Tim Thomas debutta a Mosca con la nuova divisa.
Obiettivi
Lo scorso giugno un sondaggio tra i tifosi dei Clippers aveva dato il seguente esito: una stagione fantastica, memorabile, ma anche un poco amara. Perché? Per l'eliminazione in gara 7 della semifinale di Conference… Già ! I sostenitori della seconda squadra di Los Angeles credono che la loro squadra possa fare ancora di più e quest'anno si aspettano ulteriori passi avanti.
Ogni scarrafone è bello a mamma soja, potrebbe dire qualcuno. Ma non sono i soli tifosi a spingere in alto i Clippers. Lo stesso coach Dunleavy ha detto senza mezzi termini che l'obiettivo dichiarato della squadra è l'anello e poco importa se i favoriti per il titolo sono altri: i Clippers sono attrezzati per provarci e partono questa nuova stagione con grande entusiasmo. Mr.Sterling ha, per una volta, aperto il portafoglio e pagato i giocatori in scadenza, dando un segnale forte ed una dimostrazione che la franchigia ex Buffalo e San Diego fa sul serio.
Division: Pacific Division
Arrivi: Tim Thomas (Phoenix Suns); Aaron Williams (New Orleans Hornets).
Partenze: Vladimir Radmanovic (Los Angeles Lakers); Vin Baker (free-agent); Walter McCarty
(free-agent); Boniface Ndong (free-agent).
Rookie: Paul Davis.
Probabile quintetto base:
Playmaker: Sam Cassell
Guardia: Cuttino Mobley
Ala piccola: Quinton Ross
Ala grande: Elton Brand
Centro: Chris Kaman
ROSTER
NUM PLAYER POS HT WT DOB FROM YRS
42 Elton Brand F 6-8 254 03/11/1979 Duke 7
19 Sam Cassell G 6-3 185 11/18/1969 Florida State 13
40 Paul Davis C 6-11 270 07/21/1984 Michigan State R
3 Daniel Ewing G 6-3 185 03/26/1983 Duke 1
35 Chris Kaman C 7-0 265 04/28/1982 Central Michigan 3
8 Yaroslav Korolev F 6-9 203 05/07/1987 Russia 1
14 Shaun Livingston G 6-7 182 09/11/1985 Peoria Central HS 2
50 Corey Maggette G 6-6 225 11/12/1979 Duke 7
5 Cuttino Mobley G 6-4 215 09/10/1975 Rhode Island 8
11 Zeljko Rebraca C 7-0 265 04/09/1972 Serbia & Montenegro 5
13 Quinton Ross G 6-6 193 04/30/1981 Southern Methodist 2
15 James Singleton F 6-8 215 07/20/1981 Murray State 1
2 Tim Thomas F 6-10 240 02/26/1977 Villanova 9
34 Aaron Williams F 6-9 235 10/02/1971 Xavier (Ohio) 12
Head coach
Mike Dunleavy Sr. (College- South Carolina)
Assistant coaches
Jim Eyen (College- UC-Santa Barbara)
Kim Hughes (College- Wisconsin)
Rory White (College- South Alabama)
Neal Meyer (College- San Diego)
Athletic trainer
Jasen Powell (College- Cal Poly Pomona)
Assistant trainer
Johan Wang (College- UC Davis)
Commento
Forse parlare di anello può apparire prematuro?. Lo sarebbe stato anche per Dallas lo scorso ottobre,eppure i Mavs ci sono andati vicinissimi. La tradizione perdente della franchigia di Sterling fa sì che ilnumero degli scettici sia ancora piuttosto alto e c'è chi sostiene che i Clippers torneranno presto labarzelletta della Lega, come sempre. Ritengo invece che questa squadra faccia già parte della élite dellaLega ed anche se non riuscisse a raggiungere le Finals, quello a disposizione di Dunleavy è uno deipochi roster in grado di puntare al massimo traguardo sia ora che nei prossimi anni.
Roster che continuerà a contare sulla leadership di Sam Cassell e sull'affidabilità di Cuttino Mobley, le guardie titolari. Così come su una delle migliori coppie di lunghi dell'intero campionato: Elton Brand e Chris Kaman. L'unico posto incerto dello starting five è il ruolo di ala piccola, anche se pare in forte ascesa la candidatura dell'emergente Quinton Ross.
La panchina è profonda e certo non priva di giocatori di valore. Di Shaun Livingston si parla come di un sicuro all-star e proprio negli scorsi playoff ha fatto vedere che i progressi iniziano ad essere concreti.
Sarà lui a cambiare il 37enne Cassell. Corey Maggette è uno swingman atletico e spettacolare in grado di cambiare sia la shooting guard che, più ragionevolmente, l'ala piccola. Tim Thomas, l'unica importante addizione al roster, è reduce dall'ottima stagione disputata a Phoenix e le sue qualità dentro e fuori l'area pitturata garantiranno quella versatilità utile a cambiare sia l'ala piccola che Elton Brand.
A completare il roster la giovane guardia Daniel Ewing (più penetratore che playmaker), il talento ancora inespresso del giovanissimo Korolev (su cui lo staff tecnico sta lavorando per plasmare una sorta di point-forward) ed una frontline decisamente profonda: gli italiani Singleton e Rebraca, il veterano Williams ed il rookie Davis.
Infine, per il 15esimo uomo a roster si è scelto di firmare un altro veterano: Lamond Murray, prima scelta dei Clippers nel 1994, sembra pronto a tornare in California dopo una grigia stagione ai Nets.
Niente da fare allora per i giovani provati nel tour europeo, così come per l'altro giocatore pescato al Draft, Guillermo Diaz, spedito a Praga a fare esperienza. Scelte comprensibili: di giovani che hanno bisogno di crescere, anche nel minutaggio, Dunleavy ne ha già (Livingston e Korolev su tutti) quindi meglio puntare su un giocatore esperto e pronto per quei pochi minuti da destinare all'ultimo uomo del panchina.
Un roster cambiato molto poco rispetto allo scorso anno, considerando davvero significativa la sola sostituzione di Radmanovic (ora ai Lakers) con Tim Thomas. L'ex compagno di Nash potrà dare un contributo maggiore rispetto al giocatore serbo, ma gli alti e bassi nella carriera di questo giocatore lasciano qualche ragionevole dubbio e sarà proprio lui uno degli osservati speciali di quest'avvio di stagione.
Una riflessione è però d'obbligo: si può pensare che l'addizione di un giocatore come Tim Thomas possa trasformare un'ottima squadra nei campioni NBA? Ovviamente no. La crescita di questa squadra passa necessariamente dalla crescita dei giocatori già a disposizione negli anni precedenti. Il riferimento a Livingston, Kaman e Korolev è scontato. Ma margini di miglioramento li può avere anche Elton Brand, uno che lo scorso anno è giunto settimo nella classifica che ha deciso l'MVP.
Lo sa bene Neil Oshley, Director of Personnel (prima però Director of Player Development) dei Los Angeles Clippers. Ad Oshley vengono attribuiti grandi meriti nei miglioramenti estivi di Brand, meriti che lui (forse modestamente) lascia interamente a Brand. Ma nelle sue parole c'è tutta la saggezza di chi conosce bene l'NBA ed i suoi protagonisti: “La scorsa estate nessuno più di lui (Brand, ndr) ha passato più tempo ad allenarsi in estenuanti sessioni di tiro. Come tutti i grandi giocatori, i ragazzi cercano di aggiungere un elemento al loro gioco ogni off-season. Non posso dirvi cosa saprà fare in più Elton quest'anno, ma lo scoprirete presto.”
Da undrafted free-agent finito a giocare in Belgio a starter di una delle migliori squadre della Lega: Oshley candida a prossimo Most Improved Player la guardia/ala Quinton Ross: “Quinton sta continuando a sviluppare il suo tiro dal perimetro, oltre ad essere già il nostro miglior difensore sul perimetro. Sicuramente passerà sempre più tempo in campo nelle rotazioni di coach Dunleavy.”
Elgin Baylor ha formato una squadra decisamente completa, un mix di giovani pronti ad esplodere e veterani d'alto livello, una squadra che difende bene ma che all'occorrenza è capace di correre e giocarealla “Suns” come fatto vedere nella serie persa contro i ragazzi di D'Antoni. Ci sono ottimi tiratori dal perimetro e giocatori con buoni movimenti spalle a canestro. Soprattutto ci sono giocatori versatili che permetteranno a Dunleavy di avere più opzioni.
Elgin Baylor è stato nominato Executive of the Year non a caso. Il suo contratto in scadenza sta per essere rinnovato e presumibilmente è il G.M. meno pagato della Lega ancora per poco.
La brutta figura fatta contro il CKSA Mosca di Ettore Messina mi ha fatto vacillare nei miei convincimenti personali riguardo i singoli, la squadra e perfino l'allenatore. Non sono neppure sicuro che l'esperienza sia servita da lezione. Ma l'NBA è l'NBA, lì si gioca un basket diverso ed in quel campionato probabilmente vale quanto detto fin qui.
I Clippers hanno qualità e margini di miglioramento tali da poter ambire all'anello, pur non avendo nel loro top scorer (Brand) il leader capace di prendere per mano la squadra nei momenti difficili o prendersi il tiro decisivo. Non necessariamente questo può essere un problema, ma certo è qualcosa di anomalo nell'attuale panorama NBA.
Sui Playoff potete scommettere ad occhi chiusi, poi è possibile tutto ed il contrario di tutto. Pivotal year per i Clippers: o continua l'avvicinamento al titolo o dopo un'annata negativa si corre il rischio di ricadere nell'anonimato.