Strepitoso Odom nella gara inaugurale, anche per l'incitamento ai compagni
I Los Angeles Lakers hanno esordito con una vittoria nella nuova stagione NBA, battendo nella notte d'apertura i Phoenix Suns di Mike D'Antoni e Steve Nash per 114-106.
È stata una partita dai due volti quella dei gialloviola. Nel primo quarto, infatti, sono stati dominati dagli avversari, non riuscendo mai a trovare una continuità difensiva e subendo moltissimo in contropiede, adattandosi dunque al ritmo forsennato dei Suns: 41 a 26 il parziale iniziale (con uno svantaggio massimo di 19 punti) e giochi che sembravano chiusi.
Eppure nel secondo e nel terzo quarto, nella fase centrale del match, le cose sono cambiate in maniera netta (realizzato un 38-61 per i gialloviola) e inaspettata, permettendo così ai Lakers di controllare la gara nell'ultimo periodo, quando il vantaggio era diventato ormai abbastanza comodo.
A risollevare le sorti lacustri ci ha pensato nella gran parte il quartetto Odom, Bynum, Walton, Evans (senza dimenticare certo Farmar, Radmanovic, Cook e Parker) realizzando infatti, in meno di 24 minuti, una rimonta che sembrava impossibile al primo riposo.
Grande impressione hanno destato soprattutto Odom e Bynum.
Il primo era chiamato alla grande prestazione dopo il grave lutto di questa estate e Lamarvellous non si è fatto attendere troppo: 34 punti (12/24 dal campo e 7/7 ai liberi, massimo in carriera per il campione di Rhode Island), 13 rimbalzi, 6 assist e 3 rubate. Una prestazione sopra le righe, luccicante a tratti, ma fatta anche di corsa, determinazione, difesa e tanta abilità sotto le plance.
Per Bynum, invece, si trattava della prova della verità dopo gli infortuni di Brown e Mihm. Suo compito principale era quello di non far avvertire la mancanza dei due centri gialloviola e il ragazzone di diciannove anni ha sfoderato una gara maiuscola: 18 punti (7/11 dal campo e 4/5 ai liberi), 9 rimbalzi e 5 assist da far stropicciare gli occhi agli esteti del basket. Soprattutto i suoi movimenti spalle a canestro hanno impressionato e anche la sua comprensione degli schemi sembra essere notevolmente progredita.
Grande sorpresa, inoltre, ha destato la gara di Maurice Evans, che nei 29 minuti disputati, ha dimostrato subito un'incredibile fiducia nei propri mezzi e un adattamento alla triangolo insospettabile: 17 punti (8/13 dal campo) e 4 rimbalzi per l'ex Detroit Pistons, capace di garantire un'elevata presenza difensiva (fatto questo assolutamente nuovo per i Lakers 2006-2007) dopo le gravi disattenzioni del duo Vujacic-Parker nel primo periodo, unica vera nota stonata della serata.
Ma al di là dei singoli, questa sera i Lakers hanno dato l'impressione di giocare di squadra, di applicare gli schemi (sia offensivi che difensivi) e di mettere in pratica alla lettera le direttive dello staff tecnico, che, tra l'altro, ha anche ritrovato in panchina coach Phil Jackson dopo l'operazione subita all'anca negli scorsi giorni.
Per capire quest'aspetto alcuni dati possono essere utili: solo 6/12 dall'arco, grande dominio a rimbalzo (43 a 29 nel complesso e 12 a 4 per quanto riguarda quelli offensivi) e la maggior parte dei punti arrivati all'interno dell'area pitturata.
Un vero cambiamento di rotta per gli uomini di coach Zen, i quali sembrano aver imparato a dovere la lezione dell'ultima serie di playoff.
La domanda è: con Kobe Bryant sul parquet (ancora out per la riabilitazione al ginocchio dopo l'operazione in artroscopia dello scorso 15 luglio) si continuerà a giocare in questa maniera o il campione di Lower Marion stravolgerà gli equilibri? Di sicuro c'è che se alla coppia Bynum-Odom aggiungiamo anche il Bryant che tutti conosciamo, questi Lakers potranno davvero andare lontano.
Alcune note a margine.
È stato dedicato un minuto di silenzio in memoria di coach Red Auerbach, recentemente scoparso. Commozione e applausi da parte di tutti.
Kobe Bryant, presente alla prima dei Lakers in borghese, ha voluto salutare prima dell'inizio del match i 18997 tifosi presenti, ansiosi di conoscere il giorno del rientro del campione. Bryant ha augurato a tutti una buona stagione non fornendo però indicazioni sul giorno del ritorno. Di sicuro c'è che lo rivedremo sul parquet solo quando la condizione sarà al 100%. Non prima.
Per ultimo Brian Cook ha trovato l'accordo per il rinnovo triennale del suo contratto: 10.5 milioni di dollari l'estensione prevista. Cook avrà una successiva opzione sul terzo anno. Cook ha firmato pochi minuti prima della palla a due con i Phooenix Suns.
Stay tuned"