Ormai per Chris Wells i fumble stanno diventano una consuetudine…
Ovunque si parla così tanto della partita tra Ohio State e Michigan che può capitare, ai giocatori, di pensare già all'impegno del 18 e sottovalutare gli impegni precedenti. Sembra essere successo esattamente questo alle due università che sabato hanno sofferto più del previsto.
Ohio State dopo aver chiuso il primo tempo in vantaggio 17 a 0 si era rilassata permettendo ad Illinois di rientrare in partita. I Fighting Illini non solo riuscivano a segnare dieci punti nell'ultimo quarto ma, a due minuti dalla fine, arrivavano ad un soffio dal recuperare l'onside kick chiamato da Ron Zook. Il pallone era invece di OSU cui non rimaneva che far scadere il tempo.
Per i Buckeyes è stata la partita peggiore di quest'anno con un attacco che ha messo insieme il minor numero di punti stagionali (17) e guadagnato il minor numero stagionale di yard, 224. Tressel se l'è cavata dicendo che "nella vita e nel football si impara di più nella sofferenza che nei momenti splendidi" e ricordando il precedente del 2002. In quell'occasione i suoi riuscirono a battere Illinois solo ai supplementari e a fine stagione vinsero il titolo nazionale.
Stavolta però sarà più difficile ripetersi se il gioco di corse resterà quello deficitario di sabato. Non solo Antonio Pittman ha guadagnato una media di 1.8 yard a corsa ma Chris Wells ancora una volta è stato protagonista di un fumble.
Si tratta del terzo nelle ultime quattro partite e stavolta addirittura ha fatto tutto da solo (nessun tackle avversario). Per ora la soluzione scelta dal coaching staff è quella di non farlo più scendere in campo dopo il fumble. Vedremo se contro Northwestern riuscirà a proteggere meglio il pallone.
Almeno la difesa di Ohio State ha avuto la ribalta che merita dopo essere stata oscurata da un attacco che segnava 36 punti a partita. Illinois ha convertito solo 5 terzi down su 15 e completato 14 lanci su 35 con una media di sole 3.8 yard a completo. Nell'ultimo quarto c'è stato un comprensibile calo fisico visto che l'attacco di OSU restava in campo pochissimo prima di uscire.
Sofferenza eccessiva anche per Michigan ed in questo caso è anche più grave. I Wolverines infatti non solo giocavano in casa ma affrontavano Ball State, un programma che naviga a metà classifica nella MAC.
Michigan dopo uno spavento iniziale riusciva a portarsi avanti di 19 punti a metà del terzo quarto ma una dormita della difesa rimetteva in corsa Ball State. Addirittura a due minuti e mezzo dalla fine i Cardinals arrivavano a sole otto yard dalla end-zone ma il quarterback mancava il bersaglio.
Per la difesa dei Wolverines, specialmente nel gioco aereo, non è stata certo un'ottima partita. Ball State ha messo insieme quasi 300 yard sfruttando anche le penalità fischiate contro la difesa di Michigan (4 per 42 yard). In attacco si è rivisto Manningham ma il wide receiver ha avuto solo un pallone lanciato nella sua direzione. Dovrebbe essere utilizzato maggiormente sabato contro Indiana.
Alle spalle delle due squadre della Big Ten si trova ora Louisville che dopo la vittoria contro West Virginia ha sorpassato proprio i Mountaineers e Texas. Questi ultimi non hanno avuto problemi a superare in casa Oklahoma State.
Protagonista dell'incontro è stato il quarterback Colt McCoy che ha fissato il record dell'università per touchdown lanciati in una stagione (finora sono 27). Altri due ed uguaglierà il record NCAA per touchdown lanciati da un freshman (redshirt nel caso di McCoy). Considerando che Louisville è attesa dalla difficile trasferta di Rutgers non è impensabile un sorpasso dei Longhorns (impegnati contro Kansas State) fra sette giorni.
Alle spalle di Texas ci sono Florida ed Auburn, entrambe reduci da vittorie poco convincenti. I Gators, come ha dichiarato lo stesso Meyer, non stanno giocando come una squadra che punta al titolo. Contro Vanderbilt i Gators si sono rilassati dopo essere andati in vantaggio di 19 ed hanno permesso agli avversari di recuperare fino a meno sei.
Così come capitato ad Ohio State anche i Gators hanno vinto dopo un onside kick degli avversari recuperato a meno di due minuti dalla fine. Il divario tecnico tra le squadre in campo era evidente ma Florida ha commesso troppi errori di concentrazione: sei penalità per 53 yard, tre palle perse e due terzi down convertiti su nove.
Principale protagonista in negativo è stato Chris Leak che ha sì procurato tre touchdown ma ha buttato via quattro palloni tra intercetti e fumble. "Chris deve giocare molto meglio se vogliamo vincere qualcosa", ha dichiarato onestamente Meyer, "Aveva un enorme scimmia sulle spalle che si è tolto vincendo finalmente la divisione. Ora spero che sia più rilassato e dia il meglio nelle prossime partite".
Florida si è però consolata abbondantemente con il titolo divisionale arrivato grazie alla contemporanea sconfitta di Tennessee contro LSU. Per i Gators si tratta del primo titolo in cinque anni. Festeggeranno la vittoria proprio contro quello Steve Spurrier che faceva incetta di primi posti quando allenava i Gators.
Auburn ha battuto Arkansas State senza concederle neanche un punto ma, anche lei, ha commesso troppi errori. Per sua fortuna l'avversario era molto inferiore e non ha approfittato delle sette penalità e delle quattro palle perse. Ancora una volta il problema dei Tigers è stato quello di arrivare in end-zone una volta entrata nelle ultime venti yard. Auburn quest'anno nei 34 viaggi nella red-zone ha raccolto sei punti solo in 18 occasioni. Non sono certo numeri da favola.
Nel ranking AP ci sono poi due squadre della Pac-10: USC e California. La prima ha sfogato la sua delusione per la sconfitta di sette giorni prima annichilendo in trasferta la già derelitta Stanford per 42 a 0.
L'entusiasmo attorno a questi ultimi è così basso che sembrava di giocare in casa dei Trojans per quanto grande era la differenza di tifosi sugli spalti. L'attacco e la difesa hanno mostrato buone cose ma una squadra che sfigurerebbe in Division I-AA non è certo un test attendibile. Lo sarà molto di più quello previsto sabato al Memorial Coliseum contro Oregon State.
Dopo la sfida con i Beavers USC se la dovrà vedere con California. I Bears hanno superato UCLA grazie ad un parziale di 21 a 0 nel secondo tempo dopo un primo tempo molto equilibrato.
Un Nate Longshore quasi perfetto (20/24 per 266 yard e 3 TD) e un Marshawn Lynch pericoloso sia nelle corse che nel gioco aereo, hanno permesso a Cal di fare un ulteriore passo verso il primo titolo divisionale dal 1975. Gli ostacoli che restano sono le due passeggiate contro Arizona e Stanford e la partita del 18 novembre contro USC.
Risale il ranking Notre Dame che grazie al successo contro North Carolina si trova ora davanti ad una West Virginia in caduta libera. I Fighting Irish devono ringraziare Jeff Samardzija (177 yard ed un TD ricevuti) e Brady Quinn (23/35 per 346 yard e 4 TD) se le frequenti dormite della difesa non hanno causato un upset.
North Carolina ha guadagnato soltanto 244 yard ma ben 221 yard sono arrivate in soli otto giochi. Tutti questi errori hanno permesso ai Tar Heels di segnavano più di venti punti per la prima volta dal 16 settembre (vittoria contro Furman, Division I-AA).
Poi per la seconda volta stagionale i Fighting Irish sono stati coinvolti in un accenno di rissa sulla sideline. Questa volta è successo all'inizio dell'ultimo quarto quando Quinn veniva buttato fuori dal campo su una corsa da un giocatore di North Carolina. Gli arbitri fischiavano una penalità contro i Tar Heels e Quinn tornava tutto tranquillo in campo senza dare peso all'episodio.
Invece era il WR Rhema McKnight ad aggredire il giocatore autore del fallo e subito parecchi Fighting Irish si portavano verso il centro dell'azione. Fortunatamente per loro gli arbitri fischiavano solo una seconda penalità contro North Carolina senza punire nessun giocatore di Notre Dame.
Invece di condannare le azioni dei suoi giocatori e di quelli dei Tar Heels Weis si limitava a dire che McKnight si è solo limitato a fare quello che il coach si aspetta in quelle situazioni: proteggere il quarterback. E per fortuna che Weis tiene all'immagine di Notre Dame"
Sotto i Fighting Irish nel ranking AP ci sono West Virginia, Arkansas e LSU. Arkansas si sta rivelando uno dei migliori programmi della nazione ed è ora atteso ad una conferma contro Tennessee e LSU. In palio c'è il primo posto nella SEC West, attualmente occupato proprio dai Razorbacks con mezza partita di vantaggio su Auburn (Arkansas ha vinto lo scontro diretto).
Sabato Arkansas ha vinto la difficile trasferta contro South Carolina sfruttando la gran giornata di Darren McFadden e costruendo un vantaggio di 13 punti nel primo tempo. Nella ripresa, quando Spurrier ha inserito un ispiratissimo Blake Mitchell, Arkansas ha solo dovuto controllare il tentativo di rimonta dei Gamecocks.
È stata molto più emozionante invece la sfida tra LSU e Tennessee. I Tigers hanno finalmente vinto contro un avversario del ranking grazie ad un drive che probabilmente resterà nella storia dell'università . Sotto di tre punti a sette minuti dalla fine LSU sono stati perfetti nel mettere insieme un drive di 80 yard che ha occupato tutto il tempo rimanente (tranne cinque secondi).
Parte del merito va a JaMarcus Russell ma viene da chiedersi se davvero LSU ha vinto grazie a lui o nonostante lui. Tennessee aveva infatti perso il quarterback titolare per infortunio e la riserva pur con qualche buona giocata non aveva impressionato molto.
Invece Russell ha tenuto in partita i Vols con tre intercetti confermando la sua scarsa resa contro difese di un certo livello. Per sua fortuna Early Doucet è riuscito a prendere il pallone del definitivo touchdown ma anche in quell'occasione Russell è stato tutt'altro che perfetto.
Nonostante la linea gli avesse concesso tutto il tempo che voleva e ci fossero due ricevitori liberi nella end-zone sei-sette yard davanti a lui, Russell riusciva a sbagliare pure questo semplice appoggio mandandolo alla destra del ricevitore. Fortunatamente la distanza era breve e il pallone non andava troppo lontano dal ricevitore che in qualche modo riusciva ad agguantarlo.
Tennessee una volta perso Ainge ha fatto quel che poteva con la riserva ma l'assenza di un gioco di corse è rtisutalta fatale per l'attacco. Coach Fulmer potrà almeno consolarsi con il ritorno in campo del miglior running back del roster, il freshman LaMarcus Coker. Quest'ultimo torna giusto in tempo per prendere il testimone da Arian Foster che forse verrà sospeso dopo l'arresto di domenica mattina.
Sabato era una giornata importante per la ACC perché erano previsti diversi scontri diretti. Ci sono stati ben due upset ed anche le altre due partite sono state in equilibrio fino alla fine. Gli upset sono quelli di Wake Forest su Boston College e quello di Maryland su Clemson. Per questi ultimi si tratta della seconda sconfitta consecutiva e dopo un ottimo inizio di stagione i Tigers sono ormai fuori dai giochi per la ACC.
Si è invece ripresa benissimo Georgia Tech che dopo la sconfitta arrivata proprio con Clemson ha ottenuto due importanti successi contro Miami e North Carolina State. In entrambe le occasioni il giocatore fondamentale per il successo è stato Calvin Johnson che anche sabato è stato il bersaglio preferito del quarterback (nove ricezioni per 168 yard e due TD).
Nella sfida tra "vecchie glorie" Virginia Tech è riuscita a battere Miami ed ora gli Hokies sono ad una sola partita di distanza da Georgia Tech. Se Miami perde un'altra partita gli Hurricanes raggiungeranno per la prima volta dal 1997 quota cinque sconfitte. L'era Coker si sta chiudendo davvero nel peggiore dei modi.
Importanti anche i successi di Wisconsin e Oklahoma contro Penn State e Texas A&M. Nella prima partita gli attacchi hanno fatto davvero poco e quasi tutti i report dei media hanno parlato più dell'infortunio di coach Paterno che dell'incontro. Il 79enne head coach, investito sulla sideline da due giocatori, ha riportato una frattura alla gamba sinistra ed una lacerazione ai legamenti del ginocchio.
Sempre a proposito di infortunati Oklahoma non ha risentito dell'assenza di Adrian Peterson grazie ad Allen Patrick. Lo junior nelle tre partite giocate da titolare ha guadagnato la bellezza di 445 yard e due touchdown. Visto che il calendario prevede partite con tre delle peggiori difese contro le corse della Big 12 sicuramente Patrick potrà migliorare ulteriormente i suoi numeri.
Chiusura dedicata a due partite della Pac-10. La netta vittoria di Oregon contro Washington e l'upset di Arizona nei confronti di Washington State. Oregon è riuscita a segnare più punti dell'avversario in tutti i quarti dell'incontro mentre ad Arizona è bastato un ottimo secondo quarto per vincere.
Servirà molto di più nelle due prossime partite, previste contro Cal e proprio contro Oregon, ma almeno oggi Arizona può festeggiare. Erano quattro anni che i Wildcats non vincevano quattro partite in una stagione.