Profili : Jimmie Johnson

Jimmie Johnson e la sua Chevrolet n.48

Ha iniziato presto Jimmie Johnson a vincere campionati. Nato il 17 Settembre 1975 in California, precisamente nella cittadina di El Cajon, ha avuto le prime esperienze motoristiche gia' a 4 anni con minimoto da 50cc.

Nella famiglia le corse sono la passione principale di papa' Gary, che lavora per una casa di pneumatici e mamma Cathy che guida il bus della scuola. E cosi il passatempo preferito nei weekend per il piccolo Jimmie è divertirsi con le piccole moto sui mini circuiti preparati dal padre insieme ai fratelli Jessie e Jarit, nelle zone dove la famiglia si ferma a campeggiare. Ad 8 anni vince il campionato della classe 60cc, pur dovendo saltare le ultime gare a causa di un infortunio al ginocchio.

Dalle moto il passaggio alle quattro ruote avviene attraverso le gare di fuoristrada pick-up della serie Mickey Thompson Entertainment Group (MTEG) Stadium Racing Series, dove per tre anni consecutivi dal 1992 al 1994, il giovane californiano vince campionati e gare a ripetizione.

Nel 1993 avviene una svolta importante. Durante una gara al Los Angeles Coliseum, il campione di Supercross Rick Johnson, divenuto amico e mentore di Jimmie dai tempi delle moto, lo presenta a Herb Fishel, direttore esecutivo della sezione corse della GM. Dopo averlo osservato tutto l'anno, Fishel decide che quello è il pilota giusto per le sue vetture. Jimmie passo' cosi' alla guida di buggy e grossi pick-up in gare nel deserto e in piste sterrate, affinando la precisione e la capacita' di controllo del mezzo.

Nel 1996 e 1997 vince la Winter Series SODA (Short Course Off-Road Drivers Association Series) e negli stessi anni migliora anche la capacita' comunicativa con tifosi e possibili sponsor facendo il reporter per ESPN sempre in gare della stessa serie.

Nel 1997 finalmente il primo assaggio di corse su asfalto, nella ASA (American Speed Association), dove l'anno successivo viene nominato Rookie of the Year, dopo aver concluso la stagione al quarto posto in classifica generale, nella sua prima stagione completa. Le sue vittorie gli valgono nello stesso anno, il 1998, il debutto nella NASCAR. Inizialmente nella Busch Series, la serie immediatamente precedente alla categoria regina, la Cup Series, oggi nominata Nextel Cup. Corre tre gare tra cui ad Indianapolis e Homestead.

Nel 1999 corre cinque gare nella Busch Series, con migliore risultato un settimo posto a Milwaukee. E' terzo nel campionato ASA, con due vittorie all'attivo, a Memphis e Orange County. Nel 2000 corre la prima stagione completa nella Busch. Arriva 6 volte nei primi dieci, e finisce 10° in campionato e terzo nella battaglia per il titolo di rookie dell'anno. E' la sua prima vera stagione di corse ad un certo livello e gli permette di conscere piste e accumulare esperienza.

Nel 2001 arriva la prima vittoria nella Busch Series, al Chicagoland Speedway e la prima apparizione nella NASCAR Nextel Cup Series, sul circuito di Charlotte, con la Chevrolet n.48 del team Hendrick Motorsports, dove finisce 39esimo. Nella Busch a fine anno è ottavo in campionato.

Il 2002 è il primo anno completo nella Nextel Cup, quello da rookie. Risultato? Tre vittorie, due a Dover e una a Fontana, primo debuttante nella storia della NASCAR a vincere entrambe le gare stagionali su uno stesso circuito, 6 arrivi nei primi cinque e 21 nei primi dieci. In classifica generale chiude al quinto posto, ed è il primo rookie nella storia a comandare la classifica durante l'anno. In piu' aggiunge anche 4 pole position, tra cui quelle a Daytona e Talladega, i due superspeedway, piste sulle quali si viaggia al massimo per tutto il giro, ad una media superiore ai 300 chilometri orari.

Nel 2003 è gia' tempo di provare l'assalto all Nextel Cup. Con 3 vittorie, una a Charlotte e 2 nel New Hampshire, 14 piazzamenti nei primi 5 e 20 nei primi dieci, chiude la stagione al secondo posto dietro al vincitore Matt Kenseth.

Vince la gara All-Star su quello che diventa sempre piu' il suo circuito preferito, Charlotte, sede del Lowe's Motor Speedway. Il 2004 è la stagione di inaugurazione del formato attuale della NASCAR, con la Chase for the Nextel Cup. Dopo 26 gare i primi dieci piloti si giocano la vittoria finale nelle restanti 10 corse, ripartendo con punteggio praticamente pari, in una sorta di playoff. Proprio nell'anno in cui con 8 vittorie è il pilota piu' vincente, ma anche nei piazzamenti è il migliore di tutti: 20 volte nei primi cinque e 23 nei primi dieci.

La sua rincorsa durante la Chase, in cui vince 4 gare, per rimontare dopo una serie di ritiri, finisce corta di soli 8 punti dal vincitore Kurt Busch, il piu' risicato margine della storia. L'ultima gara a Homestead è da cardiopalma. Una bandiera gialla a pochi giri dalla fine provoca una ripartenza con 3 giri da percorrere. Greg Biffle, compagno di team di Busch, vince tenendo a bada proprio il duo del team Hendrick, Johnson e Jeff Gordon, consentendo a Busch di conquistare la Nextel Cup piazzandosi quinto. Per il terzo anno consecutivo vince entrambi gli appuntamenti su un circuito, questa volte su due, Pocono e Darlington.

Lo scorso anno, il 2005, lo vede sempre in lotta per la Nextel Cup. Con 4 vittorie, Las Vegas, Dover e due a Charlotte, 13 arrivi nei primi 5 e 22 nei primi 10 si conferma come il pilota piu' vincente dal suo debutto. Sono cinque pesanti ritiri a precludere le possibilita' di vittoria finale, compreso quello nell'ultima gara a Homestead, dove una gomma tagliata lo spedisce a muro al giro 127. Con il ritiro finisce al quinto posto nel campionato vinto da Tony Stewart. Ma per il quarto anno consecutivo vince due gare su una stessa pista, è l'unico pilota a comparire sempre nei primi dieci in classifica generale dopo ogni gara, portando avanti una striscia iniziata nel 2004.

Dal suo debutto è il pilota che piu' visita la Victory Lane, con 23 vittorie. Tutti sanno che non si tratta di sapere se mai vincera' la Nextel Cup, ma solo di sapere quando.

Il 2006 è come sappiamo l'anno della consacrazione. Arriva finalmente la Nextel Cup. Con 5 vittorie stagionali, ancora 13 arrivi nei primi 5 e ben 24 nei primi 10. Il sospirato duello finale con Matt Kenseth, dopo che nella prima gara della Chase un 39esimo posto aveva ripresentato paure e fantasmi degli anni precedenti. Ma soprattutto arriva la vittoria che qualsiasi pilota vuole piu' di tutte le altre, anche dei campionati. La Daytona 500, The Great American Race, letteralmente la grande corsa americana, quella che ti spara nella leggenda, che non ti fa dimenticare piu' da nessuno, come la vittoria nel Superbowl.

E' solo il quinto pilota nella storia a vincere campionato e Daytona nello stesso anno, ma con la vittoria a Indianapolis, nella Bryckyard 400, è il primo a completare uno storico e probabilmente irripetibile tris. Dall'anno del debutto è l'unico pilota nella storia della NASCAR ad aver conquistato 20 o piu' arrivi nei primi dieci in ogni stagione, ed è l'unico anche ad essere stato in testa alla classifica generale in ogni anno. Quest'anno per la seconda volta ha vinto anche l'All Star Challenge che si disputa sulla Sua pista, a Charlotte, dove nell'appuntamento di Ottobre ha conquistato un secondo posto molto importante, che ha dato il via alla scalata finale al titolo.

L'anno prossimo Jimmie potrebbe dunque essere il quarto pilota a vincere per due anni in fila a Daytona. Gia' perché con lui non si tratta di sapere se ci riuscira', ma solo quando ci riuscira' e allora il quando potremmo gia' saperlo. Il 18 Febbraio prossimo a Daytona Beach.

Nei due mesi di pausa continueremo a conoscere sempre piu' a fondo il mondo della NASCAR, ma quel giorno seguite una vettura in particolare. Seguite la 48. Un numero che è gia' storia, come il 2006 del ragazzo della California.

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