Pierce prende spavento? Macchè, sono gli altri ad aver paura ogni volta che prende la palla in mano
I Celtics agguantano due vittorie, importanti perché ridanno morale e fiducia ad un ambiente che ne aveva veramente bisogno.
Risultati
Boston Celtics @ Cleveland Cavaliers 93-94
Orlando Magic @ Boston Celtics 92-89
Indiana Pacers @ Boston Celtics 88-114
Portland Trail Blazers @ Boston Celtics 90-118
Commento
Una settimana chiusa in pareggio di questi tempi è da considerare positiva, quindi la prendiamo per tale.
Il motivo è ovvio: bisognava invertire la tendenza negativa e questo primo obiettivo è stato raggiunto con le ultime due vittorie consecutive. Ora bisogna consolidare la situazione con un'altra settimana positiva, analizzata nella sezione Appuntamenti e classifiche.
Il coach Doc Rivers stava iniziando a preoccuparsi perché già in passato dopo una partenza infelice quando allenava Orlando nel 2003-04 (1-10) è stato esonerato, ed il record dopo la sconfitta contro Orlando diceva 1-6. Anche se non era sicuro un suo esonero al raggiungimento di quelle sconfitte, sarebbe stato opportuno non arrivarci, e così è stato fatto, ma la situazione e pure la squadra erano completamente diverse. In questa, almeno a quanto dice lui, ci crede di più, e pazienza se questa partenza è la peggiore dal 1978-79 ed i cartelli con scritto "fire Doc" (licenziate Doc) sono già apparsi. Ora Rivers sa che non può fallire, e nonostante il general manager Danny Ainge ripeta che il posto di Doc non è in pericolo, non è certo quanto Ainge potrà difenderlo se i risultati non arriveranno.
Anche Paul Pierce vuole dire la sua ed ovviamente ogni parola di viene acquisita, diffusa ed analizzata, ma il buon Paul non sbaglia una sola lettera: "noi siamo migliori del nostro record", oppure "se continuiamo a giocare con lucidità i tempi migliori arriveranno presto", e poi "dobbiamo imparare dai nostri errori e migliorarci". Che abbia seguito un corso di pubbliche relazioni?
Noi non possiamo far altro che attendere le prossime partite per capire qualcosa di più, nel frattempo non possiamo non notare come Kendrick Perkins stia centrando in pieno i risultati attesi, e la sua curva di miglioramento non accenna ad attenuarsi. Ora che scarseggiano i lunghi la sua presenza è ancora più importante e nel guardare le partite è lampante come chiunque cerchi di penetrare quando Perk staziona nell'area, abbia molte difficoltà anche solo ad affacciarsi nel pitturato, ormai incute terrore a quasi tutti gli attaccanti e finora gli unici due che non hanno avuto paura a nostro avviso sono stati Arenas e LeBron.
Sebastian Telfair ha giocato particolarmente bene contro Portland, la sua vecchia squadra prima d'essere scambiato a Boston, e di sassolini sotto la scarpa ne aveva tanti: "ho voluto giocare bene, ho voluto essere aggressivo, ho voluto essere preciso col mio tiro dalla media distanza, ho voluto dare assist, ho voluto fare tutto quello che i Portland Trail Blazers hanno detto che non potevo fare".
Le assenze di alcuni lunghi dei Celtics (vedere la sezione Infortuni per i dettagli) ha permesso a tutti i restanti di giocare e poter dimostrare cosa valgono. Chi tra questi ha sfruttato al meglio l'occasione è di certo Leon Powe. Rookie scelto al secondo giro a causa dei molti infortuni al college, ha esordito con 25 minuti d'impiego contro Orlando segnando 10 punti, prendendo 7 rimbalzi e mollando 2 stoppate: non male per una gara d'esordio di una seconda scelta. Un caso? Nient'affatto, perché se nelle gare successive non ha mai raggiunto la doppia cifra a causa del minutaggio ridotto, ha dimostrato di poter tenere il campo e dare il proprio contributo. Emblematica la difesa dura e limitante contro Randolph nella gara contro Portland. Il suo gioco ha impressionato lo staff biancoverde, tanto che ora, con gli infortuni in corso, avrà una rotazione regolare.
Curiosa la percentuale dal campo di Gerald Green: ne ha una strepitosa da tre, pari al 64%, ma fino all'ultima gara contro Portland era 0 su 7 da due punti. Nell'ultima gara infatti è riuscito a segnare un canestro da vicino e quindi ha tolto quello zero che iniziava a stonare. Doc, il principale sostenitore di Green, ha commentato l'inizio della stagione del giovane "sta migliorando davanti ai miei occhi" aggiungendo che ha una grande etica lavorativa e recentemente ha scalzato Allen nella rotazione aggiungendo qualche minuto in campo in più rispetto al solito.
Infortuni
Al Jefferson ha già iniziato a farsi vedere agli allenamenti ad inizio settimana e sta sostituendo la dieta ferrea di budini e liquidi con qualcosa di solido. Il processo di dimagrimento iniziato la scorsa tarda primavera sta quindi giocoforza ancora proseguendo ed il suo peso sta raggiungendo quello che aveva alle scuole superiori, ovvero 114 chilogrammi. "L'anno scorso avrei ucciso chiunque per essere 114 chili, quest'anno sono felice se ne avrò 120". Le sue speranze sono di tornare in campo il prossimo mercoledì.
AL è stato fortunato, l'appendice tolta misura ben 20 centimetri e se attendeva soltanto altre 2 ore si sarebbe rotta, rischiando di saltare tutta la stagione. "Pensavo che mi avrebbero fatto dei test, dato qualche medicina e poi sarei tornato a giocare" ricorda Al, invece si è trovato subito su di un lettino in sala operatoria.
Mancava meno di un'ora dalla palla a due della partita contro Cleveland quando Wally Szczerbiak si reca da Doc Rivers comunicandogli che non potrà giocare di lì a poco. Ci ha sperato fino alla fine, ma poi ha valutato che non ha senso sforzare il gluteo destro e ha dovuto rinunciare alla gara. Le cure antinfiammatorie hanno funzionato e ha saltato solo quella, ma le cause sono ancora ignote.
Nessuna gara saltata invece per Sebastian Telfair, anche se i 7 minuti giocati nella gara contro Utah della settimana scorsa può essere considerata come non giocata. È stato subito ricoverato all'ospedale per respiro affannoso, colpi di tosse e dolore alla testa, in una parola broncospasma (come già indicato nello scorso report). "Ad un certo momento pensavo che avrei avuto un attacco di cuore" commenta il giocatore ripensando a quei brutti momenti. I dolori alla testa sono iniziati all'inizio della gara, c'entra quindi poco la caduta dopo 7 minuti di gara, ma è probabile che ne abbia accentuato i dolori, ma gli accertamenti hanno dato risultato negativo e quindi Bassy ha potuto raggiungere i compagni di squadra sull'aereo per Cleveland.
Nulla da fare per Theo Ratliff, il rigonfiamento di un disco nella parte passa della schiena lo rende impossibilitato a tornare in campo e, come da accordi con Doc Rivers, Theo non farà l'errore di tornare prima del tempo come ha fatto qualche partita fa. Difficile dire pertanto quando potrà calcare ancora un parquet NBA.
Infortunio anche per Michael Olowokandi. I raggi hanno rilevato uno strappo ai muscoli addominali e ne avrà dalle 2 alle 4 settimane.
È uno stillicidio di lunghi ed Ainge si è messo subito al lavoro per cercare dei sostituti, ma al momento non c'è nulla da fare. Il problema è che Perkins non può giocare 48 minuti, quindi ce ne saranno ancora molti per Powe che lo cambierà , mentre Gomes avrà come back-up Scalabrine, in attesa del ritorno di qualche infortunato e presumibilmente il primo ritorno sarà quello di Jefferson, si spera poco dopo il giorno del Ringraziamento.
Curiosità
Come ogni anno sono iniziate le votazioni per l'All-Star game e come ogni stagione da parecchi anni Paul Pierce è disponibile per la votazione, ma non come guardia, bensì come ala. Una novità che rende indifferente il giocatore, a lui interessa solo esserci, non importa in quale ruolo.
Durante la gara contro Indiana nel terzo quarto Larry Bird, general manager dei Pacers, è sceso sugli spalti per guardarsi la partita, ad un tratto tutto il pubblico lo ha applaudito in modo così forte che la partita è stata sospesa. Il commento del mito dei Celtics degli anni Ottanta è emblematico: "è stato imbarazzante". È chiaro che la leggenda di Bird non è per nulla sopita a Beantown.
La vittoria contro Indiana di 26 punti è stata la terza col maggiore distacco da quando Doc Rivers allena la squadra, ritoccata due giorni dopo con la vittoria contro Portland di 28 punti.
Nonostante la morte di Red Auerbach, e forse proprio per quel motivo, il camp estivo a suo nome si farà per la 48esima volta da 23 al 28 del prossimo luglio alla Bryant University di Smithfield, Rhode Island. Un altro modo per commemorare il grande patriarca che ci ha appena lasciato.
I migliori della settimana
Risulta difficile decretare dei vincitori quando la squadra gioca bene, perché i pretendenti ai titoli sono tanti ed è difficile assegnare i premi. Siamo quindi costretti a fare delle esclusioni, e nostro malgrado dobbiamo iniziare da Perkins, che ha completamente fallito l'ultima gara, perché se è vero che si è fatto sentire sotto canestro per tutta la settimana (culminata con una doppia doppia a Cleveland), non si può mancare totalmente una partita con soli 5 rimbalzi ed un punto.
Per lo stesso motivo di una gara decisamente sotto le attese dobbiamo escludere West, perché non ha giocato da MVP le altre partite, anche se ha dato buone prove in più di un'occasione e Gomes, che ha completamente fallito l'ultima gara contro Portland. Telfair invece paga la sciagurata gara contro Cleveland, sprecando vari palloni durante il recupero della squadra dell'Ohio e ha fornito prestazioni degne di nota soltanto nell'ultima gara contro Portland. In evidenza anche un Powe che sta sfruttando come meglio non potrebbe fare le assenze degli lunghi.
Rimangono quindi Pierce e Szczerbiak, con Paul Pierce decisamente migliore, al quale va il premio come miglior giocatore della settimana e Wally sicuramente come secondo. Questi due giocatori offrono sempre prestazioni di un certo rilievo, non per nulla sono i due migliori della squadra.
Classifica:
5 Pierce
3 Szczerbiak
1 Jefferson
Appuntamenti e classifiche
Solo (si fa per dire) tre partite attendono i Celtics la settimana prossima:
sabato in trasferta contro New York
mercoledì in trasferta contro Charlotte
venerdì in casa contro New York
Settimana abbastanza noiosa, con due partite contro la stessa squadra intervallate da una contro cui i Celtics hanno già giocato e vinto in occasione della famosa prima vittoria stagionale dopo un tempo supplementare.
C'è sempre stata rivalità tra New York e Boston, se non altro per la vicinanza, e questa non può non sentirsi quando al timone della franchigia della grande mela c'è quell'Isiah Thomas che ha decretato il tramonto dei Celtics di Bird alla fine degli anni Ottanta. New York l'anno scorso andava così male che quest'anno era impossibile andare peggio, infatti la partenza dei Knicks non è proprio da buttare, anche se continuano a rimanere abbondantemente sotto la soglia del 50%. Una squadra ostica, con grossi nomi che possono in ogni momento tirare fuori la prestazione incredibile, ma sono così difficili da gestire che possono altresì concederti la vittoria senza colpo ferire.
Da tenere sott'occhio Charlotte, già conosciuta un paio di settimane fa. La sconfitta inflittagli da Boston non è stata di certo l'unica, ma non è consentito distrarsi, solo una partita giocata con attenzione può portare la vittoria.
Riteniamo che sia alla portata un bilancio positivo, potremo anche azzardare tre vittorie se non sapessimo che i Celtics sono in un momento delicato, quindi una sconfitta può starci senza problemi e preoccupazioni, che si concretizzerebbero soltanto dopo due sconfitte, al momento difficilmente ipotizzabili, ma con questi Celtics non si sa mai.
È ancora presto per commentare la classifica, ma fa piacere notare come Boston si sia lasciata alle spalle varie squadre che hanno meno vittorie delle 3 finora collezionate dai biancoverdi. In ogni caso non sorprende vedere New Jersey in vetta all'Atlantic Division, ma ne parleremo meglio nelle prossime settimane.
A risentirci.