Con T.J.Ford, i Raptors hanno risolto il problema playmaker per la prossima stagione
E' incredibile come un solo uomo possa cambiare così rapidamente e radicalmente i destini di una franchigia.
I Toronto Raptors prima dell'arrivo di Brian Colangelo come nuovo general manager a stagione già avanzata, erano una squadra senza futuro. Mancava tutto a Toronto; mancava un progetto serio, mancava l'entusiasmo, mancavano i giocatori, mancava, soprattutto, il pubblico. Il fondo lo si era toccato con la sconfitta pre-stagionale contro il Maccabi Tel Aviv, l'onta di perdere contro una squadra FIBA.
Ormai le voci che giravano già da tempo di un possibile traslocamento dall'Ontario, si facevano sempre più insistenti; sembrava solo una questione di tempo. Ed invece soltanto pochi mesi dopo, come per magia, ci ritroviamo a parlare di una squadra lontana parente di quella brutta e depressa del passato, di una squadra che ora invece ha idee ben precise, ha gente capace ai vertici e ha soprattutto un progetto.
E la chiamata di Andrea Bargnani come prima scelta assoluta del Draft dell'altra sera non è che uno, sebbene bello grosso, dei tanti tasselli che Colangelo sta cercando di far combaciare per completare quel puzzle, che fino all'anno scorso tutti ritenevano impossibile portare a termine.
L'ex GM dei Phoenix Suns, appena arrivato, ha capito che il team non aveva bisogno di stravolgimenti, o almeno che non era quella la strada da seguire.
Infatti, una volta deciso di confermare il coach, Sam Mitchell, sono bastati alcuni nuovi innesti per ridare linfa e forza a tutto l'ambiente. Come per esempio l'arrivo nel ruolo di vice-presidente esecutivo di Maurizio Gherardini, che fino all'altro ieri aveva in mano la Benetton Treviso, e che, guarda caso, gestiva anche quello stesso Bargnani che ora si ritrova in Canada. Scherzi del destino; o forse no.
DRAFT
La fortuna aiuta gli audaci, si suol dire. Ed infatti così è stato. I Raptors hanno vinto la lotteria di fine maggio che determina l'ordine di scelta al Draft per le prime sedici "picks" e si sono aggiudicati così il diritto di scegliere davanti a tutti il 28 giugno.
Tra i papabili per la prima posizione c'erano sin da subito almeno 5 atleti: Andrea Bargnani, appunto, la stella di Texas LaMarcus Aldrige, Tyrus Thomas di LSU, Adam Morrison da Gonzaga e Rudy Gay uscito dall'Univeristà di Connecticut.
Si era ipotizzata anche la possibilità che la franchigia canadese scambiasse la sua scelta in cambio di un buon veterano che avrebbe portato esperienza ad un gruppo ancora per certi versi inesperto.
Ma alla fine la voglia di puntare sui giovani ha prevalso, e così la prima scelta assoluta è rimasta nelle mani di Colangelo e del suo staff. Alle 19 e 37 minuti l'ufficialità : la scelta è caduta sul romano Andrea Bargnani.
Decisione, questa, che non ha soddisfatto pienamente tutti gli addetti ai lavori, per tre ragioni principalmente: la prima, la naturale diffidenza verso un giocatore europeo (d'altronde lo spettro di Darko Milicic aleggia ancora") mai superata del tutto; la seconda, il fatto che i Raptors avevano già diversi uomini in ala grande, la posizione che presumibilmente occuperà Andrea; e la terza, il dubbio che l'ex Benetton non fosse il giocatore più pronto a dare un contributo immediato alla causa.
E in effetti è dato pressoché acquisito che gente come Morrison e Gay siano già giocatori belli e fatti, con un ruolo molto più definito rispetto all'italiano, che invece è quello che si definisce un "progetto".
Ma Colangelo non ci sta: "Quando tu scegli al Draft, non lo fai solo per oggi; ma lo fai sia per oggi sia per domani. Devi guardare anche al futuro." si difende il dirigente.
In ogni caso anche lo stesso Bargnani si dice fiducioso per il suo futuro più immediato: " Spero di poter dare il mio aiuto alla squadra il prima possibile. Sono giovane, so che troverò molti momenti difficili, ma cercherò di dare il massimo. E' una nuova esperienza e devo lavorare duro."
Stando alle ultime che arrivano dal Canada, inoltre, sembrerebbe, che il ragazzo per ora non abbia intenzione di partecipare ai Mondiali giapponesi di questo autunno con la Nazionale Italiana, poiché si è detto "intenzionato a progettare l'estate in funzione del training camp di ottobre", dove conta di arrivare già in forma.
Intanto, nella stessa notte Toronto ha avuto modo di selezionare altri due uomini, entrambi al secondo giro. P.J. Tucker, un'altra ala da Texas Univeristy presa con la trentacinquesima scelta assoluta, che l'anno scorso è entrato nel secondo quintetto All-American e che è stato il top scorer dei Long Horns con oltre 16 punti di media e quasi dieci rimbalzi, e tale Edvin Bavcic, cinquantaseiesima pick, ventiduenne bosniaco immediatamente girato ai Sixers in cambio di denaro.
TRADES E QUESTIONE JAMES
Ma una delle mosse più importanti di questa off-season, Colangelo, potrebbe averla fatta appena pochi giorni fa, cedendo l'ala piccola, secondo miglior rookie della stagione passata, Charlie Villanueva ai Milwaukee Bucks in cambio del playmaker T.J. Ford e una somma di denaro.
Con questa trade i Raptors "prendono due piccioni con una fava", poiché allo stesso tempo trovano il sostituto di Mike James, già in partenza, in cabina di regia, e liberano significativo spazio per Bargnani, che così perde uno dei più diretti concorrenti per il posto in quintetto.
Villanueva, draftato con la settima assoluta dodici mesi fa, lascia quindi Toronto dopo una stagione a dir poco sorprendente, dove, contrariamente a quelli che ne parlavano come l'ennesimo flop della squadra, ha scritto ottime pagine di basket, chiudendo con 13 punti e 6.4 rimbalzi di media.
"Charlie si è confermato come uno dei giocatori con più mercato. Ovviamente quando gli abbiamo comunicato la decisione c'era del dispiacere nella sua voce, ma al tempo stesso ha capito che quello che facevamo era per il bene della squadra." ha dichiarato Colangelo subito dopo.
" Ci è davvero piaciuto quello che abbiamo visto da T.J. in questi anni. Ha grande velocità e ha un'ottima capacità di far girare la squadra. Si adatta a meraviglia al tipo di gioco che abbiamo in mente." ha continuato il GM parlando del nuovo arrivato, che tre anni fa ha rischiato di rimanere paralizzato a causa di una brutta caduta dopo un contatto sotto canestro.
Questa decisione, inoltre, palesa in modo ancor più evidente tutta la fiducia che lo staff dirigenziale ha deciso di accordare al giovane talento italiano, per il quale sono arrivati addirittura a sacrificare uno dei migliori giocatori dell'anno scorso. Bargnani, naturalmente, ora dovrà dimostrare di meritarsela effettivamente questa fiducia.
L'altro affare portato a termine dai Raptors in questo scorcio di off-season è quello che ha visto Matt Bonner ed Eric Williams fare le valigie per la volta di San Antonio, da cui invece è arrivato il centro slavo ex Virtus Rasho Nesterovic.
Arrivo questo importante per due motivi: uno, perché Toronto dovrebbe aver finalmente trovato in lui il pivot che andava cercando da tempo; due, perché con un vero uomo d'area, Chris Bosh potrà giocare stabilmente da 4, senza dover scalare troppo spesso in posizione di 5, come è accaduto l'anno scorso. Nell'accordo sono entrati anche i diritti per la seconda scelta del 2009, che da Toronto passano in Texas.
Ma aldilà delle trades, per quanto esse siano significative, la vera questione che sta tenendo banco in casa Raptors è quella riguardante l'imminente partenza di Mike James.
Il playmaker, free agent senza restrizione, aveva fatto sapere di volersene andare già a stagione ancora in corso e il front office aveva ribadito che non avrebbe fatto nulla di particolare per trattenerlo.
Tuttavia ora la squadra gradirebbe una soluzione di sign-and-trade, cioè rifirmarlo e spedirlo immediatamente ad un'altra franchigia in cambio di una controparte, in modo da poter ricavare qualcosa dalla sua cessione, piuttosto che lasciarlo svincolare dal contratto.
Attualmente le squadre in lizza per assicurarsi le sue prestazioni sarebbero almeno quattro: Detroit, Minnesota, Houston e Dallas. Anche se i Pistons dopo il rinnovo di Lindsey Hunter potrebbero tirarsi fuori.
In particolare i Mavericks dovrebbero essere la destinazione più gradita a Colangelo, poiché c'è la possibilità che mettano sul piatto delle offerte Marquis Daniels, un altro in procinto di cambiare maglia.
Un eventuale arrivo di Daniels sarebbe una manna dal Cielo per la franchigia canadese, che così otterrebbe un buon difensore, che è stato l'unico in casa Mavs a riuscire ad arginare lo strapotere di Dwynane Wade alle ultime Finals, e un discreto attaccante.
Anche Bosh non ha mai fatto mistero di non stravedere per James, tanto che in una recente intervista radiofonica alla domanda di cosa secondo lui la sua squadra avrebbe bisogno maggiormente, ha risposto freddo "di una guardia che sappia passare la palla." Al che, successivamente, il diretto interessato ha replicato: "Certo, queste parole mi fanno male, ma non credo di essere come Chris mi ha descritto. Comunque non c'è nessun problema; non terrò il broncio a nessuno. Sono troppo vecchio per queste cose""
James potrà firmare per un'altra squadra non prima del prossimo 12 luglio, data in cui l'Nba comunicherà il salary cap per la prossima stagione e darà il via alla vera e propria free agency.
Intanto il giocatore ha ripetuto, come accade con puntualità in questi casi, che la questione non verte sui soldi, ma su aspetti personali. E lo ha fatto usando parole forti, che hanno fatto discutere non poco: " Sono stanco di essere trattato come una prostituta da quattro soldi" ha tuonato " Non è un problema di denaro. Io voglio soltanto una casa, voglio stare tranquillo." La svolta è attesa a breve.
Infine, è pressoché ufficiale l'arrivo in maglia Raptors dal Malaga di Jorge Garbajosa, ennesima ala ed ennesimo international a sbarcare a Toronto.
Bargnani dovrà fare i conti anche con lui.