Team Report #3

Roger Clemens, The Rocket è tornato!

La stagione del baseball MLB è decisamente entrata nel vivo con l'arrivo dell'estate. Solo la NL East sembra già  essere assegnata, mentre in tutte le altre division la lotta per il primo posto è sempre più emozionante. Vediamo quindi le condizioni di forma delle singole squadre alla vigilia della fase più calda dell'anno.

AL East

L'equilibrio regna sovrano nella American League East con tre squadre racchiuse in poche partite.
I Boston Red Sox (43-28) hanno riconquistato la testa della classifica solo nelle ultime giornate dopo un periodo di leggera flessione. Sul monte di lancio si conferma la classe di un Curt Schilling (9-2, 3.55 ERA), mai così in forma dalla fine della stagione 2004, mentre sta assumendo i contorni dell'impresa storica quello che sta facendo il giovane closer Jonathan Papelbon che ha ottenuto già  ben 23 salvezze concedendo un solo punto in 35 e 2/3 inning lanciati che gli valgono un'ERA di 0.25: semplicemente incredibile! Dopo un buon avvio di stagione, a dispetto del suo record, sta invece deludendo Josh Beckett (9-3, 4.84 ERA) ancora incapace di trovare continuità  di prestazioni. Offensivamente il rendimento è sempre ottimo grazie a Manny Ramirez (.296) tornato sui suoi standard ed al solito immenso David Ortiz (.264) sempre decisivo nei momenti chiave. Caldissismo in queste ultime settimane Trot Nixon (.330) capace di battere a giugno con una media superiore a .400.
In una rivalità  che dura da più di un secolo al secondo posto della division troviamo i New York Yankees (41-30). Un Mike Mussina (8-3, 3.42 ERA) in leggera flessione ed un Randy Johnson (8-6, 5.21 ERA) non ancora al meglio, caratterizzano il momento non esaltante degli Yankees che hanno dovuto subire l'onta del sorpasso dei Red Sox. Notizie confortanti arrivano da Chien-Ming Wang (8-3, 4.14 ERA), il più solido lanciatore del mese di giugno, e da Jaret Wright (4-4, 4.45 ERA) che almeno rimane lontano dagli infortuni. L'attacco è sempre tra i migliori della lega, nonostante debba rinunciare a giocatori del calibro di Hideki Matsui e Gary Sheffield causa infortuni, ed è trainato da Jason Giambi (.268) e da Johnny Damon (.299) tornato finalmente sui suoi standard di rendimento. Non brillantissimo nelle ultime settimane è parso Alex Rodriguez (.287) che comunque è sempre temuto dai lanciatori avversari.
Terzo incomodo nella classica sfida Yankees-Red Sox, sono i Toronto Blue Jays (40-33), squadra dotata di un attacco formidabile che sta ritrovando anche una certa solidità  sul monte. Il parco lanciatori, guidato da un Roy Halladay (8-2, 2.94 ERA) in forma Cy Young, ha da poco ritrovato, dopo due mesi condizionati dagli infortuni, anche il giovane talento A.J. Burnett. Se quest'ultimo non deluderà  le aspettative i Jays possono diventare seri candidati alla conquista della division, visto che Gustavo Chacin (6-2, 5.61 ERA) e Ted Lilly (7-7, 4.15 ERA) sono partenti in grado di sostenere una corsa ai playoff ed il closer B.J. Ryan (20 SV, 0.49 ERA) è tra i migliori della lega. L'attacco continua a portare a casa punti con notevole facilità  grazie a un trio di bombardieri formato da Troy Glaus (.252), Vernon Wells (.319) ed Alex Rios (.327) che insieme hanno realizzato la bellezza di 54 HR e 162 RBI!
Per i Baltimore Orioles (34-41), fermi al quarto posto, ancora una stagione deludente che li relega ad un ruolo marginale nella division. Nelle ultime settimane comunque il rendimento è stato discreto con i partenti in miglioramento dopo un inizio di stagione molto negativo che è costato il posto nella rotation a Bruce Chen (0-6, 6.95 ERA). Kris Benson (8-5, 4.06 ERA) ed il canadese Erik Bedard (7-6, 5.09 ERA) sono in buona ripresa ed anche Daniel Cabrera (4-4, 4.64 ERA) è rientrato con personalità  dall'infortunio. In leggera flessione la produzione offensiva dovuta al calo di Melvin Mora (.289) e di Kevin Millar (.239) e all'infotunio dell'esterno Jay Gibbons (.274) tornato comunque a disposizione da qualche giorno. Bene come al solito Miguel Tejada (.318) che manca di un po' di potenza, ed il catcher Ramon Hernandez (.281) per adesso forse il migliore dopo Tejada.
A chiudere la classifica troviamo i Tampa Bay Devil Rays (32-42) che non stanno attraversando un brutto periodo e vedono gli Orioles poco lontani. Scott Kazmir (9-4, 3.21 ERA) è il leader indiscusso dei partenti anche se non così dominante come nel mese di maggio. Bene anche Mark Hendrickson (4-7, 3.75 ERA) ed il rookie James Shields (4-0, 3.00 ERA) assolutamente sorprendente nelle sue prime cinque apparizioni in carriera. L'attacco è potente, posizionato stabilmente tra i primi dieci della lega per HR, ma non riesce assolutamente a battere con continuità  visto che è il peggiore per media battuta. Carl Crawford (.314) è tra i pochi con media sopra .300 e sta attaversando un buon periodo di forma ed il ritorno di Rocco Baldelli (.358) e Jorge Cantu (.302) nel lineup può contribuire ad invertire questa tendenza. Jonny Gomes (.255) è ancora il più pericoloso battitore della squadra, con 17 HR e 47 RBI, benché nelle ultime settimane stia attraversando un calo di rendimento.

AL Central

La lotta per la conquista della American League Central per adesso rimane di competenza delle sole Detroit e Chicago che, anche nel mese di giugno, continuano a mantenere un considerevole vantaggio sulle avversarie. I Detroit Tigers (49-25) stanno confermando quanto di buono avevano fatto vedere nella prima parte della stagione nonostante l'infortunio del partente Mike Maroth (5-2, 3.56 ERA) ed il prolungato momento di crisi del closer Todd Jones (19 SV, 6.83 ERA). Maroth, appena operato al gomito sinistro, sarà  costretto a rimanere fuori almeno qualche mese, mentre Jones si è reso protagonista in negativo con quattro sconfitte nello spazio di due settimane. Il rendimento dei partenti continua comunque ad essere di ottima qualità , compreso quanto fatto vedere dal giovane Zach Miner (3-1, 2.08 ERA) richiamato d'urgenza dal Triplo AAA per occupare il quinto posto nella rotazione. L'attacco resta sempre tra i più produttivi della lega grazie ad un lineup molto solido che ha in Magglio Ordonez (.315) e Carlos Guillen (.297) i suoi uomini più rappresentativi.
A mezza partita di distacco seguono i Chicago White Sox (48-25) detentori del titolo e seriamente candidati alla riconferma anche quest'anno visto che ora, oltre che sul monte di lancio, dominano anche nel box di battuta. Protagonisti di un mese che ha riservato quasi solo vittorie, i Sox hanno ridotto le distanze sui Tigers fino a sfiorare l'aggancio in testa alla classifica. Tra i lanciatori, oltre al trio Contreras, Buehrle e Garcia, restano alcuni dubbi sul rendimento di Javier Vazquez (8-4, 4.43 ERA) e di Jon Garland (6-3, 5.76 ERA) che faticano invece ancora ad esprimersi ad alti livelli nonostante qualche sporadica uscita da campione. Sul fronte offensivo Jermaine Dye (.300) sta attraversando un ottimo momento di forma, così come i compagni Jim Thome (.288) e Paul Konerko (.315) ormai stabilmente insediati nell'elite dei migliori battitori American League.
In forte crescita rispetto alla prima parte della stagione, i Minnesota Twins (37-35) sono riusciti a scalzare gli Indians dal terzo posto della classifica e a superare, per la prima volta nell'anno, quota .500. Decisivo l'inserimento nella rotazione dei partenti del rookie Francisco Liriano (7-1, 2.17) che ha ridato slancio e convinzione alla franchigia di Minneapolis. Sempre fenomenale il mancino venezuelano Johan Santana (8-4, 2.75 ERA) che sta lanciando un'altra stagione da Cy Young. Sembrano essersi svegliate anche le mazze dei Twins guidate da un convincente Justin Morneau (.282), già  19 HR, e da un caldissimo Joe Mauer (.368) e rivitalizzate dal giovane esterno Jason Kubel (.301).
Sono invece in netta flessione i Cleveland Indians (32-40) scivolati al quarto posto nella division e incapaci di trovare continuità  di risultati. Proseguono le difficoltà  sul monte di lancio dove Cliff Lee (6-5, 4.71 ERA) è ancora lontano dalla sua migliore forma e C.C. Sabathia (5-4, 4.19 ERA), dopo un maggio ad altissimi livelli, è tornato nella più assoluta mediocrità . Jake Westbrook (6-4, 4.36 ERA) è invece in netta ripresa, dopo aver ritrovato fiducia e controllo nella sua sinking fastball. L'infortunio di Casey Blake (.304) e il momento di appannamento di Aaron Boone (.261), stanno rallentando la produzione offensiva di un lineup che può vantare un buon Travis Hafner (.306) e che nel frattempo ha ritrovato il miglior Victor Martinez (.296).
L'ultimo posto della division è occupato dai derelitti Kansas City Royals (22-50) che ormai non hanno più velleità  di classifica e sono già  proiettati verso la prossima stagione. Nelle ultime settimane si è comunque distinto Mark Redman (4-4, 5.95 ERA) e non ha demeritato il rookie Bobby Keppel (0-4, 4.78) più che dignitoso nelle sue prime cinque partenze, ma senza supporto offensivo. L'attacco è tra i peggiori di tutta la lega con neanche un giocatore in doppia cifra nei fuori campo e fa quasi esclusivo affidamento sul veterano Reggie Sanders (.250) ora che l'uomo simbolo Mike Sweeney (.176) è in lista infortunati.

AL West

In testa alla division troviamo gli Oakland Athletics (40-33) che sono stati protagonisti di un buonissimo mese di giugno caratterizzato da una striscia di dieci successi consecutivi. Come da tradizione è il monte di lancio a trascinare la squadra con Barry Zito che mette a referto quattro vittorie lanciando almeno sette inning nelle ultime sei uscite e Dan Haren che sembra continuare a crescere di partita in partita abbassando la sua ERA dal 4.84 di fine aprile a 3.39. In netta ripresa anche il giovane Joe Blanton, mentre Rich Harden è ancora in lista infortunati e Esteban Loaiza non è al meglio dopo più di un mese di stop per guai muscolari. Molto positivo anche il momento del closer Huston Street autore di nove salvezze su dieci opportunità  con un'ERA di 0.63! Sul fronte offensivo, l'infortunio di Frank Thomas ha privato il lineup degli A's della mazza più calda della squadra e non sarà  facile trovare un degno sostituto. L'attacco infatti è ancora agli ultimi posti nella lega sia per media battuta che per punti battuti a casa con anche i migliori battitori, Eric Chavez e Nick Swisher, in difficoltà  da qualche settimana.
I Texas Rangers (40-34) seguono a mezza partita di distanza mantenendo una buona continuità  di risultati. In difficoltà  i lanciatori partenti con il solo Kevin Millwood in grado di dare sicurezza sul monte. Vicente Padilla è ancora lontano dalla sua forma migliore, il giovane John Koronka alterna prestazioni discrete ad altre nettamente insufficienti mentre Kameron Loe, dopo un promettente mese di maggio, è in lista infortunati con problemi al gomito. L'attacco è una sicurezza, con ottime medie in battuta ed una notevole capacità  di portare a casa punti, ma all'appello mancano ancora i fuoricampo di Mark Teixeira (solo sei in stagione). Bene invece il solito Michael Young (.327) e l'esterno Gary Matthews (.339) che ha battuto valido in 17 delle ultime 19 partite con una media battuta superiore a .400.
Sono ancora in corsa per un posto nei playoff i Seattle Mariners (36-39), in netta ripresa dopo un difficile inizio di stagione. I due lanciatori più in forma sono, per ironia della sorte, il più vecchio ed il più giovane del gruppo. Il veterano ultraquarantenne Jamie Moyer (4-6, 3.58 ERA) sta lanciando con sorprendente solidità , mentre il ventenne fenomeno Felix Hernandez ha conquistato tre vittorie, con un'ERA di 2.86, nelle tre partenze di giugno. E' quantomeno singolare che tra i due compagni di squadra ci siano quasi ventiquattro anni di differenza! Anche Gil Meche sta lanciando ad altissimo livello, contribuendo ad alimentare speranze di rimonta. Il risveglio di Richie Sexson e di Adrian Beltre ha corroborato il rendimento offensivo dei Mariners, adesso finalmente dotato anche di una discreta potenza. La stella della squadra è comunque sempre Ichiro Suzuki (.365) assolutamente incandescente dall'inizio del mese con una media battuta superiore a .450.
A chiudere la classifica ci sono sempre i Los Angeles Angels of Anaheim (33-40), che non sembrano ancora usciti dalla crisi che li sta attanagliando dall'inizio della stagione. Il rientro di Bartolo Colon dopo quasi due mesi di stop è sicuramente un'ottima notizia, anche se i problemi degli Angels non devono sicuramente cercarsi sul monte di lancio. Infatti il rendimento di John Lackey e Kelvim Escobar è in linea con le attese di inizio stagione, così come quello del giovane Ervin Santana, mentre il rookie Jered Weaver (4-0, 1.37 ERA) è veramente una piacevole sorpresa. L'attacco invece manca di personalità  e non riesce a battere punti a casa risultando uno dei peggiori della lega. Il giovane talento cubano Kendry Morales è il terzo giocatore, in due mesi, utilizzato nel ruolo di prima base e questo può dare un'idea dell'approssimazione del lineup californiano. A parte il solito Vladimir Guerrero (16 HR e 54 RBI), si segnala il catcher Mike Napoli, ormai titolare dietro il piatto e dotato di una discreta potenza.

NL East

Continua senza alcuna esitazione la cavalcata trionfale dei New York Mets (46-27) ormai padroni incontrastati della NL East. L'arrivo ad inizio mese di Orlando "El Duque" Hernandez, scambiato con i D-backs per il rilievo Jorge Julio, ha garantito ulteriore profondità  ad una rotazione dei partenti che già  poteva contare sui veterani Pedro Martinez (7-3, 3.01 ERA) e Tom Glavine (10-2, 3.48 ERA). Il lanciatore cubano si è dimostrato solido nelle sue prime uscite newyorkesi, ma è stato ancora più sorprendente il rendimento del rookie Alay Soler (2-1, 3.32 ERA) capace di lanciare un two hitter alla sua terza apparizione in carriera. L'attacco gira a mille trascinato da Carlos Beltran (.286) e David Wright (.337), caldissimi in questo mese di giugno, ma anche Jose Reyes (.286), autore di un cycle il 21 giugno contro i Reds, sta colpendo la palla con una continuità  impressionante.
Al secondo posto, ma sempre più lontani dalla testa della classifica e dai playoff, troviamo i Philadelphia Phillies (35-38) reduci da un periodo decisamente negativo segnato da otto sconfitte in dieci incontri. Sotto accusa il rendimento dei lanciatori, penalizzati soprattutto dall'infortunio di Jon Lieber (3-5, 5.79 ERA) e dallo scarso momento di forma di Brett Myers (5-3, 3.86 ERA), lanciatore di grande talento ma ancora troppo discontinuo nelle prestazioni (7.13 di ERA in giugno!). Il lineup continua a produrre ottimi numeri offensivi risultando di fatto il traino della squadra. Ryan Howard (.292) è la mazza più calda, capace di battere ben 25 HR in stagione raggiungendo Albert Pujols in testa alla speciale classifica riservata ai fuoricampisti. Bene anche Pat Burrell (.255) ed il grande Bobby Abreu (.290) tornato a colpire la palla con continuità , anche se con meno potenza, ed a portare a casa un buon numero di punti.
I Florida Marlins (31-39) risalgono al terzo posto costituendo la più bella sorpresa di questo mese con 14 vittorie su 19 gare. Considerati da tutti la cenerentola della division, i Marlins sono riusciti, in poco più di due mesi, a diventare un gruppo decisamente competitivo grazie al lavoro del manager Joe Girardi e del suo staff. E' il monte di lancio a impressionare maggiormente con un trio di giovani talenti che, da qualche settimana, sta continuando a mietere successi. Su tutti Josh Johnson (6-4, 2.01 ERA), monumentale power pitcher, che per adesso è tra i migliori lanciatori della lega. Molto bene anche il mancino Scott Olsen (6-3, 4.60 ERA) e Ricky Nolasco (5-4, 3.15 ERA) ed anche il fenomeno Dontrelle Willis (4-6, 4.19 ERA) sembra in netta ripresa. La fase offensiva non è ancora così brillante come quella difensiva, ma è comunque in crescita con buoni margini di miglioramento. A parte Miguel Cabrera (.340), manca un vero e proprio slugger, ma il lineup è stato lo stesso in grado di portare a casa punti con buona continuità  grazie principalmente alla mazza di Dan Uggla (.313) e Mike Jacobs (.268).
Non riescono ancora a dare continuità  alle proprie prestazioni i Washington Nationals (32-43) che restano mestamente ancorati al quarto posto in classifica. Una serie di alcune vittorie ad inizio mese avevano illuso circa le possibilità  di rientrare a ridosso delle prime, ma le successive 9 sconfitte in 11 gare hanno frenato ogni entusiasmo. Il monte di lancio è spesso in difficoltà  con Livan Hernandez (5-8, 5.64 ERA) ancora sotto tono e Ramon Ortiz (5-5, 5.27 ERA) di molto sotto le aspettative, mentre ha pesato l'assenza di John Patterson (1-1, 3.41 ERA) appena rientrato da un infortunio. Offensivamente la squadra si attesta su discreti livelli di rendimento grazie alla potenza di Alfonso Soriano (.282), alla solidità  di un ritrovato Nick Johnson (.312) ed alla classe del rookie Ryan Zimmerman (.271).
L'ultimo posto è degli Atlanta Braves (31-43) in caduta libera dopo un mese di giugno che ha registrato solo due vittorie. Un crollo di queste proporzioni è inspiegabile considerando che Tim Hudson (6-6, 4.05 ERA) e John Smoltz (4-5, 3.89 ERA) stanno comunque giocando su livelli accettabili ed il mancino Horacio Ramirez (2-2, 4.32 ERA) è rientrato da qualche settimana in buono stato di forma. Le vittorie però continuano a non arrivare complice un po' di sfortuna ed una totale incapacità  a chiudere le partite con solo 15 salvezze su 30 opportunità ! Il nuovo closer è Ken Ray (4 SV, 2.80 ERA) dopo che Chris Reitsma (1-2, 9.11 ERA) e Oscar Villarreal (7-1, 4.37 ERA) avevano fallito in quel ruolo. L'attacco non fa la differenza e ultimamente è sostenuto solo da Jeff Francoeur (.250) e Andruw Jones (.288), mentre l'uomo franchigia Chipper Jones (.276) continua a deludere dagli inizi del mese di giugno.

NL Central

I Saint Louis Cardinals (42-30) continuano a guidare la division nonostante un periodo di forma non certo esaltante. A preoccupare è il rendimento dei partenti con quattro su cinque con un'ERA superiore a 5.00. In particolare non convince Mark Mulder (6-5, 6.09 ERA) assolutamente irriconoscibile nelle ultime quattro uscite con un'ERA di 12.71! Jason Marquis, a sua volta, ha subito una delle peggiori sconfitte della sua carriera mercoledì 21 giugno quando ha concesso ai White Sox la bellezza di tredici punti in cinque inning. Chris Carpenter (6-3, 2.46 ERA) è invece sempre una sicurezza, mentre il rookie Anthony Reyes rappresenta già  il futuro della franchigia. Jason Isringhausen, il 13 giugno, ha tagliato un traguardo molto importante diventando il leader di tutti i tempi dei Cardinals per salvezze ottenute con ben 161. L'attacco stenta a decollare pagando più del dovuto l'assenza di Albert Pujols, prossimo comunque al ritorno. Le sorti offensive per adesso sono nelle mazze di Juan Encarnation, caldissimo a giugno con una serie impressionante di battute valide, e di Scott Rolen, meno potente di un tempo ma sempre molto efficace.
Resistono al secondo posto i Cincinnati Reds (40-34) anche se gli Astros sono in netto recupero e sembrano aver già  preso la scia dei ragazzi dell'Ohio. La flessione è evidente con 10 sconfitte negli ultimi tredici incontri e forse il momento magico potrebbe essere finito. Mentre Bronson Arroyo (9-3, 2.47 ERA) continua nella sua stagione stellare, Brandon Claussen (3-8, 6.19 ERA) è finito in lista infortunati dopo alcune uscite particolarmente negative. Nel frattempo continua a migliorare il giovane Elizardo Ramirez (2-6, 3.69 ERA) nonostante il suo record sia penalizzato da uno scarso supporto offensivo. A preoccupare è il rendimento del bullpen, totalmente inaffidabile salvo quando sul monte sale Todd Coffey (6 SV, 2.29 ERA) nuovo closer della squadra al posto di un David Weathers (2-2, 5.57 ERA) in netto calo. Offensivamente la squadra è meno esplosiva rispetto a qualche settimana fa anche se resta sempre uno dei lineup più pericolosi di tutta la lega. Adam Dunn (.226), già  23 HR, non riesce a battere con continuità  e Ken Griffey (.260) sta attraversando un periodo di appannamento. In evidenza il giovane seconda base Brandon Phillips (.314) ed il nuovo catcher David Ross (.326).
In rimonta, come ogni anno, gli Houston Astros (37-37) rivitalizzati dal rientro all'attività  di Roger Clemens. Il mese di giugno è stato caratterizzato da alti e bassi con vittorie e sconfitte che si sono equivalse, ma ora sembra che il rendimento sia destinato a migliorare. Oltre al ritorno di Clemens, gli Astros hanno infatti recentemente recuperato, dopo qualche guaio fisico, anche Roy Oswalt (6-3, 3.32 ERA) ed il mancino Andy Pettitte (6-7, 5.44 ERA) sta mostrando segni di ripresa dopo un difficile inizio di stagione. Ci sono tutti gli elementi per un'esplosione estiva della squadra texana che può contare anche su un Lance Berkman (.311) in ottima forma e su un Preston Wilson (.284) più attento a mettere la palla in gioco che a battere HR. Morgan Ensberg (.245) è invece in rottura prolungata dall'inizio del mese in cui sta battendo un misero .135 con un solo fuoricampo e 3 RBI.
I Milwaukee Brewers (37-37) si mantengono in linea di galleggiamento occupando il terzo posto nella division a pari degli Astros e solo poche partite dietro i Reds. A causa degli infortuni di Ben Sheets e Tomo Ohka, la rotazione dei partenti può contare solo su tre effettivi guidati da Chris Capuano (8-4, 3.33 ERA), uno dei migliori mancini della lega, e da un Doug Davis (4-4, 4.69 ERA) finalmente vicino ai livelli di rendimento dello scorso anno. Per il resto si sono alternati ben sette lanciatori nel ruolo di partente, senza però trovare una alternativa convincente ai due infortunati. E' evidente come questa situazione abbia condizionato la continuità  di risultati, impedendo di fatto ai Brewers di lottare per un posto al vertice. L'attacco infatti è tra i più potenti della lega grazie alla mazze di Carlos Lee, già  23 HR e 59 RBI, e del rookie Prince Fielder (.298) sempre più convincente nella sua prima stagione nella MLB. Continua il buon momento di Bill Hall (.270), mentre Geoff Jenkins (.261) è ormai senza un fuoricampo dal 20 maggio!
Sempre più lontani dalla vetta e senza più velleità  di classifica, troviamo i Chicago Cubs (28-44). Carlos Zambrano (6-3, 2.83 ERA) continua da solo a sostenere tutto il peso dello staff dei lanciatori che, orfano delle due fragili stelle Kerry Wood e Mark Prior, non è riuscito a trovare situazioni di ripiego convincenti. Anche il grande Greg Maddux (7-7, 4.83 ERA) continua, dopo un fantastico mese di aprile, ad essere in grande difficoltà . Falliti i tentativi sul monte, i Cubs hanno provato a rinforzare almeno il lineup con gli acquisti di Tony Womack (.254) e dello slugger Phil Nevin (.269), ma senza ottenere risultati convincenti. In attacco delude Juan Pierre (.242) mentre è in ripresa Aramis Ramirez (.261), ma l'infortunio di Derrek Lee sembra aver segnato indelebilmente la stagione.
I Pittsburgh Pirates (26-49) mantengono l'ultimo posto nella division dalla prima giornata di campionato e non sembrano aver voglia di lasciarselo sfuggire. La rotazione dei partenti è giovane e di grandi speranze, ma ancora molto discontinua e forse occorrerà  aspettare fino al prossimo anno per vedere un rendimento accettabile. Anche Zach Duke (5-6, 4.66 ERA), il più promettente della rosa, continua ad avere problemi controllo della zona di strike con già  38 BB in stagione e questo si riflette negativamente sulla sua ERA. In netto miglioramento Ian Snell (7-4, 4.84 ERA), mentre il mancino Oliver Perer (2-9, 6.10 ERA) prosegue nella sua involuzione tecnica e la crisi sembra essere senza fine. Leader incontrastato dell'attacco è sempre Jason Bay (.294) che ha già  messo a segno 20 HR e 55 RBI, ma anche il seconda base Jose Castillo (.286) si è messo in luce con 7 HR consecutivi tra la fine di maggio e l'inizio di giugno. Importante il rientro del veterano Sean Casey (.286) anche se nelle prime settimane non è stato ancora molto convincente.

NL West

I San Diego Padres (39-34) ritornano a guidare la National League West dopo un mese all'insegna dell'incertezza che ha visto alternarsi al primo posto della division ben tre squadre. La riscossa è stata guidata in particolare da Chris Young (6-3, 3.16 ERA) fantastico in questo mese di giugno con due vittorie, 28 K ed un'ERA di 1.46 e dal veterano Chan Ho Park (5-3, 4.15 ERA) che nelle ultime settimane sembra tornato il lanciatore dominante dei tempi dei Dodgers. Sempre più in crisi il fenomeno Jake Peavy (4-8, 4.81 ERA) che addirittura sta frenando la squadra con tre sconfitte nelle ultime tre gare ed il giovane Clay Hensley (4-6, 4.38 ERA) sta incontrando le prime difficoltà  dopo essere passato da rilievo a partente. Dominante come al solito il closer Trevor Hoffman (18 SV, 1.33 ERA) che ha mancato una sola salvezza da inizio stagione e può essere decisivo negli scontri diretti di fine settembre. L'attacco è tra i meno prolifici della lega con scarsa potenza e notevole difficoltà  a portare a casa punti. Il battitore più caldo è il prima base Adrian Gonzalez (.270), unico ad aver battuto almeno dieci fuoricampo e molto aggressivo nel box di battuta. Seguono poi le mazze più famose, Brian Giles (.290), Mike Cameron (.243) e Mike Piazza (.259) che stanno battendo con discreta continuità , ma da cui si sta ancora attendendo l'esplosione vera e propria.
A ridosso dei Padres ci sono i Los Angeles Dodgers (38-35), scalzati dal primo posto da pochi giorni e attualmente in leggera flessione. Il monte di lancio aveva portato la squadra al primo posto e proprio la flessione di alcuni partenti ne ha determinato il rallentamento. Mentre Derek Lowe (6-3, 2.90 ERA) e Brad Penny (7-2, 2.83 ERA) proseguono nella loro stagione favolosa, Jae Seo prima e Brett Tomko poi sono stati protagonisti di un calo di rendimento prolungato che per Seo ha significato il passaggio nel bullpen. A Tomko è stata rinnovata la fiducia, ma se non ci sarà  presto una inversione di tendenza potrebbe seguire anche lui la sorte del compagno. L'attacco stenta a decollare con Nomar Garciaparra (.357) tra i pochi a distinguersi nel box di battuta. Jeff Kent (.267) è reduce da un infortunio e non ha ancora ritrovato il ritmo giusto, mentre J.D. Drew (.273) è in leggero calo in confronto al rendimento del mese di maggio. Ottimo esordio per il rookie Matt Kemp (.333) già  autore di 7 HR e 16 RBI in poco più di venti partite giocate.
Ad una sola partita di distacco seguono i San Francisco Giants (36-37), forse ancora la squadra meglio attrezzata per la conquista della division. Rispetto alle contendenti infatti, oltre a lanciatori di livello, sembra essere in possesso di un potenziale offensivo più completo oltre chiaramente alla mazza di Barry Bonds (.242) che, nonostante tutto, può sempre fare la differenza. Come dicevamo i Giants hanno un monte di lancio di tutto rispetto con Jason Schmidt (6-3, 2.82 ERA) tornato ad essere dominante e Matt Morris (5-7, 4.60 ERA) in netta crescita nelle ultime settimane. Quando poi il giovane talento di Matt Cain (6-5, 4.79 ERA) riuscirà  ad esprimersi al cento per cento, per le avversarie non sarà  più tanto facile portare a casa punti. Ancora un po' in ritardo è il rendimento dell'attacco, che a dispetto delle attese, risulta essere tra i meno incisivi della lega. Bonds, tormentato da problemi al ginocchio, non è ancora al meglio mentre l'altro grande veterano Moises Alou (.311) è appena uscito dalla lista infortunati e sta faticando a trovare la condizione. Pedro Feliz (.274) continua a sostenere il peso dell'attacco, ma da solo non arriverà  di certo ai playoff.
In una classifica strettissima, a pari merito con i Giants troviamo i Colorado Rockies (36-37) che rimangono saldamente in corsa per la post-season anche alla fine di giugno. Molto bene in questo ultimo periodo i partenti Aaron Cook (5-7, 3.46 ERA) e Jason Jennings (6-6, 4.02 ERA) che rappresentano una rotation abbastanza solida per giocare al Coors Field. Il closer Brian Fuentes (14 SV, 2.43 ERA) è sempre una sicurezza, coadiuvato nel bullpen da un solido Jose Mesa (0-1, 2.43 ERA). Offensivamente la squadra ha beneficiato del ritorno ottimi livelli di Todd Helton (.302) e dell'esplosione del giovane terza base Garrett Atkins (.311), mentre Matt Holliday (.344) continua a giocare da campione.
Gli Arizona Diamondbacks (36-38) scivolano all'ultimo posto in classifica dopo aver incassato 16 sconfitte in 18 incontri. Il miracolo di fine maggio non si è ripetuto ed i nodi sono venuti al pettine. Il monte di lancio deve registrare anche tre sconfitte consecutive per il fenomeno Brandon Webb (8-3, 2.48 ERA) che assolutamente senza supporto offensivo non riesce a fare miracoli. Il momento di crisi di Miguel Batista (6-5, 5.02 ERA) e la cessione di Orlando Hernandez ai Mets lasciano i D-backs senza partenti affidabili, a parte chiaramente Webb, ed i risultati ne pagano le conseguenze. L'attacco non aveva mai prodotto molto e comunque non è in grado di controbilanciare la crisi sul monte. In netta flessione Chad Tracy (.274) ed Eric Byrnes (.291) mentre anche dallo stesso Shawn Green (.293) ci si aspettava molto di più. E' sintomatico ricordare come Luis Gonzalez (.264), giocatore che nel 2001 aveva battuto 57 HR, dal 20 aprile non abbia più colpito un fuoricampo!

Il Podio

1) Florida Marlins. Sono senza dubbio la più bella sorpresa di questo mese di giugno con un periodo di forma che ha portato anche a dieci vittorie consecutive. Non sono più il fanalino di coda della NL East e se continuano con questo ritmo possono puntare ad un record sopra .500 ed anche al secondo posto della division. Per essere la cenerentola della MLB, niente male"".
2) Oakland Athletics. Dopo qualche difficoltà  iniziale, hanno ripreso il controllo della AL West grazie ad un monte di lancio dominante e sembrano lanciati verso i playoff. Una delle squadre più equilibrate della lega, merita il secondo posto del podio.
3) New York Mets. Continuano a dominare la NL East senza cali di tensione nonostante siano praticamente senza rivali. Hanno tutte le potenzialità  per essere la squadra leader di New York, mettendo in ombra gli odiati cugini degli Yankees.

Il Contropodio

1) Atlanta Braves. Sono in un periodo di crisi senza precedenti che li ha trascinati all'ultimo posto della NL East. Si sapeva che prima o poi il ciclo di vittorie consecutive nella division si sarebbe interrotto, ma un tonfo di queste proporzioni era veramente inaspettato.
2) Arizona Diamondbacks. Da leader della NL West a ultimi in classifica nello spazio di poco meno di un mese, meritano il secondo gradino del contropodio. I veri D-backs non sono quelli visti nelle ultime settimane, ma devono reagire in fretta se non vogliono abbandonare ogni speranza di playoff.
3) Cleveland Indians. La tribù è in crisi, con un record nettamente sotto quota .500 e senza ormai più speranze di playoff. Dopo i miracoli dello scorso anno, la franchigia dell'Ohio doveva veramente fare di più.

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