I Sixers iniziano sul 3-0 e tutti sono entusiasti
Dopo un training camp pieno zeppo di lezioni teoriche sulla difesa e i rimbalzi, i 76ers hanno aperto la loro stagione mercoledì continuando sulla strada che ha concluso la preseason, ovvero con molti alti e bassi.
Per fortuna il primo avversario della stagione erano gli Atlanta Hawks. I Sixers hanno giocato decentemente in difesa e non sono nemmeno stati umiliati sotto il tabellone ma sono comunque apparsi ancora sotto gli standard di una squadra che dovrebbe difendere la propria casa.
Le statistiche non sono state malvagie con i Sixers che hanno contenuto Atlanta ad una percentuale dal campo del 33.3% chiudendo in vantaggio anche il conto dei rimbalzi sul 47-42, ma questi numeri traggono in inganno.
Gli Hawks si sono fidati troppo dei loro tiri dal perimetro, chiudendo 4/17 da tre, ma dopo tre quarti di gioco avevano totalizzato sette rimbalzi in più dei Sixers, compresi 17 in attacco.
I Sixers, che hanno raggiunto un vantaggio massimo di 23 punti nel terzo quarto, non hanno mai visto scendere il loro vantaggio al di sotto dei 10 punti nell'ultimo quarto nonostante le conclusioni troppo affrettate e sopravvivendo ad una fase in cui hanno sbagliato otto tiri consecutivi. Il vantaggio è stato messo in cassaforte grazie anche all'ottima prestazione sotto canestro negli ultimi 12 minuti dove Philadelphia ha preso 16 rimbalzi contro i 4 di Atlanta.
La difesa ha ricevuto poi parecchi aiuti dall'inefficenza offensiva di Atlanta, ma almeno il campionato è iniziato con il piede giusto.
I Sixers hanno tirato dal campo sotto al 42%. Allen Iverson ha chiuso con 9/21 mentre Chris Webber è riuscito a fare peggio con 4/16 sbagliando moltissimi tiri che di solito metterebbe ad occhi chiusi.
Questo risultato è molto più soddisfacente di quello dell'anno scorso quando i Sixers si fecero rimontare i 10 punti di vantaggio negli ultimi minuti della prima partita della stagione poi persa in casa all'overtime contro Milwaukee.
Webber ha chiuso con 13 rimbalzi mentre Samuel Dalembert ne ha presi 11 con 11 punti nonostante i suoi soliti problemi con i falli.
Prima che tutti gli spettatori giungessero all'arena, i Sixers si erano già lanciati in un parziale di 15-0. Il vantaggio ha raggiunto i 18 punti nel secondo quarto ed è arrivato al picco di 23 quando Kevin Ollie, che è partito titolare nella prima partita della stagione per la prima volta nella sua carriera che è giunto al decimo anno, segna il canestro che porta il punteggio sul 62-39 con ancora da giocare 7 minuti e 5 secondi nel terzo quarto che si è chiuso sul 73-58.
Il primo canestro della carriera da professionista di Rodney Carney è stato un layup che ha portato il punteggio sul 79-61 con ancora 10:02 da giocare.
Iverson ha chiuso con sei assist e sette palle perse spiegando poi nella conferenza stampa post-partita di come si sia sentito inspiegabilmente nervoso prima di iniziare la partita.
Venerdì i Sixers sono stati letteralmente sovrastati sotto canestro, in particolar modo per quanto riguarda i rimbalzi offensivi.. Nell'area pitturata non hanno mai opposto resistenza e lo stesso discorso vale anche per le seconde opportunità e i contropiedi e come se non bastasse, per la maggior parte della serata sono stati sovrastati anche per quanto riguarda il numero dei tiri a canestro.
I 76ers hanno però fatto affidamento sul loro cuore e sono stati battuti in tutte le voci delle statistiche tranne in quella del punteggio finale.
Grazie ad una memorabile serie di giocate difensive e qualche azione spettacolare in attacco da parte di Iverson e Kyle Korver, i Sixers hanno ritrovato l'uscita dal tunnel nel quale si erano infilati andando a vincere 105-103 nel tutto esaurito TD Waterhouse Centre contro gli Orlando Magic.
Ciliegina sulla torta, l'ultima azione della partita del rookie Carney che è stato eccezionale.
Uscendo da un timeout con ancora 2.2 secondi sul cronometro, i Magic hanno messo la palla in mano al resuscitato (per l'ennesima volta) Grant Hill, che cerca disperatamente di superare Carney con una finta o quantomeno cercare di ottimizzare la propria azione offensiva guadagnandosi due tiri liberi.
Ma Carney non si è fatto ingannare ed è sempre rimasto basso. Ha contestato il tiri di Hill, saltando praticamente in contemporanea con lui con il risultato di un imbarazzante conclusione che non è mai arrivata al ferro facendo di fatto scadere il tempo a disposizione.
I Magic, hanno sovrastato i Sixers nei rimbalzi 44-22 (14-3 in quelli offensivi), nelle seconde occasioni 20-4 e nei contropiedi 20-14. Le risposte di Philadelphia sono arrivate con una percentuale dal campo del 56.1%, compreso un bel 8/11 da tre punti.
Coach Maurice Cheeks ha gestito abilmente la partita schierando per la maggior parte del tempo il quintetto basso e facendo sempre dei cambi azzeccati.
Il tabellino del punteggio indica chiaramente come gli insegnamenti di Cheeks sulla difesa e i rimbalzi non sono serviti praticamente a nulla, ma in qualche modo i Sixers hanno trovato il modo per ottenere quello di cui avevano bisogno.
Domenica, venti minuti prima della palla a due, Shaquille O'Neal già vestito per scendere in campo erano nel tunnel del Wachovia Center a verificare il proprio ginocchio sinistro che si era infortunato venerdì contro New Jersey.
Forse qualcuno degli spettatori è rimasto scontento dell'assenza di O'Neal ma grazie a questa defezione nel quintetto dei Miami Heat, i Sixers hanno trovato un'inaspettata opportunità , presa al volo grazie alla vittoria 107-98 e andando sul record di 3-0 per la prima volta dalla stagione 2000-01.
Le persone che si auguravano che coach Cheeks fosse veramente diventato più esigente rispetto alla sua prima stagione saranno sicuramente rimaste soddisfatte quando ha chiamato un timeout subito dopo una tripla degli Heat realizzata all'inizio del terzo quarto per ricordare ai propri giocatori senza mezzi termini le proprie carenze difensive. Comunque, nonostante nel timeout abbia parlato per l'ennesiva volta della difesa, questa non si è ancora vista.
Con Willie Green a difendere su Dwyane Wade in 5 difficilissimi minuti dell'ultimo quarto nel quale Cheeks è rimasto con il quintetto basso nel quale il giocatore pià alto era Steven Hunter e con Korver reduce da un terzo quarto dove ha realizzato 13 dei suoi 22 punti finali, i Sixers hanno retto sia in fase offensiva che difensiva portando così a termine la loro missione.
Tutto quello che i Sixers volevano, era dimostrare ai campioni che non erano proprio quello che sembravano in apparenza.
Ancora una volta hanno gestito le carenze difensive grazie ad una straordinaria gestione delle manovre offensive con Iverson (31 punti che fanno 102 nelle prime tre partite della stagione) ed un'impressionante serie di triple arrivate dalla panchina grazie a Korver che contro Miami ha chiuso dall'arco con 5/6 mettendo a termine una striscia di nove triple consecutive in due gare sbagliando il suo ultimo tiro della partita.
Andre Iguodala ha messo 20 punti, Webber ha realizzato una doppia-doppia con 10 punti e 11 rimbalzi.
E' ancora troppo presto per dare dei giudizi su questi Sixers, ma una differenza rispetto alle ultime due stagioni si è vista dalle risposte della squadra di fronte ai momenti delicati.
Quando due stagioni fa l'allora coach Jim O'Brien tenne in panchina Webber nella partita di Atlanta per la maggior parte dell'ultimo quarto, Webber non era riuscito a digerire la cosa per diversi giorni. Quando Cheeks contro Miami nell'intero ultimo quarto ha fatto a meno sia di Webber che di Dalembert, tutti (almeno in apparenza) sono rimasti sereni.