Ci saranno più motivi la prossima stagione per andare a vedere i Celtics
Ritorna il Summer Report, con cadenza mensile per evidenti motivi di minori novità . I giocatori sono in vacanza (in teoria dovrebbero allenarsi, chi non lo fa ne pagherà le conseguenze da novembre), ma arrivano notizie molto incoraggianti di Jefferson, il quale sta facendo progressi a vista d'occhio nella forma fisica e nella tecnica.
Tutti in vacanza quindi? Non proprio, per i general manager delle 30 franchigie c'è stato un appuntamento molto importante, il draft. Nel complimentarci per Andrea Bargnani per la sua chiamata al numero 1 (peccato che non sia stato chiamato da Boston, ma tant'è") Ainge non ci ha fatto mancare le emozioni, avrete quindi in questo numero un resoconto dettagliato della notte di New York e delle modifiche al roster dei Celtics, e non sono poche.
Questo appuntamento prosegue con le Celtics Dancers. Chi conosce l'inglese avrà già capito di cosa stiamo parlando, per tutti ci sono notizie e soprattutto foto che potranno far capire benissimo l'argomento (e deliziare la vista).
Finiamo questo numero estivo con l'appuntamento fisso: uno sguardo ai giocatori che si stanno preparando per la prossima stagione, in questo numero Perkins, non prima però di rilevare come a metà giugno Walker, una nostra vecchia conoscenza, ha consigliato a Pierce di andarsene da Boston se vuole vincere il titolo. Fermo restando che il suo anello è merito di Wade e Shaq e non suo, forse ha dimenticato quanto hanno fatto i Celtics per lui, anzi, togliamo pure il forse. Inoltre nessuno innalzerà il suo numero sopra le volte di qualche arena, mentre per Pierce è già tutto prenotato a fianco di altri campioni come Bird, Russell, Havliceck ecc. Contento tu, 'Toine"
Draft 2006
Credevate che il general manager Danny Ainge non potesse più meravigliarvi? Ebbene, siete in errore. Alla vigilia sembrava un draft normale, quasi monotono, con la chiamata alla numero 7 attesa solo nel verificare quali erano gli scarti delle prime 6, invece Ainge non ci sta e ha deciso di non accettare il verdetto delle squadre che chiamavano prima di lui, così poche ore prima del draft si è mosso per scegliere quello che per lui era il migliore di qualunque nome disponibile alla 7: Sebastian Telfair, Bassy per gli amici.
Il ragazzino (è del 1985, quindi 21 anni appena compiuti) ha un tiretto niente male, ma è anche un peperino che non si fa problemi a portarsi nell'aereo della squadra una Smith & Wesson calibro 45, d'altronde viene da New York, dove se non ti fai rispettare non ne esci vivo, e ha come cugino un nome altrettanto famoso, Stephon Marbury, non uno stinco di santo. Perché quindi Ainge ha puntato su di lui? Già detto del fatto che il buon Danny non riteneva nessuno disponibile alla 7 migliore di lui e quindi ha fatto due conti e ha architettato lo scambio. Sostanzialmente d'accordo dal punto di vista tecnico, visto che Telfair ha un upside (prospettive di miglioramento) elevato, abbiamo però più di una riserva dal punto di vista caratteriale, ma se non c'è stato problema per Davis, dubitiamo che possano essercene per Seb.
Cosa ne pensa il giocatore? È contento soprattutto di tornare nella costa est, a lui più familiare, e tutto sommato è abbastanza vicino alla sua casa, sperando che questo non sia un problema. "Sono proprio sorpreso, non ho capito quello che stava accadendo, ho sentito delle voci ma quando è stato concluso ero molto felice". Parole di circostanza o reali? Fra qualche mese sapremo.
Non contento, Ainge ha voluto anche aggiungerci Raef LaFrentz e di contro si è portato a casa Theo Ratliff. La differenza in campo tra i due giocatori è elevata, il primo forte dal perimetro, il secondo forte nell'area pitturata, soprattutto nell'arte della stoppata, ma hanno un difetto comune: sono entrambi in netta fase calante. Più il secondo che il primo ad essere sinceri, ma il buon Raef nell'ultimo anno ha dato preoccupanti segnali di calo inesorabile, testimoniato anche dalle colonne del report settimanale invernale. Ratliff sarà utile per insegnare sul campo vari trucchi ai giovani lunghi biancoverdi, cosa da non sottovalutare, e la partenza di Raef, combinata con il minutaggio di Theo che non potrà superare i 20 minuti a sera, porterà ad un aumento in campo dei giovani, che così potranno incrementare la loro curva di apprendimento e di miglioramento.
Ainge ha anche spedito a Portland Dan Dickau, il play bianco ormai inutile visto l'acquisto di Bassy e si è fatto consegnare la seconda scelta 2008. Boston ha comunque dovuto chiamare alla 7 perché lo scambio è stato perfezionato dopo le 14 del giorno del draft, termine ultimo per il cambio di chiamata.
Pensate che sia finita qui? Giammai. Quando Ainge ha visto che verso il 15°-16° pick Rajon Rondo non era ancora stato chiamato ha pensato che quello che lui riteneva il miglior play del draft poteva essere portato a Boston con un unico viaggio assieme a Telfair. In un'occhiata veloce alle squadre che dovevano ancora chiamare, Ainge si sofferma su Phoenix, in difficoltà per la rifirma di Marion. Il discorso fatto ai loro dirigenti è chiaro: scambio di scelta, così potete firmare con più tranquillità il vostro giocatore. Phoenix non si fa pregare due volte ed accetta al volo, visto anche che Boston si accolla il contratto di Brian Grant, un solo anno per quasi 2 milioni di dollari, in cambio di contanti per pareggiare lo scambio. La scelta che ha consegnato Boston è quello del 2007 di Cleveland, avuta dallo scambio di Welsch. Arrivata la chiamata, Phoenix sceglie Rondo e subito dopo viene ufficializzato lo scambio.
Cosa ha visto Boston in Rondo? In realtà i Celtics nelle settimane prima del draft erano orientati più su Marcus Williams, ma proprio nell'ultimo provino in cui erano presenti Williams, Rondo e Foye, lo stesso Williams non riusciva a contenere Rondo, che gli scappava da tutte le parti. Se prima c'era qualche incertezza, quel provino l'ha cancellata. Ainge lo giudica come "qualcosa di speciale, grande atletismo e difensore spettacolare".
Passare da una stagione con un play puro (per così dire) come Dickau senza troppe velleità di prendere il posto da titolare a due giocatori con una caratura decisamente di altro livello, il passo è stato decisamente lungo, e ad una prima e limitata visione si potrebbe pensare ad una bocciatura di Delonte West, invece se si analizza bene come è arrivata la chiamata di Rondo, quasi per caso, si capisce che non è per nulla una bocciatura e nella costruzione di una squadra da titolo un giocatore che possa giocare bene sia nel ruolo di playmaker che in quello di guardia è un lusso che non tutte le squadre che ambiscono al titolo possono vantare. Intanto Orien Greene è già stato rilasciato, come era ampiamente prevedibile. Purtroppo non ha soddisfatto le attese che c'erano su di lui ed i due play arrivati hanno più possibilità di giocare bene.
Pensate che sia finita qui? Giammai. Quando Ainge ha visto che un certo Leon Powe non stava per essere chiamato ha chiesto a Denver di consegnargli la loro seconda scelta in campo di una seconda scelta di Boston del 2007. È un'ala grande ma gli manca qualche centimetro per non avere problemi di altezza nel ruolo ed il suo nome non è mai stato visto nei mock del primo giro a causa di due interventi al ginocchio che lo rendono poco appetibile, ma come tecnica sembra che fosse da top 10. Un'altra stagione al college avrebbe tranquillizzato chi ha paura in altri suoi infortuni, ma ha deciso di tentare la carta del professionismo ed Ainge ci ha provato, tanto il costo di una seconda scelta ne vale la pena.
Alla fine di questa convulsa giornata Ainge è soddisfatto: "oggi siamo una squadra migliore ed abbiamo sistemato il cap allo stesso tempo", noi preferiamo attendere il responso del campo, perché se nessuno dei due play arrivati in quella notte riuscirà a gestire una squadra che ha grandi ambizioni si potrà sempre proseguire con West, ma queste manovre saranno state inutili. In ogni caso le possibilità che almeno uno di loro due sia in grado di svolgere questo ruolo sono alte, il che rende il draft dei Celtics targati Ainge degli ultimi tre anni come nettamente il migliore di tutte le franchigie NBA.
"Stiamo cercando di accumulare più giocatori che possiamo, in questo modo possiamo svilupparli in grandi giocatori" dice Ainge, e difatti il lavoro finora è stato buono, adesso il passo successivo è vedere quale tra i giocatori draftati possa portare i Celtics in alto, e questo dovremo iniziare a vederlo già dalla prossima stagione.
Celtics Dancers
Passiamo ora ad un argomento che per ragioni di spazio non ha trovato posto nel primo Summer Report, ovvero una vera e proprio rivoluzione del costume cestistico bostoniano. È stato ancora negli anni Sessanta che il grande Red Auerbach ha vietato a quelle che allora venivano chiamate "ragazze pon-pon" di esibirsi per non distrarre i giocatori dal loro vero obiettivo: la vittoria. Sappiamo tutti che Boston non è come le altre città americane, e se dalle altre parti ci sarebbe stata una rivolta popolare, o quasi, a Boston hanno fatto spallucce e la mancanza di ragazze più o meno vestite (soprattutto meno) che allietano i time-out non si è fatta particolarmente sentire.
Nel corso dei decenni sono arrivate le cheerleaders (avete presente che gli spazzini ora si chiamano operatori ecologici, ecco, il cambio di nome sembra proprio fatto per quel motivo: ingentilire il nome). Infine ora si chiamano dancers, e questa volta la filosofia è nettamente cambiata e ce lo spiega direttamente la famosa coreografa Marina Ortega, che può vantare 15 anni di esperienza in vari team dell'NBA e dell'NFL.
"Le cheerleader usano i canti e le parole, fanno un po' di acrobazie e di cadute, le dancers hanno un allenamento mirato al balletto ed al jazz. Le dancers ballano". Avete presente nei telefilm americani che le ragazze si allenano a fianco dei ragazzi, magari in qualche campo di football, e cantano qualche coretto? Ecco, quelle sono le cheerleader, un po' cantanti, un po' ballerine, ma nulla eseguito bene, mentre le dancers ballano e basta, e lo fanno in modo molto professionale.
Le audizioni si sono svolte il 10, 17 e 25 giugno ed all'interno di questo articolo potete vedere qualche foto delle candidate. Alla fine resteranno soltanto 20 ragazze, che allieteranno per la prima volta le pause delle partite a Boston con danze di jazz combinato, hip-hop e rock classico.
Tra le restrizioni più rigide spicca il divieto assoluto di intrattenere rapporti con i giocatori, ritenendolo una cattiva pubblicità , poco professionale e col rischio di interferimento tra i ruoli.
Il prossimo 11 luglio ci sarà l'audizione finale, dove dovrebbero uscire i nomi delle 20 dancers Celtiche, e la signora Ortega ci tiene a precisare che "l'obiettivo è di mettere insieme un gruppo che è in formissima, affascinante e con un forte impegno con la comunità , che incorpora l'orgoglio bostoniano con il fascino Celtico".
Curiosità
I Celtics hanno a disposizione la mid-level exception, che ammonta ora a circa 5 milioni di dollari, da offrire ad un giocatore di fascia media, ma Ainge ha detto chiaramente che "con 14 giocatori in roster adesso non vediamo nessuno che possa realmente inserirsi e che valga il prezzo". A meno che non sia una tattica per sviare l'attenzione su qualche nome.
Già detto del rilascio di Greene, per Ryan Gomes invece è arrivato immediatamente il rinnovo, in questo modo ha il contratto garantito anche per la prossima stagione al prezzo molto conveniente di 664.209 dollari. Il terzo anno è a discrezione della società . Per Michael Olowokandi invece c'è un'offerta del suo agente, ma Boston non ha nessuna intenzione di rifirmarlo. Tutt'alpiù un sing-and-trade, ma nessuna possibilità di rientrare in roster. Infine è di questa mattina la notizia della firma di Allan Ray, il play di Villanova di 6'2"non scelto al draft. Questo mette fine a qualunque possibilità di ritorno in play da parte di West, a meno che ovviamente uno o più dei tre play attualmente in roster falliscano.
Nel frattempo i Celtics hanno già firmato il contratto da rookie di Rajon Rondo. Nessuna trattativa ovviamente, i contratti per chi entra per la prima volta nell'NBA sono già prestabiliti in anticipo. I primi due anni sono garantiti, il terzo ed il quarto sono a discrezione dei Celtics.
Altre firme di questi giorni sono le estensioni per il quarto anno dei contratti da rookie di Jefferson, Telfair e West e per il terzo e quarto anno di Green. Manca l'estensione per il quarto anno di Allen, quindi c'è la supposizione che i Celtics non lo vogliono più. In ogni caso c'è tempo fino ad ottobre per il rinnovo.
L'estate dei giovani
Prima di parlare di un altro giocatore dei Celtics e di quello che sta facendo in estate, dobbiamo tornare ad Al Jefferson ed al suo lavoro di ripristino della forma fisica migliore. Questa estate il giocatore ha deciso di fare le cose per bene e per quanto riguarda il fisico ha perso già 6 chili da quando ha iniziato il lavoro estivo, lo scorso 7 maggio. La massa grassa al momento ha quasi raggiunto l'11%, ma per lui non basta: "voglio perdere altri 4 chili e mezzo e raggiungere una massa grassa del 9%". Traguardi ambizioni, ma che denotano una volontà molto forte di miglioramento nella prossima stagione.
Ha dato molto di più di quello che si vede nei numeri, nudi e crudi ed in fatto di presenza inizia a dire la sua contro ogni avversario e la prossima stagione potrà iniziare ad imporre la sua legge. O no? Passato ormai da tempo sotto i ferri del chirurgo, per Kendrick Perkins le possibilità di trascorrere un'estate all'insegna dell'allenamento e del potenziamento è tramontata, ma ora che non ha più l'imbragatura che gli teneva bloccata la spalla, può iniziare a sentirsi più sollevato. Ci vorranno ancora due settimane prima che possa avere un piano di allenamenti serio ed almeno un mese e mezzo per partecipare a partitelle con i compagni e relativi contatti.
Come è ovvio che sia, il suo braccio sinistro ha perso molta massa e per questo una delle prime cose che dovrà fare e riprenderla con allenamenti mirati in sala pesi. Al momento deve limitarsi alla bicicletta da camera, allenamenti leggeri e pesi con il braccio destro. Sarà una lunga estate per Kendrick.
Le sue qualità sono note: buon difensore con possibilità che diventi ottimo, grande rimbalzista e stoppatore, con i minuti che si riservano ad un titolare potrebbe arrivare vicino ai migliori della Lega in queste due statistiche. Quello su cui avrebbe dovuto lavorare di più in estate è la parte offensiva ed il passaggio, ovviamente in caso di raddoppi, infatti nel biglietto lasciato accanto al suo nome da parte di Rivers, Kendrick potrebbe aver letto: "migliorare il tiro in salto dal gomito, migliorare il passaggio ed andare bene in aiuto nel lato della palla". Non dubitiamo però che la sua attitudine al lavoro gli possa permettere se non di recuperare tutto il tempo perso, almeno di non farsi trovare impreparato all'inizio della prossima stagione.
A risentirci il prossimo 11 agosto.