Seattle Supersonics: Preview

Il giocatore che sul finire di stagione ha dato una dimensione sotto i tabelloni ai Sonics.

Obiettivi

Dopo una stagione difficile, che ha rappresentato un brusco ritorno alla realtà  rispetto alla sorprendente annata precedente, la franchigia di Seattle vuole ricominciare il processo di crescita che si era prefissato grazie allo sviluppo dei propri giovani talenti, tornando ai playoffs.

I Sonics si ripresentano con lo stesso nucleo che un paio di stagioni orsono spaventò persino gli Spurs poi campioni del mondo, rimpolpato da alcuni acquisti di fine stagione scorsa che pare fossero riusciti a mettere una pezza ad alcuni evidenti problemi, per lo più sorti con la partenza di un paio di free agents importanti durante la scorsa estate.

Conference: Western Conference
Division: Northwest Division

Arrivi:
Partenze:
Rookie: Saer Sene; Denham Brown

Probabile quintetto base:
Playmaker: Luke Ridnour
Guardia: Ray Allen
Ala piccola: Rashard Lewis
Ala grande: Chris Wilcox
Centro: Johan Petro

Roster


NUM PLAYER POS HT WT DOB FROM YRS

34 Ray Allen G 6-5 205 07/20/1975 Connecticut 10
Denham Brown ** F 6-6 220 01/06/1983 Connecticut R
4 Nick Collison F 6-9 255 10/26/1980 Kansas 2
21 Danny Fortson F 6-8 260 03/27/1976 Cincinnati 9
Mickael Gelabale F 6-7 215 05/22/1983 France R
7 Rashard Lewis F 6-10 215 08/08/1979 Alief Elsik HS (TX) 8
27 Johan Petro C 7-0 247 01/27/1986 France 1
8 Luke Ridnour G 6-1 167 02/13/1981 Oregon 3
Saer Sene F 6-11 230 05/12/1986 R
31 Robert Swift C 7-0 245 12/03/1985 Bakersfield HS (CA) 2
25 Earl Watson G 6-1 195 06/12/1979 UCLA 5
54 Chris Wilcox C 6-10 235 09/03/1982 Maryland 4
12 Damien Wilkins F 6-6 225 01/11/1980 Georgia 2

HEAD COACH
Bob Hill (College – Bowling Green State)

ASSISTANT COACHES
Jack Sikma (College – Illinois Wesleyan)
Dwight Daub (College – Evansville)
Walt Rock
Ralph Lewis (College – LaSalle)

ATHLETIC TRAINER
Mike Shimensky (College – Central Washington)

Commento

La NBA è un incredibile fonte di storie particolari ed originali, in cui il basket diviene spettacolo allo stato puro: fra tutte queste storie però, i Sonics rappresentano da anni una delle più curiose. La squadra di Seattle infatti da almeno dieci anni rappresenta un'anomalia nella lega americana: prima i Sonics erano “the asylum”, un gruppo talentuoso, perfetto interprete di una micidiale difesa di tipo “trap”, ma semi-ingestibile e rissaiolo; poi Seattle è diventata la squadra perimetrale per eccellenza, quanto di più vicino allo stile europeo, insieme ai Suns, si potesse vedere al di là  dell'oceano, con un roster composto quasi esclusivamente da tiratori, ma senza la benchè minima predisposizione alla difesa del proprio canestro. Queste particolari impostazioni del team hanno portato a risultati spesso altalenanti, passando da stagioni esaltanti, come quella di due anni fa, ad altre deludenti, come quella dell'anno scorso, spesso senza che ciò dipendesse principalmente da movimenti del roster.

E quest'anno come si prospetta la stagione dei Sonics?
Incredibile ma vero, per la prima volta da anni Seattle sembra aver dato vita ad una squadra piuttosto equilibrata, dando inoltre continuità  al proprio progetto di sviluppo dei giovani.

Però…neanche a farlo apposta, mai come oggi il futuro del team è incerto: i Sonics sono infatti stati ceduti dalla precedente proprietà  ad una cordata di imprenditori di Oklahoma, guarda caso la città  che lo scorso anno ha dato eccezionali riscontri di pubblico agli emigranti Hornets, e nel frattempo i dirigenti dei Sonics hanno incontrato problemi durante le trattative col comune per la ristrutturazione della Key Arena.

Di conseguenza, la situazione esterna alla squadra è di forte incertezza, con voci continue di spostamento della franchigia a Oklahoma City, che rischiano di influire anche sui giocatori, trasmettendo loro un senso di”smobilitazione” del tipo “anno zero” che rischia di essere il vero problema della stagione di Saettle.

Fatto presente questo, ciò non toglie quanto precedentemente affermato: i Sonics sembrano aver dato vita ad un gruppo equilibrato ed interessante.

Il backcourt resta tra i migliori della lega in attacco, col trio Ridnour-Allen-Lewis a fare da perno ad un attacco che lo scorso anno è stato secondo solo a Phoenix in tutta la NBA.

Tra i cambi, oltre all'auspicabile crescita di Damien Wilkins, un ruolo importante sarà  preso da Watson: questi sarà  infatti chiamato ad aumentare l'intensità  difensiva, mettendosi sulle piste degli avversari più pericolosi, prendendo così il posto di quell'Antonio Daniels che, in questo ruolo, tanto era mancato ai Sonics all'inizio della stagione scorsa.

Ma è sotto canestro che si deciderà  la stagione del team guidata da coach Bob Hill: Seattle è stata infatti la 25esima difesa della lega l'anno passato, non riuscendo mai a difendere efficacemente l'area pitturata dalle incursioni avversarie. La speranza dei tifosi dei Sonics è che le cose possano cambiare là 
sotto.

I motivi per essere ottimisti ci sono visto che i due ragazzini che Seattle presenta in pivot, Swift e Petro, hanno avuto modo di giocare e fare esperienza lo scorso anno; è inoltre atteso anche il ritorno dall'infortunio di un intimidatore (nel vero senso della parola…) come Danny Fortson. Anche in ala grande, per la prima volta da tempo, Seattle mostra un ottimo potenziale di crescita, con l'importantissima conferma di Wilcox, l'attesa per un Collison in scadenza di contratto e quindi desideroso di farsi vedere e la curiosità  per il giovanissimo rookie Saer Sene.

Dato che il team è dotato di un one-two punch di livello come quello Allen-Lewis, che il livello di atletismo e freschezza sono invidiabili e che ci sono diversi giocatori che appaiono in crescita, la stagione in arrivo avrebbe le potenzialità  per essere di quelle interessanti per i tifosi di Ray Allen e soci.

Chi sicuramente non sta nella pelle è coach Hill: confinato ad una carriera da assistente da diversi anni in maniera a suo dire ingiusta, questo allenatore aspetta da tempo un'occasione per far vedere il suo vero valore e, dopo il buon finale di campionato scorso, questa può rappresentare la sua grande occasione di riscatto.

Non sarà  comunque facile arrivare ai playoffs, vista la concorrenza ad Ovest: Seattle però può certamente nutrire delle già  speranze per questa
stagione e, soprattutto, pare avere davanti a sè un futuro interessante, se saprà  mantenere intatto questo nucleo e completarlo.

Dove sarà  localizzato questo fututo, però, non lo si può al momento stabilire con certezza. Sperando, nel frattempo, di non cadere vittima di un senso di “disorientamento” generale che rischia di essere nocivo per le ambizioni della franchigia.

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