Hedberg, protagonista con i suoi Thrashers la scorsa settimana
E' stata la settimana dei backup goalies quella appena trascorsa in SouthEast Division: Hedberg per Atlanta, Holmqvist per Tampa Bay, Johnson per Washington e Belfour per Florida. Questi quattro portieri, sostituendo rispettivamente gli appannati Lehtonen, Denis, Kolzig e Auld, hanno garantito vittorie e punti alle loro squadre d'appartenenza. Non se l'è cavata male nemmeno l'unico portiere titolare che ha stabilmente giocato: Ward ha disputato tutte le partite in porta degli Hurricanes e, anche per lui, ottimo riscontro in quanto a punti per il suo team.
Atlanta Thrashers (11-3-3, punti 25)
Dopo una cavalcata più o meno lunga e più o meno travagliata Atlanta è finalmente prima ad Est. Certo, divide la prima piazza con i Sabres che hanno ben tre partite in meno rispetto ai georgiani e una vittoria in più, ma tant'è, questo basta e avanza per considerare la settimana appena conclusasi come una buona parentesi d'hockey. Tuttavia la prima delle quattro gare disputate non era finita benissimo: nonostante 42 tiri contro 18 (il solo Hossa autore di ben 16 conclusioni a rete!) e un gioco a tratti spettacolare, i ragazzi di coach Hartley hanno dovuto chinare la testa contro i sornioni Hurricanes, capaci di vincere 5-2 col minimo sforzo. Da lì in poi è iniziata una serie positiva che ha avuto come protagonista il goalie di riserva, Hedberg.
Subentrato a Lehtonen nel corso della partita contro Carolina, il portiere 33enne svedese è riuscito a guadagnarsi la riconferma per il match contro Washington, squadra quest'anno benevola ad Atlanta. Contro i capitolini i georgiani hanno sempre vinto e anche venerdì scorso è andata così: 4-3 con game winning gol di Rucchin all'inizio della terza frazione. Hartley inizia così a credere sempre più in Hedberg concedendo un po' di riposo al finlandese Lehtonen; contro gli Islanders ancora un buona prova dello svedese e 4-1 in quel di New York con gol di Vigier, Hossa, Larsen e McCarthy. Infine la terza vittoria di fila, quella rifilata ai Bruins: splendido 5-2 finale con Kovalchuk sugli scudi, autore di una tripletta frutto di tre gol molto simili tra loro (tiri potenti scagliati dalla blue line).
Quattro match e 6 punti rilanciano le ambizioni di questa imprevedibile squadra; di certo l'imprevedibilità non concerne il gioco che a prescindere dai risultati è sempre stato più che brioso. Quando però si appanna un goalie di sicuro avvenire come Lehtonen e ci si può affidare sul non più giovanissimo Hedberg, autore di 3 vittorie su 3, ecco che allora la luce si riaccende e la squadra oltre a raccogliere applausi riesce anche a racimolare punti. In ogni modo saltano all'occhio i 60 gol fatti (miglior attacco della lega) col russo Kovalchuk che, in un ottimo momento di forma, è a ridosso di Hossa nelle stats del team (24 punti per lo slovacco, 23 per Ilya), inseguiti dal sempre utile Slava Kozlov (2 gol e 3 assist nelle ultime 4 gare). Il powerplay nell'ultima gara s'è ripreso (4 gol su 11 occasioni dopo che nelle tre precedenti partite aveva fatto registrare un misero 10%) e con queste certezze la squadra s'appresta ad affrontare i prossimi tre match dopo i quali potrà godere di una pausa di 5 giorni. Eh si, questa squadra se la merita!
Carolina Hurricanes (7-6-3, punti 17)
Strana squadra questi Hurricanes. Contro le vittime che hanno mietuto negli scorsi playoff i risultati continuano ad essere decisamente negativi, però poi il team rialza la testa con le sue prede preferite e fa i punti che le consentono di rimanere a galla. Una di queste è Atlanta che nonostante l'ottimo ruolino di marcia fino ad ora, non riesce a vincere contro gli Hurricanes; ancora una sconfitta per Hossa e soci contro i rossi del North Carolina i quali riescono ad ottenere il massimo (un rotondo 5-2) da una partita giocata sul "chi va là " (appena 18 tiri verso la porta dei rivali divisionali). Come però sottolineato in apertura, Laviolette ancora non ha capito come fermare le squadre in cerca di vendetta: trucidati l'anno scorso sia in Regular Season che ai playoff, i Canadiens vanno a vincere 4-0 all'RBC Center con uno splendido shutout di Huet e ben 2 shorthanded gol di Komisarek e Plekanec.
Squadra col morale sotto i piedi? Neanche per sogno perché la partita successiva si gioca contro Ottawa, una squadra per così dire poco affamata di rivincite, e così dopo l'uno-due dei canadesi con Alfredsson e Hamel, i Canes tornano alla grande e ribaltano la partita con due powerplay gol, uno di Cole e uno di Whitney (autore anche di un gol in even strenght, doppietta dunque per lui). L'andamento a scacchiera trova infine la sua conferma nell'ultima uscita della settimana: ex vittima agli scorsi playoff, i Devils, e sconfitta puntuale. Questa volta però Carolina è riuscita a strappare un punto perché Staal e Brind'Amour sono stati abili a portare la partita fino agli shootout i quali, dopo vari round, hanno visto i diavoli vincitori col gol decisivo di Madden (ed errore, altrettanto importante, di Walker per i Canes).
La franchigia galleggia senza troppi patemi e viaggia sopra il 50% dei punti. Se non fossero i campioni in carica potrebbe pure bastare ma a questi giocatori forse si chiede un po' di più; d'altronde l'appagamento poteva essere una variabile influente in termini negativi cosicché alla fine i punti in classifica per gli uragani non sono che l'esatto bottino ipotizzabile e, in fin di conti, meritato. E' pur vero che i numeri dei giocatori più attesi sono soddisfacenti: 20 punti già messi a segno dal duo Whitney - Brind'Amour, mentre Staal è il leader in quanto a gol con 8, Ward garantisce un buon numero di parate ogni partita. Powerplay ultimamente un po' carente (3 su 25), penalty killing decisamente in crescita (24 su 27 nelle ultime 4 gare). Curiosi, infine, sono i 41 minuti di penalità che s'è già guadagnato Commodore, il giocatore più punito in tutta la Eastern Conference. Carolina, quale il futuro per te? La risposta è quantomeno difficile.
Washington Capitals (6-4-4, punti 16)
Se prima avevamo da sciogliere ancora qualche riserva, ora non ci sono proprio più dubbi: i Caps daranno parecchio filo da torcere in questa stagione e le ultime uscite hanno confermato il carattere maiuscolo di questo team. Ogni tanto la mente si sconnette, è vero, ma non è che fisiologico per questo gruppo di giocatori, tanto giovani quanto estrosi. Di sicuro però hanno da superare alcuni paletti psicologici come quello che blocca la squadra quando affronta i Thrashers: contro i georgiani ennesima sconfitta, ancora una volta con un solo gol di scarto. Finisce 4-3 con l'inutile doppietta di Zubrus e un doppio vantaggio dilapidato.Al Wachovia Center di Philadelphia, palazzetto maledetto per i capitolini, arriva però la prima conferma di quanto detto: dopo 8 anni arrivano i due punti e arrivano in bello stile con un 5-2 frizzante e senza appello. Due volte Ovechkin, finalmente tornato agli standard dell'anno passato, e due volte Clymer, annientano la squadra della Pennsylvania, vera delusione di questo avvio di stagione.
E non è finita perché il vero capolavoro arriva contro Ottawa: lo scontro tra capitali va appannaggio degli americani che vincono una partita non adatta ai deboli di cuore. Sotto di tre reti dopo neanche 12 minuti (e Kolzig sostituito dopo i 3 gol subiti in 5 tiri), la squadra di Hanlon comincia a macinare gioco e gol a partire da quella rete di Pettinger, ad una manciata di secondi dalla prima sirena. Quindi la rimonta negli ultimi due terzi con la seconda doppietta consecutiva di Ovechkin; all'overtime la festa è completa per il pubblico del Verizon Center perché Clark, servito da Semin, trova lo spiraglio giusto per battere uno stizzito Gerber.
Washington infila così due vittorie in fila, cosa mai successa quest'anno, e per di più ritrova un Alexander The Great che definirlo in forma e grintoso è dir poco (4 gol e 2 assist in appena 3 partite, già 18 punti in 14 match il che vuol significare media da tripla cifra anche quest'anno). Non solo: il penalty killing è stato superbo con 1 solo gol concesso in 13 situazioni di inferiorità , bravissimo è stato anche Johnson che prima è stato tra i pali nella storica vittoria a Philly quindi ha tenuto immacolata la porta contro Ottawa dopo la scivolata iniziale di Kolzig (e ora ha un eccellente 93,3% come percentuale di parate), la produzione offensiva della squadra è molto buona tanto che nei gol fatti i Caps sono tra i primi dell'intera lega con 47 gol in 14 partite. Senza poi contare che facendo un raffronto coi numeri di 12 mesi fa il confronto non regge: insomma, cosa chiedere di più a questa squadra?
Tampa Bay Lightning (7-7-1, punti 15)
Come è successo per Atlanta, anche per i Bolts la settimana non era iniziata in modo brillantissimo: contro i sempre tosti Maple Leafs, i fulmini della Florida avevano dovuto lasciare l'intera posta in palio ai canadesi: Toronto infatti era passata al St.Pete Times con un 4-2 che aveva portato alla ribalta Gill e White, entrambi al primo gol stagionale. Da lì in poi però la squadra di Tortorella ha infilato 3 partite a punti di fila, tanti gol e mille motivi per poter esser soddisfatti. Innanzitutto è arrivata la vittoria contro i Flyers, 2 punti conquistati con un 5-2 frutto di una doppietta iniziale di St.Louis e dei gol di Richardson, Lecavalier e Perrin, a porta vuota in shorthanded.
Contro i Bruins il bicchiere, alla fine di poco più di 60 minuti tirati, è risultato essere mezzo vuoto ma il suo punticino comunque Tampa se l'è portato a casa; a Boston finirà all'overtime con i padroni di casa vittoriosi per 6-5: maiuscolo Lecavalier, autore di 4 assist, ancora caldissimo St.Louis, decimo gol stagionale per lui, peccato per il gol a 47 secondi dalla fine di Zdeno Chara con la partita forzata ai tempi supplementari e la resa finale per opera del gol firmato Murray. Contro gli Islanders però i Lightning hanno potuto finalmente festeggiare una partita perfetta, per tanti motivi. Oltre al 5-1 finale c'è da segnalare il primo, attesissimo, gol di un difensore (doppietta di Kuba) ed è stato così sfatato un tabù che era privilegio solo di questo team, in più la rete di St.Louis è stata assistita da Perrin con una gioia immensa per i due che sono praticamente cresciuti insieme e, per ultimo, lo stesso Perrin ha potuto siglare un gol col goalie in porta (anche bello perché ha colpito il puck che vagava in aria al volo).
Non si può non notare l'hot streak di due grandi giocatori come St.Louis e LeCavalier: entrambi sono andati sempre a punti nelle 4 partite settimanali ed entrambi scrivono il loro nome sul tabellino da nove partite consecutive. Ma la realtà è che l'intera squadra sta girando discretamente bene perché Holmqvist si sta rivelando un goalie validissimo (quasi più che un'alternativa a Denis) con un buon 91,1% di percentuale di salvataggio, Richards sta risollevandosi (2 gol e 2 assist negli ultimi 4 incontri), Alexeev e Fedotenko stanno confermandosi più che comprimari; stesso dicasi per il powerplay, anello debole fino ad ora di questa squadra. Dopo quanto detto appare lapalissiano come i motivi per ben sperare a Tampa Bay ci sono e le gare contro Pens e Thrashers, uniche due partite nei prossimi 7 giorni, potranno definitivamente lanciare questa squadra.
Florida Panthers (6-7-2, punti 14)
I Panthers, dopo l'abbuffata di partite nel primo mese di NHL, questa settimana hanno osservato una lunga pausa, utile anche per ricaricare le batterie dopo una partenza a fasi alterne. Tuttavia la squadra di Miami ha comunque giocato una partita, il giorno dei morti, nel palazzetto di casa: avversari di turno i Maple Leafs e, dopo 60 minuti di buon hockey, tutti contenti e arrivederci a presto. Contro i canadesi infatti coach Martin ha raggiunto la 450esima vittoria in carriera, Belfour si è preso una piccola rivincita contro la sua ex squadra e Jokinen ha realizzato l'ennesimo gol casalingo (13 punti in 7 partite al BankAtlantic Center per il finlandese). Alla fine i Cats vincono 4-2 con gol di Olesz, primo stagionale, Kwiatkowski e Gratton, a porta vuota, oltre a quello del già citato capitano. Due punti importanti, non c'è dubbio, ma per un'analisi esaustiva circa il momento della franchigia, vi rimandiamo al prossimo articolo sulla SouthEast Division (o, se preferite, al precedente).