Indiana ricomincia

Jermaine O'Neal e la sua nuova capigliatura. Tante cose sono cambiate.

I grandi risultati non si improvvisano. I traguardi importanti sono il frutto di tanto lavoro.

Quanto è importante il mese di ottobre per i giocatori NBA è significativo. Il Training Camp possiamo metterlo sullo stesso piano della preparazione fisica di una qualsiasi squadra di calcio o pallacanestro, qui si lavora molto sul piano della condizione ma a differenza dell'Italia, il Training Camp è ancora più importante perchè è soprattutto in questo mese che si pongono le basi per la stagione. Nel corso della regular season, giocando ogni 2-3 giorni non ci sarà  il tempo necessario per rivedere meglio uno schema o preparare le partite nel miglior modo possibile. Bisogna avere le idee chiare fin da subito.

I Pacers hanno inziato il 3 ottobre, agli ordini del coach Rick Carlisle e dei suoi collaboratori dello staff tecnico. Tanti volti nuovi, nuove capigliature, nuovo stile di gioco e tanta voglia di dimostrare qualcosa di importante, dopo le recenti delusioni. Che sia il giocatore più rappresentatvo o l'ultimo arrivato, qui tutti vogliono essere fondamentali per Indiana.

Personaggi più o meno rilevanti a far visita ai nuovi Pacers. Da Thad Matta, coach di Ohio State, all'ex coach dei Nuggets Jeff Bzdelik, ora nella Air Force Accademy. Senza contare Larry Eustachy, coach di Southern Missisipi ed ex allenatore di Jamaal Tinsley al college, insieme a Leonard Perry, ora assistant coach di Carlisle.
I più autorevoli giornalisti nei loro consueti ranking pre-stagionali, classificano Indiana non molto bene. Dal 4° posto nella Central di Marc Stein (ESPN) e di Athlon Sports, al 3° sempre nella division di Marty Burns da SI.com.

Il giocatore simbolo, cioè quello che rispecchia la situazione è sicuramente Al Harrington. Per lui una nuova squadra, una nuova posizione, un nuovo numero di maglia ma anche una nuova capigliatura. Insomma, nel segno del rinnovamento Big Al è l'emblema.

Una nuova posizione perché Al Harrington si troverà  spesso oltre che nei due ruoli di ala, nei panni di centro. Si avete letto bene, proprio il centro. Non gli si chiede ovviamente di marcare Shaquille O'Neal o Yao Ming (anche se ha le qualità  per menare, visto che nel tempo libero si dedica alla boxe), come intende lui. "Essere centro è solo un nome. Giocherò dentro e fuori. Non sono un centro vero naturalmente, ma credo che gli avversari possano avere problemi a marcarmi".
Lui ha sempre portato il numero 3, che appartiene ora a Sarunas Jasikevicius. Quindi punterà  sul 32. Per lui non è un problema, anzi.
Ma il nuovo look lo rende sicuramente molto visibile, insieme alla buona quantità  di tatuaggi. Uno stile Mohawk.

Ma per sottolineare che questo è un training camp arduo. Anche chi magari è passato poco in osservato durante l'estate, come Josh Powell, può pensare seriamente di fare parte dei 15. E' arrivato quasi per caso, perché il suo ruolo era soprattutto dedicato a far coincidere i salari nella cessione di Antonhy Johnson, tanto che si parlava di una sua cessione a Napoli. Invece pare proprio che in questo inizio di training camp sia uno dei più in forma. "Può essere un giocatore da rotazione fissa" lo elogia Carlisle. Darrell Armstrong che lo ha avuto come compagno l'anno scorso lo paragona a Ben Wallace ma con un tiro di gran lunga superiore. Il CEO Donnie Walsh invece lo vede come Udonis Haslem, mentre O'Neal che lo ha affrontato in questi giorni, dice che sia addirittura superiore al lungo di Miami. "Offensivamente è superiore. Ha la sua stessa grinta e inoltre stoppa tantissimo. Mi piace la sua intensità ". Inoltre Powell e Haslem sono amici, avendo avuto lo stesso agente. "E' un buon atleta e può diventare un grande difensore" fa sapere il suo amico via telefono.
Insomma, è molto probabile che Josh Powell farà  parte del settore lunghi.

"Chiamatelo Red Bull. Ti mette le ali". Stephen Jackson sul nuovo arrivato Darrell Armstrong. Si perché l'ex giocatore di Dallas darà  un contributo nel cosiddetto Locker Room come ha più volte messo in risalto il coach.
Le ali, perché questi Pacers dovrebbero volare, soprattutto in campo aperto essendoci buoni atleti.
Maceo Baston schiaccia in faccia a Jermaine O'Neal, con quest'ultimo che ricambia nell'azione successiva. Questo è lo spirito. L'ex Maccabi Tel-Aviv era uno dei migliori schiacciatori in Europa e non ci sarà  dubbio sul fatto che lui insieme al rookie James White sarà  spesso cliente delle migliori giocate giornaliere.

Anche Jermaine O'Neal ha voluto cambiare look. Via le vecchie treccine, ora. "Sono più sexy…". Sempre per quel discorso del rinnovamento. "Nuova stagione, nuovo stile, perché non cambiare pure il look?".

C'è anche il tempo di commentare il nuovo pallone. Giudizio pessimo del #7, nonché del suo omonimo da Miami. "Non piace a nessuno di noi. Tende a diventare un po' appiccicoso. Ma noi non dobbiamo lottare per farla cambiare, dobbiamo lottare per abituarci a maneggiarla.

I giocatori al momento non sono 18, ma 19 perché si è aggiunto Sean Lampley. Uno swingman, ex seconda scelta dei Bulls nel 2001. Nel 2003-2004 ha giocato con Golden State senza impressionare particolarmente, mentre l'anno scorso in Germania. Per lui un contratto valido fino al 19 ottobre.

Gli Appuntamenti della Pre-Season

I Pacers inizieranno mercoledì, proprio da dove avevano purtroppo finito. La prima garà  di Pre-Season sarà  proprio contro quei New Jersey Nets che l'anno scorso eliminò Indiana al primo turno.

Di seguito l'elenco delle partite.

11 Ottobre vs New Jersey
14 Ottobre vs Utah Jazz
16 Ottobre vs Minnesota Timberwolwes
18 Ottobre vs @Denver Nuggets
19 Ottobre vs Charlotte Bobcats
21 Ottobre vs @Minnesota Timberwolwes
24 Ottobre vs @Charlotte Bobcats
26 Ottobre vs @Utah Jazz

L'estensione di Rick Carlisle

Nella off-season è stato una delle cose più intriganti. Ovviamente parlo dell'estensione del coach Rick Carlisle, confermata solo pochi giorni fa, ma che ha fatto discutere precedentemente visto che Larry Bird durante gli scorsi playoffs aveva accusato il coach di non essere riuscito a gestire la squadra.

Carlisle ha firmato un contratto pluriennale. La sua carriera possiamo dire che comincia proprio da Indiana, perché nel 1997 era l'assistant coach dell'allora head coach Larry Bird. Ecco non si può dire che non si conoscano. Dopo due stagioni da capo allenatore a Detrot, l'arrivo ai Pacers che ha portato un record di 146 vittorie e 100 sconfitte. In mezzo, il titolo di miglior allenatore dell'anno con i Pistons.

Carlisle è l'unico allenatore NBA della storia ad essere arrivato tra i primi 5 nella graduatoria del coach dell'anno nei primi 4 anni della carriera, mentre con Pat Riley divide il merito di aver vinto il titolo di division nei primi 3 anni.

"Ero fiducioso sul fatto che avremmo trovato un accordo. Questo è il 10° anno che io, Larry (Bird) e Donnie (Walsh) lavoriamo insieme. E' molto importante dare continuità . Inoltre O'Neal e Jackson hanno più volte detto che mi avrebbero voluto avere ancora." Ha detto Carlisle

Larry Bird parla come se quello successo lo scorso anno, non fosse mai accaduto. "L'anno scorso non è stata colpa di Carlisle. Sarebbe finita diversamente senza i vari infortuni".

Ora per il coach fresco di rinnova, non resta che trovare la giusta chimica, soprattutto considerando che ci sono ben 11 nuovi elementi rispetto alla passata stagione.

Il nuovo stile di gioco

Anche Carlisle l'ha capito. Questa squadra per rendere al meglio deve cambiare stile di gioco, deve correre.
Lo ha capito parlando direttamente coi i giocatori.

"Rick ha fatto un grande lavoro, chiedendo direttamente a noi come preferissimo giocare. Ora penso che anche il pubblico ci apprezzerà , visto che prima il nostro gioco non era bellissimo da guardare". Parla Jermaine O'Neal.

La front line Granger-Harrington-O'Neal è molto intrigante e sarà  il punto fermo del nuovo sistema dei Pacers. Senza contare che gente come James White e Marquis Daniels sono stati acquisti mirati perché bravi in campo aperto.

I Pacers non vogliono essere come i Suns, segnando 108 punti a partia. Vogliono solo "velocizzare" la manovra e mettere a nudo la creatività . "Il nostro gioco troppo lineare stoppava la creatività . Devo fare la cosa che reputo migliore per la squadra, questo credo lo sia". Continua Carlisle. "Questo non vuol dire che non difenderemo, anzi. E' proprio la difesa che ci porterà  a delle buone opportunità  in transizione".

Sicuramente il coach è cambiato anche. Non è più fermo alle sue ideologie, come dimostra il fatto che le NBA Finals sono state per lui un aggiornamento. “Erano squadre che potevano giocare in transizione nonchè con un gioco più ragionato. Giocavano un buon basket in entrambi i modi ed erano abili a rimbalzo”. L'intenzione è questa.

Inoltre della difesa si occuperà  Chuck Person, conosciuto storiacamente dai Pacers come grande attaccante. Insieme a lui Dan Burke. "Tanta fiducia in loro". Garantisce Carlisle.

La rivincita di Jasikevicius

Sarunas Jasikevicius è stato probabilmente colui che ha sofferto più di tutti, il veccho modello di gioco. Poco utilizzato e utilizzato male per le sue caratteristiche, queste le cause della stagione da dimenticare.

"Nella mia carriera non ho giocato una pallacanestro così lenta come nella scorsa stagione". Ci tiene a precisare Jasikevicius. Ma non riduce tutte le difficoltà  del primo con questo. "L'anno scorso il mio fisico reggeva per 50 partite diciamo. Ora ho passato l'estate lavorando sul piano fisico ed essere pronto a dare il massimo per l'intera stagione."

Ma anche Carlisle ora deve imparare ad utilizzarlo. "Giocherà  meglio perché ora conosce la lega".

Le voci dall'Israele che ipotizzavano un suo presunto ritorno, possiamo scacciarle definitivamente.

Arrivederci a fine mese, a pochi giorni dall'esordio e con tutte le indicazioni tratte dalle gare di Pre-Season.

N.B. Non ho voluto parlare di quello che è successo a Stephen Jackson la scorsa notte. E spero vivamente che non sarà  necessario.

Frantz
indianapacers.splinder.com

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