Sam Cassell è rimasto. Per vincere!
Nonostante l'esaltante stagione sportiva portata a termine, le perplessità permangono quando l'oggetto di valutazione risponde al nome di Los Angeles Clippers.
Eppure molto cose sono cambiate – e stanno ancora cambiando – per gli storici Loosers del basket professionistico a stelle e striscie. I tifosi dei Clippers non sono solo entusiasti per le rivincite e le emozioni dell'ultima stagione, ma anche per gli incoraggianti segnali che continuano a trasmettere il management ed i giocatori.
J.A. Adande dalle pagine del Los Angeles Times perfettamente sintetizza le ragioni che conducono a questo sentimento di fiducia ed entusiasmo: “a step toward stability”. La franchigia sta per la prima volta dimostrando di volere e potere stabilirsi nell'elite della Lega, tanto che l'equivalente della nostrana campagna abbonamenti sta sorprendendo un po' tutti oltreoceano.
Eccessi dell'euforia? Forse.
Quel che conta è che la squadra crede di poter ambire presto al massimo degli obiettivi.
PROVACI ANCORA SAM
Ancora in campo, dopo 13 stagioni e 880 partite disputate con le maglie di Houston, Phoenix, Dallas, New Jersey, Milwaukee, Minnesota ed infine Clippers. Alle spalle anche 115 gare di playoffs e due tìtoli Nba. Il veterano dalle 36 primavere ha rifirmato per i Clippers dopo una trattativa definita divertente da lui, estenuante dalla stampa e dagli addetti ai lavori.
Due anni per 13 milioni di dollari le cifre, ancora ufficiose, dell'ultimo contratto della carriera di questo piccolo fenomeno. Spesso sottovalutato e sottopagato, sempre amatissimo dai tifosi delle squadre in cui ha giocato.
“È stato una parte così decisiva nella nostra maturazione lo scorso anno – commenta Dunleavy – non possiamo che essere entusiasti di averlo ancora con noi. Siamo convinti che continuerà a portare in campo la leadership di cui abbiamo bisogno per avvicinarci al nostro traguardo finale, la vittoria di un titolo NBA.”
In merito ad una domanda sull'importanza di rifirmare Sam Cassell, il 28 giugno Elgin Baylor rispose al giornalista con un'altra domanda: “Quanto è importante respirare?”
Prima di intraprendere la carriera da allenatore, Sam concluderà la carriera in California, facendo da guida al talento emergente Livingston e provando a giocarsi un'ultima volta l'anello. La sua esperienza è fondamentale per i compagni che spesso hanno ripetuto concetti come “lui ha già vinto, lui sa come si fa a vincere”.
Vincere! Qualcosa di pressoché sconosciuto sul versante rosso- bianco-blu della città degli angeli. Ma non è mai tardi per imparare. Cercando di spiegare l'atmosfera di euforia in città e l'ottimismo della dirigenza, queste le parole di Sam I Am durante la conferenza stampa della scorsa settimana: “È come quando assaggi qualcosa per la prima volta. Penso che Donald abbia scoperto il sapore della vittoria e gli è piaciuto. È sufficiente provarlo una volta per volerne ancora e penso che ora abbia proprio voglia di vincere”.
Pur tenendo bene a mente che i Clippers non hanno ancora vinto niente, neppure un titolo divisionale, non ci sono dubbi sul significato delle sue parole.
SCEGLIERE I CLIPPERS
Una volta poteva sembrare una contraddizione in termini, ma ora può capitare che un free agent preferisca i Clippers ad altre destinazioni. Potere dei risultati.
“In passato – si presenta Tim Thomas – si diceva che nessuno volesse giocare per i Clippers”. Eccolo qui, invece. Giunge a disposizione di Dunleavy un veterano, fresco di una ritrovata competitività dopo aver rischiato di finire nella lista dei bolliti.
L'orgoglio a volte fa miracoli, Mike D'Antoni pure e Tim Thomas si è ritrovato free agent dopo una stagione e dei playoffs d'alto livello. Restano i limiti difensivi che lo accompagnano da sempre, ma in caso contrario staremmo parlando di un possibile candidato all'all-star game.
La realtà è che Tim Thomas è arrivato in seguito ad un evento sorprendente: Radmanovic rifiuta il rinnovo coi Clippers ed accetta un'identica offerta economica, proposta però dai Lakers. I retroscena di questa operazione parlano di una telefonata in cui il connazionale Divac, il mito Magic Johnson, la star Kobe Bryant, coach Phil Jackson ed il gm gialloviola Kupchak hanno convinto l'ala serba a passare ai Lakers.
Pare anche che Radmanovic sia stato spinto a cambiare divisa dall'opportunità di passare meno minuti in panchina ed in tal senso i Clippers non potevano dargli garanzie, disponendo nel roster di un certo Corey Maggette.
I 31 milioni di dollari in 5 anni pronti per Radmanovic sono diventati i 24 in 4 anni (così si dice) offerti a Tim Thomas. Con la mid-level exception i Clippers dispongono di un veterano capace di giocare almeno due ruoli – quelli di ala piccola e ala grande – e che negli ultimi playoffs ha collezionato un record di 15 punti e oltre 6 rimbalzi a partita.
Tim Thomas a sorpresa lascia una squadra che per stile di gioco ed ambizioni era probabilmente quella ideale per le sue qualità . Eccolo invece ai Clippers, dove ritrova Sam Cassell, suo compagno per cinque stagioni nei Bucks. Sempre Cassell pare abbia avuto un peso nella faccenda, convincendo l'ex Suns a lasciare l'Arizona.
Ma è vero pure che il nuovo arrivato vive, durante l'off-season, nei pressi di L.A. ed anche questo fattore ha avuto un peso determinante nella sua scelta. Elgin Baylor spende per Thomas grosso modo le stesse parole che aveva sfoderato per la presentazione di Radmanovic lo scorso febbraio: “È un giocatore molto versatile in fase offensiva e con il suo tiro dal perimetro può allargare le difese avversarie”.
Però riferendosi alla sostituzione di Radmanovic aggiunge: “Personalmente credo che ora disponiamo di un miglior all-around player”.
Dunleavy, che proprio non riesce a concludere un pensiero senza fare riferimento all'anello, afferma: “Siamo davvero felici di aver firmato Tim Thomas. Pensiamo che la sua capacità di giocare tanto da big-3 quanto da 4-mobile ci conferirà quella versatilità essenziale per un team che aspira a competere per il titolo”.
Queste, fino ad ora, le mosse di mercato che riguardano i Clippers. Nel roster restano liberi solo 2 posti su 15 ed alla luce delle insistenti voci sulla riconferma di Boniface Ndong, il roster per la prossima stagione sembra quasi definito.
Non dovrebbe essere un'estate turbolenta per Baylor, impegnato semmai a valutare l'estensione contrattuale di Kaman e le qualità dei vari Korolev, Ewing, Davis e Diaz. Next week il prossimo report, con l'analisi dei giocatori draftati ed il resoconto delle partite disputate da Livingston e compagni in occasione della Summer League di Las Vegas. Get ready!