Utah Jazz: obbiettivo playoff

Andrei Kirilenko in azione contro i Pistons

Quattro vittorie in altrettante partite.
E' questo il bottino raccolto in questo inizio di stagione dagli Utah Jazz di coach Jerry Sloan, che hanno sconfitto in sequenza i Rockets di Tracy McGrady, i Suns del due volte Mvp Steve Nash e i Warriors di Baron Davis e gli ex campioni in carica, i Pistons.

Grazie ad un Carlos Boozer da 20.5 punti e 14 rimbalzi di media ed un Deron Williams pronto per la consacrazione tra i Pro, i Jazz vogliono migliorare il record dell'anno scorso, che gli ha visti arrivare ad un soffio dall'ultimo posto utile per accedere ai playoff della Western Conference, lottando con i Denver Nuggets e i Sacramento Kings fino alla fine.

Se quest'anno gli infortuni staranno lontano da Salt Lake e la fortuna aiuterà  maggiormente la squadra di Sloan, raggiungere i playoff non sarà  un'impresa impossibile; l'acquisizione di Derek Fisher in estate (tre titoli Nba coi Los Angeles Lakers), dai Warriors, è stata fatta proprio per aumentare l'esperienza ad alti livelli di una compagine molto giovane, con notevoli margini di miglioramento, che ha in Deron Williams, Dee Brown e Cj Miles le promesse future.

Proprio Cj Miles, fatto partire in quintetto da Sloan in tutte le partite finora giocate, si sta rivelando una delle più belle sorprese della Nba; con i 7.8 punti di media, infatti, ha finora costretto Matt Harpring a partire dalla panchina, dando una nuova dimensione all'attacco dei Jazz. Miles, guardia di 1 metro e 97 centimetri, è stato scelto nel 2005 da Skyline High School (Texas), l'anno passato è stato poco utilizzato, giocando solamente 23 partite e producendo 3.4 punti di media, ma in questo inizio stagione, si sta rifacendo con gli interessi.

Gli infortuni dicevamo, se i giocatori dei Jazz riusciranno ad evitarli, la stagione della squadra della terra dei Mormoni, potrebbe avere un andamento anche al di sopra delle aspettative. L'anno scorso, l'unico giocatore che ha giocato tutte le 82 partite è stato Mehmet Okur, tutti gli altri, a partire da Kirilenko, solamente 69 partite per lui, passando per Carlos Boozer, che ha potuto giocare solo le ultime 33 della stagione, fino ad arrivare ad Harpring e Giricek, che assieme hanno raggiunto appena le 108 partite giocate, non hanno potuto dare il contributo sperato.

Carlos Boozer, acquistato dal mercato dei Free-agent nel 2005/2006, l'anno scorso nelle sole 38 partite disputate ha dato alla sua squadra quasi 16 punti e 9 rimbalzi, dimostrando di amalgamarsi molto bene coi compagni di front-line, Okur e Kirilenko; la sua presenza nei Jazz rimane di assoluto bisogno, nel ruolo di ala grande, infatti, i sostituti non sono proprio di prim'ordine, in quanto Collins e Araujo non possono sostituirlo degnamente. Senza le sue buone prestazioni, non si va da nessuna parte.

Utah può vantarsi inoltre di avere nel roster una delle ali piccole più forte dell'Nba, capace di effettuare una tripla doppia a ogni partita (l'anno scorso 15.3 punti, 8 rimbalzi, 4.3 assist, 3.2 stoppate e 1.5 palle rubate): Andrei Kirilenko.

Se la schiena quest'anno sarà  a posto, permettendo quindi a Kirilenko di non saltare come successo l'anno passato 13 partite, e di giocarne a metà  servizio altrettante, Andrei dovrebbe riuscire a prenotare un posto sia per i playoff che per l'All Star Game, facendo felice la dirigenza dei Jazz, e non dovrebbe essere impossibile per lui venire inserito nel primo quintetto difensivo della lega.

Deron Williams, al suo secondo anno in Nba, dovrà  dimostrare tutto il suo valore per dar ragione alla dirigenza dei Jazz, che lo ha sceltoal draft prima del rookie dell'anno passato, Chris Paul; il paragone tra i due continuerà  ancora per molto, Williams però ora sembra più pronto rispetto all'anno passato, sembra essersi abituato agli allenamenti, ai ritmi e ai compiti a lui forniti da coach Sloan.

Il basket, come lo intende l'allenatore da Evansville, era apparso molto indigesto al suo playmaker, che era stato costretto anche a partire per 33 partite dalla panchina nella scorsa stagione, ma ora è pronto per essere uno dei protagonisti, sia per gli Utah Jazz, che per l'intera lega.

La panchina molto corta dell'anno passato, ha convinto, inoltre, i dirigenti di Salt Lake ad operare durante l'estate in modo da portare maggiore esperienza nella squadra. Le parole di Sloan infatti sono state chiare: "Nella nostra squadra non ci sono ragazzi con esperienza nei playoff, Derek dovrà  darci una mano proprio sotto questo aspetto, dovrà  aiutare i più giovani a sentire in maniera minore la pressione" .

Proprio l'acquisizione di Fisher, in cambio di Owens e McLeod, potrebbe dare nuova linfa ad un reparto "piccoli", completato da due grandi tiratori come Harpring e Giricek, capaci l'anno passato di offrire, in coppia, oltre 23 punti e 7 rimbalzi, sebbene il croato abbia giocato solamente 37 partite.

La squadra della Città  del Lago dunque, l'anno scorso ha dovuto fare i conti con l'avversario più difficile presente nell'Nba: gli infortuni, arrivando comunque ad un passo dai playoff; gli infortuni però non possono essere l'unico capro espiatorio, per poter giocare anche nella post season, infatti, gli Utah Jazz dovranno migliorare in molte parti del gioco.

Gli avversari, Nuggets, Kings, Lakers e Grizzlies su tutti, non staranno a vedere e daranno non pochi grattacapi alla squadra di coach Sloan, che rimane comunque uno tra i migliori allenatori per portare una franchigia giovane ai playoff.

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