Allen Iverson si farebbe allenare da un coach area Fiba?
E' finito il tour, è finita l'estate del Dream team K naufragato nel mare dei pick and roll greci, tutti ululano al divario colmato, alla caduta del colosso d'argilla NBA. Sinceramente a me pare una vaccata (eufemismo) smodata.
Guardando le partite dell'NBA tour le differenze son sempre devastanti, imbarazzanti come velocità , fisicità e talento. L'Europa, semplicemente, reagisce alla transumanza del talento modificando il gioco.
Gli allenatori europei giustamente sfruttano tutto quello che possono e che scarseggia in NBA. Umiltà e cattiveria dei giocatori non NBAizzabili, distanza di tiro da tre da minibasket e, soprattutto tempo per allenarsi.
Diciamocelo in Europa i giocatori di basket sono i colleghi sfigati dei calciatori, pure gli spadisti rimorchiano più di loro (Arcuri mica rospi..). Arrivano alle cronache dei giornali a stento se vincono una medaglia alle olimpiadi o se qualcuno (sconosciutissimo) diventa prima scelta assoluta al draft (roba misteriosa).
In USA un talento cestistico si spara anni quattro di college da divinità del campus (consiglio lettura di “I am Charlotte Simmons” di Tom Wolfe) attingendo a qualsivoglia velina universitaria desideri. Indi, il giovinotto, se talentuoso, finisce farcito di milioni di dollari nella lega di Stern continuando a tenere medie di tre quattro cheerleader quotidiane. Il problema è evitare derive nocive come quelle del buon Magic (che peraltro pare che abbia anche cancellato misteriosamente la sua sieropositività ).
Insomma la vita del buon Garri e di Adam Morrison non dovrebbero somigliarsi molto. Ovvio che il Garri avrà più concentrazione sul basket e sugli schemi che non i giovinotti USA. Se poi si aggiunge che una volta cominciata la regular season veri allenamenti non si fanno quasi più, si capisce perché sia difficile in America avere un tatticismo esasperato come quello FIBA.
I Garri ogni giorno hanno dei Messina, dei Tanjevic sul collo ad ulular ed a ripeter infinitamente schemi su schemi a rischio di suicidi su suicidi. La sera vanno a casa e, nei locali, le veline li scambiano per volleysti e, piuttosto, si accoppiano con dei Cassano. Chiaro che quando fronteggiano team USA o NBA Teams siano piuttosto più motivati degli avversari cool e snob.
Ma ovviamente non basta una congenita differenza di gnocca a giustificar un paio di mondiali ed un olimpiade perse in modo imbarazzante. Vi è si una differenza di stimoli, una vetrina per gli europei unica e, una fondamentale gita di classe per gli USA. Ma c'è anche una ormai incapacità irreversibile degli Usa ad esser competitivi su campi FIBA.
L'evoluzione tecnica del tiro da tre da minibasket ha portato una totale differenza di impostazione di gioco. Il tiro da due non ha più alcun senso se non è una schiacciata. Qualsiasi centro sa tirare meglio da tre che non i liberi. Nel campo dei grandi non è così e, si è visto bene nell'NBA Tour.
Se si allarga il campo le squadre FIBA faticano tantissimo benchè siano già in forma campionato e, le Nba siano in preparazione appena cominciata. A Roma i Suns erano fisicamente patetici, come i Sixers a Barcellona (ed immagino i Clips a Mosca), a Colonia si è vista enorme differenza tra le top europee e le USA (considerando anche impiego stars limitatissimo).
Considerando che è metà Ottobre e che anche 10 anni fa nei McDonalds le squadre eran molto vicine (in alcuni si era anche fine Ottobre) non mi sembra che ci sia stato tutto questo avvicinamento. Più che altro c'è stato un differenziamento di generi di basket: quello degli allenatori e quello dei talenti.
Ci credo che Tanjevic continui ad ululare che il vero basket è questo. E' vero! Per lui è questo: può far quello che gli pare, allenare una squadra due volte al giorno, esser imperatore della squadra e del gioco ed usar i giocatori come pedine su una scacchiera.
Non che abbia inventato nulla, visto che la NCAA è questo, ma il buon Tanjevic dimentica una cosa fondamentale. Se lui prende uno stipendio è perché il basket è un business, è uno spettacolo e la gente paga per vederlo (a parte i tifosi che sono un triste caso a parte).
E, un basket di scacchiera è ben peggio vendibile di uno spettacolo mozzafiato. Il buon Tanjevic dovrebbe rileggersi le statistiche del NBA Tour, i prezzi dei biglietti (deliranti) e la risposta del pubblico. A Roma le curve costavan 60 Euro, la tribuna (popolare) 90 euro!
Prezzi imbarazzanti per un' amichevole di una squadra con 5 allenamenti alle spalle e una brocchissima italiana. Invece ecco un PalaEur sold out da mesi. E da quel che ho visto Barcellona e Colonia eran uguali.
La NBA di Stern a mio avviso, con le sue regole sportive quasi comuniste, con i talenti sempre in campo e non in tribuna, con uno spettacolo da proporre ogni sera e non una sassaiola ogni partita è ancora più lontana. Sta facendo una politica di arruolamento talenti, di marketing globale per fare un unico vero campionato professionistico mondiale.
E Tanjevic sembra un vecchio comunista ancora aggrappato alla falce e martello in una vecchia festa dell'unità di paese. La NBA è ora aperta a tutti i giocatori e tecnici di talento. Ma allenare una squadra NBA è come allenare la nazionale: Sacchi non poteva pretender di allenare l'Italia come il Milan e Messina se oserà varcar l'oceano dovrà aver chiaro questo.
Sennò rischia di finir attaccato ad un muro da qualche ex idolo di qualche college USA.