Il tempo passa, e le chance di titolo per Allen I si riducono sempre più…
Obiettivi
Dopo una stagione ai margini, che ha portato i Sixers fuori dalle 16 conteders dei playoffs, la squadra di Philadelphia cerca un salto di qualità grazie agli auspicati progressi dei giovani ed alla verve di alcuni, importantissimi, veterani.
L'estate dei Sixers non è stata di quelle da ricordare: nonostante la deludente stagione alle spalle, il management non ha potuto operare sul mercato dei free agents, vista la poca flessibilità garantita da un salary cap piuttosto intasato, soprattutto in considerazione dei soldi che, entro poco, anche Iguodala vorrà riscuotere.
Conference: Eastern Conference
Division: Atlantic Division
Arrivi: Alan Henderson (Cleveland Cavaliers)
Partenze: John Salmons (Sacramento Kings)
Rookie:Ivan McFarlin
Probabile quintetto base:
Playmaker: Allen Iverson
Guardia: Kyle Korver
Ala piccola: Andre iguodala
Ala grande: Chris Webber
Centro: Samuel Dalembert
Roster
NUM PLAYER POS HT WT DOB FROM YRS
21 Matt Barnes(FA) F 6-7 225 03/09/1980 UCLA 3
5 Michael Bradley (FA) F 6-10 245 04/18/1979 Villanova 5
1 Samuel Dalembert C 6-11 250 05/10/1981 Seton Hall 4
33 Willie Green G 6-2 201 07/28/1981 Detroit Mercy 3
44 Alan Henderson F-C 6-9 240 12/02/1972 Indiana 11
45 Steven Hunter C-F 7-0 240 10/31/1981 DePaul 5
9 Andre Iguodala G-F 6-6 207 01/28/1984 Arizona 2
3 Allen Iverson G 6-0 165 06/07/1975 Georgetown 10
26 Kyle Korver F 6-7 210 03/17/1981 Creighton 3
30 Ivan McFarlin F 6-8 240 04/26/1982 Oklahoma State R
12 Kevin Ollie G 6-2 195 12/27/1972 Connecticut 9
4 Chris Webber F 6-10 245 03/01/1973 Michigan 13
HEAD COACH
Maurice Cheeks (College – West Texas State)
ASSISTANT COACHES
John Loyer (College – Akron)
Bernard Smith (College – East Stroudsburg (PA))
Henry Bibby (College – UCLA)
ATHLETIC TRAINER
Kevin N. Johnson (College – Indiana State)
Commento
Quest'anno l'atmosfera intorno ai Sixers è senza dubbio di grande incertezza. La situazione della franchigia di Philadelphia è infatti particolarmente delicata, visto che ormai da tempo si parla di una possibile cessione della società , a cui si dice siano interessate diverse cordate: è chiaro che, di fronte ad un passaggio di proprietà , il nuovo management potrebbe voler dare una propria impronta alla squadra, con possibili rivoluzioni sia nel roster che tra gli allenatori.
Ma non è solo la situazione esterna alla squadra a palesare una situazione parecchio incerta: i Sixers vengono da una stagione sotto tono, che li ha visti sempre ai margini senza grandi scusanti, e non sono riusciti, causa la poca flessibilità salariale di cui dispongono, ad aggiungere pezzi importanti che possano portare ad una svolta.
I progressi dovrebbero quindi venire dalla crescita dei giovani, che comunque in casa Philadelphia non manacano: ben 3/5 del quintetto sono infatti rappresentati da giocatori ancora in una fase di sviluppo, ragion per cui miglioramenti sono tutt'altro che impossibili.
Soprattutto da Andre Iguodala ci si aspetta un anno importante: l'ala ex-Arizona, per mezzi fisici, dedizione e comprensione del gioco, ha tutto per diventare una stella, ma deve crescere in tiro e palleggio, fondamentali su cui pare abbia lavorato duro in estate.
Altro giovane da cui ci si aspetta qualcosa di più rispetto al passato è Kyle Korver: il cecchino che assomiglia ad Ashton Kutcher ha già messo in mostra intelligenza e, soprattutto, tiro mortifero, ma aveva bisogno di irrobustirsi per non soccombere regolarmente ai suoi avversari in difesa. Come Iguodala, Korver è un ragazzo con mentalità , che non teme il lavoro duro: anche da lui ci si aspettano dunque miglioramenti, in termini di crescita fisica nel suo caso, frutto del lavoro estivo.
Il terzo “ragazzo” del quintetto è Samuel Dalembert: a contrario di Iguodala e Korver, questo è già stato ricompensato da un lauto contratto lo scorso anno, ma, a causa anche degli infortuni, non è ancora riuscito a spiccare definitivamente il volo, pur dimostrandosi ancora una volta un incredibile stoppatore.
Dalembert è una pedina chiave nel mosaico dei Sixers: se riesce a stare in campo, superando problemi di infortuni e falli, può aiutare tantissimo una squadra che ha avuto solo la 21esima difesa della lega nella scorsa stagione, vanificando in parte quanto prodotto da un buon attacco (l'ottavo della NBA).
Accanto a questi tre ragazzi terribili, troviamo ancora la strana coppia Iverson-Webber: ovviamente stiamo parlando di due giocatori di assoluto valore, due fuoriclasse incredibili che però, per sfortuna o per colpa, non sono mai riusciti a vincere nulla in carriera.
Detto questo, non si possono comunque discutere due fenomeni che rappresentano tuttora l'asse portante della squadra: il problema è solo capire quanto a lungo continuerà la fase di massimo splendore di questi due straordinari campioni (anche se Webber, causa infortuni, ha già iniziato l'autunno della propria carriera, al contrario dell'incredibile The Answer) e, soprattutto, quanta motivazione troveranno nel giocare in un team che non può essere accreditato come una contender per il titolo, ma solo per i playoffs.
Ecco perchè, in caso di cessione della franchigia, non ci sarebbe da stupirsi di eventuali cessioni dei pezzi grossi (soprattutto Iverson ha ancora moltissimo mercato), visto che Philadelphia appare oggi una squadra divisa tra giocatori che stanno per arrivare al loro massimo potenziale ed altri che stanno per scendere da tale apice.
Infine c'è la questione coach: quanta fiducia c'è in Maurice Cheecks da parte di dirigenti e squadra? Ed il rapporto con Iverson, così altalenante nella scorsa stagione, com'è ora? Ma soprattutto, è lui l'uomo giusto per portare i Sixers al prossimo livello, o si tratta solamente di un idolo cittadino proveniente da un più glorioso passato?
Anche da queste risposte passa la stagione dei Sixers, su cui è difficile fare previsioni. Ma, se non saranno almeno playoffs, si potrà parlare di fallimento, visto che le carte in regola per arrivarci, a livello di talento nel roster, ci sono tutte.