Sixers in crisi

L'era di Iverson ai Sixers sta per finire?

Cinque anni fà  una ciurmaglia di giocatori di modesto talento ma dal cuore immenso, capitanati da un coach geniale ma accompagnato dalla nomea di piantagrane e da un fuoriclasse più unico che raro… faceva rotta verso lo Staples Center di Los Angeles dove avrebbe affrontato nell'atto finale della stagione i Lakers.

Come andò a finire lo sappiamo tutti… Ma quei Sixers almeno si presero la soddisfazione di essere gli unici ad aver sconfitto in una partita la versione 2001 dei lacustri: una formazione che era arrivata all'epilogo della stagione spazzando via qualsiasi avversario avesse trovato sul proprio percorso.

A cinque anni di distanza , la franchigia della Pensylvania si trova in una situazione diametralmente opposta; vuoi per i recenti risultati ottenuti, vuoi per il modo in cui la squadra si è comportata sul parquet:(poca grinta, poco cuore…).

Pensare che la stagione era iniziata nel migliore dei modi, con la coppia di giocatori di maggior talento: ovviamente C-webb e Allen I che aveva dimostrato sul campo che la convivenza tra i due , oltre che possibile, poteva essere anche assai redditizia.

The Answer ha tirato dal campo con una percentuale del 45%… pittosto ardua da realizzare quando si trattava di sfidare il mondo da solo; il talentuoso lungo di Detroit - invece – ha esibito ancora una volta cifre di tutto rispetto: 20 punti e 10 carambole catturate ad intrattenimento… nonostante scenda in campo con una sola gamba “buona”: infatti il ginocchio infortunatosi nella serie contro i Mavs nel 2003, purtroppo per lui e per noi amanti del gioco non tornerà  più come prima.

Alla strana coppia ha dato un tangibile contributo Andre Iguodala, ala piccola al secondo anno , nota a tutti per il suo atletismo indescrivibile, ma sicuramente paragonabile a quello di un Vince Carter versione “gara delle schiacciate”…

Se poi il giovine – come a suo tempo si disse per Vinsanity – aggiungesse al suo repertorio un discreto tiro da fuori, (e la voglia di migliorarsi non gli manca di certo) allora potremmo anche parlare di uno personaggi più immarcabili dell'intera lega…

Sfortunatamente per “quelli del 76” le note liete della stagione finiscono qua.
Andiamo dunque ad analizzare le principali ragioni che hanno portato al deludente “record” stagionale di 38 vittorie e 44 sconfitte:

La prima è che al talentuoso trio appena citato, si sono aggiunti ben pochi aiuti da parte dei compagni: Dalembert ha messo in mostra buone doti intimidatorie e di rimbalzista, ma se pensiamo che dalla scorsa estate ai prossimi cinque anni, la società  si è impegnata ad elargirgli un decina di milioni di dollarucci per stagione" allora le pur decenti cifre registrate in circa 26 minuti di impiego medio - ossia 8 rimbalzi e tre stoppate per ogni incontro disputato… ci fanno comprendere che pessimo affare abbia realizzato il Gm King.

Korver è sicuramente un esterno dalle spiccate doti balistiche, ma questo suo pregio, a volte diventa il suo peggior difetto, in quanto per troppa foga di strafare con il tiro da fuori, tende a selezionare le sue conclusioni in modo discutibile. In più spesso rifiuta di attaccare il canestro per starsene al di là  della linea dei tre punti.. ad aspettare scarichi che non sempre arrivano..

Dalla panchina escono principalmente Steven Hunter e John Salmons: il primo è un lungo molto fisico, ma allo stesso tempo è forse l'unico atleta ad non essersi trovato bene nel sistema dei Suns , che notoriamente riesce a far contenti tutti… e questo non depone esattamente a suo favore…

John è un “all around ” al quale non difetta di certo la capacità  di realizzare canestri… ma le sue migliori prestazioni son giunte in contumacia Iverson , quando poteva sfruttare un maggior minutaggio.

Il punto è proprio questo: quando si attacca; con due terminali come il prodotto di Hampton e l'ex Fab Five di Michigan… la sfera i compagni tendono a vederla assai di rado, e il primo a soffrirne è proprio Salmons il quale non potendo così rendersi utile nella fase offensiva , diventa a quel punto poco utile dall'altra parte del campo , non essendo certo un “drago” nella marcatura degli avversari…

A seguito dei deludenti risultati non può esimersi dal salire sul banco degli imputati anche Mo Cheecks , capo allenatore della squadra: l'ex stella dei Sixers anni ottanta già  nella sua precedente esperienza a Portland aveva sollevato qualche perplessità  .

Perplessità  che sono state confermate al suo ritorno nella “città  dell'amore fraterno”.
Il coach è sicuramente uno che riesce a farsi ascoltare del gruppo , ma se i suoi in tutta la stagione non son riusciti a mostrare il benchè minimo miglioramento difensivo" (e Phila ha subito circa 102 punti di media…) la colpa non può che essere principalmente sua.

Il general manager Billy King, evidenziando una grande onestà  professionale ha difeso pubblicamente l'allenatore: “E' vero, forse la squadra non è forte come ritenevo all' inizio, ma le colpe non sono di Maurice… semmai mie visto che non sono riuscito a dargli i giocatori giusti per avere successo….”

Detto ciò, King si professa comunque ottimista sul futuro della franchigia: “Il prossimo anno faremo di tutto per ritornare ad essere competitivi.. magari aggiungendo qualche veterano che ci dia una mano in difesa"”

Ma quà  sta forse il punto più dolente della situazione….
Infatti il “pay-roll” (84.690.863 $) dei Sixers “piange”.. piazzandosi sul podio tra quelli più alti dell'intera lega: fanno di meglio (si fa per dire ..) i Mavs – che almeno vincono però – e i Knicks (e qua…stendiamo un velo pietoso…).

Ciò significa che l'unico modo per ottenere gente di valore, (visto che dal draft con la tredicesima chiamata, difficilmente arriverà  qualche fenomeno..) è il mercato estivo degli scambi.

Di cedere Iguodala non se ne parla neppure vista la sua futuribilità  e il suo talento.
Dalembert a quelle cifre fa gola a pochi..
Perciò l'unica soluzione sarebbe quella di mettere sul mercato uno dei due “capitani”.

L'ideale sarebbe dare via Webber, viste: età  (33), ginocchio malandato e stipendio faraonico (altri 40 milioni da corrispondergli fino al giugno 2008..).. peccato che queste siano anche le principali ragioni per cui nessun dirigente assennato in tutta la lega, sarebbe disponibile ad accollarsi tale fardello – per quanto talentuoso possa essere.

Non resta che Allen… il quale da ormai cinque estati vede il suo nome nella lista dei partenti… per poi rimanere sempre dov'è. Stavolta però, pare che la decennale esperienza di A.I. con i Sixers stia proprio per giungere al suo epilogo.

Infatti la guardia per quanto non sia più giovanissimo (compirà  31 anni a metà  giugno..) rimane sempre una delle macchine da canestri più continue dell'nba (33 di media il fatturato annuale)…e soprattutto non accenna ad avere segni di un possibile declino che molti “esperti” gli avevano “predetto” già  da tempo.

Una delle possibili destinazioni sarebbe la “tundra” di Minneapolis, dove con KG formerebbe un duetto mica da ridere… Come contropartita ai Sixers potrebbero arrivare: Jaric, Ricky D , e la sesta scelta dei Wolves…

Certo non si tratta di mercanzia di assoluto valore… ma almeno si ringiovanirebbe la squadra , affidando il testimone di leader a Iguodala.

Altre voci ricorrenti in questo periodo vorrebbero Iverson in quel di Atlanta: la ragione è semplice, l'entourage dei falchi è stufo di vedere i soliti vuoti alla “Philips arena” (peggior attendance dell'Nba da anni ormai..) e con Allen tale problema andrebbe di sicuro negli archivi..

Certo, poi bisogna vedere quanta voglia avrebbe il “nostro” di contribuire alle vicende piuttosto alterne del team…

Anche se è certamente un po' triste pensare che il campione chiuda la sua esperienza a Phila senza essere riuscito a conquistare il tanto agognato trofeo di campioni del mondo, pare che questa sia veramente l'unica soluzione rimasta per tentare di risollevare (senza alcuna certezza peraltro…) le sorti della franchigia, che come si dice nel gergo nba" ogni anno che passa, stanno “rotolando sempre più a sud”…

Forse anche Allen – seppur a malincuore – è convinto che sia giunto il momento di chiudere il suo rapporto d'amore-odio con una squadra e una città  che comunque ha reso grandi…

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