Dwayne DeRosario e Shalrie Joseph, due dei protagonisti di stasera prossimi all'addio
Poco più di un anno fa, all'inizio dei playoff 2005, la Major League Soccer ha avuto la possibilità di mettere insieme una delle più belle finali dal 1996. C'erano infatti due bellissime squadre che giocavano un ottimo calcio, grazie anche al livello tecnico dei giocatori in rosa. Squadre che avevano dominato la regular season, dominando le avversarie, e lasciando pochi dubbi che fossero le migliori della MLS. A quell punto, tutto ciò che New England Revolution e San Jose Earthquakes dovevano fare era arrivare in finale di MLS Cup e giocarsela.
Ma non andò così. Gli Earthquakes vennero eliminate al primo turno dei playoff della Western Conference, mentre i Revs si presentarono malconci alla finale, e così finì che furono Los Angeles Galaxy, una squadra con uno score di .500 record, ad alzare la coppa.
Un anno dopo, la "madre di tutte le partite" di cui siamo stati defraudati lo scorso anno si sta realizzando, con pochi cambiamenti. Gli Earthquakes hanno cambiato città , nome, storia e colori, rinascendo dale proprie ceneri sotto il nome di Houston Dynamo, un gruppo di giocatori in maglia arancioni che non ha perà³ dimenticato lo stile di gioco che ha caratterizzato negli anni i Quakes vincitori di un paio di campionati MLS.
Nel mentre, i Revs non hanno invece cambiato molto. Hanno gli stessi, ottimi, giocatori, che perà³ sembrano all'ultimo giro in un club che forse ha giocato il calcio migliore degli ultimi Quattro anni di MLS.
Quello che stasera speriamo di vedere, se i giocatori e le scelte dei due coach nati in Scozia, Dominic Kinnear e Steve Nicol ce lo consentiranno, è una partita aperta, giocata all'attacco e con tante occasioni da gol, in un match in grado di ammaliare il pubblico del Pizza Hut Park di Frisco (TX), stasera interamente esaurito per l'undicesima MLS Cup.
Vista la regular season e viste le finali passate, molti si chiederanno perché non aspettarsi il solito 1-0, come nella finale dell'anno scorso fra Los Angeles e New England? Non credo dovremmo aspettarci il peggio perche stasera (h 21.30 su Sky Calcio 4, canale 254) scenderanno in campo due gruppi di giocatori con molto talento, e che si stanno probabilmente preparando per quello che a Boston chiamerebbero "the last hurrah".
Prendiamo Houston. La Dynamo potrebbe essere il team più colpito dall'arrivo del Toronto FC, con il regista Dwayne DeRosario, il portiere Pat Onstad e il difensore Adrian Serioux (ex Millwall), tutti canadesi, in cima alla lista delle preferenze di coach Mo Johnston. DeRosario è cresciuto a Toronto, debuttando profesionalmente nella A-League (oggi USL 1st) nel 1997 con i Toronto Lynx, società che dopo la nascita del Toronto FC ha deciso di scendere nella PDL Division (una sorta di 4° divisione). Anche Onstad è molto legato a Toronto, avendo giocato per tre squadre cittadine nella sua lunga carriera, e a 38 anni è facile immaginare come il portierone della Dynamo voglia chiudere un onorevole carriera a casa. Serioux è forse quello con meno possibilità di andare al nord. Nato Scarborough, stessa zona vicino a Toronto dove è nato DeRosario, Serioux arrivo nella MLS chiamato dall'attuale coach di Toronto quando siedeva sulla panchina dei Red Bulls, ma fu immediatamente spedito da questi a Houston in cambio del centrocampista Danny O'Rourke.
La lista dei potenziali partenti di Houston non termina perà³ con i canadesi. Il promettente attaccante hawaiano Brian Ching, per lui 11 gol quest'anno e il premio di Goal of the year, è infatti sul taccuino di alcuni talent scout europei, mentre Ricardo Clark, che salterà la finale per squalifica, ha richieste dall'Europa sin dallo scorso anno. Facendo il conto, parliamo di almeno cinque dei migliori della Dynamo che nel 2007 potrebbero essere da qualche altra parte. Probabilmente non se ne andranno tutti, ma sicuramente qualcuna di queste partenze difficilmente consentirà a Houston di giocarsi il titolo anche il prossimo anno.
Il New England Revolution si trova in una situazione simile. I centrocampisti Shalrie Joseph (richiesto da tempo dal Celtic Glasgow) e Clint Dempsey vengono considerati quelli con più probabilità nella MLS di trasferirsi in Europa, ma non sono gli unici. Il difensore Michael Parkhurst continua a migliorare, e il suo ingaggio potrebbe iniziare a stargli stretto, specie in una lega che non ama pagare profumatamente I difensori. Il portiere Matt Reis si sta guardando intorno e sembra pronto a seguire le orme dei vari Kasey Keller, Brad Friedel, Tim Howard e Marcus Hahnemann in Europa. L'americano, nato perà³ in Galles, Andy Dorman si è fatto spesso notare fra i migliori quest'anno, e potrebbe diventare un potenziale affare per i club inglesi o scozzesi.
La finale di stasera perà³ non rileva solo rispetto ai giocatori vicini all'addio al proprio club, ma anche a due allenatori il cui curriculum ha uno spazio vuoto alla casella MLS Cup. Kinnear era l'allenatore in seconda di Frank Yallop (oggi sulla panchina dei Galaxy dopo un periodo da CT con la Nazionale canadese) in entrambi i titoli vinti dai San Jose Earthquakes nel 2001 e 2003, ma le sue capacità sono state messe in discussione quando si è dimostrato non in grado di ripetere i successi degli anni precedenti una volta assunto l'incarico di head coach. E come sempre nel calcio, non si è preso in considerazione che nel frattempo Landon Donovan si fosse trasferito ai Los Angeles Galaxy, via Bayer Leverkusen. Quello che tutti si ricordano, è purtroppo l'eliminazione degli Earthquakes al primo turno dei playoff 2005.
Ma Kinnear è riuscito ad eliminare alcuni dubbi dalla testa dei suoi critici non solo mantenendo unit oil gruppo nel trasferimento da San Jose a Houston, ma anche dando alla squadra un gioco piacevole, rendendola una delle migliori della MLS. La partita giocata dalla Dynamo nella Western Conference final contro Colorado, è stata sicuramente tra le più belle viste quest'anno nella MLS.
Il coach di New England, Steve Nicol, non ha invece quasi più critici, ma la MLS Cup non l'ha ancora mai vinta da quando allena il team di Boston. Nicol è noto per essere uno in grado di tenere la squadra tirata e sotto pressione fino alla fine della stagione, con pochi cali di tensione durante l'anno e arrivando nella giusta forma ai playoff e facendo dare al gruppo il meglio di sé. Ad esempio, nel 2002, Nicol è riuscito a portare un gruppo privo di buonissimi giocatori fino ai supplementari della finale contro i Galaxy, persa solo per un gran gol dell'attaccante guatemalteco di L.A. Carlos Ruiz (oggi al FC Dallas).
Quest'anno Nicol ci è riuscito di nuovo, facendo anche giocar bene una squadra spesso priva dei suoi migliori giocatori. Niente Clint Dempsey causa Mondiali? No problem. Manca Shalrie Joseph causa infortuni e risse? No problem. Pat Noonan indisponibile perché acciaccato dall'età ? No problem. Nicol sistema e muove i suoi calciatori come un maestro degli scacchi, e adesso punta a raggiunge l'obiettivo sempre mancato: la MLS Cup.
L'anno prossimo molte cose cambieranno. Avremo pronti i nuovi stadi di Denver e Toronto. Quelli dei New York Red Bulls (ad Harrison, New Jersey) e Real Salt Lake arriveranno pco dopo, nel 2008, con la MLS che sta puntando dritta ad avere 16 squadre nel 2010, con in lista d'attesa Seattle, Rochester, Philadelphia, Atlanta e Cleveland (lista che varia a seconda di chi per prima sarà in grado di assicurare investimenti e "soccer specific stadium". La MLS si sta avvicinando ad un traguardo inconcepibile praticamente ovunque, Manchester United a parte, e cioè avere squadre di calcio che guadagnano! Ad esempio, i Los Angeles Galaxy stanno facendo profitti da quando hanno aperto il loro bellissimo stadio, l'Home Depot Center di carson (CA), condiviso con i Chivas USA. Quest'anno poi, la lega ha annunciato l'accordo con le TV per i diritti del campionato per i prossimi tre anni (tra i $15 e i $20 milioni a stagione), assicurandosi anche una diretta televisiva per il giovedì sera. Arriveranno poi gli sponsor sulle maglie, e sempre più investitori, con i loro soldi, sono interessati al soccer, perché sembrano capire che stavolta è destinato a rimanere.
Persino l'atteggiamento negativo e anti-calcio di molti columnists si è un po' alleggerito una volta compreso che il calcio è in grado di costruirsi un proprio mercato negli USA senza necessariamente invadere il campo di NBA o MLB. Certo, la copertura dei grandi media è ancora limitata, e anche se la finale di stasera verrà trasmessa negli USA in diretta sul network ABC e seguita da dozzine di giornalisti, molti giornali locali (la stampa locale è potentissima in America) non manderanno reporters nel caso non vi sia un qualche interesse per il proprio territorio (ad esempio un giocatore del posto).
Un qualcosa che il soccer USA sta ancora cercando, è poi un'identità precisa. I giocatori della MLS sono un misto di importazioni da Sudamerica o Carabi, un po' di aggressivi giocatori in arrivo dai college, ragazzi forti atleticamente ma con tecnica spesso limitata, e europei che non hanno mai realmente sfondato nei vari campionati del Vecchio Continente (Aitor Karanka, ex Real Madrid, e Terry Cooke, ex Manchester City, entrambi ai Colorado, sono due ottimi esempi) Conseguentemente c'è in giro un misto di stili di gioco, problema già presente ai tempi della NASL, e in 11 anni di storia non c'è stato un giocatore dai tempi di Marco Etcheverry e Carlos Valderrama in grado di infiammare il campionato e i tifosi. Tifosi che potrebbe crescere esponenzialmente se la MLS trovasse il modo di arrivare ai milioni di ispanici in cerca di nuovi riferimenti calcistici. Ma purtroppo, l'attuale sistema di selezione dei calciatori è strutturato in modo che privilegia i maschi provenienti da famiglie bianche dal reddito medio alto. L'arrivo del cosiddetto marquee player, che sia David Beckham, o Ronaldo o chiunque altro, non basterà se la MLS non scenderà nelle comunità locali imparando ad allevare i giovani secondo il modello di sviluppo europeo e sudamericano. Per fortuna l'annuncio dell'apertura di squadre giovanili da parte di tutte le squadre della lega sembra andare nella giusta direzione.
Ma tutto questo, il futuro e cosa succederà da domani, importa poco ai 22 che scenderanno in campo stasera.
E così ecco, ci siamo, mancano poche ore. Due ottime squadre, alcuni giocatori che vogliono lasciare un buon ricordo o farsi vedere dai talent scout europei, e due allenatori che cercano il loro primo successo. Le premesse ci sono tutte. Il croupier direbbe: fait vos jeux.