Good bye Stevie Y

Dovremmo abituarci a vederlo sempre cosi' d'ora in poi. Giacca e cravatta o no, il simbolo dei Red Wings tatuato sul petto rimane.

Con la terza scelta i New York Islanders prendono: Pat LaFontaine.
Sembra strano, ma questo e' un punto importante della carriera di Steve Yzerman.

E' il 1983 quando il GM dei Detroit Red Wings Jim Devellano, chiamato a ricostruire una franchigia fallimentare, viene battuto nella corsa per LaFontaine ed e' costretto a chiamare Steve Yzerman con la quarta scelta. Costretto perchè quello che e' diventato una leggenda dell'hockey era soltanto 178cm per 85 chili, e in tanti credevano fosse troppo piccolo per giocare nella NHL. Steve Y però ci mise poco per far cambiare idea ai dirigenti di Hockeytown.

"Noi pensavamo alle leghe minori. Un altro anno con i Petes, ma lui no. Quando e' arrivato al campo estivo è diventato immediatamente il nostro miglior giocatore." Si ricorda così di quel giorno Devellano.

E anche gli altri furono convinti in poco tempo. Nel suo primo anno nella NHL, Yzerman comincia a far sentire il suo nome e già  a metà  stagione e' il più giovane giocatore di hockey a partecipare all'All Star Game. A fine stagione fa parte del NHL All-Rookie Team e viene votato al secondo posto come Rookie of the Year dopo aver stabilito due nuovi rookie record per i Red Wings con 39 gol e 87 punti. Comincia proprio alla fine della sua rookie season la sua storia movimentata con il Team Canada che culminerà  con l'oro olimpico di Salt Lake City. Nell'84 infatti viene invitato agli allenamenti della nazionale, e gioca troppo bene per essere lasciato a casa. Non giocherà  comunque da protagonista perchè indisposto.

Hockeytown deve molto a Steve Yzerman. Quando Devellano diceva di voler puntare su LaFontaine non aveva tutti i torti. LaFontaine sarebbe stato il ragazzo di casa e avrebbe aiutato a riallacciare i rapporti con la tifoseria. Nessuno poteva immaginarsi che sarebbe stato invece il ragazzino canadese il simbolo dell'hockey firmato Michigan. Simbolo sia nella NHL che nell'hockey internazionale.

Nella stagione '86-'87 il coach Demers è alla ricerca di un nuovo capitano, uno con il simbolo dei Red Wings tatuato sul petto, e la scelta di nominare l'allora 21enne Yzerman capitano delle più azzeccate. Yzerman portera' la C sulla casacca ininterrottamente dal 1986 al 2006. Dopo 20 anni, immaginare qualcun'altro al suo posto ora sembra già  difficile.

Con la fine degli anni '80 non finisce certo il suo successo, nel1988-8 9 registra la sua miglior stagione a livello personale segnando nuovi record per i Red Wings. 65 gol, 90 assist gli valgono 155 punti, un totale superato soltanto da Lemieux e Gretzky. A fine stagione gli verrà  assegnato il Lester B. Pearson Trophy. Dall'87 al '93 non fallirà  mai l'obiettivo dei 100 punti, segnando per ben 5 volte più di 50 gol.

Il bello però arriva a metà  degli anni 90. Nel '94-'95 i Red Wings finiscono la stagione ridimensionata dal lockout al primo posto, vincendo il President's Trophy e arrivando senza problemi alle finali di Stanley Cup. La gioia della prima volta dura comunque poco per il capitano, perchè i Red Wings vengono asfaltati dai Devils 4-0.

Due anni dopo arriva la grande vittoria. Yzerman è sensazionale nella regular season e nei playoff giocando bene sia nella zona offensiva che in quella difensiva, cominciando a diventare quello che a detta di tutti è uno degli attaccanti più versatili della storia NHL.
Una volta arrivato in finale contro i Flyers questa volta ad esultare è lui. Alla fine di gara 4 e' lui il primo ad abbracciare il portiere Vernon e ad alzare la coppa circondato da migliaia di tifosi che in delirio cantano e inneggiano il coro "Stevie! Stevie!". Stevie e' l'uomo che dopo 42 anni li ha riportati sul trono della NHL.
Lo stesso si ripete l'anno dopo, con Yzerman che questa volta riceve anche il Conn Smythe Trophy come MVP dei playoff.
Yzerman a questo punto è un giocatore imprescindibile per i grandi Red Wings allenati da Scott Bowman. Con l'esperienza che ha aggiunto al suo talento può essere usato nei momenti difficili della gara essendo ormai un giocatore responsabile in entrambe le zone. Il suo carisma e la sua classe da leader gli varranno il Frank J. Selke Trophy alla fine del 2000, prima che gli infortuni comincino a limitare la sua carriera.
Nonostante gli infortuni che lo limitano nella stagione 2001-'02 riesce comunque ad aiutare i Red Wings nella corsa verso l'ennesima Stanley Cup, che vale il terzo anello personale.
Nel 2006 l'ultimo grande traguardo, il 31 marzo segna il suo gol numero 691 superando Mario Lemieux all'ottavo posto dei marcatori di tutti i tempi.

Team Canada
La parentesi con la nazionale comincia nell'84. Soltanto l'influenza riesce a fermarlo, ed e' costretto a guardare il Team Canada vincere la Canada Cup avendo un ruolo defilato, giocando 4 partite senza mai finire nel tabellino.
Nell'85, '89 e '90 la storia cambia e Yzerman ha un ruolo importante nella nazionale che gioca la World Cup registrando in totale 39 punti in 28 gare.
E' con l'arrivo di Mike Keenan alla nazionale che comincia l'ostracismo nei suoi confronti, ma Yzerman compie la sua vendetta sul campo da vero campione, segnando nel 1996 il gol che elimino' dai playoff i St.Louis Blues proprio di Keenan.
Nel '96 il ritorno alla nazionale nella World Cup.
Yzerman è stato due volte olimpionico, partecipando sia a Nagano '98 che a Salt Lake City '02.
In quest'ultima da sottolineare le sue prestazioni con 6 punti in 6 partite, di cui 1 nella finale contro il Team USA che valse il primo oro in 50 anni per la nazione che ha inventato l'hockey.

Dopo 22 stagioni da professionista passate tutte nei Detroit Red Wings, Yzerman si ritira come capitano più longevo nella storia della lega e uno dei giocatori più amati da qualsiasi patito dello sport.

“E' stata una decisione difficile per lui,” dice Scotty Bowman. “Voleva continuare a giocare. Mi ha detto che riusciva ancora a sbrigarsela sul ghiaccio, ma non voleva essere un giocatore part time.”

Ora aspettiamo l'inizio della prossima stagione, che probabilmente vedrà  la folla della Hockeytown Arena applaudire la maglia numero 19 mentre sale e va a posarsi di fianco alla numero 9 di Gordie Howe, e fra 3 anni per l'induzione nella Hall of Fame.

Good bye Steve Y, and thanks for all the memories.

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