Houston Rockets: preview

La grossa incognita rockets: TMac sarà  ancora lo splendido giocatore che tutti conosciamo?

Obiettivi

Dopo un'annata particolarmente disastrosa (34-48) e partita sotto ben altri auspici, i Rockets vogliono tornare ai playoffs dotati come sono di una squadra dalle grandissime potenzialità , seppur dipendente in maniera evidente dallo status fisico di uno dei migliori giocatori Nba, Tracy McGrady.
Con lui e Yao Ming in campo ed in salute sulla carta c'è spazio per arrivare al secondo turno dei playoffs, forse anche al Championship: attorno al duo è stata costruita una squadra profonda nel backcourt e versatile, fatta di diversi giocatori che possono occupare due posizioni; gli arrivi più importanti sono quelli di Shane Battier e di Bonzi Wells, acquisiti per dare un giro di vite alla difesa e soprattutto il secondo per rianimare un attacco che si è classificato 29mo per punti segnati nel 2005.

Conference: Western Conference
Division: Southern

Arrivi: Shane Battier (Memphis Grizzlies), Bonzi Wells (Sacramento Kings) Casey Jacobsen (Tau Ceramica), Kirk Snyder (New Orleans Hornets), Matt Haryasz (FA), Kalenna Azubuike (FA), John Lucas (FA)
Partenze:David Wesley (Cleveland Cavaliers), Stromile Swift (Memphis), Rick Brunson (Philadelphia 76ers), Keith Bogans (Orlando Magic), Macej Lampe (Dynamo Mosca), Richie Frahm (Benetton Treviso).
Scelte al draft: Nick Novak (Marquette)

Probabile quintetto base:
Playmaker: Rafer Alston
Shooting Guard: Tracy McGrady
Small Forward: Shane Battier
Power Forward: Juwan Howard
Center: Yao Ming

ROSTER


NR PLAYER POS HT WT DOB COLLEGE YRS

12 Rafer Alston G 6-2 175 07/24/76 Fresno State 7
4 Kalenna Azubuike G 6-5 220 12/16/83 Kentucky R
31 Shane Battier F 6-8 220 09/09/80 Duke 5
40 Ryan Bowen (FA) F 6-9 218 11/20/75 Iowa 7
52 Matt Haryasz F-C 6-11 230 03/20/84 Stanford R
44 Chuck Hayes F 6-6 238 06/11/83 Kentucky 1
2 Luther Head G 6-3 185 11/26/82 Illinois 1
5 Juwan Howard F 6-9 253 02/07/73 Michigan 12
7 Casey Jacobsen G-F 6-6 215 03/19/81 Stanford 3
15 John Lucas III G 5-11 165 11/21/82 Oklahoma State 1
1 Tracy McGrady F-G 6-8 223 05/24/79 Mount Zion HS 2
55 Dikembe Mutombo C 7-2 260 06/25/66 Georgetown 15
20 Steve Novak F 6-10 220 06/13/84 Marquette R
35 Scott Padgett F 6-9 240 04/19/76 Kentucky 7
13 Kirk Snyder G 6-6 225 06/05/83 Nevada-Reno 2
10 Vassilis Spanoulis G 6-4 195 07/08/82 Greece R
3 Bob Sura G 6-5 200 03/25/73 Florida State 10
6 Bonzi Wells G 6-5 210 09/20/76 Ball State 8
11 Yao Ming C 7-6 310 09/12/80 China 4

HEAD COACH:
Jeff Van Gundy (College – Nazareth)

ASSISTANT COACHES:
Tom Thibodeau (College - Salem State)
Steve Clifford (College - Maine)
Andy Greer (College - SUNY Brockport)

STRENGTH-AND-CONDITIONING COACH:
David Macha (College - Almeda)

ATHLETIC TRAINER:
Keith Jones (College - Arkansas)

Commento

Ci sono molteplici fattori che andranno ad influenzare positivamente o meno il campionato che i Rockets si accingono da affrontare ed il principale di questi, il più temuto, riguarda la salute fisica di T-Mac e della sua tribolata schiena.
Le statistiche, d'altra parte, non hanno mai rappresentato una verità  come in questo caso, e ci dicono che i Rockets hanno perso senza McGrady 21 delle 28 partite disputate; con lui e Ming assieme in sole 31 gare nel 2005 è arrivato un record di 21-10, un chiaro segnale che le due stars devono per forza di cose stare in campo, o i Rockets si trasformano in una squadra mediocre.

Con il franchise player in salute ed il nucleo che vi è stato costruito attorno sulla carta non dovrebbero esserci problemi ad ottenere l'accesso ai playoffs, pur rimandendo in una delle divisioni più competitive della lega intera, la Southwest.
Arrivassero i playoffs, su McGrady grava ancora la maledizione del primo turno, casomai qualcuno lo avesse dimenticato, e questa potrebbe essere nuovamente l'occasione giusta per sfatare il mito.

Al capitolo infortuni si legge a chiare lettere anche il nome di Yao Ming, la cui assenza ha pesato molto anch'essa sulla deludente stagione scorsa; Yao, che ha perso parte del training camp per un altro infortunio al piede (fortunatamente non lo stesso operato) ha oramai dimostrato tutto il suo valore tecnico al suo quarto anno negli Stati Uniti, si appresta a superare il declinante Shaq per lo scettro di miglior centro Nba (non che abbia una concorrenza spietata) e sembra che l'organizzazione abbia capito che lui non potrà  mai tirare fuori quella cattiveria necessaria sotto i tabelloni per dominare completamente dato che i rimbalzi che prende sono sempre pochi rapportati alla sua enorme statura, e proprio per questo si cercherà  di affiancargli qualcuno che lo possa aiutare in questa mansione, che poco collima con le sue caratteristiche.
Piuttosto, uno dei problemi che potrebbe affliggere il team sarà  dare fiato a Yao perdendoci il minimo possibile, in quanto come suo backup il roster prevede il ritorno del venerabile ma ormai fuori uso Dikembe Mutombo, utile per qualche rimbalzo ma chiaramente al capolinea di carriera.

L'accoppiata Tracy McGrady/Yao Ming potrebbe e dovrebbe sfracellare la concorrenza, ma nella Nba, come dimostrato dalle appassionanti side playoffs viste di recente, vince il concetto di squadra e non dei singoli, premiando chi è più profondo nei singoli reparti.

Il management di Houston, conscio di dover apportare delle necessarie modifiche e di dover riconoscere di avere fatto degli errori di valutazione nella offseason di dodici mesi fa, ha rispedito al mittente il deludente Stromile Swift assieme a Rudy Gay per avere i servigi di Shane Battier, uomo tutto d'un pezzo, persona molto seria e dedita all'allenamento, eccellente difensore e contributore non sempre a livello puramente statistico ma capace comunque di incidere con i classici "intangibles", ovvero sporcare palloni, difendere duro su ali piccole ed ali grandi avendo il fisico per stare con entrambi i tipi di giocatore, e mettere qualche tripla dall'angolo, la sua posizione preferita per fare male da oltre l'arco.

Non un atleta (ma a Houston c'era bisogno di sostanza, non di atletismo), ma giocatore versatile che può occupare le posizioni da 3 e 4, Battier è stato fischiato quando la trade è stata annunciata ai tifosi, ma da persona estremamente intelligente qual è ha semplicemente dichiarato di comprendere tale reazione ed è pronto a scendere in campo per farsi conoscere, ovviamente dando il meglio di sé: dello scambio che ha coinvolto lui e Gay si parlerà  di qui all'eternità , ma i conti andranno fatti tra quattro o cinque anni, quando sapremo con certezza se l'innesto di Shane avrà  dato i suoi frutti e se Rudy, a Memphis, sarà  diventato un pro fatto e finito.

Un'altra acquisizione importante è arrivata di recente, quando è arrivata la biennale firma di Bonzi Wells, l'ultimo pezzo grosso rimasto sul mercato; l'ex Ball State avrà  presumibilmente il compito di entrare dalla panchina se, come da nostri intendimenti, Battier partirà  da ala piccola titolare, e potrà  essere molto utile ad un attacco tra i peggiori visti l'anno scorso.
Capace di strisce di tiro molto positive, con il tiro da tre compreso nella sua gamma, con un fisico possente da mettere lì a prendere più di qualche rimbalzo anche offensivo, Wells dovrà  dimostrare di essere finalmente una persona matura e non incappare nei problemi di maturità  riscontrati in passato, che a Portland lo etichettarono come un talento di altro livello ma limitato dal suo cervello.
Riuscisse a dare continuità  a quanto fatto vedere con la maglia dei Kings nei playoffs del 2005, quando segnò 25 punti con 17 rimbalzi in gara 4 contro gli Spurs per replicare poi con 38 e 12 in gara 5 della medesima serie sarebbe davvero un'acquisizione importante, soprattutto viste le difficoltà  offensive della squadra diretta da Van Gundy, nella quale può contribuire da realizzatore, dal perimetro o in entrata, per poi difendere forte dall'altra parte del campo come è nelle sue capacità .

Nella posizione di point man titolare tornerà  Rafer Alston, o se preferite "Skip To My Lou": a Houston dall'ottobre 2005 la leggenda dei playgrounds dal trattamento di palla unico ha dato sempre luogo a dubbi nella sua settennale carriera, soprattutto in chi non ci vedeva una point guard titolare professionista per via delle fantasiose creazioni che gli si vedevano fare nei campetti di periferia.
Alston viene da un campionato con 12.7 punti e 6.7 assists di media in 63 partite, campionato sottolineato dalla discesa delle sue percentuali al tiro e dalla più alta media di palloni persi di carriera; il punto interrogativo su di lui è unico e riguarda la capacità  di giocare bene contro i pari ruolo delle corazzate della Western, vale a dire Steve Nash, Jason Terry e Tony Parker solo per citarne alcuni, oltre al fatto di riuscire a far giocare la squadra con ordine come vuole Van Gundy senza cadere nei suoi egoismi.

Una delle sorprese dell'anno grazie anche alle assenze di T-Mac è stata senz'altro la scelta di Luther Head, per il momento uno dei picks meglio spesi dai Rockets nell'ultimo decennio, che prenderà  il ruolo che una volta era di David Wesley, in netto declino e per questo lasciato emigrare a Cleveland in estate. Il secondo anno da Illinois, proprio per l'assenza di T-Mac, ha potuto accumulare molta più esperienza di quanta era presupposto ne accumulasse, terminando la stagione scorsa con 27 partenze da titolare con 8.8 punti e 2.7 assists in 28.9 minuti di media. Van Gundy, pur sapendo che Head è leggermente sotto misura per giocare 2 confida sul suo tiro da fuori, che nell'annata da matricola ha risolto anche delle partite; sta al giocatore, ora, confermare le sue doti e non cadere nel più classico dei sophomore slumps.

Rimanendo nel backcourt sembrerebbero esserci buone notizie anche per Bob Sura, il cui rientro in campo riporterebbe quell'energia, quella versatilità  e quell'atletismo venuti spesso a mancare in sua assenza: Sura ha ricominciato a tirare da poco dopo la riabilitazione dall'intervento al ginocchio e potrebbe essere un'addizione molto significativa (l'anno scorso non ha messo piede in campo) per il reparto dietro, che necessita dei suoi cambi di ritmo e nel quale può occupare entrambe le posizioni, grazie all'efficacia delle sue penetrazioni a canestro, dei suoi scarichi e del trattamento del pallone; è chiaro che restano da verificarne le condizioni dopo il duro cammino verso il rientro in campo, dato che la molteplicità  dei suoi infortuni recenti non offre garanzie sulla continuità  del giocatore. In virtù di questo è stato preso da New Orleans via trade Kirk Snyder, deludente a Utah e ripresosi lievemente a Oklahoma City, al quale serve lavorare ancora molto sulle percentuali al tiro pur restando un prospetto fresco e atletico, dotato della giusta forza fisica per giocare qualche minuto da shooting guard.

Il reparto ali grandi vede la presenza del veterano Juwan Howard e dell'emergente Chuck Hayes: il primo farà  parte del quintetto quando Van Gundy deciderà  di alzare la statura e di assicurarsi tiro dal corto o medio raggio, mentre Hayes, al quale il coach ha richiesto maggior continuità , sarà  utile nel quintetto piccolo grazie alla maggior velocità  che può mettere in campo contro il diretto avversario; Chuck sarà  utilizzato per prendere rimbalzi (5.3 in 21 minuti l'anno passato) e mettere tap-in, o per dare un secondo possesso dopo il rimbalzo offensivo catturato e dovrà  compensare la sua mancanza di centimetri con la rapidità  di esecuzione dei movimenti che in alcune occasioni ha messo in difficoltà  i giocatori lenti e pesanti che gli erano stati accoppiati.

Il roster è completato dal promettente rookie Steve Novak, specialista da tre punti (46% al college) che punirà  sugli scarichi e dotato di una statura interessante, 6-10, dal cavallo di ritorno Scott Padgett (rientra una anno dopo aver giocato a New Jersey); ci sarà  poi spazio anche per Vassilis Spanoulis, scelto nel 2004, ritenuto pronto per la Nba (combatterà  con John Lucas III per il minutaggio da backup di Alston) e componente di quella Grecia della quale coach K non ricordava i nomi dopo la sconfitta ai recenti Mondiali, nonché per Casey Jacobsen, al rientro su un parquet Nba dopo l'esperienza europea al Tau Ceramica, arrivato per infilare canestri dalla distanza. Matt Haryasz, ala/centro e Kalenna Azubuike, guardia pescata in summer league, fanno parte del roster ma per loro non c'è sicurezza di restare.

I pezzi sembrerebbero essere al proprio posto, c'è profondità  di roster con l'esclusione dello spot di centro, c'è difesa, c'è abbondanza di tiratori sugli scarichi per migliorare il 33% dello scorso campionato, ci sono Tracy McGrady e Yao Ming che si dichiarano recuperati dagli acciacchi: se ci sarà  anche un po' di fortuna, questi Rockets faranno davvero tanta strada.

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