Bonzi Wells, resterà a Sacramento?
Quincy Douby ha firmato; Bonzi Wells non l'ha ancora fatto e non solo perché, per le regole imposte dall'Nba, sarà possibile farlo solo dopo il 12 luglio. I più maligni vedono in queste due situazioni un legame più che sospetto, la società per ora smentisce, pur non chiarendo quali siano le sue reali intenzioni nei riguardi dell'ex Portland.
Piccolo riassunto per chi è stato disattento: dopo una stagione di travagli fisici, specie all'inguine, Bonzi Wells esce dalla serie contro i San Antonio Spurs, persa 4-2, come un assoluto dominatore offensivo. Il problema è che il giocatore è in scadenza di contratto, sulla soglia dei trent'anni vuole assicurarsi l'avvenire, monetariamente parlando. A spese dei biancoviola oppure da qualche altra parte.
Venendo all'attualità dal management dei Kings è filtrata la notizia che Geoof Petrie avrebbe fatto al giocatore un'offerta di poco superiore all'entità della mid-level exception, quindi attorno ai cinque milioni di dollari; Wells nell'ultima stagione ne ha guadagnati otto. Non si sa nulla invece della lunghezza del contratto proposto.
"Non voglio entrare nello specifico - ha detto Geoff Petrie - ma abbiamo fatto al giocatore la nostra proposta. Ora aspettiamo di vedere cosa succede. Stiamo lavorando e non smetteremo di farlo fino a quando non avremo risolto il nostro problema." Per tutta risposta William Phillips, l'agente di Wells, è volato da Sacramento a Detroit per parlare con il suo assisitito.
"E' stato un ottimo colloquio - ha dichiarato Phillips - abbiamo deciso di aspettare e vedere quali offerte ci arrivano da qui al 12 (luglio). Solo allora prenderemo una decisione ma siamo molto ottimisti." Parole che a Sacramento non dovrebbero suonare come una possibilità di riconferma automatica della guardia.
Fra le maggiori concorrenti nel Wells derby la più agguerrita appare Detroit che fino a poche settimane fa poteva offrire la mid-level exception; ora, con lo spazio salariale liberato dalla decisione di Wallace di andare ai Bulls, il margine di manovra aumenta. "Credo che un dirigente - ha ribadito informalmente Phillips, alludendo al valore della franchigia del Michigan - debba avere ben chiaro quale orizzonte dare alla sua squadra; deve guardarsi allo specchio e chiedersi se vuole una squadra che possa vincere il titolo oppure se si accontenta di una buona squadra."
In questo panorama si inserisce la scelta di Douby. Il rookie da Rutgers University incarna la classica scelta da Kings dell'epoca di Rick Adelman: ottimo attaccante, qualche dubbio sulla taglia fisica, difesa alle aste. Il giocatore ha dovuto interrompere l'allenamento all'Arco Arena di lunedì scorso per firmare il suo primo contratto da giocatore Nba, attorno al milione di dollari; durerà due anni con opzione per i successivi tre. Al momento della scelta tutti hanno pensato che i Kings stessero cercando un giocatore che consenta loro di rinunciare a Wells con cuore più leggero.
"Nel corso della Summer League - ha dichiarato il neo coach Eric Musselman, smentendo totalmente quest'ipotesi – proveremo Quincy da point guard, con l'obiettivo di impostarlo come il cambio di Mike Bibby." Piuttosto sorprendente se pensiamo che il ragazzo esce dal college con il titolo di miglior marcatore della Big East, 25.4 punti a partita, e, se non fosse per la statura, fama solida di guardia. La necessità c'è in effetti, ora che Speedy Claxon, dopo aver rotto con Golden State, pare aver scelto i soldi di Atlanta.
"Sono felice di aver firmato questo contratto - ha dichiarato il ragazzo - perché realizzo il sogno che avevo da bambino e perché ora potrò concentrarmi solo sul gioco e sulla pallacanestro: so che devo migliorare. Non sono certo un grande difensore ma sto lavorando anche su quest'aspetto." Richiesto di un commento Petrie ha detto che "Wells e Douby sono due giocatori completamente diversi."
Fatto sta che molti in questa situazione vedono il replay di quanto successo l'estate scorsa con Cuttino Mobley che, dopo tre quarti di stagione in North California, ha accettato l'offerta complessiva di 42 milioni di dollari dei Clippers.
Le priorità di Sacramento al momento sembrano altre: rimanere sotto la soglia della luxury tax anche se "dovesse valerne la pena - assicura ancora il general manager - potremmo considerare l'ipotesi di andar oltre.". Poi assicurarsi una presenza difensiva di centro area adeguata ai canoni della Western Conference: per questo ci si è informati sulla situazione di Joel Przybilla.
"Abbiamo almeno sei buone offerte - ha fatto sapere Bill Duffy, potentissimo agente del giocatore - in questo fine settimana prenderemo una decisione definitiva."
Buona fortuna quindi a Sacramento.
Dobbiamo ancora definire con un'espressione l'affaire Wells: situazione di stallo? Braccio di ferro? Dalla parte della squadra sta il fatto che non ci sono in giro, Detroit a parte se lo vorrà fare, squadre che possano svenarsi per arrivare alla guardia: Indiana, per esempio offrirebbe quanto i Kings. Con la differenza che in California possono concedere un anno in più di contratto. E' parere unanime che questa classe di free agent impallidisca di fronte al piatto forte offerto dalla prossima stagione. E questo fattore torna a favore di Sacramento.
Sempre che a questo punto Wells, pur di fare un sgarbo, non decida di andare a guadagnare la stessa cifra da qualche altra parte.