Mike Hampton è solo quinto, ma caspita che contratto!
Proseguiamo nel countdown dei 10 peggiori contratti attivi in MLB. Nella prima parte abbiamo fornito le descrizioni dei giocatori dalla posizione 10 alla 6, più 2 fuori classifica. Qui concludiamo la nostra lista, andando a cogliere le ultime perle di giocatori che hanno un impatto tecnico per la propria squadra inversamente proporzionale al danno economico che causano.
5 – Mike Hampton, Atlanta Braves
Alla fine del 2000, Mike Hampton era un lanciatore da 3.44 di ERA, con un record in carriera di 85-53, prevalentemente ottenuto nelle file degli Houston Astros. Era arrivato secondo nella votazione per il Cy Young Award nel 1999, l'ultimo anno in Texas prima di passare ai New York Mets grazie allo straordinario record di 22-4, 2.90 ERA. Hampton era uno costantemente sopra i 200 IP, efficace, in grado di essere l'asso di qualsiasi rotazione. O così credevano i Colorado Rockies.
Nella disperata ricerca di un fuoriclasse che fosse in grado di ancorare la rotazione e non patire troppo l'altura, i Rockies decisero di offrire al ventottenne un contratto colossale, da 121 milioni per 8 anni, con opzione da 20 milioni per il nono, con eventuali 6 milioni garantiti di buyout. Hampton firmò e la sua carriera cambiò.
Con la maglia dei Rockies il suo record, nel 2001-2002 è stato di 21-28, con 5.75 di ERA. Dopo un negativo 2001 da 14-13, 5.41 ERA, ha avuto un 2002 da incubo: 7-15, 6.15 ERA con una BB/K di 91/74! Da notare il numero di fuoricampo concessi: ben 55, nel corso delle due stagioni, quanti nelle 4 stagioni precedenti! Sicuramente l'altura non lo ha aiutato, come non aiuta alcun pitcher, ma Mike Hampton è diventato un giocatore diverso dalla firma di quel "benedetto" contratto.
Al termine del 2002, coi Rockies disperati per mandarlo via e liberarsi del terrificante accordo, si sono fatti avanti gli Atlanta Braves del mago Leo Mazzone, riconosciuto come miglior pitching coach in MLB (oggi a Baltimore), per ravvivare le sorti di Hampton. Chiaramente, visto il suo contratto, è stato organizzato uno scambio strano per non dover assorbire l'intero pagamento. Per spiegarlo, dobbiamo però prima guardare meglio il contratto stesso. Hampton ha preteso 20 milioni di dollari come bonus al momento della firma (1 milione poi devoluto in beneficenza). Non avendo tutti quei soldi da dare sull'unghia, Colorado glieli pagherà tra il 2009 ed il 2018 con un interesse del 3%. Nei primi 2 anni (quelli trascorsi appunto a Denver), Hampton ha preso in totale 16.5 milioni, essendo il suo contratto "a crescere". Questo lascia dunque 84.5 milioni da pagare nel periodo che va dal 2003 al 2009 inclusi. Per il 2009 Hampton ha 6 milioni garantiti, nel caso di buyout. Se invece la squadra proprietaria del suo cartellino volesse esercitare l'opzione, dovrebbe dargli 20 milioni, pertanto accrescendo di ulteriori 14 milioni il valore del suo contratto. Dal 2003 al 2008 inclusi dunque Hampton riceverà 78.5 milioni di dollari, ad una media di 13 all'anno.
Una spesa del genere viene ritenuta francamente esagerata dai Braves, che dunque vanno a chiamare i Florida Marlins, anche loro titolari di alcuni brutti contratti di cui vorrebbero liberarsi. Le tre squadre trovano un accordo: ai Marlins va il giovane e promettente Juan Pierre, in arrivo da Colorado ed in seguito fondamentale pedina per la conquista della World Series 2003, più un giovane lanciatore da Atlanta, Tim Spooneybarger. Ai Rockies arrivano ben 4 giocatori dalla Florida, ossia Pablo Ozuna, Vic Darensbourg, Charles Johnson e Preston Wilson, gli ultimi 2 titolari di contratti scomodi, per un totale di 52 milioni ancora da pagare. Nonostante tutto ciò, per Colorado è un affare liberarsi di un contratto oneroso come quello di Hampton, peraltro da pagare fino al 2009 (quelli assorbiti da Colorado sono di durata molto più breve). Atlanta, oltre ad aver dato solo Spooneybarger, riceve una barca di soldi da parte delle altre due squadre. Florida si fa carico di 24 milioni dello stipendio di Hampton, per il periodo che va dal 2003 al 2005, Colorado, per lo stesso periodo, manda 6 milioni e mezzo, e si fa carico dell'eventuale buyout del 2009 (in totale in pratica si accolla 12 milioni e mezzo), Atlanta invece si prende il giocatore e si assume l'onere di pagare 5.5 milioni nel periodo tra il 2003 ed il 2005, più l'intero stipendio che va dal 2006 al 2008 (13.5, 14.5 e 15 milioni per ciascun anno, per un totale di 43 milioni, più i 5.5 dei primi 3 anni) più gli eventuali 14 milioni di differenza (assieme ai 6 di Colorado) per il 2009 casomai volessero confermarlo (per arrivare ai 20 del suo stipendio annuale). In totale i 121 milioni (che potrebbero crescere fino a 135 se l'opzione per il 2009 venisse esercitata) vengono pagati per 49 milioni da Colorado, 23.5 da Florida e 48.5 da Atlanta, che potrebbero crescere fino a 62.5 in caso di firma del contratto per il 2009. Un caos totale, al quale bisogna aggiungere i vari incentivi in caso di Silver Slugger, Cy Young o MVP Awards, comunque relativamente risibili rispetto al resto.
Specificato tutto ciò, ad Atlanta Hampton forse non rinasce, ma ritrova sè stesso. Tra il 2003 ed il 2004 colleziona il seguente record: 27-17, con 4.05 di ERA. Il suo rilancio viene però arrestato da un infortunio nel corso del 2005, quando, dopo 12 partite, ha un record di 5-3, 3.50 ERA. Da allora Mike non ha più lanciato una palla in Major League, e non ne lancerà almeno fino a fine 2006. Chissà in che condizioni tornerà e quando lo farà . Nel frattempo, tra 2005 e 2006 si è preso 26 milioni per lanciare 69.1 IP. Lo stipendio del 2006, interamente buttato al vento, è completamente a carico dei Braves, che devono anche pagargli almeno i prossimi 2 anni: 29.5 milioni. Hampton ormai ha 33 anni, appare in deciso declino, anche se si è lievemente ripreso rispetto agli anni in Colorado, in cui oltre a concedere fuoricampo e punti a iosa, si era anche dimenticato come mettere strikeout i battitori avversari, senza però dimenticarsi "l'arte" della base su ball. Tutto questo non è certamente sufficiente per uno dei lanciatori più pagati in MLB e per il secondo giocatore più pagato della propria squadra (poco dietro il fuoriclasse e bandiera Chipper Jones). Ma è più che sufficiente per entrare al quinto posto della nostra classifica.
4 - Jeff Bagwell, Houston Astros
Entriamo in territorio minato includendo un potenziale Hall of Famer nella lista. Prodotto del vivaio dei Red Sox, Bagwell ha scritto la storia degli ultimi 15 anni degli Astros, con la sua mazza e con la sua riconoscibilissima ed originale posizione in battuta. Ha collezionato numeri impressionanti, con una BA di .297 in carriera, 449 HR, più di 2300 valide (2314 per l'esattezza), una OBP di .408, 1529 RBI in 2150 partite ed infine un rapporto BB/K di 1401/1558. Un fuoriclasse per dirla in poche parole, ma questo non salva il suo contratto, disastroso.
A fine 2001 Jeff Bagwell ha firmato un pezzo di carta che gli ha garantito 85 milioni per 5 anni, più un'opzione da 17 milioni a favore della squadra, con 7 milioni di buyout garantito per il 2007. Lo stipendio in questi anni è stato "a crescere", ma il suo rendimento è calato progressivamente ed in maniera ripida. Andiamo a vedere di cosa parliamo in dettaglio.
Nelle sue prime 11 stagioni complete (1991-2001 incluso), Bagwell solo in 5 occasioni è sceso sotto quota .300 come BA e .400 come OBP. Ha avuto un 1994 pauroso da .368/.451/.750, con 39 HR e 116 RBI, con la stagione peggiore che è stata quella del 1992, la sua seconda in MLB, da .273/.368/.444. A parte il 1992, la sua BA non è mai scesa sotto .286 (massimo .368), la sua OBP non è mai scesa sotto .387 (massimo .451) e la sua SLG è sempre stata maggiore di .437 (massimo .750). La sua career line (comprensiva però anche degli anni dal 2001 in poi) è di .297/.408/.540. Uno slugger d'eccezione insomma.
Ebbene, torniamo al presente, e paragoniamo le sue cifre recenti a quelle appena citate. Nel 2002 ha avuto il suo anno migliore, da .291/.401/.518, in linea coi suoi peggiori risalenti agli 11 anni precedenti. E da lì il declino è stato inarrestabile. Nel 2003 ha avuto .278/.373/.524, e nel 2004 .266/.377/.465, addirittura imbarazzante come rendimento. Come se non bastasse a questo giocatore in declino sono poi sopraggiunti anche gli infortuni al gomito. Nel 2005 è stato limitato a 100 AB, perlopiù da Pinch Hitter, con risultati per lui disastrosi: .250/.358/.380. Nel 2006 non è sceso in campo, è sulla 60-day DL, e chissà se tornerà a disposizione.
Abbiamo visto dunque come in tutti gli anni del contratto Bagwell sia rimasto sotto le sue medie in carriera. Inoltre essendo, come dicevamo all'inizio, un contratto "a crescere", nel 2005 ha ricevuto 15 milioni di dollari per quei 100 AB e per quelle 25 valide (600mila dollari a valida!). Nel 2006 addirittura percepirà 17 milioni di dollari per non mettersi neanche l'uniforme, con tutta probabilità . Il disastro è tale che ad inizio stagione gli Astros hanno cercato di convincerlo a ritirarsi, per incassare circa 15 milioni di assicurazione. Lui si è rifiutato, ed il referto medico ha detto che prima o poi (molto poi…) potrebbe anche tornare in campo, e quindi Houston sarà costretta a dargli tutto lo stipendio, ed a pagargli il buyout di 7 milioni l'anno prossimo. Al di là dello scarso rendimento nel corso dei suoi primi 3 anni, dal 2005 in poi, sempre solo per quei famosi 100 AB, Bagwell avrà incassato 39 milioni di dollari. Jeff è stato un fuoriclasse in passato, ma questi sono soldi buttati senza alcun dubbio per un contratto non solo improduttivo, ma dannoso per la franchigia degli Astros.
3 - Chan-Ho Park, San Diego Padres
Nel 2000, ai Dodgers, dopo 4 anni positivi, Chan-Ho Park ha avuto un record di 18-10, 3.27 ERA. Nel 2001 ha avuto 15-11, 3.50 ERA, e poi è diventato free agent, titolare in quel momento di un record globale di 80-54, 3.80 ERA. Se voi foste stati nei Texas Rangers, avendo bisogno di lanciatori non avreste pensato a lui? I Rangers in effetti l'hanno fatto, offrendogli 65 milioni per 5 anni, con un contratto che avrà termine alla fine della stagione in corso. I risultati sono stati assolutamente imbarazzanti.
Il lanciatore destro coreano nell'American League, e più specificamente nel piccolo campo di Arlington, non si è mai sentito a casa. Oltre a tutto ciò, sono arrivati problemi fisici che ne hanno limitato parecchio l'utilizzo. Per fare un esempio, nel biennio 2000-2001, Park è partito in 69 incontri (più uno da rilievo), lanciando 460 innings. Nei primi 3 anni in Texas invece è partito in 48 incontri, lanciando 271 innings, e questo rende bene l'idea di quanto poco abbia fornito alla franchigia dell'American League West in termini di quantità . Nel 2005 è riuscito finalmente a trovare un po' di continuità , iniziando 20 partite e lanciando 109.2 innings (comunque poco più di 5 innings di media a partita), ma i risultati sono stati così qualitativamente pessimi e scoraggianti che i Rangers hanno preferito mandarlo a San Diego.
Chan-Ho infatti nei 3 anni e mezzo ha avuto le seguenti allucinanti cifre in Texas: 22-23, 5.79 ERA in 68 partite e 380.2 IP. Non solo ai lanciatori viene chiesto di giocare ogni 5 giorni, anzichè quotidianamente come i position players, ma Park ha anche saltato un numero spropositato di partite. Considerato che ai Dodgers regolarmente superava i 200 IP a stagione, si può dire che con Texas non solo abbia giocato malissimo, ma che abbia giocato l'equivalente di meno di due anni interi, prendendosi ben 43 dei 65 milioni totali nel frattempo, per un rapporto qualità -prezzo, visto il record e vista l'ERA, assolutamente ridicolo. Ha lanciato pochissimo e malissimo.
Nel corso del 2005 i Rangers sono riusciti a scaricare Park ai Padres, i quali si sono ritrovati dunque con un lanciatore ormai fisicamente a posto ma con 20 milioni di dollari ancora da pagare (22, ma 2 sono stati inviati dai Rangers per "addolcire" l'affare). In realtà si è trattato per un affare per entrambe perchè anche i Padres sono riusciti a scaricare il contrattone di Phil Nevin. Tornando a Park, il coreano è passato nella adorata NL West, in uno dei campi più favorevoli ai pitchers, il Petco Park di San Diego. Questo però non gli ha impedito di chiudere il 2005 con 4-3, 5.91 ERA. In questo 2006, per ora, è 5-4, 4.32 ERA, un risultato assolutamente non lusinghiero, ma certamente più in linea col rendimento che gli aveva fruttato un super-contratto che oggi sembra essere stato sprecato per un lanciatore che si è dimostrato fragile nel fisico ed assolutamente non all'altezza del ruolo che sembrava meritarsi. Quest'anno dicevamo sta giocando in maniera decente, ma non ci fideremmo di una sua rinascita, quanto penseremmo al semplice effetto del "contract year", dato che a fine 2006 Park sarà nuovamente free agent. Questa volta però certe cifre se le sognerà .
2 - Todd Helton, Colorado Rockies
Todd Helton è un fuoriclasse. Questa è la premessa per il discorso che ci accingiamo a fare, e che non c'entra nulla con la valutazione del suo contratto. La qualità di Helton non può essere messa in discussione. Ha dimostrato nel corso degli anni di essere un trascinatore con la mazza, sia dal punto di vista della potenza che del contatto. Certo, il fatto di giocare in casa al Coors Field di Denver, in altura, ha certamente aiutato le sue cifre, senza contare che sia un campo particolarmente generoso nei confronti dei mancini, ma il rendimento offerto in questi anni è assolutamente indiscutibile e merita ogni sorta di applauso ed apprezzamento.
Qual'è il problema allora? Il problema è proprio nel contratto, che è uno di quelli in grado di distruggere una franchigia. Vi ricordate l'accordo di Alex Rodriguez coi Rangers? Beh, siamo su quella falsariga, anche se non proprio a quei livelli. Colorado ha messo una seria ipoteca sul proprio futuro quando, nel 2003, ha deciso di offrire 141.5 milioni di dollari per 9 anni a Helton, più un'opzione da 23 milioni, con buyout garantito da 4.6 milioni per il 2012.
Il contratto cresce annualmente, quindi Helton diventerà costantemente più costoso, ed il che, per un trentenne (al momento della firma) non è esattamente una buona notizia. La nota forse peggiore del contratto, è che Helton ha una clausola unilaterale che gli permette di rescindere il contratto al termine del 2007 e diventare dunque free agent. Questo contratto è dunque pessimo da ogni punto di vista per i Rockies, dato che, nel caso in cui Helton non sia strapagato, e dovesse valere più della sua retribuzione, avrebbe la possibilità di andarsene, rimanendo invece nel caso in cui il contratto si dimostri negativo per Colorado!
Helton, coi 16.6 milioni di dollari che guadagnerà nel 2006, si prenderà il 40.5% dell'intero payroll di Colorado (41 milioni). Come si fa a mettere su una franchigia competitiva, quando uno solo dei tuoi giocatori si prende quasi la metà del tuo intero budget? Ovviamente diventa quasi impossibile, e come dicevamo lo stipendio di Helton crescerà gradualmente negli anni. Fino al 2010 rimarrà di 16.6 milioni, per poi crescere a 19.1 nel 2011, ed a 23 nel 2012 qualora i Rockies decidano di confermare l'opzione. Ma, ripetiamo, se Helton dovesse decidere che prende troppo poco, potrebbe andarsene dopo il 2007 senza che i Rockies possano alzare un dito.
Incredibile quindi l'affaraccio di Colorado che si ritroverà per i prossimi 5 anni e mezzo con le mani legate da un contratto pesantissimo, e nell'improbabilissimo caso in cui invece Helton si riveli determinante, trascinante e meritevole di un contratto del genere, potrebbe vedere il giocatore rescindere unilateralmente l'accordo per passare nelle file di una contender. Pazzesco a dir poco. Non a caso Colorado si è ritrovata, molto in stile Rangers nel periodo di A-Rod, a galleggiare ben al di sotto di quota .500, finendo due volte quarta nella propria division, e quinta nel 2005. Fuori da tutto, e senza i soldi per diventare competitiva.
Ma parliamo anche del lato tecnico. Todd Helton è classe 1973, quindi ha firmato il contratto all'alba dei 30 anni, garantendosi l'accordo fino al 2011 incluso, quando a 38 anni prenderà 19.1 milioni di dollari. Scommessa molto azzardata. Il prima base, fra l'altro, ha avuto cifre in declino negli ultimi anni dal punto di vista della potenza: dopo i 33 e 32 HR del 2003 e 2004, ne ha battuto solo 20 nel 2005, nonostante giochi la metà delle sue partite al Coors Field, in altura, dove le palle viaggiano più velocemente ed in uno stadio che aiuta i mancini. La sua SLG è scesa dal .630 del 2003 a .534 nel 2005 e .492 in questo 2006!
La sua BA è scesa, negli anni, da .358 nel 2003 a .347, .320 ed infine .296 quest'anno, a livelli lontanissimi sia dai suoi anni migliori (.372 nel 2000) sia dalla sua media carriera di .334. Se non altro dopo il 2003 era lievemente salita la sua OBP, fino a .469 nel 2004, ma anche quest'ultima ha sofferto, scendendo a .445 nel 2005 e .425 quest'anno, al di sotto della media in carriera di .433. Sicuramente un calo meno marcato rispetto a BA, SLG e numero di fuoricampo, ma comunque degno di nota.
In definitiva, a 33 anni non ancora compiuti, Helton è un giocatore in chiaro e netto declino tecnico, e forse anche fisico visto che un infortunio gli ha già impedito di disputare una quindicina di partite quest'anno. Questo declino non renderà Helton incline a rescindere il proprio contratto, ed i Rockies saranno dunque prigionieri, per svariati altri anni, di quell'accordo. Quello di Todd Helton, per quanto si tratti di un giocatore di talento assoluto, è un contratto che probabilmente fino al 2011 non permetterà a Colorado di essere competitiva. Inevitabilmente dobbiamo considerarlo uno dei contratti peggiori in MLB, più precisamente il secondo dietro solo…………..
1 - Ken Griffey Jr., Cincinnati Reds
Non potevamo non mettere un futuro Hall of Famer in cima a questa graduatoria. Come nel caso di tanti altri, non stiamo discutendo il valore del giocatore, uno che quest'anno probabilmente entrerà nella top 10 di sempre per fuoricampo battuti (attualmente è undicesimo con 554 HR, a -9 da Reggie Jackson), uno che ha dimostrato di saper trascinare i propri compagni col carisma, la determinazione ed il coraggio, prima ancora che con le straordinarie doti tecniche ed il talento di cui è dotato. Ken Griffey è stato anche un grandissimo difensore, ed un ancor più fantastico slugger, oltre che un uomo giudicato in maniera positiva da chiunque gli sia stato vicino durante la sua lunghissima carriera.
Le sue qualità tecniche ed umane però poco hanno a che fare con la bontà del suo contratto. Il nostro discorso è puramente economico, e da questo punto di vista dobbiamo giudicarlo disastroso senza riserva. Iniziamo con le cifre. Il contratto è stato firmato nella off-season tra il 1999 ed il 2000, quando l'allora trentenne Griffey siglò un accordo di 9 anni per 116.5 milioni di dollari coi Cincinnati Reds, con un'opzione da 16.5 milioni a favore del club per il 2009, con 4 milioni di buyout garantito per il giocatore.
Griffey all'epoca era un ottimo esterno centro con eccellenti qualità offensive. Negli ultimi 4 anni coi Seattle Mariners ha battuto tra .284 e .304, con una OBP tra .365 e .392 ed una SLG tra .576 e .646, rimanendo costantemente tra 48 e 56 HR. Cifre impressionanti, specie se unite all'efficace difesa fornita dall'esterno centro. Da quel giorno però, soprattutto a causa degli infortuni alle ginocchia, Griffey non ha più reso allo stesso modo. E' rimasto costantemente sotto quelle cifre, ma anche sotto alle sue medie in carriera, giocando peraltro pochissimo.
Nel primo anno a Cincinnati, nel 2000, le sue cifre sono state deludenti ma tutto sommato accettabili, con 145 partite giocate ed una linea di .271/.387/.556 e 40 HR, nettamente peggiore rispetto agli anni citati. I Reds pensavano che migliorasse, invece da lì c'è stato un crollo. Gli infortuni l'hanno tenuto a sole 505 partite giocate dal 2001 fino a metà di questo 2006. In pratica, in 5 anni e mezzo ha disputato l'equivalente di poco più di 3 stagioni! Ha saltato quasi la metà delle partite. Il suo bilancio è stato salvato da un 2005 clemente col suo fisico, con "ben" 128 partite disputate, ma nel 2006 i problemi fisici sono tornati e l'hanno costretto ad una DL. Ormai non è più lo stesso neanche in difesa, dove le sue gambe sono perennemente sotto sforzo, e la sua situazione è aggravata dal fatto di giocare in National League, senza la possibilità di fare il DH, ma con l'obbligo di giocare anche in esterno centro.
Con tutti i numerosi infortuni di cui è stato vittima, Griffey ha visto le proprie cifre precipitare. Ha battuto 116 HR dal 2001 ad oggi: il suo saldo di poco più di 2 stagioni è diventato il totale di 5 anni e mezzo. Deprimente anche visto che adesso giochi in un hitters' park, ma inevitabile visto il ridotto numero di AB a cui è stato costretto. Allucinante la sua BA, questa la sequenza negli anni: .286, .264, .247, .253, .301, .255. Numeri che prima neanche si sarebbe sognato sono diventati quotidiana realtà . Si può notare il .301 di BA (con 35 HR) nel 2005, segnale che forse gli basterebbe giocare di più per ritrovare il ritmo. Il fisico però non glielo permette, ed alla fine Griffey rischia di diventare solo una palla (di soldi) al piede dei Reds nel frattempo.
Il calo è stato netto anche nel campo dell'OBP: .365, .358, .370, .351, .369, .303. Per un giocatore che è stato capace di rompere un paio di volte la barriera del .400, questi numeri non sono niente di che. Preoccupante è il .303 del 2006, ma siamo a metà stagione e può ancora migliorare. Anche la sua SLG non ha dato segni di miglioramento: .533, .426, .566, .513, .576, .527. Certamente meglio delle altre cifre, ma anche qui ci sono stati cali.
Le cifre che abbiamo citato stridono tantissimo anche paragonate alle sue medie in carriera: .292/.375/.560. Considerato che queste ultime siano state inquinate dagli anni a Cincinnati, si può dedurre che razza di giocatore fosse Griffey prima di questi sfortunati contrattempi fisici.
Le scusanti sono dunque parecchie, ed il valore del giocatore è immenso. Ciò non può però distogliere l'attenzione dal fatto che il suo contratto non sembri migliore. Griffey fino al termine del 2008 continuerà a prendere circa 6 milioni di dollari l'anno da una squadra il cui payroll raggiunge a malapena i 60 milioni di dollari (dunque ne prende, lui solo, il 10%). In origine avrebbe dovuto percepire 12.5 milioni di dollari (più del 20%) annualmente, per giocare in media metà delle partite rispetto al normale e per produrre nettamente meno rispetto ai suoi anni precedenti, ma il contratto era così pesante e vincolante per il management dei Reds, che assieme al giocatore hanno concordato una ristrutturazione che ha reso 57.5 milioni di dollari pagabili tra il 2009 ed il 2024, con l'interesse del 4% (2.3 milioni di dollari).
In pratica, una volta che il contratto terminerà alla fine del 2008, i Reds avranno Griffey sul payroll fino al 2024, con un rispettabile stipendio da 4 milioni di dollari l'anno: nel 2009 dovranno pagare il buyout, da 4 milioni appunto, e poi dovranno pagare la parte di stipendio differito, più gli interessi. Insomma, ci sono ancora 18 anni di stipendio da pagare, e si tratta di uno stipendio abbastanza oneroso per una franchigia che non può permettersi spese folli. Una spesa folle l'hanno fatta per Griffey, e non ha fruttato. Ed ora sono loro che si trovano a dover retribuire profumatamente un giocatore che disputa, molto sotto par, pochissime partite, che potrà disputarne sempre meno (e sempre peggio, con le limitazioni fisiche a cui è soggetto) e che dovranno pagare per 15 anni anche quando non giocherà più per loro.
Visto il terrificante impatto sul payroll della franchigia, il rendimento in calo e gli infortuni perduranti, il contratto di Ken Griffey Jr. vince la nostra speciale classifica, superando Helton sul filo di lana, grazie soprattutto agli infortuni, che massimizzano l'impatto di un accordo altrettanto catastrofico.
Menzioni Sparse
I seguenti 20 giocatori hanno contratti pessimi, ma nonostante ciò non sono riusciti ad entrare nella nostra classifica. Meritano comunque una citazione, soprattutto in relazione a quanto abbiano offerto finora e per le prospettive future. In questa lista abbiamo allargato le nostre prospettive rispetto alle esagerazioni della classifica, per indicare quelli che riteniamo i peggiori contratti in circolazione. Chi più, chi meno, tutti sono stati validi candidati per la nostra top 10, alcuni magari a causa di infortuni che ne hanno limitato l'immensa classe (e ci limitiamo a citare i fuoriclasse Gagne e Wood), altri perchè semplicemente sopravvalutati, in declino o inconcludenti:
Garret Anderson, Los Angeles Angels, 4 anni (2005-2008) a 48 milioni, con 14 milioni di opzione per il 2009, con 3 milioni di buyout garantiti.
Armando Benitez, San Francisco Giants, 3 anni (2005-2007) a 21 milioni.
Orlando Cabrera, Los Angeles Angels, 4 anni (2005-2008) a 32 milioni.
Matt Clement, Boston Red Sox, 3 anni (2005-2007) a 25.5 milioni.
Darin Erstad, Los Angeles Angels, 4 anni (2003-2006) a 32 milioni.
Steve Finley, San Francisco Giants, 2 anni (2005-2006) a 14 milioni, più opzione per il 2007 per 7 milioni con buyout di 1 milione garantito.
Eric Gagne, Los Angeles Dodgers, 2 anni (2005-2006) a 19 milioni, più opzione da 12 milioni per il club per il 2007, con 1 milioni di buyout garantito.
Shawn Green, Arizona Diamondbacks, 3 anni (2005-2007) a 32 milioni, più opzione bilaterale da 10 milioni per il 2008, con 3 milioni di buyout garantiti.
Ryan Klesko, San Diego Padres, 3 anni (2004-2006) a 26.5 milioni, più NTC, più opzione per il 2007 per 8 milioni con 1 milione di buyout garantito.
Mike Lieberthal, Philadelphia Phillies, 4 anni (2003-2006) a 31 milioni.
Kazuo Matsui, Colorado Rockies, 3 anni (2004-2006) a 20.1 milioni, con 4 milioni pagati dai Mets ed una NTC limitata.
Eric Milton, Cincinnati Reds, 3 anni (2005-2007) a 25.5 milioni.
Phil Nevin, Chicago Cubs, 4 anni (2003-2006) a 34 milioni.
Magglio Ordonez, Detroit Tigers, 5 anni (2005-2009) a 75 milioni, più opzioni per il 2010 e 2011 per 10 e 15 milioni rispettivamente, con 3 milioni di buyout garantito per il primo anno.
Carl Pavano, New York Yankees, 4 anni (2005-2008) a 40 milioni, con NTC, più opzione per il 2009 per 13 milioni, con 2 milioni di buyout garantiti.
Odalis Perez, Los Angeles Dodgers, 3 anni (2005-2007) a 24 milioni, più opzione per il 2008 per 9 milioni, con 1.5 milioni di buyout garantiti.
Reggie Sanders, Kansas City Royals, 2 anni (2006-2007) a 10 milioni.
Jeff Weaver, St. Louis Cardinals, 1 anno (2006) ad 8.3 milioni.
Paul Wilson, Cincinnati Reds, 2 anni (2005-2006) ad 8.2 milioni più opzione per il 2007 per 5 milioni, con 1 milione di buyout garantito.
Kerry Wood, Chicago Cubs, 3 anni (2004-2006) a 32.5 milioni, più opzione bilaterale da 13.5 milioni per il 2007, con 3 milioni di buyout garantito.