I perchè di un fallimento

Coach K, non è servita la sua esperienza per evitare una nuova debacle.

Dopo aver assistito alle debacle del Team USA contro la Grecia, mi è subito tornata in mente una discussione avuta tempo fa nella community di playitusa.com, in cui sostanzialmente si diceva se era più bella da vedere una schiacciata o un semplice dai e vai eseguito alla perfezione, praticamente lo specchio di quello che si è visto in Giappone, ossia nel basket di oggi rende più il basket fisico e atletico oppure quello tecnico basato sui fondamentali del gioco?

Difficile dare una risposta, di sicuro non sarà  un torneo a dare certezze, resta il fatto che gli USA sono alla terza sconfitta consecutiva tra Mondiali e Olimpiadi e la sensazione è che l'emorragia sia ancora in corso. Cerchiamo quindi di capire come mai si è arrivati a questa sconfitta quando i presupposti per un vittoria sembravano esserci tutti, se il Team USA ha delle attenuanti valide, e cosa potrebbe essere meglio fare per il futuro, ossia per le Olimpiadi di Pechino 2008.

Scarso spirito di squadra: gli americani sembravano aver capito la lezione nel dopo Atene, al punto che il progetto gestito da Colangelo Sr, puntava principalmente sul far gruppo, ma lo spirito di squadra c'è stato a parole ma non con i fatti, la verità  e che per i giocatori dell'NBA queste manifestazioni sono solo scocciature da fare per via degli sponsor e dell'NBA che ai grandi chiede almeno una partecipazione o due all'apice della carriera.

Ma se questi giocatori ci vanno controvoglia non serve a nulla a rilasciare per mesi interviste in cui dici che c'è spirito di squadra, e vantandosi della selezione nel Team in base ad esso. Lo spirito di squadra si vede soprattutto nella voglia di soffrire in difesa, e contro la Grecia in semifinale per fare un esempio di dove sono caduti, non hanno difeso a modo mezza azione e se non difendi in una semifinale dei mondiale, quando difendi ?

Il problema della non difesa si era già  presentato nelle precedenti occasioni, anche in caso di vittorie, e credo sia un fattore irrisolvibile, purtroppo (per loro) si sentono i migliori al mondo, e non concepiscono che un illustre sconosciuto possa batterli.

Quello che non ho capito io è quanto sia stato sottovalutato questo fattore dalla dirigenza, perché tanto si sapeva che se sarebbe arrivata una nuova sconfitta sarebbe stato per la scarsa voglia di difendere, e qui mi domando allora perché non hanno portato gente con un minimo di spirito competitivo in più, per carità  non gente che sa solo difendere come Bowen che poi in attacco con la zona te la fanno pagare con gli interessi, ma gente che oltre a attaccare bene difenda pure, che so il solito Billups, Ron Artest (mi sa che i Greci se li spolpava da solo o quasi), Josh Howard, Marcus Camby, Richard Jefferson, Danny Granger, Okafor tanto per fare qualche nome.

Di sicuro agli americani una mano non gliela danno le regole FIBA, infatti nell'NBA in nome del “Dio Spettacolo” viene tollerato di tutto, i 3 secondi sono 5, i passi non esistono (Kobe, LeBron, Iverson, Wade fanno passi in partenza SEMPRE in NBA), li tutti palleggiano sopra la spalla che sarebbe doppio in Europa, il tiro da tre è un metro più indietro.

Gli arbitri Fiba non concedono questo e loro adeguandosi riducono il loro potenziale. E poi considerate che nel basket FIBA non esistono i tre secondi difensivi, la vera e unica regola che ha cambiato il gioco nell'NBA, facendo portare quasi sempre uno dei due lunghi nel perimetro.

Altra piccola lancia spezzata a favore del Team USA : i mondiali e le olimpiadi sono tornei e spesso non premiano la squadra più forte, basta vedere i recenti mondiali di calcio dove l'Italia ha giocato così così per 5 gare con avversarie modeste, poi ha azzeccato la gara con le Germania con il cuore e resistito all'assalto della Francia per poi vincere ai rigori, un mix di cuore, fortuna e determinazione, ha fatto si che la peggiore Italia del pallone a livello di roster dal '74 ad oggi abbia vinto quel mondiale dove autentici dream team hanno fallito (vedi a Italia 90).

Stesso discorso per il basket, i playoff al meglio delle 7 gare difficilmente premiano la peggiore squadra, anzi proprio mai, alle brutte in una serie con due squadre che si equivalgono si può decidere qualche episodio, ma in una serie dove una squadra è palesemente peggiore dell'altra non esiste che questa vada avanti.

Nella partita secca ci sta tutto, così la Grecia che rifila 32 punti agli Usa nel terzo quarto, ne segna solo 5 di più nei primi tre quarti della finale, contro una Spagna priva della sua stella. Allora quale è la vera Grecia quella della semifinale o quella della finale? E i veri USA quali sono? Quelli che nel terzo quarto contro un'inviperita Italia rimette in carreggiata una gara quasi persa oppure quelli visti contro la Grecia?

In un torneo qualche singolo episodio ti può cambiare la gara e di conseguenza il Torneo stesso, in una serie di Playoff no, ecco pèrchè secondo me i tornei non premiano sempre la più forte.

Ma queste attenuanti non bastano di sicuro a giustificare un insuccesso ormai diventato cronico, e così arriva come sempre l'improbabile paragone con il Dream Team di Barcellona che oltre ad essere cinque livelli sopra era composto da gente che era cresciuta cestisticamente lavorando prima sui fondamentali e poi sull'atletismo, e per loro regole Fiba e formula non avevano creato nessun problema di sorta.

Io ho ancora davanti agli occhi un Chris Mullin (atleta normale se ce ne era uno) che si piazzava nell'angolo ad aspettare lo scarico e con i piedi in terra buttava dentro l'80% da 3. Oggi sono tutti figli della generazione “penetra e schiaccia” e a questo basket le squadre Fiba hanno preso da tempo le dovute contromisure, con zone fluttuanti e lunghi che tengono la posizione, agevolati dal fatto che la linea da tre punti più vicina accorcia il campo e quindi riempe l'area.

Questo è il frutto di aver permesso per un decennio buono ai liceali di entrare subito nell'NBA, saltando quell'autentica scuola di baslet e di vita che è il College, dove oltre a perfezionare il loro basket, tanti coach lavorano moltissimo sul fattore umano. Se vogliono tornare a rivincere tutto, mettano il limite a 22 anni e tra dieci anni Olimpiadi e Mondiali tornano quella formalità  che erano prima, visto che prima del 92 i vincevano a raffica solo con i collegiali.

Un capitolo non trascurabile su cui gli Americani dovranno riflettere sono le assenze, onestamente io a questo progetto non ci ho mai creduto, dove erano nell'ordine Shaq, Duncan, Garnett, Kobe, Iverson, McGrady, Pierce, Jermaine O'Neal, Amare Stoudemire, Shawn Marion, Ron Artest, Mike Bibby ?

Hai voglia a mandarci i Battier e gli Hinrich per fargli fare da collante, il talento non si inventa, se gli americani vogliono vincere a Pechino prendano semplicemente il loro migliori 12 giocatori e li mandino la, è palese ormai che mandarci 12 dei primi 30 o 40 non è più sufficiente.

Il grande sconfitto è Colangelo che con quella buffonata di mega listone da cui ogni tanto escludeva uno (sembrava grande fratello) alla fine ha tirato fuori una squadra senza identità  nonostante i nomi, ne più ne meno come fu fatto ai Mondiali di Indianapolis.

E' chiaro che c'è gente come Shaq e altri che non sacrificherà  mai l'estate per il Team USA, in linea teorica a questa squadra diciamo che mancavano 7-8 giocatori dei migliori 12 al mondo, e sempre in linea teorica tra una frontline Shaq Duncan Garnett, e quella del Team USA del 2006 (Bosh, Brand Howard, Miller), c'è tutta la differenza del mondo.

Mancavano poi i play più forti Kidd Bibby e Billups fattore non trascurabile. Paul e Hinrich bravi quanto si vuole, ma questi avrebbero dato un altro spessore al gioco. Magari la situazione era meno pesante tra gli esterni, ma insomma un Bryant non lo trovi a fare la fila alla coop, così come un Billups o un Jason Kidd.

Poi c'è l'annoso e secondo me irrisolvibile problema della condizione fisica. Hai voglia a fare il progetto mesi prima se LeBron arriva al momento del dunque ed è sopra il peso forma di quasi 8 chili e gli altri pure, vai poco lontano anche perchè poi quando sono fuori forma giocano con il freno a mano tirato per paura di infortunarsi.

In molti hanno detto ma allora si preparino atleticamente in maniera adeguata, forse dimenticando che qualcuno di questi porta a casa dai 15 ai 20 M$ dalle sue squadre, figuratevi, se per giocare i mondiali a palla, poi vanno fuori forma a novembre o peggio ancora ci si presentano infortunati (come successo ad esempio a Gasol).

Secondo me con tutti questi fattori (forma, attitudine ecc) non ci combatti, lo spirito di squadra questi non lo avranno mai, se vogliono vincere ci mandino i meglio che hanno, facendoli giocare a Golf come nel 92, sperando che di solo talento poi in campo ti vincano le gare.

Provando a fare un piccola disamina dal lato tecnico CoachK è stato deludentissimo su tutta la linea, si è affidato agli esterni senza mai dare una palla che sia una dentro, da un Santone come lui mi aspettavo di più.

Se doveva andarci uno a farsi fare le fotografie e far fare quello che gli pare a Wade Melo e LeBron (meno male per lui che Arenas si è fatto male!) potevano metterci qualcuno che non avesse una reputazione da mantenere. Molti hanno detto che in fin dei conti anche a Duke gioca così (cosa su cui non condivido assolutamente), con la piccola differenza che nell'NCAA paga perchè non ci sono lunghi che spostano nemmeno a livello di difesa, ai mondiali qualche crognolo di 2,12 che picchia e non si sposta lo trovi, però con tutto il rispetto per i lunghi europei un Bosh o un Brand con loro tecnica dovevano farci colazione, quindi ecco l'errore di base. Altra cosa, ma D'Antoni cosa ce l'hanno portato a fare ? Voglio dire il suo basket è agli antipodi di quello visto, ma allora caso ci faceva?

Come accennato sopra il vero nodo è stata la regia, ma scusate devono andare a giocare una competizione Fiba dove le gestione della palla se non è tutto poco ci manca, e chi porti Chris Paul che ha un solo anno di NBA alle spalle e ZERO esperienza FIBA e Hinrich tre anni NBA e ZERO esperienza FIBA? Ma scusa Bibby faceva proprio schifo, Kidd?

E i tiratori?
Anche li male se non malissimo, nel basket Fiba le zone sono usate e il ruolo dei tiratori dalla lunga è fondamentale, e quindi ci sarebbe dovuta essere gente adeguata tipo Ray Allen, Richard Hamilton, Jason Terry, Rashar Lewis, gente che se gli dai mezzo metro in uscita da un blocco ti punisce sempre e comunque, invece gli esterni erano quasi tutti penetratori di altissimo livello, ma con un tiro da tre senza dubbio rivedibile.

Altro errore madornale è stato la leadership di questa squadra, Colangelo e CoachK si sono messi in mano a tre ragazzi under 24 LeBron Wade e Melo, di cui due a livello difensivo fanno ridere, mentre perlomeno Melo ci prova. Per carità  grandissime stelle nell'NBA e nelle loro squadre dove hanno sistemi specifici cuciti addosso come vestiti di Armani, ma in un contesto del genere per me ci voleva una guida un attimo più smaliziata per raddrizzare le cose quando non andavano per il verso giusto, come puntualmente verificatosi nel celeberrimo terzo periodo con la Grecia.

La conclusione è che come sempre il negativo tira sempre più del positivo, e così ora sono tutti a dire che addirittura gli europei sono più forti degli americani, però se vogliamo fare una valutazione onesta togliamo alle squadre europee 7-8 dei migliori giocatori di cui i tre lunghi più forti (come è stato per gli Americani a questi mondiali), e vedrete che anche con questo Team USA non ci vince nessuno, per di più alle regole FIBA, perché se poi il mondiale si giocasse alle regole NBA con relative concessioni USA Grecia finisce 120-90 per gli USA.

E' vero senza ombra di dubbio che l'oceano si è ristretto, perché i giocatori europei sono cresciuti molto come mentalità  e applicazione soprattutto quelli dell'est europeo, ma anche perché gli Americani per una lunga serie di congetture sono alle prese con la generazione tecnicamente più scarsa di sempre (vedi college saltati di netto da tutti quelli più forti o quasi, con tanti troppi talenti bruciati e dispersi senza lasciare traccia nell'NBA), però secondo me gli Americani nel complesso sono sempre tre piste avanti, nonostante una mentalità  in queste competizioni che gli fa solo vergogna.

Adesso viene il bello perchè già  molti top player già  non ci andavano volentieri, figuriamoci se adesso ci vanno ad esporsi a figuracce, LeBron avrebbe già  detto che per Pechino al bisogno starebbe volentieri a casa, e lo stesso ha fatto Wade, alla fine a Pechino ci vanno con una squadra peggiore di questa.

Secondo me se per l'NBA questo progetto è così fondamentale dovranno far leva su tutti i migliori convincendoli ad andare a Pechino (gli argomenti li trovino loro), è vero ci andrebbero comunque spallati ma con più talento.

La squadra "non di nomi" l'hanno già  fatta ai mondiali di Indianapolis quattro anni fa e quest'anno, risultato? Le squadre con i migliori o quasi fino al 2000 perlomeno avevano sempre vinto. E forse non è un caso.

Auguri Colangelo Sr, ne ha veramente bisogno.

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