Da mercoledì sera Oberto è nella storia della franchigia…
Benvenuti alla seconda puntata del San Antonio Spurs Report! Vediamo quello che è successo nell'ultima settimana.
Risultati
Quattro partite di cui tre vinte e una persa. Questa è l'ultima settimana degli Spurs, inaugurata con la rocambolesca vittoria contro i Suns, proseguita con il secondo successo in pochi giorni ai danni dei Knicks e finita con il back-to-back che li ha prima visti ancora una volta vincenti a Houston e perdenti in casa di fronte ai Charlotte Bobcats. Diamo ora uno sguardo agli scores nel dettaglio.
San Antonio Spurs vs Phoenix Suns 111-106
San Antonio Spurs vs New York Knicks 100-92
San Antonio Spurs @ Houston Rockets 92-84
San Antonio Spurs vs Charlotte Bobcats 92-95
Record parziale: 3-1
Record complessivo: 6-2
Attualità
La seconda settimana di gioco si conferma per gli Spurs sulla linea della prima. La squadra si dimostra in salute e altamente competitiva. L'unica sconfitta, arrivata tra l'altro con i modesti Bobcats, è con tutta probabilità frutto di una brutta serata al tiro per tutta la squadra, dell'acido lattico ancora non smaltito ricordo della dispendiosa rimonta di Houston di 24 ore prima, e della grande prestazione di Morrison e Okafor, autori di 46 punti complessivi. Non basta in ogni caso una serataccia per cancellare quanto fatto di buono nei giorni precedenti.
Foriera di grandi entusiasmi, è stata in particolare la vittoria di mercoledì nella sfida con Phoenix. Partita che è già passata agli annali per la prestazione al tiro di Fabricio Oberto, che ha chiuso con un perfetto 11/11; miglior risultato nella storia della franchigia.
" I numeri sono numeri"– è stato il freddo commento del centro argentino- " L'importante è che abbiamo vinto la partita"
A dir la verità sarebbe bastato che Raja Bell avesse mandato a segno il secondo dei due tiri liberi guadagnati ad un secondo dalla sirena perché la gara andasse direttamente nelle mai dei Suns, evitando l'overtime poi rivelatosi fatale per la squadra dell'Arizona. Avesse Bell segnato quel libero l'eroica serata di Oberto sarebbe nulla più che uno sfizio personale. Invece con il risultato in perfetta parità si è dovuto ricorrere al tempo supplementare, nel quale la squadra di casa ha avuto gioco facile contro dei Suns che avevano ormai già dato tutto.
"Credo che delle volte proviamo ad adattarci un po' troppo ai quintetti piccoli" -commentava a fine partita Tony Parker, ancora una volta decisivo con 29 punti all'attivo- " Capita che quando rimaniamo con la nostra impostazione originale con due lunghi facciamo più male ai nostri avversari"
E a proposito di lunghi, da segnalare il ritorno di Amarè Stoudamire nello starting 5 dei Suns, dopo un'assenza interminabile. Causa problemi di falli la sua permanenza in campo è stata limitata a soli 15 minuti, nei quali però è riuscito a mettere a referto ben 16 punti, con sei rimbalzi. Tim Duncan ha invece risposto con un bel 26 + 14.
Parker, forse al momento il vero secondo violino della squadra(non ce ne voglia il buon Manu), ha continuato la sua serie di prestazioni da All-Star nel successo, il secondo nel giro di sei giorni, sui Knicks, sempre più impantanati nei loro problemi. Il francesino ha portato a termine la sfida con un bottino di 33 punti, il massimo stagionale per gli Spurs, e 6 assist, con una particolarità : tutti e sei, infatti, sono arrivati nel primo quarto, e addirittura cinque prima che il playmaker tentasse la sua prima conclusione. Quello che si dice cercare di coinvolgere i compagni"
" State quindi dicendo che negli ultimi tre quarti non ha avuto nemmeno un assist?" ha scherzato un divertito Popovich nelle interviste post-partita- "E' successo e basta. Ha lavorato molto su quel tiro, e questo lo ha reso un giocatore diverso rispetto all'anno scorso. Basta vedere come si comportano le difese avversarie nelle situazioni di pick 'n roll: una volta passano tutte sotto nei blocchi, ora invece rispettano il suo tiro.
Ulteriori passi avanti sono stati fatti anche dalla linea dei tiri liberi. Parker ha concluso l'altra sera con 9/12 dalla "charity lane", in controtendenza rispetto ai suoi compagni, i quali hanno messo assieme un difficilmente accettabile 46 %. Senza il suo exploit, con tutta probabilità , quella contro New York sarebbe stata ricordata come la peggior prestazione di squadra dalla lunetta della storia della franchigia: almeno da qualche tempo in qua. Positiva anche la serata di Duncan, 24 punti con 16 rimbalzi, che ha stravinto il duello sotto canestro con il diretto rivale Eddy Curry. I guai al piede sembrano essere ormai solo un ricordo.
Un ruolo chiave nella vittoria di Houston, l'ha avuto invece la panchina, con Udrih, Finley, Elson e Horry in gran spolvero a guidare la rimonta dal -19 al 92-84 finale.
" Pazzesco. Quello che stasera ha fatto la nostra panchina è stato davvero qualcosa di grande." - ha commentato dopo il successo Manu Ginobili, anche lui protagonista della sfida con 19 punti.
" La nostra panchina è stata fondamentale per riportarci in partita" confermava poco dopo Duncan, che ha letteralmente annullato Yao nel quarto finale, tanto da meritarsi i complimenti di Popovich: " E' stata una delle migliori prestazioni difensive nel secondo tempo che io abbia mai visto" – ha riconosciuto il coach.
IL CASO BOWEN Domanda: esiste nella Nba un giocatore con una fama peggiore di Bruce Bowen? La risposta è no; non esiste. Per verificarlo basta chiedere a qualunque persona si occupi di Nba; che sia esso un giocatore, un allenatore, o più semplicemente un tifoso. Tutti sembrano concordare sul fatto che Bowen sia quello che in gergo si chiama uno "sporco"; quelli che giocano per fare male, tanto per capirci. E c'è da dire che il numero 12 di San Antonio non abbia neanche fatto nulla per smentirlo. Come dimenticarci del famoso calcio in faccia (con uno stile da fare invidia ad una cintura nera di karaté) al povero giocare di Utah mentre stava ricadendo in terra, o del più recente calcetto a Ray Allen dopo un contatto, o ancora dei "fight clubs" messi su con Rip Hamilton e Josh Howard? Diciamo che in giro per la Lega non ha una buona reputazione"
E dopo i fatti di lunedì, forse, ancor meno. Capita infatti che Bowen abbia il vizietto di mettere il piede sotto il giocatore da lui marcato mentre sta ricadendo dopo essersi preso un tiro. Gli effetti di questa "tendenza" sono che molte volte il malcapitato ricade sul suo piede facendosi non poco male. Lunedì, nel primo dei due confronti ravvicinati con i Knicks, a farne le spese è stato Steve Francis. Ancora fermo ai box per colpa di questo giochetto.
Quando sabato le squadre si sono rincontrate Bowen l'ha rifatto; questa volta ai danni di Jamal Crawford, e per fortuna senza provocare conseguenze. La reazione di Isiah Thomas non s'è fatta comunque attendere. " La prossima che lo rifà spaccategli il piede! avrebbe urlato ai suoi giocatori durante un timeout, riferendosi ovviamente al 12 avversario. Il diretto interessato, che passava da quelle parti ha sentito tutto e ha riferito all'arbitro. Risultato: tecnico per entrambi. Al che Popovich è scattato in piedi come una molla ammonendo il suo collega di "smetterla di parlare ai miei giocatori . Probabile che se non ci fossero stati i rispettivi assistenti a calmarli avremmo assistito ad un bel confronto corpo a corpo.
" Lo sapete, le partite sono emozionali. Capita delle volte che si faccia qualcosa di sbagliato a causa della tensione o della rabbia. Ma finisce lì. - ha provato a giustificarsi l'ex agente della CIA, precedendo di poco il suo rivale, che così ha commentato: Credo che sia io e sia Pop capiamo e rispettiamo la competizione. Ha fatto solo quello che doveva fare per i suoi giocatori come io ho fatto solo quello che dovevo fare per i miei. . Aggiungendo poi l'abbastanza imbarazzante: "L'ho fatto per motivare i miei ragazzi." "
In ogni caso a fine partita i due si sono stretti la mano, e l'incidente sembrerebbe essere già stato archiviato. Sicuramente lo è per Bowen: " E' stato sicuramente un episodio sfortunato"- dichiarava ai reporters – " Noi ci divertiamo a giocare, e il tutto dovrebbe rimanere in questi limiti" .
La parola fine è stata messa domenica sera, quando Stu Jackson, vice-presidente delle operazioni cestistiche della Nba, ha chiamato personalmente Bowen, comunicandogli la decisione della Lega. Come previsto il giocatore non sarà multato, ma è stato precisamente avvertito che se dovesse risuccedere allora non si esiterà a ricorrere alla mano pesante.
UNO SGUARDO AL FUTURO Settimana che si prospetta di difficoltà medio-alta la prossima per gli Spurs. Cinque partite, di cui due in trasferta: a Sacramento, campo da sempre sfavorevole ai texani, e Portland, decisamente più abbordabile. Seguiranno le sfide casalinghe con due possibili dirette rivali per il Titolo: Miami e Dallas. Il tutto preceduto dalla partita contro i Bulls di stanotte.
IL MIGLIORE DELLA SETTIMANA
Come, dopo la partita di mercoledì scorso, non premiare Fabricio Oberto? Sarebbe davvero ingiusto per un ragazzo tra i più positivi, e forse sorprendenti, di questo inizio di stagione. L' 11/11 al tiro contro i Suns non è che la punta dell' iceberg del suo lavoro, fatto di rimbalzi, tuffi sul parquet e tanta tanta difesa. Oltre che di insospettabili doti di passatore.
Sicuramente uno dei migliori in assoluto nelle prime due settimane per San Antonio. Di nuovo giù il cappello di fronte a R.C. Bufford e il suo staff.