Varejao e le seconde linee devono salire di livello per i Cavs
Adesso lo scriviamo anche noi, magari due o tre volte, per sicurezza, per non sbagliarci, per renderci conto che i Cleveland Cavaliers hanno il miglior record della Central divison.
I Cleveland Cavaliers, con 8 vinte e 5 perse, hanno il miglior record della Central Divison, ed il secondo miglior record della Eastern Conference dietro agli Orlando Magic in questi dieci giorni i Cavs hanno giocato altre 7 partite ottenendo 4 vittorie e 3 sconfitte.
Questi i risultati:
Cleveland a New York 102-96
Cleveland Portland 100-87
Cleveland Minnesota 92-76
Cleveland a Washington 99-111
Cleveland Memphis 97-94
Cleveland a Toronto 87-95
Cleveland a Indiana 87-97
Una sconfitte è arrivata nell'ormai tradizionale “shooting game” contro gli Wizards dove Gilbert Arenas ha inserito le “marce alte” e messo a referto 45 punti aggiudicandosi questa puntata del duello con Lebron James.
La seconda sconfitta è arrivata a Toronto, con Lebron vicino alla tripla doppia, 30 punti 10 rimbalzi e 8 assist, ma con nessuno degli altri a roster in grado di superare i 12 punti, il tutto tirando il 39% dal campo e il 20% da 3 punti; davvero una pessima serata offensiva dei Cavs, ed essendo una squadra prevalentemente offensiva se non segnano non vincono.
Finora il calendario ha dato una mano a Cleveland, le vittorie sono arrivate tutte, tranne quella contro gli Spurs, contro squadre con record perdenti, e 3 delle 4 sconfitte sono arrivate in trasferta.
In questo scorcio di stagione Cleveland ha vinto ma non ha ancora dato l'impressione di solidità e di compattezza di squadra che ci si aspetterebbe dalla squadra leader della Eastern Conference.
A parte Lebron James, l'andamento degli altri Cavs è stato un pò rapsodico, grandi partite accompagnate da prestazioni assolutamente impalpabili, questo è valso sia per i giocatori di quintetto sia per la panchina, basti pensare che il season-high di Ilgauskas è di 14 punti, pochini per quello che dovrebbe essere uno dei centri più forti della conference.
La sconfitta con Indiana è arrivata dopo aver avuto un vantaggio di 16 punti nel primo tempo Cleveland non è riuscita a gestire il vantaggio, a rispondere al crescendo di Tinsley e degli altri Pacers; a Indianapolis, il solito Lebron da 30 punti, Gooden 17, ed il resto del quintetto che combina per 8 punti: 2 di Ilkusgas, 6 di Snow e 0 di Wesley.
Mentre in casa tutta la squadra sembra comunque trovare le energie e la determinazione per portare a casa la vittoria, in trasferta Cleveland si trasforma ed ecco che calano le percentuali, i punti segnati e quindi le vittorie, ad oggi il record in trasferta è di 2 vinte e 4 perse, una delle due vittorie è arrivata al Madison contro i Knicks grazie a 29 inpornosticabli punti di Demon Jones.
Mike Brown adesso deve lavorare, e credo sia un problema più di mentalità e fiducia che tecnico, sul rendimento in trasferta dei suoi, se l'obiettivo stagionale è la finale di conference allora bisogna imparare a vincere in trasferta.
L'altro problema che Brown si trova ad affrontare adesso è l'assenza di Larry Hughes, distorsione alla caviglia per lui che lo ha portato a saltare le ultime 5 partite giocate dai Cavaliers, Hughes potrebbe rientrare ai inizio Dicembre, Brown deve riuscire a implementare un sistema che “nasconda” o quantomeno “minimizzi” le assenze dei giocatori.
Hughes è un pezzo importante della squadra, un giocatore che può fare mille cose, sia a livello fisico sia a livello tecnico, ma l'alternativa ai suoi punti non può essere solo il tiro da fuori di Jones e di Wesley, credo sia necessario sfruttare l'atipicità di Vaerajao e Gooden e la presenza di Ilgauskas uno dei pochi lunghi NBA affidabili dalla lunetta; nella sconfitta contro Toronto nel quarto periodo i Cavs hanno ottenuto un “brillante” 0-10 da tre punti ma non sono mai andati in lunetta…
Non pretendiamo che James adotti lo stile di Wade ed ogni volta che ha la palla tra le mani esploda verso il canestro andando alla ricerca di punti e tiri liberi, ma certo andare in lunetta nei momenti decisivi della gara, cercare tiri ad alta percentuale, sicuramente può rendere più difficile la vita degli avversari che cercano la rimonta.
Tutto ciò parlando della squadra con il secondo miglior record a Est, una cosa che a scriverla qualche anno fa avrebbe portato al ricovero automatico dello scrivente, come dice Terry Pluto dalle pagine del Akron Becon Journal: “Sono grato che Cleveland abbia James e che perciò siano una delle contender a Est, sono esaltato da ciò che potranno fare nei playoff. Apprezzo ciò che Brown sta facendo nel gestire i suoi giocatori. Credo soltanto che possano giocare meglio di come stanno giocando adesso.”
Nello stato dell'Ohio c'è fiducia intorno alla squadra e fede in Lebron James, la sola sua presenza sembra autorizzare Cleveland ad ambire a qualsiasi traguardo. Può essere vero, ma io credo che oggi sia il momento per la squadra di far un ulteriore passo nel processo di maturazione per arrivare a sviluppare una propria identità tecnica offensiva e difensiva, perché altrimenti al primo raffreddore di James, alla prima cattiva serata al tiro Cleveland torna sul fondo della NBA.
Questa parte di stagione deve essere usata da Brown per rodare la squadra, esplorare il roster e individuare quali saranno gli uomini su cui puntare nei momenti difficili, nei finali punto a punto, e per trovare un piano tecnico, che non sia solo “palla a James” che consenta ai Cavaliers di giocarsela con tutti…