Josh Smith stretto nella morsa dei due Williams ad Atlanta sarà chiamato ad una grande stagione.
Quelli che… non ti aspetti, ossia gente destinata a stupire più del previsto, fuori volutamente i rookie che sono un mondo a parte vediamo i due primi quintetti candidati a stupire.
Primo quintetto
PG: Jarrett Jack (Portland Trail Blazers)
E' il motivo principale per cui i Blazers hanno abbandonato molto precocemente la pista Telfair, Jack ha sicuramente meno talento del ragazzo di New York finito a Boston, ma difende forte, e anche in attacco si è dimostrato molto più pronto di quanto non si credeva all'uscita del college. Viene da Georgia Tech dove qualche buon play l'hanno visto passare e già questa è una mezza garanzia. Lavorando duro in allenamento ha messo su un tiretto niente male, tosto fisicamente con molto forza nella parte superiore del corpo, un Billpus in miniatura (con le dovute proporzioni ovviamente). Avrà il quintetto base e il poco invidiabile compito di gestire una squadra con giovani inesperti e veterani scontenti.
SG: JR Smith (Denver Nuggets)
Due anni fa viaggiava a cifre inaudite per un rookie che aveva saltato di netto il college, poi il nulla, complice coach Byron Scott che la passata stagione agli Hornets lo aveva ridotto a minutaggi da magazziniere, senza mai far trasparire al di fuori i motivi di tanto astio. In estate prima è stato ceduto ai Bulls, che poi lo hanno letteralmente regalato a Denver dove paradossalmente si ritrova spalancate le porte del quintetto base. Talento da vendere e voglia di rivincita potrebbe essere il giusto mix per stupire il mondo e farsi rimpiangere da chi non ha creduto in lui. Accanto a Melo è nella situazione ideale, avrà meno attenzioni da parte delle difese avversarie.
SF: Josh Smith (Atlanta Hawks)
E finito in mezzo ai due Williams di Atlanta, Marvin e Shelden che scelti entrambi in top5 dell'ultimo draft avranno molto credito da parte dello staff tecnico di Atlanta. La verità è che Josh Smith è molto più pronto dei due compagni, soprattutto in difesa e quindi se da una parte dovrà guardarsi le spalle dai due compagni (e anche da Childress), dall'altra sarà la prima spalla di appoggio per Joe Johnson nel tentativo di tirare Atlanta fuori dal limbo in cui ormai staziona da un decennio. Se mette in faretra un tiro dalla media più consistente sarà dura anche in futuro toglierlo dal quintetto base.
PF: Ryan Gomes (Boston Celtics)
A Boston tutti parlano di Jefferson, del suo talento e del fatto che è ancora molto indietro, nel frattempo il figliol prodigo Gomes (un passato a Providence nell'NCAA), si è preso il posto in quintetto e non sarà facile toglierglielo per nessuno. Mago degli intangibles, giocatore con un QI cestistico fuori dal comune, senso della posizione a rimbalzo ottimo, non bastasse in attacco sa il fatto suo, si sa costruire un tiro da situazioni statiche (Cosa sempre più rara tra i lunghi) e alla fine quando è in campo il suo boxscore è sempre bello pieno di bei numeri. Con 5 cm in più era un possibile All Star entro pochi anni.
C Anderson Varejao
Se c'è un giocatore a cui è legato a doppio cappio il futuro di LeBron e dei Cavs questo è Varejao. Ilkausgas è agli sgoccioli, l'etica lavorativa di Gooden è ormai nota, sotto le plance c'è poco da fare quel poco di difesa e di intimidazione che i Cavs possono offrire passa dalle sue mani. Stoppatore e rimbalzista eccellente, in attacco per ora è limitato da un tiro dalla media praticamente inesistente, ma nella squadra di LeBron serve soprattutto un lungo atltico e con i piedi veloci per correre con lui. Segnali molto positivi sono arrivati anche dai mondiali giapponesi.
Secondo Quintetto
PG: Luther Head (Houston Rockets)
Arrivato a Houston quasi per caso, Head ha fatto una stagione da rookie di tutto rispetto, con coach van Gundy uno che esce dai blocchi e con i piedi in terra la butta dentro fa sempre comodo, se poi questo tutto sommato regge bene anche in cabina di regia è facile immaginare che vedrà molto campo nei Rockets, tanto più che nelle dichiarazioni estive il coach ha dichiarato di voler correre di più (anche perchè per correre di meno non dovrebbero uscire dagli spogliatoi), quindi Head troverà molto spazio nonostante una rotazione degli esterni molto affollata. Sesto uomo di tutto rispetto
SG Antoine Wright (New Jersey Nets)
Per tutta la passata stagione mi sono sfuggiti i motivi per cui un giocatore completo e con un tiro eccellente come il suo non ha praticamente visto campo, e l'unica spiegazione che so darmi è che coach Frank avesse come obbiettivo primario quello di mantenere il culo sulla sua panchina, riducendo al minimo i rischi del caso. manina di quelle da dieci e lode quando tira, attaccante di tutto rispetto per me si farà strada da solo, e chissà se il suo rendimento di livello non sia poi la mossa per cedere Carter strada facendo dato l'avvicinarsi della scadenza del contratto dell'ex North Carolina.
SF: Joey Graham (Toronto Raptors)
Altro secondo anno che nel primo di campo ne ha visto poco, però sta dando segnali importanti e tutto sommato potrebbe ricavarsi il suo bravo spazio nella rotazione degli esterni dove non c'è moltissima qualità nei ruoli di guardia e ala piccola. Dovrà giocarsi molti minuti con Anthony Parler e Morris Peterson, però di talento ne ha sul serio e il duo Colangelo / Gherardini non ha mai avuto problemi di sorta a chiedere al loro coach di fargli vedere quando un giovane vale. Potrebbe essere uno dei punti fermi dei Raptors del futuro.
PF: Nick Collison (Seattle Sonics)
Situazione non facile quella dei Sonics, la franchigia è stata appena ceduta e ci vorrà tempo per capire la programmazione, Collison intanto non trova l'accordo per il rinnovo e quindi potrebbe avere ulteriori motivazioni. Come tutti quelli che escono da Kansas in attacco sa il fatto suo, ma in questi due anni è cresciuto molto in difesa e a rimbalzo inizia a farsi sentire. Inizialmente sarà il backup di Wilkox ma la nota discontinuità del suo titolare potrebbe portare a sorprese a stagione in corso, magari con Wilkox impiegato in mezzo.
C: Kendrick Perkins (Boston Celtics)
Non ci si dovranno mai aspettare grandi numeri offensivi da questo ragazzo al suo quarto anno, ma in difesa se strada facendo riuscirà a limitarsi nei falli la cosa si potrebbe fare molto interessante, anche perchè di muscoli e di cattiveria da buttare sotto le plance ne ha a quintali e solo con queste due cose c'è gente che ha sbarcato il lunario in NBA per un decennio abbondante. Rimbalzista feroce che la passata stagione viaggiava a una media di un rimbalzo ogni tre minuti giocati roba da elite NBA. con la penuria di centri veri che c'è oggi nell'NBA un progetto da non sottovalutare.