Samuel Dalembert, parte da lui il nuovo atteggiamento difensivo dei Sixers
Come la maggior parte dei rookie prima di lui, Rodney Carney si è presentato al suo primo training camp in NBA credendo di essere in forma smagliante e che la squadra non avrebbe fatto più di tanto per prepararsi all'inizio della regular season, e come la maggior parte dei rookie si è sbagliato.
"Pensavo che non appena arrivato ci saremmo limitati a qualche tiro e a qualche corsetta ed invece mi sono imbattuto in allenamenti completi e durissimi per ogni giorno. Prima di affrontare questa nuova esperienza ero convinto che certi giocatori non avrebbero fatto niente durante gli allenamenti ed invece tutti quanti si allenano con intensità e dedizione. E' stata una grande esperienza e mi sento onorato di far parte di questo gruppo di giocatori" ha dichiarato Carney martedì, dopo che nella partita contro i Phoenix Suns ha realizzato la tripla che ha coronato la rimonta dei Sixers dopo che si erano ritrovati sotto di anche 22 punti, fissando il punteggio definitivo sul 103-100 alla Kà¶lnarena.
Il coach dei Sixers Maurice Cheeks ha detto che Carney è molto migliorato grazie agli effetti degli allenamenti e del lavoro fatto fin dall'inizio del training camp: "Penso che il ragazzo era convinto di essere già in forma prima dell'inizio del training camp, ma non è l'unico. Tutti quanti trovano delle difficoltà durante il training camp perché l'unica cosa che si può fare lì è lavorare duro e basta. Di conseguenza i giocatori si sentono sempre stanchi e soffrono in continuazione di crampi. Penso inoltre che Carney si sia trovato un po' spaesato non sapendo che un camp di una squadra NBA fosse così duro. Non ha mai affrontato questa esperienza e di conseguenza la stanchezza per lui è stato l'ostacolo maggiore da superare."
Martedì 10 ottobre, Carney dopo solamente 11 giorni di esperienza NBA sulle spalle, è rimasto in campo per tutto l'ultimo quarto, dando il proprio contributo con 8 dei suoi 14 punti finali, 4 rimbalzi e un pallone recuperato.
Cheeks inizia l'ultima frazione di gara schierando un solo titolare (Andre Iguodala) e quattro sostituti (Carney, Kyle Korver, Shavlik Randolph e Rick Brunson) non facendo nessuna sostituzione fino alla fine. In questi dodici minuti il suddetto quintetto si è comportato molto bene segnando 28 punti e concedendone ai Suns solamente 11.
Con 5:52 ancora da giocare nel terzo quarto, i Suns si trovavano davanti 80-58, mantenendosi davanti anche all'inizio dell'ultimo quarto dove il punteggio era 89-75. Ma in questi ultimi 12 minuti i Suns sbagliano 12 dei loro primi 13 tiri nonostante in campo ci fossero quattro titolari, compreso l'MVP Steve Nash.
Sotto 100-99, i Sixers cercano di liberare Korver per un tiro se Randolph non riuscisse a tagliare sotto canestro, ma la giocata trova qualche complicazione fino a quando Carney chiama palla non appena l'uomo che doveva marcarlo lo lascia libero per andare in raddoppio su Brunson. Carney riceve palla e non esita un'istante tentando una tripla con 10.5 secondi al termine.
Cheeks ha commentato l'azione nel seguente modo: "Carney è un rookie che giocava la sua seconda partita, eppure ha avuto gli attributi per prendersi quella tripla. Nonostante questo, l'unica cosa positiva di quel tiro è che è entrato."
Carney era eccitato di aver potuto giocare 25 minuti contro un'avversaria NBA: "Essendo un rookie non so mai quello che mi aspetto. Se giocherò o se dovrò starmene seduto in panchina. E' stata una bella esperienza essere in campo questa sera. E' un sogno che diventa realtà e poi una vittoria come questa è veramente pazzesca"
C'è una cosa che bisogna dire per spiegare quanto possa essere forte la difesa dei Sixers quando Samuel Dalembert decide di impossessarsi dell'area pitturata.
Dalembert ha dato un saggio delle sue capacità nell'ultimo quarto della partita persa contro il Wintertthur FC Barcelona settimana scorsa per poi mettersi in mostra mercoledì 11 ottobre in tutti e quattro i quarti contribuendo con 15 punti, 18 rimbalzi e 5 stoppate nella vittoria per 85-71 contro il CSKA Mosca sempre alla Kà¶lnarena.
L'avventura europea dei Sixers finisce con un'incoronazione non ufficiale di campioni del mini-torneo a cui hanno partecipato due squadre della NBA e due dell'Eurolega, avendo vinto entrambe le partite. Ritorneranno quindi a Philadelphia con un record di 2-1.
Allen Iverson ha incantato i 13308 spettatori con 28 punti, 12/17 nei tiri liberi e nove assist. Ma è stato Dalembert con la sua presenza in difesa a limitare il CSKA che settimana scorsa aveva battuto i Los Angeles Clippers. Con Dalembert a proteggere l'area, i russi hanno avuto un'orribile percentuale al tiro: 35.5%
"Gli ho detto che se continuerà a giocare così, sarà difficile per chiunque batterci. Quando gioca in quel modo e come se ci caricasse tutti sulle sue spalle e si godesse la cavalcata. E' stato come un suo show personale in difesa. Ha giocato in un modo semplicemente magnifico ed è un piacere averlo ritrovato. E' al suo sesto anno e si incomincia a vedere la crescita della sua esperienza" ha detto Iverson.
Un'altra persona entusiasta dei progressi fatti da Dalembert è il coach Cheeks, che dopo aver visto il centro partecipare saltuariamente al training camp dell'anno scorso a causa di un infortunio al quadricipite, è contento di aver ritrovato in salute il proprio omone: "Se un ragazzo non stà bene e non inizia nel modo in cui la squadra vorrebbe che iniziasse, allora lui deve trovarsi il proprio posto nella squadra. L'anno scorso non c'è riuscito mentre quest'anno stà bene. Il suo impatto sulla nostra squadra è stato enorme. Penso che con la sua attitudine potremo fare molta strada"
Dalembert ha lavorato per recuperare a pieno la propria condizione anche durante tutta l'estate con quotidiane sedute di uno-contro-uno assieme a Randolph. "Randolph mi diceva sempre che era contento quando riuscivo a stoppargli i tiri. Stò cercando di lavorare nel poter essere più tranquillo in fase difensiva. Per quanto riguarda la fase offensiva sono già riuscito a sistemare le mie defezioni. Ci ho lavorato sopra per tutta l'estate e sono felice di vedere i primi risultati" ha detto Dalembert.
I numeri nelle sue due partite in Europa sono: 18 punti, 14 rimbalzi e 6 stoppate.
Parlando dell'ultima partita, i Sixers hanno sfruttato un parziale di 19-2 per portarsi in vantaggio 47-30 all'intervallo. Nel terzo quarto passano più di otto minuti prima che i Sixers riescano a realizzare il loro primo canestro della frazione, ma lo svantaggio del CSKA non è mai stato meno di 8 punti. A momenti c'era pure la convinzione che il CSKA non sarebbe riuscito ad arrivare a quota 70 punti. Non è andata così dato che Mosca ha chiuso con 71 punti grazie ad un layup dell'ex stella di Duke Trojan Langdon che è stato il migliore dei suoi con 16 punti.
I progressi in fase difensiva hanno fatto in modo che questa esperienza europea finisse in maniera positiva, con Dalembert che ha detto a proposito: "Quello che mi è piaciuto di più in questa ultima partita è stato il fatto che abbiamo incominciato a parlare tra di noi quando siamo in difesa. Parlando tra di noi riusciamo ad aiutarci, facendo in modo di poter rimediare subito ad un'eventuale errore. E' su questo che stiamo lavorando duro, ed ogni partita che affronteremo saremo sempre meglio"