Adam Morrison, Rookie of the Year?
Dove sono i rookie di quest'anno? Dopo quasi un mese dall'inizio della Nba, i giovani scelti al draft non sono ancora riusciti a dimostrare tutto il loro potenziale, solo alcuni tra questi, in alcune partite, sono riusciti ad incidere sul risultato della propria squadra.
Seguendo le scelte del draft, cerchiamo di fare un po' più di chiarezza:
Nr.1 - Andrea Bargnani: con lui non si può non essere di parte, tutta l'Italia fa il tifo perché il romano ex Benetton faccia bene, così che il basket italiano possa lanciarsi nel grande mondo della NBA. Durante le prime partite, il "Mago", ha avuto pochi minuti e di conseguenza poca sicurezza nei propri mezzi; quando Sam Mitchell però, allenatore di Toronto, gli ha dato la possibilità di giocare un tempo maggiore, Bargnani ha risposto a dovere.
In 13.7 minuti di media a partita, Andrea fattura 6.4 punti, 2.2 rimbalzi e 0.5 stoppate, ma il suo minutaggio e le sue prestazioni sono in netta ascesa, non c'è da stupirsi, quindi, se alla fine di dicembre il "Mago" riuscirà a raddoppiare tutte le sue voci statistiche. L'importante, per lui, è riuscire a rimanere tranquillo e sopportare le critiche e le pressioni dei media, che a Toronto sono più frequenti che mai.
Nr.2 - LaMarcus Aldridge: anche per lui l'inizio non è stato dei più facili, un infortunio, infatti, l'ha fermato nelle prime partite, non permettendogli di continuare l'ambientamento con i compagni. Appena tornato, però, è riuscito a guadagnarsi un certo spazio come ala grande/centro, ai danni di Magloire; Aldridge non è un giocatore spettacolare, ma grazie alla sua costanza di rendimento, è riuscito a raggiungere i 23.5 minuti di utilizzo nelle 9 partite giocate, segnando a referto 8.7 punti, 5 rimbalzi e 0.8 stoppate.
Nr.3 - Adam Morrison: il giocatore dei Bobcats è, tra le prime scelte del draft, quello che ha avuto più possibilità di giocare e quindi è quello con le statistiche più importanti: 36.7 minuti d'impiego, 15.5 punti, 2.9 rimbalzi e 1.9 assist. L'ex Gonzaga, comunque, non ha ancora dimostrato, in Nba, di essere quel tiratore che tutti avevano ammirato al college, concludendo alcune partite con delle percentuali al tiro pessime; inoltre non ha ancora fatto vedere di essere troppo costante nel suo gioco, alternando prestazioni da 2 punti, ad altre da 27. Rimane in ogni caso il rookie che ha meglio figurato in questo primo mese.
Nr.4 - Tyrus Thomas: che ruolo può avere questo giocatore nell'Nba? È questa la domanda che ricorre sempre più spesso parlando di Thomas, non ha il tiro dalla lunga distanza che si addice ad un'ala piccola, ma non è nemmeno strutturato fisicamente come un'ala grande. Di certo è esplosivo e gioca sempre col massimo della grinta, ma nei Chicago Bulls di quest'inizio stagione, non ha ancora trovato la possibilità di giocare con una certa continuità , anche visto l'affollamento nei reparti 3 e 4 dei Bulls. Se riesce a diventare un po' più ordinato nel suo gioco, riuscendo anche a crearsi una posizione (da 4 atipico?), allora lo scambio con LaMarcus Aldridge sarà stato un affare.
Nr.5 - Shelden Williams: 23.6 minuti, 6.8 punti, 7.1 rimbalzi in 11 partite giocate. Niente male questo inizio stagione per Williams, che è riuscito a ritagliarsi uno spazio importante negli Atlanta Hawks, superando la concorrenza dell'altro Williams, Marvin, di Matt Frejie e di Esteban Batista. Quello che l'ex Blue Devils può fare, però è molto superiore a quello che ha mostrato finora, Atlanta perciò spera di non aver sbagliato la scelta al draft come l'anno passato.
Nr.6 - Brandon Roy: è apparso da subito il giocatore più pronto per il salto nell'Nba, nelle prime 5 partite di stagione regolare, ha messo a referto 11.6 punti, 2.8 rimbalzi e 3.4 assist in 29.6 minuti giocati, ma soprattutto ha aiutato i suoi Portland Blazers a raggiungere il bel record iniziale di 4-2. Poi l'infortunio lo ha costretto a saltare le ultime partite, bloccandone l'avanzamento, e facendo altrettanto con la sua squadra; se al ritorno, però, saprà ripetere le prestazioni iniziali, per quel premio di Rookie of the Year, ci sarà già un candidato.
Nr.7 - Randy Foye: dopo lo spumeggiante inizio in prestagione, Foye non ha avuto molto spazio, trovando davanti a se Mike James, Ricky Davis e Troy Hudson e venendo impiegato per soli 13.6 minuti a partita, producendo solo 6.1 punti e 1.2 assist. La squadra di Kevin Garnett ha cominciato l'annata come ha finito quella scorsa, cioè, con un record perdente e giocando male. Foye, passato ai Twolves attraverso Boston, dovrà cercare di ottenere più minuti, rubandoli a dei veterani, cosa che con le sue capacità non sembra impossibile.
Nr.8 - Rudy Gay: il prossimo Tim Thomas, così è stato definito Rudy Gay, dopo questo inizio stagione e dopo la preseason: mezzi atletici impressionanti, talento infinito ma voglia poca, anzi pochissima. Se gioca con interesse, può diventare tranquillamente un all-star di primo livello, altrimenti rischia di fare la fine di Thomas, appunto, un girovago, incapace di approfittare del proprio talento. Naturalmente i Grizzlies sperano possa seguire il primo punto, anche se in quest'inizio di stagione sta avanzando con alcuni alti e bassi. 24.4 minuti, 8.5 punti e 4.8 rimbalzi.
Tra gli altri rookie che stanno cercando di mettersi in mostra, ci sono: Thabo Sefolosha, lo svizzero si sta ritagliando uno spazio importante nei Chicago Bulls, grazie ad una difesa molto intensa; la coppia Ronnie Brewer e Paul Millsap di Utah, stanno aiutando la loro squadra a mantenere il miglior record della lega, grazie a 12.5 punti e 6.3 rimbalzi in combinata; Rajon Rondo e Jordan Farmar stanno cercando di acquistare maggiore minutaggio e più fiducia, rispettivamente ai Celtics e ai Lakers; Marcus Williams, nonostante parta come riserva di Jason Kidd, l'ex UConn si sta guadagnando quasi 20 minuti d'impiego, fatturando quasi 9 punti, 3 rimbalzi e 3 assist, e si sta dimostrando, finora, una delle scelte più azzeccate del draft 2006.
Menzione particolare va ai due rookie "atipici", Anthony Parker e Jorge Garbajosa, entrambi ai Raptors; l'americano è riuscito ad accumulare statistiche interessanti, 30 minuti d'utilizzo, 10 punti e 2.6 rimbalzi, permettendogli di partire molto spesso nel quintetto base; il campione del mondo spagnolo, a parte le cifre, che comunque sono ragguardevoli, sta fornendo l'esperienza e la malizia che ha accumulato nelle sue esperienze europee, due cose che, ad una squadra giovane come quella di Toronto, possono fare solo che molto bene.
Insomma, il draft 2006 ha sfornato dei giocatori che possono esplodere e fare il salto di qualità da un momento all'altro, per ora, però, quasi nessuno è riuscito a mettersi in mostra; il talento in ogni modo c'è, quindi basterà aspettare con un po' di pazienza, dando una maggiore fiducia a questi ragazzi giovani.
Anche se appena all'inizio, il personale power ranking dei favoriti del premio di Rookie of the Year di questo primo mese di regular season è:
1- Adam Morrison
2- Brandon Roy
3- Rudy Gay
4- Andrea Bargnani
5- Jorge Garbajosa
6- Paul Millsap
7- LaMarcus Aldridge
8- Marcus Williams
9- Shelden Williams
10- Randy Foye