I direttore del circo volante. Jason Kidd. Inizia l'ennesima corsa.
Obbiettivi
il minimo sindacale sarebbe eguagliare i risultati dello scorso anno, ovvero il superamento del primo turno di Playoff. Onestamente non sembra in grado di poter competere con Miami e Detroit per il successo nella conference, ma un ruolo di rompiscatole come terzo incomodo sembra esserle stato cucito addosso dal sarto. In ogni caso le sorprese possono sempre essere dietro l'angolo.
Conference: Eastern Conference
Division: Atlantic Division
Arrivi: Eddie House (Phoenix Suns); Mikki Moore (Seattle Supersonics); Bostjan Nachbar (New Orlena Hornets); Jay williams
Partenze: Jacque Vaughn (San Antonio); Scott Padgett; Zoran Planinic
Rookie: Josh Boone, Hassan Adams, Mile Ilic, Marcus Williams
Probabile quintetto base:
Playmaker: Jason Kidd
Guardia: Vincent Carter
Ala piccola: Richard Jefferson
Ala grande: Jason Collins
Centro: Nenad Krstic
Roster
NUM PLAYER POS HT WT DOB FROM YRS
8 Hassan Adams ** G 6-4 220 06/20/1984 Arizona R
2 Josh Boone F-C 6-10 245 11/21/1984 Connecticut R
15 Vince Carter F-G 6-6 220 01/26/1977 North Carolina 8
35 Jason Collins F-C 7-0 260 12/02/1978 Stanford 5
50 Eddie House G 6-1 175 05/14/1978 Arizona State 6
9 Mile Ilic C 7-1 255 06/02/1984 Serbia & Montenegro R
24 Richard Jefferson G-F 6-7 230 06/21/1980 Arizona 5
5 Jason Kidd G 6-4 210 03/23/1973 California 12
12 Nenad Krstic C 7-0 260 07/25/1983 Serbia & Montenegro 2
0 Jeff McInnis G 6-4 179 10/22/1974 North Carolina 9
33 Mikki Moore C 7-0 223 11/04/1975 Nebraska 8
7 Bostjan Nachb F 6-9 221 07/03/1980 Slovenia 4
30 Clifford Robinson F-C 6-10 245 12/16/1966 Connecticut 17
1 Marcus Williams G 6-3 205 12/03/1985 Connecticut R
21 Antoine Wright G-F 6-7 215 02/06/1984 Texas A&M 1
Head Coach
Lawrence Frank (College – Indiana)
Assistant Coaches
Bill Cartwright (College – San Francisco)
Tom Barrise (College – Fairleigh Dickinson)
Pat Sullivan (College – North Carolina)
Ryan Krueger
Assistant Coach and strength-and-conditioning coach
Rich Dalatri (College – Louisiana Tech)
Athleti Trainer
Tim Walsh (College – Upsala)
Assistant trainer
Matt Reicher
Commento
Ci risiamo. Come ogni anno si ha sempre la sensazione che dalle parti di East Rutherford manchi un quid per poter competere per l'anello. Quel quid ha un preciso ruolo: una Power Forward capace di dare un po' di gioco in post e di cattiveria, oltre che un po' di centimetri. In estate si è cercato di prendere prima Lorenzen Wright, poi accasatosi ad Atlanta, e visto il due di picche ricevuto dall'ex Grizzlie si è sondato il terreno per Al Harrington, Scot Pollard Melvin Ely.
Tre sondaggi conclusi con un nulla di fatto. Il GM Thorn a questo punto è stato costretto a rifirmare il 40enne (ma a giudicare dalle sue frequentazioni con la Maria non li dimostra affatto) Cliff Robinson e a dare un contratto a Mile Ilic (ancora acerbo, non sarà in grado di farsi sentire da subito) e Mikki Moore, meno che mestierante più noto per le sue curiose vicende extrasportive che per quello che combina su un parquet.
I Nets credevano di aver risolto il problema del lungo con la scelta al numero 23 dell'ultimo draft di Josh Boone da Connecticut. L'ex Huskies era proprio quel che cercavano i Nets, viste le sue doti di rimbalzista, stoppatore e difensore anche se tutto da costruire in attacco, Sceso alla 23 per via dell'ultima annata, due anni fa era considerato una potenziale top 5 pick, quello buono tra lui e Hilton Armstrong, suo compagno di frontline al college. Poi come detto la brutta annata ne ha fatto scendere le quotazioni, e siccome le disgrazie non arrivano mai da sole, ecco che in piena estate si infortuna alla spalla ed è costretto a ricorrere alla chirurgia. Risultato: dai 4 ai 6 mesi di stop, per coach Frank non sarà abile e arruolabile prima dell'All Star Game.
Sempre dai Connecticut Huskies è arrivato come erede designato di Jason Kidd Marcus Williams, in odore di una chiamata da top 10. Poi un paio di workout andati male (si ricordi quello in cui Rondo lo ha letteralmente ridicolizzato, mettendo a nudo tutte le sue deficienze difensive) ed ecco materializzato il possibile steal of the draft. In principio i Nets erano intenzionati a prendere il furetto Kyle Lowry per farne lo scudiero del Giasone, ma una volta che si è presentata tale opportunità non ci si è tirati indietro. Uno dei due-tre migliori play puri del draft, e una fuga di notizie sulla precaria salute del suo collo hanno contribuito a fargli perdere quotazioni, oltre ai già menzionati workout.
È rimasto intatto a East Rutherford, almeno per ora, il trio delle meraviglie Carter - Kidd - Jefferson, probabilmente il miglior backcourt della Lega a garantire punti a raffica e spettacolo.
Almeno per ora, perché Carter il prossimo anno può sfruttare un'opzione nel suo contratto per liberarsi e non potrebbe essere un'idea campata per aria la sua cessione a stagione in corso per cercare di monetizzare la sua partenza. Anche Kidd ha più volte manifestato i suoi malumori, vuole vincere un titolo, non è escluso che possa fare le valigie prima della deadline, ma in entrambi i casi siamo nel campo delle supposizioni. Carter vedrebbe di buon occhio un suo ritorno nella natia Florida, magari ad Orlando, anche e soprattutto per ragioni familiari, ma siamo certi che Thorn farà di tutto per trattenere i suoi gioielli all'American Airlines Center.
Nello spot di 5 continuerà a crescere il lungo serbo Nenad Krstic, felice intuizione in sede di draft di 3 anni fa della dirigenza delle retine. Stoppa, mano educata, ottimi fondamentali, ma poca cattiveria e scarso senso di piazzamento a rimbalzo ne consigliano l'impiego accoppiato con un 4 magari meno talentuoso ma più votato alle botte di centro area e al sacrificio quale sarebbe potuto essere Boone. Ci si dovrà accontentare di Jason Collins e dell'eterno Cliff Robinson, specializzatosi nel ruolo di difensore e in genere quando chiamato in causa il tirino dai 4-5 metri lo mette.
Dalla panchina, a dire la verità scarsamente utilizzata da coach Frank nella scorsa stagione, uscirà l'altra acquisizione estiva Eddie House. Tanti tifosi di Phoenix ha alternativamente fatto esaltare e disperare con la sua mania di spadellare qualsiasi cosa gli capiti tra le mani e a seconda del trovarsi in giornata di grazia o meno. Nel bene o nel male, se utilizzato può rappresentare il tipo di giocatore che mancava ai Nets, ovvero il fornitore di punti rapidi dalla panchina. Potrebbe essere stato un più che discreto acquisto.
Sempre dalla panchina, oltre al già citato Marcus Williams che darà respiro e carpirà i segreti a Kidd, in attesa che re Giasone lo prenda sotto braccio, gli mostri l'American Airlines Center e gli dica: "Un giorno tutto questo sarà tuo", potrebbe finalmente trovare un po' di spazio Antoine Wright, talentone quasi bruciatosi dalle troppe panchine.
Siederà in panchina Lawrence Frank.
Quel Frank che entra nel suo quarto anno di gestione della squadra. Due anni buoni considerato le premesse. Due anni in cui si è dimostrato dalla mentalità aperta non avendo paura (o era necessità ?) nel lanciare Krstic nel quintetto iniziale.
Serve ovviamente altro per arrivare al traguardo e per non fermarsi di nuovo a metà strada. Ma quello che servirebbe, come già detto, a roster sembra ancora, per l'ennesima volta mancare. La voglia di vincere del magico trio farà la differenza sempre e comunque, ma anche la voglia di vincere non sempre basta e le ultime due aparizioni ai play off l'hano dimostrato. Vedremo se durante l'anno arriverà quel che i Nets cercano da ormai due anni. Dalla prima partenza illustre del roster che raggiunse le finali due volte consecutivamente.
Da Quando Grand Kenyon Martin prese le via per il Colorado.