Phoenix Suns: Preview

Amaré quest'anno è il numero 1. Riusciranno anche i Suns ad esserlo?

Obiettivi

Dopo due anni di eliminazioni nelle finali di Conference nel pericoloso West l'obbiettivo logico e che tutti riconoscono (dallo staff tecnico ai giocatori) è uno solo: il titolo.
"Non vedo l'ora di iniziare - dichiarava Mike D'Antoni - questa è la stagione buona per vincere l'anello".

Il grande obbiettivo sarà  impossibile da raggiungere se non si riesce a far coesistere Diaw e Stoudemire in quintetto, questo sarà  la sfida più difficile per D'Antoni che dovrà  anche sapere dosare Nash e permettergli di arrivare fresco ai Playoff. I grandi ostacoli saranno di nuovo texani: Mavs e Spurs.

Conference: Western Conference
Division: Pacific Division

Arrivi: Eric Piatkowski (Chicago Bulls); Marcus Banks (Minnesota Timberwolves); Sean Marks (San Antonio Spurs); Jumaine Jones (Charlotte Bobcats).
Partenze: Tim Thomas (Los Angeles Clippers); Brian Grant (Boston Celtics); Nikoloz Tskitishvili (Free Agent); Eddie House (New Jersey Nets).
Rookie: Sergio Rodriguez (ceduto a Portland Trailblazers); Rajon Rondo (ceduto ai Boston Celtics).

Probabile quintetto base:
Playmaker: Steve Nash
Guardia: Raja Bell
Ala piccola: Shawn Marion
Ala grande: Amare Stoudemire
Centro: Boris Diaw

ROSTER


NUM PLAYER POS HT WT DOB FROM YRS

2 Marcus Banks G 6-2 200 11/19/1981 Nevada-LV 3
10 Leandro Barbosa G 6-3 188 11/28/1982 Brazil 3
19 Raja Bell G 6-5 210 09/19/1976 Florida Int. 6
11 Pat Burke C-F 6-11 250 12/14/1973 Auburn 2
3 Boris Diaw G 6-8 230 04/16/1982 France 3
22 James Jones F 6-8 220 10/04/1980 Miami (Fla.) 3
20 Jumaine Jones F 6-8 230 02/10/1979 Georgia 7
31 Shawn Marion F 6-7 228 05/07/1978 UNLV 7
4 Sean Marks F-C 6-10 250 08/23/1975 California 6
13 Steve Nash G 6-3 195 02/07/1974 Santa Clara 10
52 Eric Piatkowski G-F 6-7 215 09/30/1970 Nebraska 12
1 Amare Stoudemire C 6-10 245 11/16/1982 Cypress Creek 4
40 Kurt Thomas F 6-9 235 10/04/1972 Texas Christian 11

Head coach
Mike D'Antoni (College – Marshall)

Assistant coaches
Marc Iavaroni (College – Virginia)
Alvin Gentry (College – Appalachian State)
Phil Weber (College – North Carolina State)
Dan D'Antoni (College – Marshall)
Todd Quinter (College – Lebanon Valley)

Strenght-and-Conditioning Coach
Erik Phillips (College – Colorado State)

Athletic trainer
Aaron Nelson (College – Iowa State)

Commento

Terzo anno dell'era D'Antoni, ovvero dell'era Run-and-Gun. Un Basket quasi rivoluzionario che ha scosso tutta la lega. Per molti questo è l'anno buono.
Negli ultimi due anni, partiti come "underdogs" (outsider) i Suns sorpresero tutti, il primo anno perché nessuno se l'aspettava da una squadra che la stagione precedente a mala pena arrivò a 30 vittorie, l'anno scorso invece sorpresero per la forza che dimostrarono al superare l'assenza pesantissima di Amaré Stoudemire.

Quest'anno, nel caso qualcuno ancora non lo sapesse, sembra proprio che Stoudemire sia tornato e di conseguenza i Suns non sono più una possibile sorpresa ma sono uno dei favoriti. Sicuramente sarà  interessante vedere come sapranno sopportare la pressione, non è la stessa cosa giocarsi tutto ai Playoff quando sai di essere già  oltre le aspettative e giocarsi tutto quando c'è un intera città  che spera nella vittoria sin da Halloween.

Le condizioni di Amaré Stoudemire sono ancora un elemento di grande preoccupazione nella Valle del Sole. Ad un anno dalla sua prima operazione al ginocchio, la più grave delle due, e a qualche mese dalla seconda, continua l'incertezza. L'estate è stata una montagna russa per STAT, un continuo di alti e bassi. C'era chi lo dava pronto addirittura contro Dallas, poi si pensava a una sua partecipazione nei mondiali dopo delle buone prestazioni nella Summer League e al Training Camp del Team USA.

A Settembre ancora problemi durante il Training Camp in Italia. Allenamenti saltati per problemi in un ginocchio o in tutti e due. Salta la partita contro la Lottomatica e qualcuno parla addirittura di carriera finita. Poi torna contro i Sixers prima e contro il Maccabi poi, dando assaggi del vecchio Stoudemire, con schiacciate e buoni movimenti.
La domanda è: allora qual è lo Stoudemire attuale? Quello che non può giocare a Roma o quello che dà  sprazzi di dominio in Germania?

Probabilmente la verità  sta nel mezzo. Anche se nel mini-torneo FIBA-NBA ha dimostrato di poter ancora essere il vecchio Stoudemire è anche vero che ha giocato poco ed è da vedere se può schiacciare in faccia agli avversari per 38-40 minuti (che era quello che giocava prima dell'infortunio). Ora come ora pensare che possa farlo è un azzardo. Né i fan dovrebbero aspettarselo né lo staff può contare su questo. Ma bisogna guardare al lato positivo: un Amaré al 100% a Ottobre non serve a molto. Ciò che conta è che arrivi al 100% ad Aprile e Maggio.

Inoltre il vero grande problema dei Suns con Stoudemire non è sperare che le ginocchia smettano di fare le bizze, ma riuscire ad integrarlo nel gioco al meglio. Nelle amichevoli si vedeva benissimo che i suoi compagni non erano abituati a lui e viceversa. Un anno senza di lui ha trasformato i Suns in una squadra diversa da quella che era nel 2004-05. Sono abituati a giocare senza scorer da area e devono cominciare a rendersi conto che ora quel tipo di giocatore c'è e bisogna sfruttarlo senza snaturare lo stile consolidato.

Si può? Senza dubbio, ma ci sarà  bisogno di tempo, pazienza e tanti allenamenti e partite insieme. Di nuovo, il lato positivo è che siamo solo all'inizio e per i Playoff, ovvero quando la palla scotta e davvero ci si gioca tutto, è molto probabile che tutti gli ingranaggi siano a posto. La più grande sfida da questo punto di vista, come già  accennato, è far convivere Diaw e Stoudemire due giocatori che in teoria occupano posizioni simili in campo ma che in pratica possono e devono essere compatibili.

Le altre nuove facce dei Soli, oltre a Stoudemire, sono Marcus Banks, Jumaine Jones, Eric Piatkowski e Sean Marks. Il playmaker dell'univesità  di Las Vegas, ex di Boston e Minnesota, viene per dare minuti di riposo a Nash senza che la squadra ne risenta troppo. Il giocatore ha da subito dimostrato un atteggiamento molto positivo che il coach e i suoi collaboratori hanno decisamente apprezzato molto. Deve ancora lavorare sul tiro, aspetto fondamentale del gioco dei Suns, ma può già  dare una grossa mano correndo e dirigendo la squadra quando Nash è seduto (o bisognerebbe forse dire: sdraiato) e difendendo i giocatori più veloci delle squadre avversarie.

L'altro grande acquisto, anch'esso inaspettato come quello di Banks, è stato Jumaine Jones. L'ala ex-Charlotte ha firmato per un pacchetto di noccioline praticamente e ci si aspetta che ricopra il ruolo che aveva Tim Thomas a fine stagione, apportando in più però anche una grossa dose di difesa. Piatkowski dal canto suo disporrà  probabilmente di pochi minuti e da lui ci si aspetta che bombardi dalla linea dei tre punti. La sua relativa lentezza sicuramente lo allontana dal rivestire un ruolo fondamentale ma può essere sempre utile un tiratore affidabile. Sean Marks invece sembra essere arrivato per fare compagnia al buon Pat Burke quando tocca giocarsi tiri da tre nel garbage time o agitare l'asciugamano nei Playoff, nonostante ci siano stati timidi elogi nei suoi confronti da parte dello staff.

Un altro lieto ritorno è quello di Kurt Thomas che dovrà  tornare a ricoprire il ruolo di "à ncora difensiva" in mezzo all'area pitturata. Afferma e pare davvero in forma anche se ormai l'età  è un problema e l'ascesa di Diaw, insieme al ritorno di Stoudemire, probabilmente lo costringeranno alla panchina a medio termine. È la scelta più logica. Quando STAT sarà  al 100% non si potrà  certo rinunciare a lui e Diaw in quintetto insieme, potenzialmente sono dinamite pura.

Marion, di conseguenza, tornerà  alla sua posizione naturale, quella di ala piccola. Ne gioverà  sicuramente dal punto di vista difensivo, visto che non dovrà  coprire un giocatore più alto e forte fisicamente di lui. Così, anche in attacco sarà  più fresco. Inoltre per Matrix questo è un anno decisivo, dopo le ennesime critiche per alcune povere prestazioni ai Playoff, alternate, bisogna dirlo, con altre stellari, deve dimostrare di essere decisivo nei momenti che contano o, col possibile rinnovo di Diaw, sarà  il primo della lista dei "sacrificabili".

Un altro giocatore che dovrà  dimostrare miglioramenti sarà  James Jones, che avrà  difficoltà  a farlo vista la lunghezza della panchina quest'anno. Tuttavia ha mostrato alcuni progressi in preseason e non è da sottovalutare il suo aiuto in difesa. Parlando di difesa, chi è sicuramente indiscutibile è Raja Bell che si è guadagnato la stima di tutti a forza di sudore, difesa e tiri da tre (memorabile quello contro i Clippers allo scadere). Quest'anno però dovrà  fare i conti con Leandrinho Barbosa, fresco fresco di rinnovo e liberato dal sempre pesante onere di rimpiazzare Nash.

Dal brasiliano ci si aspetta molto ora che non sarà  costretto a costruire il gioco ma dovrà  limitarsi a "metterla dentro". Diede già  segni di maturità  contro i Lakers quando Bell fu sospeso. Deve però ancora cercare di evitare errori infantili come certi turn over dettati dall'eccessiva velocità  o come "lay up" sbagliati quando andrebbero sempre messi dentro. Non si possono permettere di certi errori in una serie di Playoff.

Nonostante tutto, la vera chiave della stagione e del gioco dei Suns è sempre lui, il due volte MVP: Steve Nash. Con una nuova pettinatura e "più in forma che mai" come afferma sorridendo lui, ci si aspetta di nuovo una grande stagione da parte sua ed è l'unico modo per sperare di alzare il tanto agognato Larry O'Brien Trophy a Giugno. Probabilmente le sue statistiche scenderanno leggermente se alla fine D'Antoni, come è da aspettarsi, gli darà  più minuti di riposo. Ovviamente questo dovrebbe permettergli di arrivare fresco a Maggio, quando l'anno scorso invece diede segni di stanchezza che lo limitarono per svariate partite.

Anche a costo di essere ripetitivi, questo sembra davvero essere l'anno buono per i Suns, una franchigia storica ancora a secco di vittorie. Ci sono tutti gli elementi: un roster lungo, un nucleo di giocatori che si conoscono bene, un MVP al timone e un allenatore che offre garanzie. Ovviamente la stagione è lunga e gli imprevisti sempre dietro l'angolo. Nonostante ciò sarà  senza dubbio una grande stagione e i numerosi tifosi dei Soli sia in Europa che in America possono stare tranquilli, Nash e soci sono determinati e pronti a dare il definitivo salto di qualità .

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