Best Clippers Ever…

ClipperNation!! Meglio tardi che mai.

Magic Johnson sfoderò uno dei suoi migliori sorrisi, seguito da una risata spontanea, quando poche settimane fa gli chiesero se Los Angeles fosse diventata la città  dei Clippers. Ma essere giunti a porre la domanda è già  un sintomatico segno dei tempi.

Non a caso Magic, dopo aver puntualizzato che i Lakers hanno una storia di trionfi con cui i Clippers non possono certo competere, si dichiara un estimatore della seconda franchigia di L.A. Aggiungendo pure che si tratta di un gruppo con ulteriori margini di miglioramento e che la competizione cittadina non potrà  che far bene ad entrambe le squadre.

Tuttavia, per una volta, sono i celebri gialloviola ad inseguire i migliori Clippers di sempre.

LA STAGIONE.
47 W, 35 L – 57,3% secondo posto nella Pacific Division, sesto posto nella Western Conference.
I Clippers avevano già  dato la sensazione di essere in crescita, ma per continuare a giocare anche nella seconda parte di aprile, specie ad Ovest, il miglioramento doveva essere a dir poco sensibile.

Elton Brand era una delle poche certezze all'apertura della Regular Season, ma l'ex Bulls ha tradito le aspettative andando ben oltre le stesse: non solo All Star Game, ma un'annata da candidato MVP.

Chris Kaman non è stato ai livelli di Elton, ma finalmente ha fatto vedere di essere molto più di un degno starter di questa Lega.
Centri di ruolo come il biondo da Central Michigan sono un sogno per quasi tutte le franchigie e la coppia di lunghi di cui dispone coach Dunleavy è già  ora tra le migliori 3 dell'intera NBA.

Dal suo arrivo tra i pro, Maggette ha migliorato le proprie cifre ogni anno (ma cifre a parte, ha migliorato bagaglio tecnico e fiducia nelle proprie capacità ) . Quest'anno l'eccezione, dovuta anche ad un lungo infortunio che lo ha tenuto fuori metà  stagione. Ma il superbo atleta draftato da Orlando è stato ancora una pedina fondamentale per Dunleavy, specie quando è partito dalla panchina.

Shaun Livingston è il vero asso nella manica di questi Clippers, un play veloce, alto, atletico (anche se un pò gracile) e dalla visione di gioco strabiliante. Qualità  che si intravedono ma che devono giungere a maturazione prima di parlare di una nuova stella. A parte qualche piccolo infortunio di troppo, per ora sta crescendo nel migliore dei modi: giocando molti minuti (anche nella post-season) alle spalle di uno starter che non ha proprio problemi a farsi carico delle più gravose responsabilità .

Sam Cassell è il giocatore appena citato, la vera arma in più di questi Clippers, il principale indiziato quando si indaga sulle 10 vittorie in più rispetto alla scorsa regular season. Assieme all'altro veterano, Cuttino Mobley, ha portato un bagaglio di esperienza fondamentale per questi ancor giovani Clippers. Soprattutto, il due volte campione NBA e leader riconosciuto dai compagni di squadra, ha saputo trasmettere fiducia e determinazione al resto della squadra.

Sam I Am ha dimostrato di essere tutt'altro che un giocatore problematico, bensì un uomo-spogliatoio ed un trascinatore in campo, grazie anche ai suoi clutch-shots, quei canestri che uccidono la partita (o la riaprono quando sembra persa). Prossimo ai 37 anni, non è lecito aspettarsi dei miglioramenti da lui. Ma se sarà  ancora a Los Angeles il prossimo autunno, pronto a guidare i compagni ed a lasciare progressivamente le luci della ribalta a Livingston, anche il suo sarà  un contributo prezioso per la scalata ai vertici della Lega.

Questi i principali protagonisti in campo, autori di un campionato condotto a lungo attorno al 60% di vittorie. Il sesto record ad Ovest, dietro anche a Memphis, ha significato l'accesso alla post-season. Nove anni dopo l'ultima qualificazione. …

ED I PLAYOFFS!
First round: Clippers – Nuggets 4-1;
Conference semifinals: Suns – Clippers 4-3.
Gli ambiziosi Clippers non si sono adagiati sugli allori e sono scesi in campo in questi playoffs con grande determinazione e personalità . Sono state proprio le ultime 12 partite a dare i segnali più incoraggianti in ottica futura. Brand è stato assolutamente dominante ed ha portato i suoi ad una partita da una storica Finale di Conference.

Al primo turno la vittoria agevole con i Nuggets, a trent'anni dall'ultima vittoria in una serie playoffs, quando la franchigia aveva la denominazione di Buffalo Braves!
Quindi la sconfitta in 7 gare contro i Suns: usciti a testa alta e con qualche rimpianto per aver perso le partite più combattute della serie.

Una squadra versatile, capace di portare molti giocatori in doppia cifra per punti, di dominare a rimbalzo, di intimidire con i suoi lunghi, ma anche di giocare small ball e toccare quota 120 punti in alcune partite. I playoffs hanno anche fatto emergere insospettabili protagonisti: Radmanovic e le sue triple, Ross e la sua grande difesa sulle guardie avversarie (ma anche qualche interessante performance nell'altra metà  campo). Anche loro hanno partecipato al miglior risultato di sempre della franchigia.

BAYLOR TOP EXECUTIVE OF THE YEAR
Il futuro è di per sé imprevedibile, se poi parliamo di Clippers e del suo owner Donald Sterling, fare pronostici è quanto meno azzardato. In passato il management è stato più volte sulla strada giusta per trasformare la peggiore franchigia della Lega in una possibile potenziale contender, ma conosciamo la storia: giocatori non rifirmati alla scadenza del contratto, trades discutibili, deludenti draft-picks. In breve, una lunga storia di errori.

Ora però è giusto dare credito e concedere fiducia a chi ha lavorato bene, partendo da due fatti concreti ed inattaccabili: la miglior stagione di sempre per i Clippers ed il riconoscimento consegnato al mitico Elgin Baylor. Già  celebrati i risultati sul campo, mi soffermo adesso sul mercato e sul progetto che l'Hall of Famer e quarto miglior realizzatore all-time ha sapientemente realizzato.

L'attuale squadra può vantare il 26esimo payroll della Lega e diversi ottimi giocatori con un ingaggio abbastanza basso, se paragonato al loro valore. Baylor ha concluso delle scambi che hanno portato a Los Angeles (in ordine di tempo) Brand (1° scelta assoluta del 1999 – da Chicago), Maggette (13° scelta del 1999 – da Orlando), Cassell (arrivato la scorsa estate dai Timberwolves) e Radmanovic (12° scelta del 2001 – giunto da Seattle a febbraio). Rinunciando a cosa?

Chandler fu sacrificato e spedito a Chicago con Skinner per ottenere Brand, Maggette arrivò in California assieme a Dooling e Strong in cambio di una prima scelta futura, per Sam I Am (ed una futura prima scelta “protetta”) si è fatto ricorso al sign-and-trade di Jaric, mentre la cessione di Wilcox ha portato l'ala serba in chiusura di mercato.

Ora, chi può biasimare l'operato di Baylor? Dopo orrori come Olowokandi, anche le scelte ai recenti Draft si stanno rivelando esaltanti: Kaman 6° scelta del 2003, Livingston 4° scelta del 2004. Ancora ingiudicabile Korolev, per cui i Clippers hanno speso la loro 12° scelta all'ultimo Draft, mentre un pur piccolo contributo alla causa l'ha già  fornito Ewing, raccolto al secondo giro.

Infine due tasselli utili a completare il roster: la firma dei free agents Mobley e Ross. Il primo ha portato esperienza e punti nello spot di shooting guard (anche se gli anni migliori sono passati), mentre il secondo è il classico “undrafted” che in questa sua prima stagione nella Lega ha contribuito soprattutto come arma difensiva sulle guardie avversarie.

Baylor ha impiegato degli anni per creare questo roster e finalmente in questa stagione il suo lavoro è riuscito a completare il progetto. Ha formato un gruppo che è un invidiabile mix di giovani dalle grandi speranze (Livingston, Kaman), veterani d'alto livello (Cassell, Mobley), giocatori prossimi alla piena maturazione (Brand e Maggette) e preziose armi tattiche (Radmanovic, Ross). Il tutto senza stravolgere lo spazio salariale a disposizione.

NEXT STEP
L'estate dei Clippers dev'essere un'estate di lavoro: sia per i giocatori, molti dei quali con più o meno ampi margini di miglioramento, che per il management. Cassell e Radmanovic sono in scadenza, anche se entrambi hanno manifestato più volte il desiderio di restare e credo che non ci saranno sorprese in tal senso.

Nonostante il rinomato “braccino corto” di Sterling, l'entusiasmo per i risultati appena ottenuti dovrebbe escludere grossi ostacoli nel rifirmare a cifre ragionevoli Sam e Vladimir. Per puntare davvero in alto, il roster andrebbe ulteriormente migliorato, magari pescando bene fra i free agents o al draft. Il nucleo non dovrebbe subire modifiche (nonostante circolino voci su una sorprendente cessione di Maggette) e se la coppia Livingston e Kaman continua a crescere, sky is the limit!

Il roster attualmente a disposizione ha dei margini di crescita che possono colmare il gap che li divide da essere dei reali contenders al titolo e coach Mike Dunleavy avrà  un ruolo decisivo nel condurre questi ragazzi ad un ulteriore salto di qualità . Brand e compagni hanno più volte dichiarato, anche nei playoffs appena conclusi, una cieca fiducia nel loro head coach.

Obiettivi per il 2007? Probabilmente è ancora presto per dirlo e c'è un'estate di mezzo che può cambiare tutto. I nuovi records da battere sono le 49 vittorie in regular season (collezionate dai Buffalo Braves nel '74-'75) ed il raggiungimento della finale di Conference.

Nei rossobiancoblù credono in molti a Los Angeles: i tifosi (a.k.a. The Clipper Nation) hanno riempito lo Staples Center in questa stagione trionfale, spesso raccogliendo una folla pari a quella dei Lakers. Anche nei primi giorni successivi all'eliminazione, i posti a sedere per la prossima stagione sono andati a ruba, mentre la serie contro i Suns è stata televisivamente seguitissima. Il successo dei Clippers prosegue, dunque, anche fuori dal campo.

Mark Heisler, columnist del Los Angeles Times, sottolinea come non molto tempo fa i biglietti delle partite dei Clippers giacevano polverosi nei supermarket, mentre ora sono in vendita su internet a non meno di 100 verdoni.

Non finisce qui: si è formato un buon numero di simpatizzanti anche fra le star di Hollywood e dello show-biz in generale, e così Billy Crystal non è più l'unico vip a tifare per l'altra Los Angeles. I Clippers divertono, vincono, hanno un nuovo appeal su giocatori, media e stars, ma soprattutto hanno davanti a sé un futuro elettrizzante.

Potrei sbagliarmi, ma nel dubbio… la prossima stagione li seguiremo da vicino e vi terremo informati regolarmente.

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