I Clippers si stanno avvicinando ai Lakers anche come esposizione mediatica…
È cambiata la musica.
Espressione che comunemente viene usata per sottolineare come vecchie consuetudini e regole abbiano lasciato il posto ad altre, figlie di una nuova situazione. E la musica è stata tanto espressione quanto strumento del cambiamento.
Tre decenni fa Gil Scott-Heron cantava di una rivoluzione che non avrebbe trovato spazio sullo schermo (“The revolution will not be televised”), ma che sarebbe avvenuta nelle strade, il vero palcoscenico di uno spettacolo che non aveva bisogno delle interruzioni pubblicitarie.
Sono passati tanti anni da allora. Più o meno quelli che sono serviti alla seconda squadra di pallacanestro di Los Angeles per tornare ad essere competitiva, anche ai playoffs.
I Clippers la loro piccola rivoluzione la stanno portando avanti, cercando di cancellare la loro storica reputazione di eterni perdenti, di squadra di secondo piano. Le rivoluzioni per definizione producono un certo rumore e vi immaginate che frastuono farebbe un titolo celebrato al'1111 di S. Figueroa Street?
Il tempo ci dirà cosa questi Clippers riusciranno a fare, ma già fin qui qualche cliché su di loro è diventato parte del passato. Sport Illustrated ha riportato un curioso episodio avvenuto sul set di “Resurrecting the Champ”: la sceneggiatura prevedeva che un personaggio si riferisse ai Clippers definendoli “pathetic”, ma l'attore Josh Hartnett – grande appassionato di basket – ha fatto notare come la battuta non suonasse più come veritiera.
Su suggerimento dello stesso attore il copione è stata rivisto ed al posto dei Clippers ci sono finiti i Trail Blazers… “Sign o' the times” come ripeteva Prince!
Un altro indicatore indiscutibile della nuova situazione è dato dall'attenzione dei media verso la franchigia di Sterling, in particolare dalla copertura televisiva. Il confronto con i concittadini non inizia neppure: durante la prossima regular season i Lakers appariranno ben 24 volte sui principali network statunitensi (i primi in questa speciale classifica). Ma cosa dire dei Clippers?
L'anno scorso il calendario prefissava un unico passaggio televisivo su Espn in tutta la stagione. Poi le cose cambiarono, grazie alla conquista dei playoffs.
Quest'anno invece le partite di Sam Cassell e compagni saranno trasmesse: 6 volte da ESPN, 5 da TNT e perfino una volta dalla ABC. Senza dimenticare NBAtv che si è assicurata ben 8 partite dei velieri. Naturalmente questi dati sono un record assoluto per la franchigia.
Se a Los Angeles in molti, tra dirigenti, giocatori e tifosi, non vedono l'ora che abbia inizio la prossima stagione, anche i media sembrano piuttosto impazienti. Infatti le prime 3 partite della stagione saranno tutte trasmesse: si comincia il 1° novembre con la trasferta a Phoenix (ESPN), il giorno seguente la TNT garantirà la visione del debutto allo Staples Center (contro i Nuggets), mentre il 4 novembre sempre ad L.A. NBAtv concederà al pubblico televisivo la rivincita con i Suns.
Certe gerarchie sono difficili da stravolgere – non per niente per il terzo natale consecutivo preparatevi a Kobe vs. Shaq – ma i Clippers si sono guadagnati sul campo tutte queste attenzioni e come dicono in America “we're here to stay!”
Firmato Aaron Williams
Il quattordicesimo giocatore del roster è un veterano con alle spalle 12 stagioni nella Lega ed altre 9 divise. Aaron Williams ha raggiunto Los Angeles da free-agent, dopo un'ultima stagione, trascorsa tra Toronto e Oklahoma City, da 4,6 punti e 3,8 rimbalzi in 16,5 minuti a partita.
Uscito da Xavier nel 1993, mai scelto al draft, ha già giocato agli ordini di Mike Dunleavy a Milwaukee (stagione 94-95). L'agente del giocatore, Mark Bartlestein, così ha commentato le ore che hanno preceduto la firma del proprio assistito: “Ha un buon rapporto con Mike (Dunleavy, ndr). Mike gli ha dato la prima chance nella Lega ed i Clippers hanno la possibilità di combinare davvero qualcosa.”
L'apice della carriera del veterano gira-states sono stati i due anni consecutivi disputati con i Nets leader della Eastern Conference (02-03), quando fornì un importante contributo alzandosi dalla panchina.
I problemi al cuore che hanno tenuto Rebraca lontano dal campo per gran parte della scorsa stagione hanno reso inevitabile la presenza nel roster di un terzo centro. Williams, che ha firmato un biennale da 3,5 milioni di dollari complessivi, potrà eventualmente essere un buon back-up anche per Brand.
Housing Discrimination
Il Dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti ha citato in giudizio Donald Sterling per aver violato il Fair Housing Act. Pare che il ricchissimo owner dei Clippers si sia rifiutato di affittare alcuni dei (tantissimi) appartamenti che possiede a persone di colore (a Beverly Hills) così come a famiglie con figli (a Los Angeles County).
La posizione dell'accusa nelle parole dell'avvocato Debra Wong Yang: “Qui a Los Angeles, data la situazione che riguarda gli affitti, è imperativo che a nessuno sia rifiutato un appartamento a causa del colore della propria pelle, o della propria nazione di origine o perché si hanno dei bambini”.
Sterling non è nuovo a problemi simili, visto che lo scorso novembre un giudice federale lo aveva costretto a sborsare la cifra record di quasi 5 milioni di dollari per aver cercato di sbattere fuori casa inquilini neri ed ispanici.
Flash news
– Elton Brand fa parte dei 12 giocatori che rappresenteranno il Team U.S.A. ai campionati del mondo di basket in programma in Giappone.
– Zeljko Rebraca è tornato a Los Angeles, dove si allena quotidianamente sotto gli occhi dell'assistant coach Kim Hughes. Viene dato in eccellenti condizioni fisiche.
– La pre-season 2006-07 dei Clippers avrà inizio a Mosca, dove la squadra sosterrà il training camp (1-5 ottobre) e due amichevoli contro BC Khimki (6 ottobre) e CSKA Mosca (7 ottobre). Rientro in California fissato per l'8 ottobre.
Mica ci potevamo lasciare con lo squallore dei guai giudiziari di Sterling…