Paul, chiamato al compito di trascinare gli Hornets ai Play Off
Obiettivi
Dopo i complimenti ricevuti lo scorso anno per una stagione molto al di sopra delle attese i Calabroni provano a ripetersi"rivoluzionando il roster con tanti nuovi innesti che puntano, da un lato a far compiere un decisivo salto di qualità per provare a puntare ai play-off in una Division di ferro, dall'altro a ringiovanire un gruppo che punta tutto sul talento della stella Chris Paul.
Proprio il play, reduce da un'annata d'esordio fantastica che gli è valsa il titolo di Rookie dell'anno e la convocazione in nazionale, è la pietra angolare del futuro degli Hornets. Accanto a lui giovani di belle speranze (West e Chandler) e stelle in cerca di riscatto (Stojakovic). Proprio il tiratore serbo (pagato fior di quattrini) sarà l'ago della bilancia per il team: se torna quello degli anni a Sacramento per New Orleans si apriranno scenari molto interessanti.
Conference: Western Conference
Division: Southwest Division
Arrivi: Tyson Chandler (Chicago Bulls); Luis Flores (Roseto - Italy); Bobby Jackson (Memphis Grizzlies); Jannero Pargo (Chicago Bulls); Peja Stojakovic (Indiana Pacers).
Partenze: JR Smith (Chicago Bulls); PJ Brown (Chicago Bulls); Speedy Claxton (Atlanta Hawks); Aaron Williams (LA Clippers); Kirk Snyder (Houston Rockets); Arvydas Macjauskas (Panathinaikos Athene); Moochie Norris.
Rookie: Hilton Armstrong; Cedric Simmons; Luis Vinicius; Scooter McFadgon.
Probabile quintetto base:
Playmaker: Chris Paul
Guardia: Desmond Mason
Ala piccola: Peja Stojakovic
Ala grande: David West
Centro: Tyson Chandler
ROSTER
NUM PLAYER POS HT WT DOB FROM YRS
12 Hilton Armstrong F-C 6-11 235 11/11/1984 Connecticut R
33 Brandon Bass F 6-8 240 04/30/1985 Louisiana State 1
45 Rasual Butler F 6-7 205 05/23/1979 La Salle 4
6 Tyson Chandler F-C 7-1 235 10/02/1982 Dominguez HS (CA) 5
4 Luis Flores G 6-2 195 04/11/1981 Manhattan 1
8 Bobby Jackson G 6-1 185 03/13/1973 Minnesota 9
44 Marc Jackson C-F 6-10 253 01/16/1975 Temple 6
43 L. Johnson III F 6-8 205 06/13/1980 Tulane 3
24 Desmond Mason F-G 6-5 222 10/11/1977 Oklahoma State 6
1 Scooter McFadgon F 6-5 205 05/06/1982 Tennessee R
2 Jannero Pargo G 6-1 175 10/22/1979 Arkansas 4
3 Chris Paul G 6-0 175 05/06/1985 Wake Forest 1
22 Cedric Simmons F 6-9 235 01/03/1986 N. Carolina State R
16 Peja Stojakovic F 6-10 229 06/09/1977 Serbia 8
11 Marcus Vinicius F 6-8 225 05/31/1984 Brazil R
30 David West F 6-9 240 08/29/1980 Xavier (Ohio) 3
Head coach
Byron Scott (College – Arizona State)
Assistant coaches
Darrell Walker (College – Arkansas)
Kenny Gattison (College – Old Dominion)
David Miller (College – Springfield College (MA))
Strenght and conditioning coach
Jack Manson (College – Howard)
Athletic trainer
Terry Kofler (College – Xavier)
Commento
Gli Hornets provano a riprendere il discorso dove lo avevano lasciato lo scorso anno, anche se si attendono un epilogo diverso, che non veda terminare la stagione i primi di aprile. Inutile quindi girarci intorno: l'obiettivo sono i play-off, anche solo un primo turno da far assaggiare ad una squadra giovane ed inesperta, che vuole e deve fare esperienza.
Certamente in Louisiana sono tutti consapevoli che la concorrenza in Western Conference è tanta, con almeno 13/14 squadre che partono con l'obiettivo dichiarato di raggiungere la post-season. La cosa si fa poi ancora più dura in Southwest Division dove, accanto al duo texano Dallas-San Antonio che punta al titolo, ci sono anche la solida Memphis e la talentuosa Houston che non può più sbagliare.
Lecito quindi attendersi tante difficoltà , specie all'inizio, complice anche il ringiovanimento del roster e le attese di tifosi ed addetti ai lavori che peseranno eccome, specie per una squadra che l'anno scorso ha puntato molto sulla poca pressione e l'incoscienza di un gruppo da cui nessuno si aspettava poi molto e che invece si è tolto più di qualche sassolino dalla scarpa.
Il quintetto pare ben attrezzato e con un asse play-pivot giovane e futuribile in cui spicca la leadership di Chris Paul (stella indiscussa) e la voglia di emergere di Tyson Chandler che, arrivato alla sua ultima stagione di contratto, vuole dimostrare di valere salari da star. In mezzo ai due il sornione Peja Stojakovic, tiratore mortifero reduce dalla deludente mezza stagione ai Pacers che deve dimostrare che gli oltre 50 milioni di dollari investiti dalla società su di lui non sono soldi buttati, anzi. Per il serbo la chance è ghiotta: non gli chiedono di essere leader né di portare la croce, ma di tornare ad essere quel mortifero tiratore che decideva le gare come un "killer silenzioso".
A completare il quintetto due atleti da urlo come West e Mason. Il primo, reduce dalla migliore annata in carriera, è un 4 atletico e fisicamente devastante, ideale per giocare accanto a Chandler perché in grado di "mascherarne" i difetti di intensità ed a rimbalzo. Ottimo nel gioco spalle a canestro (una rarità nella NBA moderna), l'ex Xavier è giocatore mentalmente solido, di quelli su cui si può contare sempre. Desmond Mason è invece chiamato alla stagione della definitiva consacrazione: atleta super dovrà mostrare dei progressi al tiro, dove è stato finora deficitario. Coach Byron Scott è convinto potrà rendere molto anche schierato da guardia (lui è più un'ala piccola), sfruttando il suo dinamismo e la fisicità in difesa, anche perché al tiro ci sono sempre Peja e Paul.
A preoccupare invece è la tenuta di una panchina piena di belle speranze, ma tutt'altro che solida, specie in termini di esperienza. Se sugli esterni Bobby Jackson e Jannero Pargo garantiscono leadership e punti è sul reparto ali che si nutrono forti dubbi. Rasual Butler è un eterno incompiuto: tiratore da tre efficace, ma poco altro, specie in difesa. Accanto a lui il mestierante Linton Johnson III (esempio di come, se non rompi troppo e ti alleni duro, nella NBA ci puoi anche stare) ed un gruppo di rookies con poco futuro, sempre che il brasiliano Vinicius non decida di smentire gli scettici. Un po' meglio sotto, dove accanto al veterano Marc Jackson (bene lo scorso anno) ci sono le prime scelte Cedric Simmons (ancora troppo grezzo) e Hilton Armostrong (per alcuni lo "steal of the draft 2006"), lungo solido di cui già si dice un gran bene.
A menare le danze coach Byron Scott, artefice del piccolo grande miracolo degli Hornets 2005/06 quando, di fronte a situazioni ambientali difficili (la squadra dovette abbandonare per diversi mesi la città , devastata dall'uragano Katrina e trasferirsi a Oklahoma City) è riuscito a fare miracoli con una squadra senza grossi nomi e con molti punti interrogativi. Quest'anno la società ne ha assecondato le richieste, prendendo giocatori a lui graditi, sperando riesca a traghettare i Calabroni alla post season.
Molto del destino dipenderà da come e quanto i nuovi riusciranno ad incidere, dall'affiatamento di un team nuovo e dalla crescita di Chris Paul che, dopo una stagione d'esordio extralusso, avrà gli occhi delle difese addosso e dovrà dimostrare di essere realmente la stella che tutti già osannano. Discorso simile per Chandler, a lui la scelta: essere l'ennesimo incompiuto o diventare finalmente uno dei lunghi più forti della Lega, confrontandosi in una Conference meno fisica, ma più talentuosa a livello di pivot.
Ad aprile i dubbi saranno sciolti, intanto in città i tifosi si godono il ritorno (non ancora in pianta stabile) dei propri beniamini"e già questo è un risultato di cui gioire. Chi sa che la rinascita di New Orleans non coincida con quella degli Hornets!?