Dopo la maturazione ad Atlanta, Al è pronto per tornare dai “suoi” Pacers
Pare finalmente indirizzata verso un lieto fine il flirt estivo tra Al Harrington e gli Indiana Pacers. Dopo la prima brusca frenata, e il cambio di agente da parte del giocatore, il CEO dei Pacers, Donnie Walsh, sarebbe riuscito a ricomporre in tempo le fratture tra le parti, evitando che la talentuosa ala scelta nel lontano 1998 proprio dalla franchigia di Indianapolis, finisse ai Golden State Warriors, che avevano già pronta un'offerta molto ghiotta da sottoporre all'attenzione degli Atlanta Hawks, attuali proprietari del cartellino di Harrington.
Il nuovo agente Arn Tellem, in una intervista a ESPN ha rivelato come tutto sia quasi a posto, compresa l'offerta di sign and trade. Atlanta dovrebbe firmare il giocatore per quattro stagioni, a 35,3 milioni di dollari, con un'opzione che consentirebbe a Harrington di diventare free agent nell'estate del 2009. A questo punto la cessione ai Pacers frutterebbe una prima scelta e la cessione di John Edwards, centro di scarso valore che attualmente occupa 1.1 milioni di dollari nel payroll della squadra georgiana.
Più cauto Donnie Walsh, che avrebbe affermato come: “Le parti stanno venendo al dunque, presto sapremo se riusciremo ad averlo oppure no”.
Da quanto si è evinto da questa telenovela, ad Al Harrington starebbe bene tornare ad Indiana, stavolta con un grado di responsabilità ben maggiore rispetto a quello che ricopriva, uscendo dalla panchina, durante la sua prima esperienza. Carlisle punterebbe forte su di lui per sostituire Ron Artest in termini di energia ed impatto difensivo, cose che il pur ottimo Peja Stojakovic non era sicuramente in grado di dare. Senza Al Harrington, i Pacers sarebbero in un grosso guaio, avendo perduto Ron Artest sostanzialmente per un pugno di mosche, ritrovandosi con una trade exception da 7,5 milioni difficilmente sfruttabile a dovere per mantenere il proprio status di vera contender all'Est.
In un primo momento Indiana pareva orientata verso una nuova sign and trade con i Sacramento Kings, per ottenere Bonzi Wells, peraltro prodotto locale. Le difficoltà nello strappare il giocatore, davvero super negli ultimi playoffs, ai fratelli Maloof, e la chance di poter riottenere Harrington si è però fatta di giorno in giorno più concreta, fino alle parole pronunciate dal giocatore in occasione della Summer League di Las Vegas relativamente alla sua preferenza tra Indiana o Golden State: “Preferisco Indiana, perchè ci sono già stato e ho sempre giocato all'Est, mi sentirei sicuramente a mio agio”.
A questo punto anche gli Hawks, se pur costretti a farlo, potrebbero essersi realmente convinti che cedere in maniera soft un giocatore che in Georgia non aveva più alcuna intenzione di rimanerci, potrebbe essere la scelta migliore, potendo così puntare su altri giocatori più votati alla causa. I Warriors, in base alle indiscrezioni emerse, mettevano sul piatto di una trattativa che avrebbe coinvolto molte squadre persino Troy Murphy, ottimo rimbalzista che avrebbe sopperito numericamente alla defezione di Harrington, togliendo però molto spazio alle molti ali, tutte giovanissime, presenti nel roster.
Tornando all'aspetto tecnico, i Pacers si ritroverebbero una delle frontline più esplosive della Nba, con Jermaine O'Neal, Al Harrington e il promettentissimo Danny Granger, vera rivelazione dello scorso finale di stagione. Dopo tante apprensioni, coach Carlisle avrebbe nuovamente qualche buona ragione per sorridere. Il roster a sua disposizione è sicuramente molto atletico, valido e profondo, come confermano le recenti acquisizioni di Marquis Daniels, Darrell Armstrong e Josh Powell, destinati a (ri)costruire l'ossatura di una panchina su cui c'erano ormai più ombre che luci. Tutto questo in attesa di sapere se da parte del rookie Shawne Williams può uscire qualcosa di buono alla causa. Incerto, al di là delle possibili rassicurazioni tra le parti, il futuro di Sarunas Jasikevicius, pedina molto pregiata ma finora mai particolarmente gradita da Rick Carlisle.