Lamar Hunt e Don Garber, commissioner della MLS
Gli Stati Uniti sono usciti abbastanza male dai Mondiali, come sappiamo, ma è abbastanza curioso quello che sta succedendo in America, nella MLS. Cinque anni dopo aver rischiato di finire in fallimento, come la NASL nel 1985, la Major League Soccer, la principale lega professionistica di calcio negli USA, sta dando notevoli segni di crescita, stabilità e persino profitti, come ha raccontato il Wall Street Journal in un interessante articolo dello scorso 17 giugno. La MLS sta infatti attraendo investitori dalle tasche profonde, alcuni già presenti in altre leghe professionistiche altri arrivati da fuori, come quel Dieter Mateschitz e la sua Red Bull, che ha recentemente acquista i MetroStars e li ha fatti diventare i NY Red Bulls, investendo oltre 100 milioni di dollari. O come Josè Vergara, messicano, titolare di un grande gruppo alimentare e, più importante, dei Chivas Guadalajara nel campionato messicano, e dall'anno scorso dei Chivas USA, squadra sorella, nella MLS però, che ha dato il via al primo derby della lega contro i Galaxy, in quel di Los Angeles.
Gli attuali proprietari della MLS stanno investendo oltre 700 milioni di dollari nella costruzione di stadi per il soccer. Investimento che risulterà in sette squadre su tredici in campo dentro i propri stadi entro la fine del 2007. Sta inoltre aumentando l'esposizione della MLS in TV. Per la prima volta infatti, i network stanno pagando (e non vengono pagati, come in passato) per trasmettere le partite. I contratti per i diritti TV 2007 con ESPN, ABC e il network di lingua spagnola Univision, sono prossimi alla firma. Addirittura lo high-definition network, HDNet, ha iniziato le trasmissioni già da quest'anno.
“Siamo ad un punto di svolta" ha dichiarato il Commissioner della MLS, Don Garber. Parole già sentite però. Tra il 1970 e il 1984, la vecchia North American Soccer League riuscì ad attirare tantissima gente negli stadi (di football) per ammirare stelle internazionali un po' invecchiate, fino perà³ a chiudee per bancarotta nella primavera 1985. Più recentemente, nel 2001, gli investitori della MLS, che in quel periodo vedeva scarse presenze, pochi soldi e grandi perdite, avevano preso in considerazione di chiuderla.
Ancora oggi la MLS ha ancora molta strada da percorrere. Le sue partite hanno una media spettatori di circa 16.000, l'audience televisiva è relativa. La qualità gioco e della competizione in campo, nonostante i recenti notevoli miglioramenti, è ancora al di sotto delle prime cinque leghe d'Europa (Premier League, Serie A, Liga, Bundesliga, Ligue1). Il livello cui è comparabile è probabilmente la Eredivisie olandese o la Primiera Liga portoghese, ma dal punto di vista economico e sociale, e delle possibilità di crecita, la differenza è enorme. Certo perè, al momento gli ingaggi sono ancora poco attraenti, sia per gli stranieri che per i giovani USA, con alcuni giocatori che guadagnano minimi di $11,700 a stagione.
Gli investitori della MLS non credono affatto che il soccer possa diventare lo sport dominante negli USA, sul modello di football, baseball o basketball, almeno nel breve-medio periodo. I loro obiettivi sono tutto sommato modesti: stadi da 20.000 posti, di proprietà dei club e dedicati al soccer, e contratti TV misurabili in milioni e non miliardi. Ma il loro progetto è a lungo termine.
"Se oggi possiedi un qualcosa nel calcio, possiedi qualcosa che tra 10, 20 , 30 anni, varrà molto, ma molto di più", ha dichiarato al WSJ Jonathan Kraft, titolare dei New England Revolution, e il cui padre, Robert, è uno dei fondatori della lega.
La MLS scese in campo per la prima volta nel 1996. La U.S. Soccer Federation aveva promesso alla FIFA, che l'aveva posta come condizione per l'assegnazione dei Mondiali del 1994, che avrebbe messo in piedi un campionato professionistico. A differenza perà³ delle altre leghe, che vedono single squadre associate, la MLS venne costituita come entità unica, con gli investitori che possiedono tutti i club in modo collettivo. I giocatori firmano infatti i contratti con la MLS, non con una squadra, sistema questo creato per limitare i costi degli ingaggi. Gli investitori poi, posseggono i diritti per operare uno o più squadre. Ogni team decide chi gioca per chi, su input degli uffici della lega.
La MLS ebbe una media di olte 17.000 fans a partita nella sua prima stagione, un numeroben al di là delle aspettative, ma la luna di miele non durò a lungo. Le presenze crollarono e le perdite salirono a 250 milioni di dollari in soli cinque anni. "Non fummo in grado di gestire fans, sponsor e televisioni", dice il primo commissioner della MLS, Doug Logan.
Logan fu quindi licenziato e sostituito con Don Garber, che aveva guidato il ramo internazionale della National Football League. Nel dicembre 2001, i dirigenti della MLS si riunirono in un ranch in Colorado di proprietà del tycoon televisivo Philip Anschutz. I tre businessmen che stavano mettendo i soldi nella lega – Anschutz, il vecchio Kraft, proprietario dei New England Patriots nella NFL, e Lamar Hunt, titolare dei Kansas City Chiefs della NFL, oltre che dei Dallas Tornado nella defunta NASL - e con una lega che vedeva fortissime perdite, Anschutz pose i suoi "colleghi" di fronte ad una scelta: chiudere la MLS o investirci ancora più soldi.
Ai tre miliardari riuniti bastarono poche settimane per decidere che fare. Nel prepararsi al peggio, l'ufficio stampa della MLS aveva persino redatto un comunicato stampa che annunciava la chiusura delle operazione per la lega. Ma Anschutz, Kraft e Hunt, convinti del potenziale del soccer negli USA, decisero di perseverare. Furono prese decisioni drastiche. I due team più deboli dal punto di vista finanziario, Miami Fusion e Tampa Bay Mutiny, furono chiusi. Phil Anschutz si prese in carico due altri team, arrivando a controllarne sei, su un totale di dieci. E sempre su sua insistenza, la MLS si organizzo nel marketing e nella televisione, fu costituita appositamente la società Soccer United Marketing, cercando di capitalizzare il crescente interesse degli americani per il calcio.
Il primo atto del braccio promozionale della MLS fu l'acquisizione dei diritti per l'America dei Mondiali 2002 e 2006. Oltre questo la SUM iniziò a produrre programmi televisivi sulla MLS, venduti a ABC e ESPN, e iniziò ad organizzare tournée di squadre europee che riempivano gli stadi di football americano. Quest'estate sarà il turno dei Campioni d'Europa del Barcellona, con in campo Ronaldinho e Leonel Messi, che giocheranno almeno tre partite negli USA.
Questi passi consentirono di limitare le perdite ed inziò ad attrarre nuovi investitori. Nel 2003 Anschutz vendetta i diritti della franchigia di Denver, i Colorado Rapids, a Stan Kroenke, proprietario anche delle locali squadre pro di basket e hockey. Altri ricconi arrivarono nella lega, investendo nelle compagini di Salt Lake City, Los Angeles (Chivas USA) e, appena il mese scorso, Toronto.
La MLS sta anche cercando di sotituire il tipo marketing American-style con qualcosa di più tradizionalmente calcistico. Ci si è messi alle spalle le regole differenti, per fortuna, modello shootout (i rigori in movimento dalla trequarti). Inoltre, il team di Dallas, in passato Dallas Burn, ha cambiato il suo nome in FC Dallas, dove FC sta per "football club". Il nuovo team di Los Angeles, il Club Deportivo Chivas USA, è forse la scommessa più azzardata. Il copropritario dei Chivas USA è l'imprenditore messicano Jorge Vergara Madrigal, e la squadra prende il nome dalla squadra di messicana di proprietà dello stesso Vergara, Chivas Guadalajara. Vergara, fondatore e proprietario del Grupo Omnilife SA, alimentazione, ha pagato $25 milioni per entrare nella MLS: $10 milioni alla MLS come "tassa d'ingresso" e $15 milioni al gruppo televisivo di Phil Anschutz, l'AEG, per condividere il mercato di Los Angeles, dopo che inizialmente si era parlato di San Diego o di Houston per i Chivas USA. L'obiettivo della MLS e di Vergara è di sfondare nel mercato della crescente popolazione ispanica. Il Presidente dei Chivas USA, Javier Leon, dice che sia i Chivas USA che i Galaxy mirano al mercato ispanico. E si sta anche cercando di organizzare un torneo tra le migliori squadre uSA e messicane, per consentire ad entrambe di crescere in entrambi i mercati. Ma raggiungere i tifosi ispanici non sarà facile, specialmente perché i messicani considerano il livello di gioco della MLS ancora inferiore a quello della lega messicana, e anche per una serie di motivi che abbiamo già illustrato su Playitusa.
Il più importante tra i nuovi investitori è sicuramente Dietrich Mateschitz, proprietario della Red Bull GmbH., società produttrice della nota bevanda energetica. Mateschitz ha costruito un piccolo impero dello sport, che include anche la squadra austriaca del Salzburg, per promuovere i suoi prodotti. Nel marzo scorso, la Red Bull si è accordata per con la AEG per $25 milioni per acquisire la franchigia di NY, i MetroStars. La società inoltre prevede inoltre di spndere $65 milioni in una joint venture con l'AEG per costruire uno stadio da 25.000 posti a Harrison (NJ), e $30 milioni per i naming rights dello stadio stesso per 10 anni.
Per il suo match d'apertura, giocato in aprile al Giants Stadium, il team, rinominato New York Red Bulls, ha fatto intervenire tre leggende del calcio dei tempi della North American Soccer League: Pelè, Franz Beckenbauer e Giorgio Chinaglia. Il pallone è arrivato dal cielo con dei paracadutisti e, nonostante la pioggia, ben 35.000 erano gli spettatori allo stadio. Ma da allora la media spettatori è scesa a 10.000 a partita, e i Red Bulls hanno vinto solo una delle ultime dieci gare di regular season.
Per i Red Bulls, la sfida di attrarre l'attenzione del pubblico di New York, città con altre grandi squadre pro, è enorme, ma anche le possibilità lo sono. Per generare un po' di glamour, la dirigenza dei NYRB ha addirittura proposto al sindaco Bloomberg di consentire la costruzione di tribune temporanee a Central park, impegnandovisi a giocare alcune partite in estate, ha svelato il WSJ.
La MLS ha fatto dei soccer-specific stadiums una priorità . Piccoli stadi, pieni però di gente e di passione, sono una delle fondamenta del calcio internazionale, e sono molto più attraenti per la TV rispetto agli stadi di football semivuoti in cui le compagini MLS giocano oggi. Sono anche una fonte di entrate incredibile. I dirigenti della MLS hanno infatti riferito che grazie agli stadi di proprietà i bilanci di Galaxy e FC Dallas sono entrambi in attivo. Gli stadi sono inoltre visti come mezzi per convertire l'enorme numero di giovani calciatori in tifosi delle squadre della MLS, problema questo tra i più sentiti. Il nuovo stadio dei Colorado Rapids, in costruzione subito fuori Denver, che sarà pronto nell'aprile 2007, sarà circondato da 24 campi di calcio in uso alle locali leghe giovanili. "I ragazzini potranno così giocare tutto il giorno e venire poi con i genitori a vedere le partite dei Rapids", ha dichiarato il marketing director di Colorado, Kieran Cain.
Mentre gli stadi migliorano, gli ingaggi continuano a rimanere una frazione di quanto guadagnano i migliori giocatori internazionali. La MLS ha stabilito un salary cap di $2 milioni per team, e un ingaggio massimo per giocatore di $350.000. Gli investitori pagano le varie quote di ingaggi sulla base del numero di team di cui sono proprietari, e non gli ingaggi dei propri singoli team. Certo, vengono fatte alcune eccezioni. L'attaccante messicano Paco Palencia dei Chivas USA guadagna infatti $1.3 milioni, mente Landon Donovan (Los Angeles Galaxy) prende $900.000, e Freddy Adu dei D.C. United, che ha firmato con la MLS all'età di 14 anni, arriva a $500.000 (la news sugli stipendi della MLS).
Per stimolare l'interesse del pubblico, la MLS sta discutendo di una possibile regola, la cd. "Beckham rule", che consentirebbe agli operatori dei club di pagare uno o più giocatori al di fuori del salary cap usando i propri soldi. Il termine "Beckham rule" è in uso a seguito dell'accordo sulle soccer academies californiane tra l'ala inglese del Real Madrid e della Nazionale, David Beckham, e la AEG, e che si dice porterà Beckham a chiudere la carriera negli USA.
"Ci sono in giro per il mondo 40 o 50 ottimi giocatori. Abbiamo bisogno di alcuni di loro per portare la MLS ad un livello superiore", ha dichiarato il chief executive della AEG, Tim Leiweke. La MLS ha intanto concesso ai Red Bull il permesso di (provare a) ingaggiare Ronaldo, il cui contratto col Real Madrid scade nel 2008.
Dave Checketts, proprietario del team Salt Lake City, curiosamente, e bizzarramente, denominato Real (leggesi ala spagnola) Salt Lake, è più cauto rispetto alla "Beckham rule". "Finché questa lega non inizierà a generare un cash flow di un certo livello e sarà in grado di raggiungere il break-even, non credo dovremmo considerare questa opzione", ha detto. Ma forse Checketts è preoccupato perché, entrato nella MLS pensando di poter costrire un nuovo stadio a Salt lake entro il 2007, vede il suo piano bloccato dal consiglio comunale e le sue possibilità di guadagno ridotte quasi a zero. Si parla addirittura della chiusura del Real Salt lake se l'approvazione dei piani di sviluppo non dovesse arrivare entro il prossimo anno. Comunque, facendo riferimento a quanto detto da Checketts sui dati finanziari della MLS, va considerato che questa ha toccato i $350 milioni di rosso in dieci anni, che comunque non sembra una perdita enorme (erano i debiti della sola S.S. Lazio nell'estate 2004!).
Uno dei problemi che sta venendo fuori recentemente è la questione-concorrenza. Il sistema di ingaggi creato dalla MLS per controllare i costi infatti, sta irritando notevolmente i giocatori., i quali non hanno avuto rappresentanza sino al 2003, e il cui ingaggio-medio è di $75.000. Il monte ingaggi e benfit di quest'anno ammonta intorno a $33 milioni, secondo il sindacato calciatori locale. Questa cifra ammonta a circa il 20% – 30% delle entrate della lega, che è stimato intorno ai $150 milioni. Nelle altre leghe calcistiche o in quelle americane di football, basketball e hockey questa cifra supera di molto il 50%.
Le restrizioni autoimposte della MLS sono dovuti principalmente alla mancanza di grosse cifre derivanti dai diritti TV. In questi anni la MLS si è prodotta da solo i programmi, perdendo molti soldi. Ma questo sta cambiando, come abbiamo visto, date le prossime firme ESPN, ABC e Univision. Questi tre contratti dovrebbero produrre entrate di $12 milioni l'anno.
L'audience media delle partie della MLS 2005 sulla ESPN è stata di 230.000, ma milioni stanno guardando i Mondiali. La partita tra USA e Repubblica Ceca ha tenuto davanti alla ESPN2 circa 2.8 milioni di spettatori, l'audience più alta dell'anno per il network, cui vanno aggiunti altri 1.9 milioni di persone su Univision. Quindi l'interesse c'è, e le possibilità di sviluppo sono enormi. Raggiungere tutti questi appassionati di calcio, molti dei quali guardano solo il calcio europeo, sarà cruciale. "Ma avremo bisogno di giocatori migliori, perché questi tifosi sono abituati ad un livello di gioco molto alto", ha dichiarato Sean Wilsey, co-autore del simpatico libro "Guida alla Coppa del Mondo per tifosi dotati di cervello".
Vedremo nei prossimi mesi. Certo dopo i Mondiali molti giocatori che hanno partecipato ai Mondiali cercheranno di monetizzare la propria popolarità . Se la MLS vorrà "