Nenè, fisico scultoreo come pochi. Forse però investimento eccessivo?
Obiettivi
I Denver Nuggets del proprietario Kroenke partono da favoriti in una division, la Northwest, che presenta rivali di basso profilo, con i Jazz unici possibili guastafeste, ma ancora piuttosto distanti dalla formazione di coach Karl. Sonics e Blazers sono in piena difficoltà e in un caos anche extracestistico. Discorso diverso vale per i Twolves: tutto dipende dalla voglia di KG e dall'impatto di Foye. Obiettivo minimo: secondo turno.
Nuggets dunque favoriti nella division, ma devono per forza migliorare le due eliminazioni consecutive al primo turno dei PO. La stella c'è: Melo Anthony ha rinnovato per 5 anni, ha fatto vedere al mondo di valere Wade e LeBron e vuole fortemente l'All Star Game. Il resto è merce di prima qualità : molto dipenderà dalla salute di Camby e Nenè, dall'inserimento di JR Smith e dalla bizze di K-Mart.
Conference: Western Conference
Division: Northwest Division
Arrivi: Jamal Sampson (Sacramento Kings); Joe Smith (Milwaukee Bucks); JR Smith (New Orleans Hornets); Yakhouba Diawara (Climamio Bologna)
Partenze: Ruben Patterson (Milwaukee Bucks); Greg Buckner (Dallas Mavs); Francisco Elson (San Antonio Spurs)
Rookie: Yakhouba Diawara
Probabile quintetto base:
Playmaker: Andre Miller
Guardia: JR Smith
Ala piccola: Carmelo Anthony
Ala grande: Kenyon Martin
Centro: Marcus Camby
ROSTER
NUM PLAYER POS HT WT DOB FROM YRS
15 Carmelo Anthony F 6-8 230 05/29/1984 Syracuse 3
11 Earl Boykins G 5-5 133 06/02/1976 East Michigan 8
23 Marcus Camby C-F 6-11 230 03/22/1974 Massachusetts 10
5 Yakhouba Diawara F-G 6-7 225 Pepperdine R
30 Reggie Evans F 6-8 245 05/18/1980 Iowa 4
32 Julius Hodge G 6-7 210 11/18/1983 NC State 1
3 DerMarr Johnson G-F 6-9 210 05/05/1980 Cincinnati 5
43 Linas Kleiza F 6-8 245 01/03/1985 Missouri 1
6 Kenyon Martin F 6-9 240 12/30/1977 Cincinnati 6
24 Andre Miller G 6-2 205 03/19/1976 Utah 7
21 Eduardo Najera F 6-8 220 07/11/1976 Oklahoma 6
31 NenઠF-C 6-11 268 09/13/1982 Brazil 4
7 Jamal Sampson F-C 6-11 235 05/15/1983 California 4
1 J.R. Smith G 6-6 220 09/09/1985 St Benedict HS 2
8 Joe Smith F 6-10 225 07/26/1975 Maryland 11
Head coach
George Karl (College - North Carolina)
Assistant coaches
Adrian Dantley (College - Notre Dame)
Doug Moe (College - North Carolina)
Bill Branch (College - Lenoir-Rnyne)
John Welch (College – UNLV)
Tim Grgurich (College – Pittsburgh)
Strenght-and-Conditioning coach
Steve Hess (College – Ithaca)
Athletic trainer
Jim Gillen (College - Fort Hays State)
Commento
I Nuggets si preparano alla nuova stagione con un roster non troppo distante da quello dell'anno scorso: hanno rinunciato al solo Elson ma hanno confermato Evans, hanno preso Joe e JR Smith per Patterson e il decrepito Eisley, in più hanno confermato Nenè e Carmelo come pietre angolari della squadra per il presente e il futuro. Coach Karl non ha più molti alibi: deve partire subito forte, sfruttare al massimo il fattore campo e dare ad Anthony i palloni chiave.
L'arrivo di JR Smith sembra aver colmato quel buco nel ruolo di guardia tiratrice che aveva lasciato Voshon Lenard. Ragazzo dal talento cristallino, ha giocato una discreta stagione da rookie poi, per i dissapori con coach Scott e per l'ascesa incredibile di Chris Paul, il ragazzo di Newark è finito in panchina e quest'estate è arrivato in Colorado via Bulls. Ha già un ottimo tiro, anche da tre, atleta eccelso, gran faccia tosta, sicuro, può essere la chiave per far salire di livello la squadra. Lascia qualche dubbio il fatto che fino alla fine i Nuggets abbiano cercato Francio, ma soprattutto Bonzi Wells, caso dell'estate che ha firmato negli ultimi giorni coi Rockets.
Al Draft non avevano scelte, se non quella che poi ha portato Leon Powe, lungo atipico da California, scelta ceduta ai Celtics. Nella Summer League hanno lavorato alla ricerca del tiratore mancante: Jacobsen, ex Tau Vitoria e Diawara, reduce da un gran finale di stagione con la Fortitudo Bologna, hanno suscitato i maggiori interessi ma poi alla fine la scelta è caduta sul francese che ha fatto il college a Pepperdine. Difficile abbia impatto da subito, ma allunga notevolmente il roster, ha tiro da fuori, non ancora da tre forse, ha senso per il rimbalzo e tanta voglia.
Il vero rookie sarà Julius Hodge, talento del bronx uscito due anni fa da NC State. All around eclettico, ha perso la scorsa stagione per un infortunio, ma ora sembra pronto a dare minuti nei ruoli del backcourt. Non ha un tiro dalla lunga affidabile ma sa passare molto bene la palla, ha un discreto ball-handling e conosce il gioco. Ancora piuttosto indietro Linas Kleiza, il lituano che ha faticato anche con la nazionale ai mondiali: gran corpo, discreto rimblazista ma poco altro per ora.
Il pacchetto lunghi è sicuramente intrigante, è un mix di esperienza e gioventù, atletismo e fisicità , con tante soluzioni. I due titolari saranno Camby e Martin. L'ex Nets deve superare i dissapori con coach Karl che gli sono costati l'esclusione nella serie playoffs contro i Clippers, ma le sue grandi doti non si discutono anche se i tempi del Flying Circus di Jason Kidd sono purtroppo lontani. Camby è sicuramente tra i primi tre difensori d'area dell'Nba, rimbalzista e stoppatore 5 stelle lusso ma fisicamente discontinuo e soggetto agli infortuni. Nenè è atteso alla grande esplosione, frenata lo scorso anno dall'infortunio al ginocchio dell'opening night. Il ragazzo carioca è il cambio ideale per entrambi e se esploderà , si potrà rinunciare magari a Martin, se non riesce a integrarsi nel sistema Karl. Reggie Evans è stato confermato, grande rimbalzista per la stazza (intorno ai 2 metri) e eccellente difensore in post basso. Najera è un po' il Nocioni di Denver: tutto grinta e difesa. È l'uomo che mette un po' di guacamole nella partita.
A questo già discreto reparto dietro sono stati aggiunti il veterano Joe Smith e Jamal Sampson: il veterano ex Bucks può dare minuti di qualità mentre l'ex scelta dei Lakers dovrà sfruttare il suo corpaccione per rimbalzi e stoppate nei pochi minuti che gli concederà Karl.
Nel backcourt, oltre ai già citati Smith, Hodge e Diawara, ci sono i due playmakers della squadra, Andre Miller ed Earl Boykins. Dr Dre rientra sicuramente nei primi 5-6 play della lega, passa molto bene la palla, è un leader, ma non ha un tiro da fuori decente, spesso esagera ed è fuori controllo: questi i motivi per cui sempre più spesso c'è il piccolo Boykins a guidare la squadra nel quarto periodo. Earl "The Pearl" ha un tiro mortifero, è un rebus per gli avversari ma non è un play puro e fa piuttosto fatica contro difesa schierata. Strano vedere l'assenza di un terzo play nel roster""
Oltre a loro, è stato rifirmato di recente DerMarr Johnson, tiratore di oltre due metri che già era a roster nelle ultime due stagioni per dare qualche minuto di respiro a Melo Anthony. Ecco, proprio Melo manca all'appello. Non c'è molto da dire: il migliore di Team Usa ai mondiali, forte, cattivo, con il solito sorriso contagioso e una mano sartoriale dai 5-6-7 metri. A Denver è il re assoluto, ha rifirmato per 5 anni a differenza di Wade e James (3 anni coi loro team), ha fiducia nella squadra e sa che deve diventarne il leader. L'All Star Game è il suo principale obiettivo a più breve termine, ma sa che per arrivarci, deve far bene coi suoi Nuggets, in primis. Melo from the Pharmacy è pronto all'ultimo salto di qualità : vuole dimostrare che non ci sono solo LBJ e Wade nell'empireo delle nuove stelle Nba.
Per concludere, questi Nuggets paiono aver dinanzi una strada difficile ma non eccessivamente impervia. Il livello della Division non è elevatissimo e il roster delle pepite è più che attrezzato per centrare un traguardo importante. Coach Karl finora ha fatto piuttosto bene ma un'eventuale passo indietro rispetto alle ultime stagioni, gli costerà per forza di cose la panchina. Melo è una stella in forte ascesa: Denver deve seguirne la scia per arrivare lontano.