc ha affermato che "avrà il suo spazio in futuro, io ci credo".
Continua ad essere sempre caldissima la mano di Gerald Green oltre l'arco del tiro da tre punti, questa settimana ancora con un notevolissimo 3 su 4, mentre sembra sistemato il tiro dalla media e corta distanza con un buon 3 su 6. La sua percentuale da oltre l'arco è vicina a quella dei migliori tiratori della lega come Brent Barry e Kyle Korver. "Ho molte opportunità per i miei tiri da tre punti", infatti i penetratori come Pierce, Telfair ed anche Wally attirano le difese offrendogli quei metri necessari per tirare con tranquillità . La speranza è che ora non si accontenti di tirare, ma che lavori su tutte le sue carenze, in special modo la difesa.
Infortuni
Ancora infortuni a Boston, un problema che non vuole vedere una fine. Doc Rivers è preoccupato perché durante gli allenamenti è difficile mettere assieme una squadra di 10 elementi e se non si possono avere degli allenamenti completi risulta più difficile, soprattutto per i più giovani, migliorare il proprio gioco.
Possiamo iniziare il lungo elenco dei soggiornanti non paganti delle bianche mura con la croce rossa su sfondo bianco di proprietà dei Celtics nientemeno che con Paul Pierce. Durante la partita contro i Raptors nel terzo quarto si è contuso il gomito destro. "È simile all'infortunio che ho avuto lo scorso anno, ora non possiamo che aspettare e vedere" è lo sconsolato commento del giocatore.
Abbiamo iniziato col miglior giocatore del roster, proseguiamo con il secondo migliore, ovvero Wally Szczerbiak, che ha avuto una distorsione alla caviglia sinistra dopo essere caduto male in seguito ad un tentativo di cattura di un rimbalzo sempre durante la gara contro Toronto. Per entrambi i giocatori questo fine settimana sarà dedicato ad accertare le loro reali condizioni.
Rimasto fermo per buona parte della settimana per i dolori alla fascite plantare al piede sinistro, Kendrick Perkins ha giocato tutte le partite patendo e soffrendo per il dolore, ma è ovvio che le sue prestazioni non siano eccelse. "L'allenamento è assolutamente vitale, questi ragazzi hanno bisogno d'essere in campo ogni giorno" ha detto giustamente Rivers, purtroppo per Perkins al momento non è possibile. Forse l'idea di tenerlo completamente a riposo non è un'idea da scartare, ma Doc è convinto che per non rallentare la crescita del giocatore sia meglio per lui giocare le partite e, se non ce la fa, non partecipare all'allenamento piuttosto che rimane totalmente fermo.
Purtroppo anche gli altri due centri in roster sono appiedati, Michael Olowokandi infatti continua ad avere problemi agli addominali ed i suoi miglioramenti sono così lenti che non gli permettono ancora di stabilire una data di rientro, mentre Theo Ratliff ha incontrato lo specialista di medicina riabilitativa Andrew Fischer per trovare una soluzione al suo problema alla schiena. Le iniezioni del dottor Fischer, accompagnate da esercizi specifici, hanno permesso al giocatore di diminuire il dolore e migliorare flessibilità e forza, ma anche per lui le previsioni per un rientro non sono stimabili, Ratliff preferisce attendere di stare perfettamente in forze prima di rientrare piuttosto di andare avanti ed indietro dall'infermeria per tutta la stagione.
Curiosità
Allan Ray vedeva l'approssimarsi del primo di dicembre come una questione di vita o di morte (di carriera cestistica). Quel giorno infatti era l'ultimo utile per decidere se la sua permanenza a Boston sarebbe stata confermata oppure sarebbe stato lasciato a casa. In ballo c'erano 312.718 dollari per il resto della stagione, bruscolini se paragonati alle cifre che girano nell'NBA, ma una gran bella somma per i comuni mortali. Ainge ha deciso di tenerlo, ma in realtà la decisione è stata condizionata da tutti gli infortuni che stanno accadendo a Boston. Per Ray probabilmente ci sarà la Development League, per parcheggiarlo in attesa di tempi migliori, infatti Doc ha detto che "Danny ed io pensiamo che diventerà un buon giocatore nel futuro e non vogliamo che sia da nessun'altra parte".
In mancanza di notizie sul campo, Ray fornisce delle notizie fuori dal campo. Lo scorso 28 novembre il giocatore ha ottenuto il permesso di saltare un allenamento per assistere la moglie durante la nascita di suo figlio. Se arriveranno notizie più dettagliate ve le forniremo la settimana prossima.
I migliori della settimana
Forse è la prima settimana della stagione dove i dubbi a chi assegnare i due riconoscimenti non esistono. Nelle prime due partite della settimana Paul Pierce è stato nettamente il migliore seguito dal fedele Szczerbiak. Nell'ultima invece le prestazioni si sono livellate, ma non ci sono dubbi sul valore dei due giocatori rispetto agli altri componenti del roster mostrato in settimana.
Note di merito per Telfair in buon controllo, anche se vorremo vedere qualche assist in più; Jefferson in recupero dopo l'operazione mostrando lampi di classe sopraffina; Gomes che fallisce poche gare, una sicurezza.
Classifica:
9 Pierce
4 Szczerbiak
1 Jefferson
1 Gomes
Appuntamenti e classifiche
Ancora una volta sono tre gli appuntamenti della settimana prossima:
lunedì in trasferta contro Chicago
mercoledì in casa contro Memphis
venerdì in casa contro Phoenix
Iniziamo la prossima ottava con due partite tutto sommato abbordabili, la prima (Chicago) implicata nel marasma dell'Eastern Concerence, la seconda è ultima nella Western Conference. Terminiamo il terzetto di partite incontrando Phoenix, la quale sta tornando in alto dopo una partenza sottotono.
In questo momento i Celtics sono purtroppo in grado di lasciarsi sfuggire anche questa occasione per mettere a segno una settimana positiva, com'è già successo in questa stagione, oppure potranno dare una bella sorpresa ai propri tifosi prima della dura trasferta ad ovest subito dopo aver aperto il panettone (in America usano mangiarlo solo gli italo-americani, ma va bene lo stesso).
È ancora presto per fare disanime sulla classifica, ma introduciamo l'argomento facendo solo notare come sia ancora terribilmente presto per imbastire la benché minima analisi. Prendiamo per esempio l'andamento della posizione di Boston nell'Atlantic Division questa settimana: siamo passati dalla vetta della divisione ad inizio settimana al fondo della stessa sul finire di questa stessa ottava. Com'è possibile? Chiaro: è ancora presto.
Una cosa però è curiosa, e ci riallacciamo al marasma dell'Eastern Conference citato sopra: a parte le prime 4 della Conference, tutte le altre squadre sono racchiuse tra le 5 e le 6 vittorie tranne l'ultima che ne ha 4, ovvero bastano due vittorie in più od in meno per passare dalla 5° alla penultima posizione. Questo dato di fatto ci fa riflettere su varie cose: il ben noto invito ad aspettare ad analizzare la classifica, ma anche che il tasso di talento della Eastern Conference in quest'inizio di stagione si sta appiattendo, verso il basso peraltro, anche se riteniamo che sia una cosa solo momentanea; per finire nulla è ancora perduto per le speranze di partecipare ai play-off, certo che prima o poi bisogna pur mettere insieme una lunga striscia di vittorie.
A risentirci.