New York Knicks: Preview

Marbury e Francis: una coppia male assortita?

Obiettivi

Migliorare il record negativo della passata stagione (23 vinte – 59 sconfitte; solo Portland ha fatto peggio) sarà  l'obiettivo minimo da raggiungere.

Riuscire a raggiungere i playoffs (il sogno di molti a New York), invece, sarà  molto difficile per una squadra che, pur avendo tutti i giocatori (il roster è rimasto praticamente invariato) desiderosi di rifarsi del fallimento dell'anno scorso, ha ancora troppi punti interrogativi.
Che influenza avrà , sul gioco e sui giocatori, il cambio di allenatore?
Francis e Marbury riusciranno a coesistere tra di loro?

Conference: Eastern Conference
Division: Atlantic Division

Arrivi: Jared Jeffries (Washington Wizards)
Partenze:
Rookie: Renaldo Balkman (South Carolina), Mardy Collins (Temple)
Waived: Ime Udoka

Probabile quintetto base:
Playmaker: Stephon Marbury
Guardia: Steve Francis
Ala piccola: Jalen Rose
Ala grande: Channing Frye
Centro: Eddy Curry

ROSTER


NUM PLAYER POS HT WT DOB FROM YRS

Renaldo Balkman F 6-8 208 07/14/1984 South Carolina R
Mardy Collins G 6-6 220 08/04/1984 Temple R
11 Jamal Crawford G 6-5 190 03/20/1980 Michigan 6
34 Eddy Curry C-F 6-11 285 12/05/1982 Thornwood HS (IL) 5
1 Steve Francis G 6-3 200 02/21/1977 Maryland 7
7 Channing Frye C-F 6-11 248 05/17/1983 Arizona 1
31 Jerome James C 7-1 280 11/17/1975 Florida A&M 6
20 Jared Jeffries F 6-11 240 11/25/1981 Indiana 4
42 David Lee F 6-9 249 04/29/1983 Florida 1
3 Stephon Marbury G 6-2 205 02/20/1977 Georgia Tech 10
23 Quentin Richardson F-G 6-6 230 04/13/1980 DePaul 6
4 Nate Robinson G 5-9 180 05/31/1984 Washington 1
5 Jalen Rose G-F 6-8 215 01/30/1973 Michigan 12
13 Malik Rose F 6-7 255 11/23/1974 Drexel 10
2 Maurice Taylor F 6-9 265 10/30/1976 Michigan 8
8 Ime Udoka G-F 6-5 220 08/09/1977 Portland State 2

Head coach
Isiah Thomas (College – Indiana)

Assistant coaches
Mark Aguirre (College – DePaul)
Phil Ford (College – North Carolina)
George Glymph (College – Benedict)
Dave Hanners (College – North Carolina)
Herb Williams (College – Ohio State)

Assistant coach
Greg Brittenham (College – Nebraska-Kearney)

Athletic trainer
Roger Hinds (College – Brooklyn College)

Assistant trainer
Anthony Goenaga (From – Long Island University)

Commento

All'inizio della stagione 2005/06, con l'arrivo di Larry Brown, in molti vedevano i Knicks come possibile pretendente al titolo dell'Atlantic Division e poi come outsider nei playoffs.
Le cose, però, non sono andate così.

I Knicks hanno completamente deluso concludendo una stagione davvero negativa e imbarazzante che difficilmente i giocatori, la dirigenza e soprattutto i tifosi potranno dimenticare.

Quest'anno la squadra è stata affidata a Isiah Thomas che avrà , prima di tutto, il difficile compito di far giocare a pallacanestro una squadra che l'anno scorso ha completamente dimenticato come si fa.

Il gioco di Thomas è molto diverso da quello preteso da Larry Brown l'anno scorso (il più grande errore di Brown è stato quello di voler insistere con un gioco pur non avendo giocatori adatti a quel tipo di gioco), infatti, in campo darà  più libertà  di movimenti a suoi giocatori.

Tenuto conto dei componenti del roster è la cosa migliore e le due “teste calde” Marbury e Francis andranno a nozze con questo tipo di gioco ma il rovescio della medaglia è che non solo a pallacanestro si gioca in cinque (Nash insegna) ma i due si potrebbero scontrare tra di loro (del tipo Shaq vs. Kobe ai tempi in cui tutti e due giocavano nei Lakers).

Marbury, che si autodefinisce il miglior playmaker della lega, non ha mai dimostrato di valere quanto dice, anzi le squadre in cui ha giocato prima di vestire la maglia dei Knicks, non l'hanno mai rimpianto.

Giocatore che ama troppo avere la palla tra le mani e l'anno scorso, come negli anni passati, ha dimostrato in molte occasioni di non saper fare la cosa giusta al momento giusto.

Discorso più o meno identico per Francis, giocatore molto talentuoso ma che non ha mai espresso pienamente il suo valore mettendosi in mostra più per il suo “cattivo” carattere (esempio l'ultimo episodio che ha spinto la dirigenza degli Orlando Magic a cederlo ai Knicks) che per le sue prestazioni, sempre più deludenti e discontinue.

Per loro (più di tanti altri) questo sarà  un anno decisivo perchè se dovessero fallire la società  potrebbe, quasi sicuramente, decidere di rinunciare a loro per giocatori magari meno talentuosi ma sicuramente più affidabili.

Un altro giocatore dal talento indiscusso e dalle “pazzie” facili è Jalen Rose, ala piccola arrivata a metà  della scorsa stagione da Toronto.

Giocatore dal carattere molto difficile; una “mina” vagante che prima Indiana (il coach di allora dei Pacers era Isiah Thomas), poi Chicago e per finire Toronto se ne sono liberati senza troppi rimpianti.

Discorso a parte per Eddy Curry, Jamal Crawford e Quentil Richardson.
Mentre Richardson è rimasto debilitato tutto l'anno per un infortunio avuto all'inizio della scorsa stagione, Curry e Crawford hanno giocato al di sotto delle loro medie soprattutto per motivi di inserimento negli schemi di coach Larry Brown.

Dei tre l'unico che dovrebbe avere garantito il posto da titolare è Eddy Curry, mentre Crawford e Richardson per trovare spazio nel quintetto titolare dovranno tornare alle loro migliori prestazioni e sperare che Francis e Rose giochino al di sotto delle loro possibilità .

Durante l'estate si è parlato molto di un suo possibile passaggio ai Denver NUggets in cambio di Kenyon Martin ma alla fine Channing Frye, l'unico che l'anno scorso ha lottato per la causa, è rimasto.

Frye, che può giocare sia come ala grande che come centro, al primo anno in NBA ha dimostrato di valere tutti gli elogi che Isiah Thomas aveva speso per lui dopo il draft 2005, non ha sofferto il passaggio dal NCAA al NBA, anzi, è migliorato partita dopo partita.

Un altro giovane interessante è Nate Robinson, che pur trovando meno spazio rispetto a Frye ha dimostrato di aver grandi doti e ancora margini di miglioramento.
Robinson è un playmaker con un ottima visione di gioco e decisamente più portato, rispetto a Marbury, al gioco di squadra.

Nate, visto la fiducia limitata verso Marbury, avrà  la possibilità  di conquistarsi il posto da titolare e molti sono convinti che questo porterebbe molto vantaggi al gioco dei Knicks, potendo puntare così un gioco corale.

Chi più di qualunque altro cercherà  la grande occasione è David Lee; meno dotato tecnicamente di Nate e Channing ma sempre pronto a dare il 110% per la squadra.

Uno di quei giocatori che ogni allenatore vorrebbe avere; grande lavoratore in partita e in allenamento, mai una lamentela, sempre a disposizione del coach e pronto a sacrificarsi per l'obiettivo comune; la vittoria.

L'unico inserimento per la stagione 2006/07 è Jared Jeffries; arrivato come free-agent dai Washington Wizards e che sarà  un giocatore molto utile a coach Thomas potendo giocare sia come ala piccola che come ala grande.

Dal draft, invece, i Knicks hanno scelto l'ala Renaldo Balkman da South Carolina al primo giro con il numero 20 e la guardia Mardy Collins da Temple sempre al primo giro con il numero 29.
Al college hanno avuto buone medie ma è ancora troppo presto per dare delle valutazioni perchè la NBA è tutta un'altracosa.

Il roster è completato da Malik Rose, Maurice Taylor e Jerome James; giocatori che fanno dell'esperienza l'arma migliore.

Insomma cosa si devo aspettare quest'anno i tifosi dei Knicks?

Il roster è completo in ogni ruolo, ci sono giocatori giovani, talentuosi ed esperti; insomma un mix che può diventare esplosivo.

La squadra, sulla carta, è buona ma tra fare un buon campionato e, invece, raggiungere i playoffs ce ne vuole; soprattutto tenendo conto che quasi tutte le squadre dell'est si sono rafforzate molto.

Se coach Thomas riuscirà  a dare i giusti stimoli a tutta la squadra e, soprattutto, riuscirà  a far tenere la testa a posto a gente come Marbury e Francis l'ottavo posto nella griglia dei playoffs potrebbe diventare realtà  ma niente di più (sognare va bene ma non esageriamo).

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