Michael Vick scherza con Morten Andersen: in partita ha scherzato molto meno…
C'era un tempo, nella Nfl, dove Michael Vick veniva osannato per le sue indiscusse doti atletiche e tutti, a ragione, lo definivano imprendibile ed imprevedibile. Successivamente arrivarono le critiche, il ragazzo faceva fatica a lanciare nonostante il braccio potente ed i suoi ratings erano molto bassi, così come le yards lanciate, sembrava non fosse un quarterback completo. Con questi presupposti i Falcons erano sempre molto forti sulla carta, ma il loro attacco dipendeva esclusivamente dalle corse e se non funzionavano quelle erano dolori.
Da ieri potrebbe non essere più così.
Nella divertentissima partita vista ieri al Georgia Dome, Vick ha voluto dimostrare ai detrattori di essere un buon quarterback, anzi un signor quarterback, tenendo sempre alto il ritmo del suo attacco, prendendosi il tempo di effettuare le letture necessarie, mettendo in campo tutte le sue buone qualità come mai era riuscito a fare in questo campionato e forse nell'intera carriera.
Una partita di tale consistenza non l'aveva mai prodotta, e non a caso i 4 TD passes con cui ha concluso la serata rappresentano il suo career high, che prima di ieri era solamente di 2 in 6 anni da professionista, collezionando anche 232 yards aeree e 40 su corsa, oltre al lancio decisivo per il field goal vincente di Morten Andersen in overtime.
I tempi supplementari non erano certo una novità per queste due squadre: nel loro ultimo incontro all'Heinz Field di qualche anno fa si era rimasti sul 34-34 anche dopo il prolungamento, perché con il tempo scaduto la difesa di Atlanta aveva fermato Plaxico Burress sulla linea della yarda, decretando uno dei rari pareggi che si vedono nel football americano. Quel giorno c'era anche Hines Ward, georgiano purosangue, che fece una grande prestazione. Ward era in campo anche ieri ed ha fatto perfino di meglio.
In una partita con presupposti difensivi venuti a mancare (tante le assenze da una parte e dall'altra) Ward non si è fatto sfuggire l'opportunità di scrivere negli annali le sue gesta, davanti a tanti amici e parenti, ricevendo per 171 yards e 3 mete. Mai, in carriera professionistica, era arrivata una "tripletta" per il ricevitore più tosto della Nfl, che in una delle segnature è riuscito a sfuggire ai placcaggi anche senza una scarpa, recuperata più tardi, solo dopo aver compiuto un tuffo verso la endzone per dare l'ennesimo vantaggio di giornata ai suoi colori.
Per dare un'idea di quanto pazza sia stata questa gara, tra l'altro non l'unica in giornata, basti pensare ai 9 TD passes collezionati dai quarterbacks, ai 6 cambi di leadership nel punteggio, ai tre calci che ha effettuato Atlanta alla fine dei regolamentari, cambiando addirittura kicker ma fallendo di un paio di yards il calcio decisivo.
Non sono bastate 473 yards di total offense per vincere a Pittsburgh, non è bastato un Big Ben tornato quello di una volta: gli Steelers hanno pagato gli errori commessi, senza i quali probabilmente sarebbe andata diversamente; difatti essere vincenti nella Nfl talvolta significa saper punire l'avversario per i suoi sbagli, ed i Falcons non hanno mancato l'appuntamento.
Nella casella "points off turnovers" si legge 21, come i punti che Pittsburgh ha incassato immediatamente dopo il fumble iniziale di un Santonio Holmes capace comunque di impressionare con 5 ricezioni per 91 yards, quindi dopo un cattivo snap tra Big Ben e Jeff Hartings sulle proprie 25, nonché dopo il pallone sfuggito dalle mani di Willie Parker nel terzo periodo, ricoperto da Jonathan Babineaux in posizione ancora favorevolissima per i Falcons.
Lo spettacolo aereo è stato tra i migliori visti in stagione, e nemmeno l'uscita prematura dal campo di Roethlisberger per infortunio ha fatto calare l'intensità dello spettacolo, a riprova che quando un sistema funziona, funziona davvero.
Presto sotto a causa del primo di tre TD di giornata di Alge Crumpler, un altro degli eroi di turno, gli Steelers avevano risposto con 17 punti consecutivi grazie a due drives rispettivamente di 66 e di 88 yards, terminati con le rispettive mete di Hines Ward ed Heath Miller, ambedue pescati con millimetrica precisione prima dell'intervento del difensore, a testimonianza della ritrovata sincronia tra Big Ben ed i suoi ricevitori.
Vick ha risposto anch'egli con due mete, dirigendo due serie consecutive grazie ad un'invenzione degli special teams, un onside kick improvviso magistralmente eseguito da Michael Koenen: da queste situazioni i Falcons hanno ottenuto il massimo risultato grazie alla lucidità del loro quarterback, pronto a muoversi nella tasca quel tanto per ottenere qualche secondo extra, e grazie a qualche regalo degli avversari, come una violenza non necessaria a carico di Chad Brown, ritornato in Pennsylvania in settimana da free agent, su un terzo down che avrebbe potuto trasformarsi in un semplice field goal, piuttosto che nell'ennesima connessione Vick-Crumpler come poi effettivamente è avvenuto.
A ridosso dell'intervallo è arrivato il contrattacco, con eccellenti chiamate di Ken Wisenhunt per l'attacco dei due minuti, una delle quali ha fruttato un guadagno di 36 yards grazie ad un lancio semplicemente perfetto di Roethlisberger per Holmes, prima della giocata vincente per Nate Washigton nel gioco immediatamente successivo, chiudendo l'altalenante prima metà sul 24-21 in favore degli ospiti.
Con il già citato recupero di fumble da parte di Babineaux, avvenuto a metà del terzo periodo, si è assistito all'ennesimo cambio di inerzia, ancora alimentato dal cinismo dimostrato da Vick e compagni, che hanno varcato la endzone in 1:45 segnando per la terza volta in maniera fulminea; tuttavia nemmeno con Big Ben fuori combattimento, vittima di un colpo alla testa su un placcaggio contemporaneo di Kerney e Davis, sono terminati i fuochi d'artificio in quanto Charlie Batch (195 yards, 2 TD), che tanto egregiamente aveva sostituito il compagno nelle due gare d'apertura, ha a sua volta risposto nel giro di un minuto e mezzo trovando Ward per una meta di 70 yards, il secondo big play confezionato dall'ex Lions dopo quello della serata di apertura contro Miami con Miller quale complice di turno.
Altri episodi inconsueti e bizzarri hanno contraddistinto la fine dei tempi regolamentari, con le squadre sul 38 pari: Bill Cowher è riuscito a chiamare un timeout con millesimi di secondo di anticipo rispetto alla conclusione vincente di Koenen dalle 56 yards, annullata, quindi una penalità di Troy Polamalu ha annullato il secondo tentativo, stavolta mancato, infine al terzo tentativo Morten Andersen ha mandato corto il pallone della vittoria, lasciando un'insperata possibilità di successo agli Steelers; una falsa partenza di Washington su un'azione di spike, con Batch ad eseguire l'incompleto intenzionale, ha di fatto levato l'opportunità di far calciare Jeff Reed, facendo scadere il tempo e mandando il tutto al supplementare, dove i Falcons hanno finalmente vinto la partita con una conclusione di Andersen dalle 32 yards, resa possibile da una ricezione di 26 yards ancora di Crumpler (117 yards, 3 TD).
Se quanto fatto vedere ieri da Vick verrà confermato, l'attacco dei georgiani potrebbe non essere più così prevedibile: il pensiero di un gioco aereo consistente e del pericolo di corse che vanno sempre e comunque rispettate (per la cronaca Jerious Norwood ne ha tentate 8 per 64 yards) pone la squadra su un altro piano e se si recuperano quegli elementi necessari a creare una maggiore pass rush in difesa (ieri mancavano Abraham e Coleman) con una maggiore attenzione alle coperture interne i Falcons tornano d'attualità come una delle squadre da battere nell'intera Nfc.
Per gli Steelers un'altra battuta d'arresto (2-4) che non deve spaventare: quello che abbiamo ammirato in campo è stato finalmente il vecchio Roethlisberger, quello perfetto da rookie, quello vincente del Super Bowl; si trattava di dargli il tempo di allenarsi bene, di riprendersi da un frangente di vita molto complesso, di conoscere i nuovi arrivati e di giocare qualche snap in più, con risultati evidenti (16/22, 238 yards, 3 TD).
Per affrontare i prossimi scontri chiave, molti dei quali divisionali e decisivi per una sempre più difficile corsa ai playoffs, c'è da lavorare sull'esecuzione e suoi turnovers, rimanendo fondamentale il recupero di Joey Porter in difesa.
Al momento non è certo che Roethlisberger scenda in campo nel prossimo turno contro i Raiders e se così fosse la prestazione di Batch permette comunque di dormire sonni tranquilli. Specialmente con un Ward così"