Jermaine O'Neal chiede più palloni in post: gli arriveranno?
Un 50% (7-7) così amaro era da un bel po' che in casa Pacers non veniva vissuto. Sì perchè, pur riconoscendo che questo è un record che ad est vale i playoffs, Indiana sta evidenziando ultimamente dei problemi che si manifestano in maniera sistematica durante le partite.
Gli inizi di gara soft sono una costante. In queste prime 14 gare, i Pacers hanno chiuso in svantaggio il primo quarto ben 11 volte. Non ci sarebbe nulla di male se questo fosse un piccolo deficit, recuperabile in poche azioni, ma la squadra di Rick Carlisle regala praticamente i primi tempi agli avversari concedendo troppo. "Credo che le squadre che ci affrontano siano eccitate - critica il coach - riescono subito a prendere 15-16 punti di vantaggio e diventa più facile".
Nelle ultime due gare, rispettivamente contro Cleveland e Toronto, la squadra ha raggiunto la punta dell'iceberg per questi inizi sottotono. Contro i Cavaliers sotto di 16 al primo intervallo e di 12 nel secondo, contro Toronto il passivo si riduce a 16 dopo una tripla sulla sirena di Tinsley, senza contare che i Raptors meritatamente avevano raggiunto i 20 punti di vantaggio poco prima.
E' un gioco sporadico quello dei Pacers. Solo nel terzo quarto la squadra risce a giocare come sa fare, con intensità difensiva e precisione in attacco. A volte si riesce ad arrivare lucidi nell'ultimo quarto, a volte no. Ma non è di certo questa la "Right Way" che Indiana sembrava aver attraversato all'inizio. Troppi inizi molli.
Jermaine O'Neal durante la settimana si è fatto sentire. Inizialmente ha predicato maggiori palloni in post. "Mi sento un giocatore da post - precisa il #7 - credo di poter aiutare ancora di più la squadra se riesco a ricevere la palla più spesso". In effetti non mente, perchè a Toronto il recupero nel terzo quarto ha avuto lui come protagonista. I compagni lo hanno cercato sotto canestro e lui ha avuto spesso la meglio su Chris Bosh (anche in difesa), ma ha anche scaricato bene la palla per il tiro da fuori.
A fine gara però O'Neal ha voluto dire la sua sulle rotazioni del coach. "Dobbiamo a ancora settare una determinata rotazione di uomini e dobbiamo farlo in fretta".
In effetti in questo momento Rick Carlisle non sembra avere le idee chiare sul da farsi. Non sempre gioco-forza, ma il coach ha cambiato lo starting lineup, lo stesso a cui inizialmente dava massima fiducia. La posizione di shooting guard sta diventando una incognita grossa, ma per fare un discorso più completo, è da quando si è ritirato un certo Reggie Miller che è un grosso punto interrogativo.
Carlisle aveva deciso di provare Marquis Daniels dall'inizio già la scorsa settimana e i risultati avevano convinto visto che Stephen Jackson partendo dalla panchina aveva dato l'impressione di poter dare un contributo più consistente. Ma contro Cleveland l'assenza per problemi fisici dell'ex Dallas ha promosso Rawle Marshall, poi confermato nella gara successiva, che però ha collezionato due virgole.
Inoltre, dopo più di un anno, non si sa che ruolo stia dando Carlisle a Sarunas Jasikevicius. I minutaggi per lui sono discontinui, da point guard trova pochissimo spazione, mentre da guardia tiratrice riesce a trovare un po' di spazio in più. Contro Cleveland è stato determinante grazie ai suoi 15 punti (12 nel secondo tempo), ma a Toronto ha fallito. Neanche a dirlo che il suo gioco, nonostante sia leggermente cambiato, è ancora fortemente limitato dalle mosse del coach.
Inoltre non si capisce affatto l'ostracismo verso Maceo Baston, che ha giocato appena 4 gare da 3 minuti, arrivato senz'altro con ben altri progetti vista la sua esperienza. A mio parere l'ex Maccabi Tel-Aviv vale almeno 15 minuti, nei quali può aiutare a rimbalzo consistentemente e magari dando via qualche stoppata grazie alla sua verticalità .
Ma se i Pacers non hanno fatto una grande impressione in questa settimana, molto è riconducibile ad Al Harrington. 3/11, 2/13 e un accettabile 5/9, sono le tre ultime performance al tiro di "Big Al". Se la matematica non è un opinione, la percentuale è intorno al 30%, troppo poco per il secondo terminale offensivo della squadra. "Credo nel Dio del basket - ironizzia Harrington - in questo momento è arrabbiato con me". In compenso è riuscito ad aggiornare il career high in rimbalzi, 18 contro i Magic (di cui 7 offensivi, il massimo per un giocatore di Indiana in questo scorcio di stagione).
Chi invece può essere inserito nelle note positive è finalmente Jamaal Tinsley che sembra finalmente abbia superato i problemi fisici che lo hanno limitato troppo negli ultimi anni. 17,5 punti e 6,5 assists in questa settimana per lui, ma sopratutto sembra che la regia abbia ritrovato il vecchio Tinsley. "Mai come ora, in questa fase della stagione, sto così bene fisicamente". Esulta "Mel the Abuser", sicuramente il migliore della settimana.
Per alcuni la trasferta di Orlando non era come le altre. Darrell Amrstrong ha speso lì 9 stagioni dal 1993 al 2004, Marquis Daniels ha frequentato l'high school (fral'altro ha anche un'abitazione) mentre un'assistent coach di Carlisle, Johnny Davis, è stato tra assistente e capo allenatore, per diversi anni a Orlando.
Controcorrente va Armstrong quando si parla del nuovo pallone NBA. L'ennesimo oggetto misterioso di napoleone Stern lo hanno criticato tutti (specialmente Shaquille O'Neal), invece la point guard veterana l'ha elogiato. "Senti Shaq è un buon pallone!". Riferito ovviamente all'ex compagno nei Magic.
La postilla dice che Armstrong durante il training camp ha fatto degli extra allenamenti al tiro col nuovo pallone, insieme proprio a Johnny Davis.
Con la gara di Toronto si è aperta una striscia di 6 trasferte consecutive, di cui le prossime 5 nella West Coast. In ordine cronologico, Portland, Golden State, Seattle, Denver e LA Lakers. Stavolta un 50% non sarebbe così amaro…