SouthEast Division: Report #7

Thrashers in crisi, nonostante i gol di Metropolit

Cosa succede ai Thrashers? I georgiani sono ormai alla quarta sconfitta di fila e si sono fatti raggiungere dai tonici Hurricanes. Anche Tampa Bay, a dir la verità , non se la passa benissimo e, a completare il quadro più scuro che lucente nella Division, Washington in tre partite non ne ha vinta neanche una. Oltre Carolina però c'è Florida, autrice di 4 punti in 3 partite, capace dunque di rialzare la testa.

Atlanta Thrashers (12-7-3, punti 27)
Allarme rosso ad Atlanta; la squadra di hockey della città , dopo aver espresso forse il miglior gioco di tutta la NHL nelle prime 18 partite, si ritrova a fare i conti con 4 sconfitte consecutive. Ce la farà  il coach dei Thrashers, Bob Hartley, a risollevare le sorti di una squadra che pare aver smarrito la via? La risposta è sicuramente affermativa ma di certo non vanno sottovalutate le ultime uscite negative. Più in particolare nella settimana appena conclusasi i georgiani hanno collezionato due sconfitte in due partite subendo ben 8 gol. Nel primo match hanno incontrato gli Stars di Dallas che hanno fatto i corsari alla Philips Arena grazie a Stefan, l'anno passato proprio ad Atlanta: ceduto insieme a Modry in Texas in cambio di Kapanen tutti e tre questi giocatori hanno iniziato davvero male il campionato.

Patrik Stefan però nel palazzetto che ben conosce ha pensato bene di scatenarsi realizzando 1 gol e 2 assist (i suoi primi 3 punti) e facendo registrare un clamoroso +4 nel plus/minus; per i padroni di casa 3-5 finale coi gol di Rucchin, Metropolit e Hossa, uscito malconcio dal match. A Montreal invece Atlanta ha perso su un rink caldissimo ed elettrizzato per la cerimonia, prima della partita, dedicata all'indimenticato difensore degli Habs Serge Savard (con apposito numero 18 ritirato dalle maglie della franchigia); sessanta minuti di fuoco con la squadra del Quebec abile a vincere per 3-1 grazie ai gol di Ryder, Perezhogin e Bonk (per gli ospiti gol della bandiera di Glen Metropolit).

Mai quest'anno i Thrashers erano caduti per 4 volte di fila, per di più tutte le volte nei 60 minuti. C'è poco da prendersela con la sfortuna perché in questa serie negativa sono state tante le cose che non sono andate; focalizzandoci sull'ultimo weekend salta all'occhio il numero zero nella casella dei powerplay gol (su 10 occasioni avute), l'assenza di Kozlov o Kovalchuk tra i marcatori (4 gol segnati di cui due di Metropolit) e il preoccupante calo del rendimento di Lehtonen (3 gol subiti su 7 tiri), rimpiazzato più o meno bene da Hedberg (4 volte trafitto in 47 conclusioni ricevute, 91,4% di parate). Insomma, i Thrashers stanno subendo un calo non preventivabile: nelle prossime 4 partite ben 3 li vedranno lontani dalla Philips Arena; fra 7 giorni sapremo se sarà  vera e propria crisi o, come probabile, assisteremo alla resurrezione.

Carolina Hurricanes (12-8-3, punti 27)
La squadra del North Carolina è pur sempre la campionessa in carica ed è anche per questo se sovente sfrutta la classe dei suoi giocatori per infilare serie di vittorie importanti, approfittando magari del periodo negativo della rivale di Division Atlanta. Le ultime quattro uscite sui rink di Carolina (2 volte), Washington e New York hanno infatti confermato che quando la squadra pigia sull'acceleratore allora non ce n'è per nessuno. Ne sanno qualcosa per esempio i Rangers che scendono sul ghiaccio dell'RBC Center convinti di strappar punti e se ne tornano nella Grande Mela a bocca asciutta: 2-1 per gli uragani con gol vittoria di Brind'Amour (6 partite di fila a punti e, unico nel team, a punti in tutte le vittorie della squadra).

Contro i Capitals più o meno il copione è lo stesso ma la novità  è tra i pali: con grande voglia di giocare e assecondato da Laviolette, Grahame si gode la prima vittoria stagionale parando 21 dei 22 tiri dei capitolini; il solito Rod Brind'Amour realizza 4 punti (2 gol, di cui il game winning in powerplay, e 2 assist) ma anche Cole e Whitney non restano a guardare autori rispettivamente di 4 e 3 punti. La marcia dei Canes non si ferma e ancora sul ghiaccio di casa si sbarazzano anche degli Stars, capitolati per 5-4 a Releigh; first star della serata è Staal che ha messo a referto una bella tripletta (la terza in carriera, ultima siglata il 15 gennaio scorso contro i Panthers) ma da applausi è stato anche il gol di Whitney. Infine, come da pronostico, sconfitta martedì notte contro i Rangers, al Madison Square Garden; Jagr supera Curri in quanto a gol e diventa l'europeo più prolifico nella storia della lega: per lui una doppietta utile al 4-0 finale, con Lundqvist autore di un bel shutout.

Carolina è squadra tosta, molto solida: non a caso ha vinto tutte e 10 le partite in cui s'è trovata in vantaggio a fine primo periodo e, in generale, nelle ultime 19 partite ha registrato un invidiabile record di 12-5-2. Protagonista assoluto della settimana, in ogni modo, è stato l'immenso e mai domo capitano Rod Brind'Amour, 3 gol e 3 assist che sommati ai precedenti lo proiettano al secondo posto in tutta la NHL con 31 (secondo a Jagr che di punti ne ha 34); tra i difensori di gran lunga il migliore è Commodore, sempre utile in quanto a punti (11), aggressività  (52 minuti in panca puniti) e influenza sul rink (+4 nella relativa statistica). Più in generale, infine, è curioso come le stats indichino la completa sufficienza del team dal momento che il powerplay e il penalty killing sono rispettivamente al 17esimo e al 16esimo posto anche se l'attacco è uno dei migliori e la difesa una delle meno brillanti. Insomma, pare che questi giocatori possano fare il bello e cattivo tempo: quando ne hanno voglia sono saette, quando non ne hanno sconfitte miserrime.

Washington Capitals (8-6-6, punti 22)
Nei pronostici della vigilia, i Caps non erano certo tra le otto ad Est che avrebbero partecipato ai playoff. Dopo un quarto di Regular Season, però, a questa squadra vanno date maggiori credenziali perché se è vero che l'ultima settimana ha significato tre sconfitte di fila, è pur inequivocabile il fatto che i margini di miglioramento sono tanti. Più in particolare fanno pensare le sei sconfitte patite tra overtime e shootout (su sette volte che la partita s'è allungata oltre il 60 minuti, unica vittoria nell'extra time contro Ottawa), con la squadra che ha sbagliato tutti gli shootout tirati in quest'avvio di stagione. Il problema s'è fatto palese nelle due partite contro Boston; nella prima Semin, Ovechkin e Pettinger hanno sbagliato i proprio tiri e il goalie Thomas s'è erto a protagonista parando tutto, insieme all'autore del "rigore" decisivo Bergeron (2-2 con gol di Pettinger e Zubrus nei tempi regolamentari).

Nella seconda, a campi invertiti, il copione è stato più o meno lo stesso: Klepis (primo gol stagionale) e Ovechkin hanno forzato la partita all'overtime dove Murray, con Muir in panca puniti, ha trovato il gol vittoria. Tre sconfitte di fila così per Washington (la striscia negativa peggiore per i ragazzi di coach Hanlon quest'anno) perché tra le due sfide contro i Bruins, i capitolini hanno pensato bene di perdere anche contro i caldi Hurricanes. Quattro gol contro uno al Verizon Center con Ovechkin a secco nella sua centesima partita in NHL, Clark assente per un puck in bocca contro i Bruins e Semin fuori per un infortunio alla spalla insieme a Zubrus e Eminger (tutti e 4 hanno saltato la partita del TD Banknorth Garden il che rende ancor più merito al punto conquistato dai Caps).

Sei punti ogni 5 partite: così i Capitals hanno diviso la propria stagione per arrivare ai playoff. Dopo venti partite e 4 mini-campionati giocati Kolzig e soci hanno raccolto 6, 4, 6 e 6 punti per un totale di 22; la marcia sta venendo così più o meno rispettata e nonostante perdere all'overtime o agli shootout faccia male, dà  comunque diritto a guadagnare un punto. La flessione però nelle ultime tre partite è inconfutabile e deve preoccupare perché è ormai assodato che se questa squadra non dà  il 100% alla fine finisce col perdere. Alex Ovechkin in ogni modo continua ad essere il leader della squadra in quanto a punti (13 gol e 10 assist), Kolzig e Johnson sono una delle coppie migliori della lega in quanto a rendimento tra i pali e gli special teams proseguono abbastanza bene dopo l'avvio disastroso. Le prossime uscite, tutte ravvicinate, saggeranno in maniera importante le qualità  di questa squadra!

Tampa Bay Lightning (10-10-1, punti 21)
Settimana movimentata per i Bolts che hanno fatto registrare più di un passo indietro e, cosa forse più evidente, hanno ceduto sul piano nervoso: a dimostrazione di ciò salta all'occhio il misconduct inflitto al coach Tortorella nella gara persa contro i Rangers. Come lasciato intuire, dunque, le ultime uscite di Tampa sono state tutt'altro che esaltanti; una vittoria, tra l'altro avvolta da polemiche, e ben tre sconfitte che, invece, hanno prodotto più di un nervosismo tra i componenti della franchigia della Florida. La prima sconfitta è arrivata contro i Canadiens, in casa, dove un ottimo Huet ha fermato la serie di St.Louis e LeCavalier (entrambi fermatisi a 11 partite a punti consecutive) e poi Souray ha infilato la doppietta decisiva per il 3-1 finale; nel post match però Tortorella ha attaccato gli arbitri O'Rourke e Pochmara rei di aver fischiato penalità  inesistenti.

Contro gli Islanders accade tutto l'opposto: a lamentarsi è Ted Nolan che esprime tutte le sue perplessità  per le zero penalità  fischiate ai Lightning i quali vincono agli shootout col gol decisivo di Afanasenkov (2-2 nei tempi regolamentari con le reti di Alexeev e Richards, quest'ultimo per 8 partite di fila sempre a punti per un totale di 9). Fine degli screzi manco se si commentasse il campionato italiano di calcio? Neanche per sogno perché contro i Rangers Tortorella si fa addirittura espellere perché gli arbitri annullano un gol a Perrin convalidandone, invece, uno a Shanahan; finisce 4-1 (per i Bolts marcatura, per altro pregevole, proprio di Perrin) con Jagr festeggiato per il 600esimo gol siglato in carriera. E infine il clamoroso 7-2 contro i Sabres alla HSBC Arena: gol di St.Louis nel primo e nel terzo periodo; nel secondo però i padroni di casa ne siglano ben 7 (in 13 tiri e poco più di 16 minuti) facendo venire il mal di testa al povero Denis e a tutti gli avversari.

La squadra è sicuramente tesa ma non va trascurato comunque come nell'ultima uscita, nel primo periodo, il gioco è stato più che soddisfacente. Si tratta di ritrovare la via e dar meno peso alle decisioni arbitrali; LeCavalier, St.Louis e Richards sono i primi tre in quanto a punti nelle statistiche del team e questa è più o meno una buona notizia, così come sono sempre utili e caldi giocatori come Alexeev, Perrin, Afanasenkov e Prospal; dei difensori i migliori stanno risultando Kuba, acquistato in estate dai Wild, e Richardson. Purtroppo però i goalies stentano ancora a dare garanzie importanti e gli special teams sono da rivedere (2 powerplay gol fatti su 20 occasioni nelle ultime 4 uscite, mentre in 3 partite su 17 occasioni di inferiorità  la squadra ha subito ben 7 gol) e questi non sono problemi da poco: non resta che rimboccarsi le maniche e riprendere la marcia!

Florida Panthers (8-10-4, punti 20)
Dopo le quattro sberle subite uno dietro l'altra, i Panthers in questi ultimi giorni hanno rialzato la testa conquistando 4 dei 6 punti a disposizione ma, soprattutto, facendo registrare il ritorno di giocatori importanti come Nieuwendyk e Weiss, andati a punti, e di Auld che nonostante l'ottimo momento di Belfour, ha finalmente ottenuto la quarta vittoria stagionale. La partita più bella e importante delle tre è stata sicuramente quella contro i Canadiens, stracciati con un netto 5-1 dalla tripletta (seconda in carriera) di Jokinen; nella sfida contro gli Habs ha però meritato più di un abbraccio anche Belfour che ha effettuato 27 interventi vincenti, molti dei quali di pregevolissima fattura. Peccato per coach Martin, però, che nella sfida successiva contro gli Islanders le cose non sono andate come sperasse, anzi.

Contro i newyorkesi Florida ha ceduto di soppiatto perdendo per 1-4 nel proprio impianto: ottimo protagonista il goalie ospite Dunham (backup, ricordiamolo, del pluripagato Di Pietro), ma per i tifosi del BankAtlantic Center non ha certo fatto dispiacere salutare il primo gol con la maglia dei Panthers di Peltonen, giocatore che dopo 5 anni in Europa (ultimi dei quali a Lugano) è tornato a giocare nella NHL. L'ultima partita della settimana ha però dato un ultimo e importante sorriso a questa franchigia anche perché la vittoria esterna mancava da un po' (unica quest'anno quella contro i Rangers) e perché Auld è tornato a vincere dopo le brillanti prestazioni del suo collega Belfour: segnano Gelinas, Horton e, splendidamente, Nieuwendyk per regolare 3-2 i Bruins di Boston, tenuti a galla dalla doppietta di Murray.

La settimana è stata tutto sommato positiva e non solo per i 4 punti aggiunti in graduatoria; a Sunrise hanno assistito a buon hockey sommato a numeri molto positivi: saltano all'occhio gli 0 gol subiti in penalty killing su 12 occasioni di inferiorità  numerica e anche i 3 powerplay gol non sono da buttare (i Cats sono pur sempre la quarta squadra dell'intera lega in quanto a percentuale di realizzazioni con l'uomo in più). Nelle statistiche individuali il numero 12 di Kuopio, capitan Jokinen, rimane in testa con 20 punti (9 gol e 11 assist) di cui 4 realizzati nelle ultime 3 gare (da segnalare che il finlandese è anche uno dei più violenti avendo il terzo PIM della squadra, 31 minuti). Mi piace sottolineare, infine, l'abnegazione di Horton: nelle ultime partite ha fatto 1 gol e 3 assist ma, soprattutto ha il plus/minus maggiore (+4) in una selva di numeri negativi. Che dire, i motivi per ben sperare ci sono: a cominciare dal derby contro Tampa Bay, questa squadra potrà  abbandonare la scomoda ultima posizione che occupa nella SouthEast Division.

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