Amaré mostra segni di miglioramento, come testimonia il suo 25-14 contro i Grizzlies.
Di certo, ad inizio stagione, quando Sports Illustrated, la maggior parte degl analisti della ESPN e la redazione di PlayIt davano i Suns come favoriti assoluti, i tifosi della squadra dell'Arizona non si aspettavano di certo questo inizio: 2-5, con quattro sconfitte consecutive e dieci giorni tra una vittoria e l'altra. Uno dei peggiori inizi della storia della franchigia. Certo, siamo solo all'inizio di una lunga stagione, certo ci ricordiamo bene che anche lo scorso anno era cominciato abbastanza male (3-4) ma queste non possono essere scusanti per far finta di non vedere i problemi: difesa nulla, difficile rientro di Stoudemire, Diaw fuori forma e, in generale, una mancanza di intensità preoccupante.
"Nel primo tempo - dichiarava Coach D'Antoni dopo la sconfitta contro Dallas - siamo stati indulgenti. E lo siamo stati sin dalla prima partita". Impossibile negarlo. 108 punti a partita concessi agli avversari (peggior squadra della lega) e solo 106 segnati. Non si può nemmeno giustificarli dicendo che i Suns non abbiano mai difeso, perché come avevamo fatto notare in un report dell'anno scorso, Phoenix era in realtà uno dei migliori team nella categoria "punti concessi per 100 possessi avversari".
D'Antoni fa bene ad essere preoccupato ed arrabbiato, è arrivato addirittura a dichiarare che erano stati "soft as cupcakes" (una espressione che non ha traduzione fedele all'italiano). "Sappiamo cosa dobbiamo fare. Siamo 1-5 e meritiamo di esserlo. Sta a noi cambiare atteggiamento e tornare sulla giusta strada".
Difensivamente, quasi tutti i problemi si possono riassumere come ha fatto l'allenatore: con la parola "soft". L'intensità non è mancata solo nel difendere gli avversari e contestare tiri, è mancata anche nel cercare i rimbalzi. A parte Marion che si mantiene su medie abituali (10 rimbalzi a partita) gli altri sono tutti ampiamente sotto i loro normali numeri: Thomas (6, l'anno scorso: 8), Diaw(4, l'anno scorso 6) e Stoudemire (5, due anni fa: 9). Tutto ciò si traduce in rimbalzi offensivi per gli avversari, un handicap che può portare a perdere partite in cui si tira meglio degli avversari, semplicemente perché loro tirano di più.
Anche offensivamente non sono tutte rose e fiori. Certo si continua a segnare molto, ma non abbastanza. E i problemi offensivi non si limitano solo ai punti. Ci sono svariati giocatori che stanno giocando ad un livello considerevolmente più basso che l'anno scorso. Uno su tutti? Boris Diaw. Non ci vuole un occhio molto esperto per vedere che il francese è totalmente fuori forma, quasi sovrappeso. Segna meno dell'anno scorso, ma soprattutto smista meno assist: soltanto 2,9 in confronto ai 6,2 dell'anno scorso è una caduta notevole.
Non si può negare che il rientro di Stoudemire possa essere in parte una causa delle performance del francese, ma non è certo colpa di Amaré se Diaw è fuori forma. Sicuramente non sarà facile farli convivere in squadra, ma come anticipato nella preview è qualcosa che si dovrà fare se si vuole arrivare in alto. Sia Diaw che Stoudemire sono fondamentali per questa squadra.
Il rientro del "numero 1" non solo ha scombussolato il "Most Improved Player" dello scorso anno, ha, di fatto, scombussolato tutta la squadra. "E' quello che succede quando ci sono nuove incorporazioni alla squadra - dichiarava Kurt Thomas, anche lui un illustre rientro dopo l'infortunio della scorsa primavera - non è una cosa immediata, ci vuole tempo".
D'Antoni lo sa, e sa anche che è meglio che la squadra si adatti a Stoudemire il prima possibile: "Da oggi lo metterò in quintetto - dichiarava prima della sfida con gli Spurs - non è pronto ancora fisicamente. Ma prima o poi deve tornare titolare, quindi meglio farlo subito".
Lo staff tecnico sa anche che questa "forzatura" può costare vittorie adesso, come è successo in effetti. Ma a lungo termine sarà la chiave per il successo dei Suns. Infatti attualmente il vero problema di Stoudemire non è fisico, il problema è che la squadra non è abituata a lui. Nelle prime partite della pre-season e di questi primi dieci giorni di regular season questo problema salta all'occhio chiaramente. La quadra è capace di fare cinque o sei attacchi consecutivi senza dare la palla a Stoudemire. In un anno senza di lui i Suns hanno perso l'abitudine di cercare qualcuno in "post". Ora quel qualcuno c'è e come ha dimostrato ieri notte contro i Grizzlies (25 punti e 14 rimbalzi) è quasi al 100%, non si può più ignorarlo. Deve tornare ad essere importante, è davvero l'unico modo di aspirare a vincere l'anello. Non si può basare tutto su tiri esteriori e sulla genialità di Steve Nash.
Lo stesso Steve Nash sta avendo un inizio difficile, con problemi di turnover (ne ha commessi 10 contro Dallas) e un piccolo infortunio all'anca. Anche Raja Bell, l'altro infortunato del momento non ha cominciato bene (40% dal campo e 36% da tre) così come l'altro specialista dalla linea dei tre punti, James Jones, che è irriconoscibile rispetto all'inizio stagione di solo un anno fa. E i nuovi acquisti? Banks ha cominciato malissimo, con problemi sia al tiro che nel distribuire la palla, nella partita contro Dallas il coach ha preferito lasciare a Barbosa il compito di dirigere la squadra con Nash in panchina. Dal canto loro Jumaine Jones, Piatkowski e Marks sono praticamente inediti, quindi ci riserviamo il giudizio su di loro ad un'occasione migliore.
Nonostante tutto ci sono varie ragioni per l'ottimismo. La prima è l'accennato miglioramento di Stoudemire che gioca sempre più minuti e sempre meglio, dimostrando un miglioramento fisico notevole. Inoltre non si può ignorare l'importanza che ha acquisito Barbosa in questa squadra. Segna più di tutti (19,7 punti a partita), distribuisce assist come non mai (5,6 quest'anno quando la sua media in carriera è di 2,5) e si mantiene su percentuali al tiro magnifiche (43% dal campo e 45% da tre). Marion anche si mantiene su livelli da All-Star e continua a sacrificarsi per la squadra. "E' ovvio che preferirei giocare da ala piccola - affermava Shawn dopo che D'Antoni l'aveva definito il miglior "4" della lega - ma farò tutto ciò che mi chiederanno di fare per vincere".
Un'altra ragione per sorridere (e non mi sto riferendo alle sue battute, vedi "Around the Valley" più sotto) è Jalen Rose. Il veterano è stato infatti firmato dai Suns al minimo salariale (1,5 milioni di dollari, dei quali circa 700'000 pagati dalla lega), dopo che il giocatore aveva rifiutato le offerte di altre squadre come gli Heat (si vocifera che lo stesso O'Neal avesse cercato di farlo andare in Florida quando girava già voce che i Suns sarebbero stati la sua scelta). "Non si tratta di statistiche personale - sosteneva Rose spiegando la sua scelta – né di quanti soldi posso guadagnare. Si tratta di trovarsi in una situazione come questa: avere la possibilità di vincere un anello".
E' stato preso soprattutto per aiutare i Suns dalla panchina, cosa che ha fatto sin da subito dimostrando la sua capacità di segnare con facilità : 9 e 11 punti nelle prime partite in cui gli sono stati concessi minuti. Rose può essere un giocatore che importante durante la stagione e soprattutto nei Playoff dove la sua esperienza sarà impagabile.
Around the Valley
Per la prima versione stagionale della nostra rubrica "Around the Valley" che, per i nuovi, è una rassegna di fatti interessanti e curiosità al di fuori dell' attualità prettamente sportiva dei Suns abbiamo svariate cose da proporvi.
La prima è un dato statistico: Shawn Marion è entrato a far parte dell'elitista gruppo di Soli che hanno oltrepassato la barriera dei 10'000 punti con la maglia arancio-viola. E' il quinto giocatore della franchigia dell'Arizona a rompere questa barriera dopo Walter Davis (15'666), Alvan Adams (13'907), Kevin Johnson (12'747) e "The original Sun" Dick Van Arsdale (12,060).
Tornando su Jalen Rose, come molti sanno, è famoso in tutta la lega per il suo umorismo e per le sue frasi memorabili che ha lasciato durante la sua lunga carriera. Una rapida ricerca tra i "Quotes of the Day" del redattore della ESPN Bill Simmons e vedrete come sia uno dei più gettonati. Ecco una breve lista delle migliori citazioni di Jalen Rose:
–"Solo perché sono arrivato io non vuol dire che potremo competere con Spurs e Knicks…non subito" (Dopo il suo arrivo a New York).
–"Quando siamo arrivati a Detroit, saranno state circa le due di notte, lo so perché di aperto c'erano solo ospedali, galere e gambe".
–"Vuoi che li conti? No comment" (In risposta alla domanda: "Quanti 'punti interrogativi' ci sono tra i tuoi compagni di squadra a Toronto?").
–"Como vi ho già detto ragazzi, quando compie 21 anni e può bere…è finita" (Parlando di LeBron James dopo una performance da 56 punti contro i Raptors).
–"Probabilmente era un po' stanco dopo aver giocato all'All-Star. Sapete, mentre lui correva su e giù in campo facendo schiacciate dopo aver tirato la palla sul tabellone, io ero sdraiato sulla spiaggia bevendo cocktail con ombrellini sopra. Quindi probabilmente ho avuto un ingiusto vantaggio in questo caso" (Riferendosi alla sua miglior performance rispetto a Carter nella prima partita dopo l'All-Star Game).
–"Io sono un 'general manager' nel fantasy e sulla playstation. E devo dire che sulla PS2 avrei ottenuto qualcosa di più". (Commentando lo scambio Nets-Raptors per Carter).
–"E' stato per Richard Jefferson…no?" (Prima reazione quando gli hanno detto che Carter era stato spedito a New Jersey).
Parlando di giocatori famosi per le loro frasi memorabili. Charles Barkley, celebre, tra le tante frasi, per aver detto che l'unico rimorso che aveva dopo aver spinto un uomo fuori dal bar attraverso la vetrina era "di non essere stato al secondo piano"; ha dichiarato che i Suns "sono come quella ragazza carina con la quale esci e che poi quando te la porti a casa e la spogli ti viene da dire: wow, non sei così carina come pensavo".
Altra curiosità divertente: Sarver è stato multato (25'000$) dalla lega per aver protestato in maniera troppo veemente per una decisione polemica nella partita contro i Clippers dell'1 Novembre. Suo figlio Max, di otto anni, gli ha dato un prezioso consiglio, come racconta lo stesso Sarver: "Stai attento papà , ci sono 41 partite in casa. Può voler dire un milione di dollari".
Per oggi è davvero tutto. L'appuntamento è, come di consueto, tra una decina di giorni. Alla prossima!