Il gruppo dei Sixers sarà messo alla prova dall'imminente viaggio ad ovest
Smettete di leggere fin da subito se posso sembrarvi ripetitivo ma martedì i Sixers sono stati per l'ennesima volta sovrastati sia per quanto riguarda i tiri a canestro sia per i rimbalzi recuperati, solo che questa volta non sono riusciti a trovare l'antidoto per cavarsela con un'altra vittoria.
Altro avvertimento: smettete di leggere se avete già sentito anche questa ma per la seconda partita consecutiva Chris Webber e Samuel Dalembert sono stati tenuti in panchina per l'intero ultimo quarto, solo che questa volta i due non sono più rientrati in campo quando alla fine della partita mancavano ancora quasi 20 minuti.
Gli Indiana Pacers hanno così vinto 97-86 in una partita che ha smesso di esistere già nel secondo quarto.
Lo svantaggio massimo dei Sixers è arrivato fino a 25 punti e per la seconda volta in quattro partite sono stati battuti di almeno 20 rimbalzi, questa volta 52-32 nonostante la percentuale al tiro sia stata leggermente migliore (45.1% contro 44.6%). La fossa se la sono scavata da soli quando hanno chiuso il secondo quarto con 6/24 al tiro, frazione di gioco che si è chiusa con 31 punti da parte di Indiana mentre i Sixers non sono andati oltre i 13.
Per la prima volta dalla stagione 2000-01, i Sixers affrontavano la quarta partita della stagione reduci da un record di 3-0, ma non sono apparsi nemmeno minimamente una squadra degna di quel record.
Il giorno dopo i Toronto Raptors festeggiavano la partita numero 500 della loro mascot mostrando sullo schermo dell'Air Canada Centre le sue migliori 10 prestazioni acrobatiche, ma al termine della partita sullo stesso schermo sono apparse le azioni della serata da parte di Chris Bosh che ha retto il confronto.
A 29 secondi dal termine il punteggio era bloccato sul 102 pari con i Sixers convincenti in difesa. Webber riesce a far perdere la palla a Bosh ma solo momentaneamente. Una volta ripreso possesso della palla il giocatore di Toronto ha dato un'occhiata al cronometro dei 24 secondi accorgendosi di fatto che il tempo a sua disposizione stava per scadere, tentando così la tripla, ma non una tripla qualsiasi.
Come detto, la tripla che poteva decidere la partita è stata tentata da Bosh, un giocatore che la scorsa stagione ha chiuso da dietro l'arco con 0/13, ma che già in un momento precedente di questa partita era riuscito a fare male ai Sixers sempre da tre. Il suo ultimo tiro è stato molto di più che un'arcobaleno. E' andato così in alto che se fosse stato tentato all'aria aperta avrebbe toccato le stelle. Quel tiro non solo è andato dritto nella retina ma è anche andato dritto al cuore dei Sixers.
Non è stata l'ultimissima giocata della partita vinta 106-104 dai Raptors ma sicuramente è stata quella che è rimasta sulla bocca di tutti in entrambe le città .
Bosh ha almeno lasciato una magra consolazione ai Sixers: Philadelphia è stata migliore nella percentuale al tiro (49.4 contro 40.9), nei rimbalzi recuperati (53-45), Allen Iverson ha chiuso con 35 punti, sei giocatori hanno messo almeno 10 punti, Dalembert ha preso 18 rimbalzi con 5 stoppate ed i Sixers" hanno comunque perso.
Il cambio rispetto alla letargica sconfitta di Indianapolis è stato radicale. Questa volta Maurice Cheeks si è affidato al quintetto alto usando Dalembert con Steven Hunter.
Webber e Dalembert sono rimasti in campo anche nell'ultimo quarto con però il primo praticamente inesistente ed il secondo che ha raggiunto il limite dei falli a 57 secondi dal termine.
Webber ha ancora dei problemi al tiro (7/19 nella partita con 23/67 nelle ultime 5) ma non ha comunque mollato contribuendo con 14 punti, 13 rimbalzi, 6 assist e 2 stoppate.
E così, solamente 5 giorni dopo, il record dei Sixers passa da 3-0 a 3-3 con molte nubi all'orizzonte in vista del viaggio a ovest che li attende in settimana.
I Sixers non hanno mollato fino alla fine ma hanno dovuto arrendersi alla propria difesa che è crollata troppe volte nella sconfitta 108-101 contro i Denver Nuggets.
I Sixers nell'intero secondo tempo hanno perso solamente 4 palle ma riprendendo dall'intervallo con il punteggio 52-48 per Denver, non sono mai riusciti a recuperare.
Ora non ci saranno più partite fino a mercoledì quando i Sixers affronteranno i Seattle SuperSonics nella prima delle tre trasferte che li porteranno poi a Phoenix e a Los Angeles contro i Clippers.
Iverson ha detto che questo viaggio ad ovest sarà una sorta di test per verificare l'unità del gruppo.
A margine della settimana di basket giocato, giunge anche la notizia che Ed Snider non sia più intenzionato a vendere la squadra.
Il presidente della Comcast doveva prendere una decisione obiettiva ed accurata ma soprattutto doveva essere sicuro della propria decisione, e venerdì lo è stato.
Dopo mesi in cui era stato affidato alla Galatioto Sports Partners il compito di valutare le offerte pervenute, Snider ha tolto improvvisamente la squadra dal mercato.
Con questa notizia si è iniziato ad avere un po' di stabilità almeno per quanto riguarda il livello societario e finalmente si è potuto iniziare a parlare in modo concreto.
Subito è stato analizzato il salary-cap, con Snider ottimista per quanto riguarda il futuro ma non a partire da quest'anno.
Quest'anno infatti il monte stipendi è di 60 milioni e si deduce quindi che la dichiarazione di Snider sia una sorta di frecciatina ai contratti di Webber e Iverson, con il primo in scadenza quest'anno ed il secondo tra due anni.