Piccoli Blazers crescono

Una notte passata al video per studiare gli errori; Jack ha dato una gioia a McMillan

“Siamo felici per questa vittoria, perchè loro stanno imparando la lezione. Sono alti e atletici, si stanno impegnando in difesa e nel cercare di giocare da squadra; considerando la loro età  non possono che migliorare; per questo siamo felici di giocarci contro e vincere ora perchè nel prossimo futuro saranno veramente temibili.”.
Parole e musica di coach Gregg Popovich al termine della gara appena vinta dagli Spurs sui Blazers per 107-98.

In pratica lo stesso ritornello, a parte qualche sfumatura ripetuto da coach McMillan; anche se lo stesso, ha già  alzato il tiro con i propri giocatori: “Si sono soddisfatto dal comportamento della squadra, ma dobbiamo riuscire a sfruttare i break che riusciamo a creare, specie con teams come gli Spurs che non ti perdonano niente, è fondamentale non crollare nei finali di partita.”.
Riguardo ai progressi dei Blazers, una frase detta da coach Nate però fa un effetto, sentita dalla voce del Popovich il risultato è completamente diverso.

Ed è stata proprio la gara con gli Spurs a fornire una precisa diapositiva per cosi dire delle potenzialità  reali dei Blazers, che ad un certo punto della gara sono stati avanti di 10 punti sugli Spurs e se la sono giocata alla pari. Da li in poi, le maglie della difesa texana sono state chiuse ed è stato piazzato letteralmente Bruce Bowen sulle costole di Zach Randolph, tenuto a soli 4 punti nel secondo periodo.

E' un dato ricorrente quello che fino ad ora, vede Randolph dominare gli avversari fino al momento in cui le difese non collassano su di lui; nel primo metà  gara con gli Spurs Zach e Magloire hanno avuto gran parte del merito dei 56 punti dei Blazers, i due avevano tirato con il 53% dal campo. Nella seconda metà  di gara è stata tutta un'altra storia.

I Blazers al momento, quando Randolph viene raddoppiato non riescono a ribaltare efficacemente il lato dell'attacco e il risultato dell'equazione diventa un gran numero di palle perse. In realtà  proprio nel playbook erano stati inseriti alcuni giochi per risolvere questo problema, che prevedevano gli scarichi di Zach su qualcuno pronto sul perimetro, ma fino ad ora lo stesso giocatore ha la tendenza comunque a non riuscirci e a tentare il tiro: “In ogni partita ci ritroviamo in questa situazione di gioco, i difensoro mi raddoppiano e non trovo compagni in buona posizione per tirare, dobbiamo far girare più velocemente la palla”.

Facendo un passo indietro, un altro elemento significativo è emerso nella gara giocata contro i Nets e vinta 86 a 68. Al di là  del risultato comunque positivo ma ascrivibile al momento contingente dei Nets, è stato riportata da più parti e anche nelle interviste del dopo partita, la notte di lavoro davanti al video passata da Jarrett Jack e da McMillan.

Con la squadra reduce dalla bruttissima partita persa per 28 punti con i Celtics, il play arrivato intorno all'una di notte nella sua camera dello Short Hills e sconfortato dal modo in cui la squadra aveva giocato ha chiamato il proprio coach nella sua camera e gli aveva esposto le proprie negative sensazioni.

McMillan aveva invitato il giocatore nella propria stanza e assieme hanno rivisto la cassetta della partita per ore e discusso sul modo in cui Jarrett dovrebbe guidare l'attacco. A detta dello stesso giocatore la sessione video ha dato i suoi buoni frutti: “La notte al video mi ha aiutato, mi è più chiaro cosa vuole da me il coach e come coinvolgere i compagni”.

In particolare contro i Nets i frutti si sono visti nel modo in cui il play ha passato la palla liberando i compagni al tiro, nel modo in cui ha servito Randolph e come abbiamo insistito in precedenza, nel modo in cui ha ribaltato il lato dell'attacco quando lo stesso Randolph è stato coperto dagli avversari.

Soddisfatto McMillan:“Si, è stato uno dei suoi migliori game per i tempi di gioco che ha dettato e per come ha servito i suoi compagni”.

Ma lo stesso coach ha anche aggiunto come rispecchia il suo carattere: “Si, bene e sinceramente non mi era mai capitato prima di passare una notte del genere, al lavoro con un giocatore; spero di poter fare qualcosa di simile anche con gli altri, ma prima devono essere i giocatori a volerlo”. Sottolineo l'attitudine del giocatore e la voglia di lavorare dimostrato dallo stesso, qualche anno fa, questa sarebbe stata una storia impossibile da raccontare ad un tifoso dei Blazers.

Di una cosa personalmente poi rendo merito a McMillan, del modo convicente cioè con cui ha creduto nei propri rookie e del minutaggio concesso loro, mandandoli subito in campo senza nessuna paura(ogni riferimento ad altre situazioni è sottinteso). Mi riferisco prima a Brandon Roy e ancora di più a La Marcus Aldrige.

Certo, l'infortunio a Joel Przybilla ha offerto all'ex Longhorns, minuti preziosi per fare esperienza. Ma coach McMillan, lo ha lasciato in campo senza batter ciglio contro gente come Garnett e Duncan e nelle pause di gioco è stato preciso nelle indicazioni date al giocatore. Certo con il ritorno di Przybilla, previsto al momento in cui scrivo la prossima settimana; Aldrige riprenderà  posto sul pino, ma almeno avrà  avuto da subito preziose indicazioni sul cosa lavorare.

Sia ben inteso, per lui la strada sarà  ancora molto lunga: “Dobbiamo aspettare ancora due anni, per intravvedere che tipo di giocatore sarà .” ha dichiarato il coach; ma quando cominci con la fiducia del coach, riesci a spremere dal tuo minutaggio 10.3 punti, 5.7 rimbalzi e un significativo 65.9% dal campo, hai decisamente cominciato bene.

Con quel Brandon Roy, attualmente fermo ai box e sottoposto a delle intense terapie per il suo problema al piede(le notizie al momento orientano verso un suo ritorno in campo perla metà  di dicembre, ma vi aggiorneremo); Aldrige in prospettiva può formare un efficace duo per le fortune dei Blazers del futuro a cui si può aggiungere anche un Travis Outlaw su cui si dovrebbe a mio parere scommettere. Il talento è evidente, altro discorso naturalmente è coltivarlo, ma scusate ho lasciato marciare la mia fantasia.

Tornando all'immediato futuro il calendario per i Blazers prevede stanotte gara in casa contro i Nets, poi sabato trasferta con i Kings; in seguito si torna tra le mura amiche per giocare contro Phoenix, Indiana, Orlando, Atlanta. In pratica altro prezioso materiale per le nostre osservazioni da mettere sul diario di questa stagione.

A presto.

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