Rudy Gay ha NBA body e tiro da fuori: 2 ottimi punti di partenza…
Il Connecticut è uno dei famosi 50 stati che formano gli USA e non sarebbe conosciuto per alcunché, nemmeno per la sua capitale, Storr, se non fosse per la sua università , quella che tutti conosciamo come UConn, rappresentata da un bellissimo husky bianco, e che proprio a Storr è ubicata.
Negli ultimi anni le Lady Huskies hanno vinto titoli su titoli nell'Ncaa, e non da meno sono stati i ragazzi di coach Calhoun, campioni nel '99 e nel 2004. UConn è famosa per una gestione della squadra al limite del professionismo e ogni anno, recluta o rilascia uno o più prospetti da Nba. Quest'anno, oltre al play Marcus Williams e ai due lunghi Boone e Armstrong, c'è Rudy Gay, talento cristallino che lascia il Connecticut dopo solo due annate e tanti riconoscimenti.
Chi è Rudy Gay
Rudy Carlton Gay nasce il 17 agosto 1986 a Baltimore, nel Maryaland, città che ha dato i natali, tra gli altri, anche a gente come Melo Anthony e Sam Cassell. Il ragazzo è 202 cm per 100 kg di armatura, è un'ala piccola fatta e finita, dotata di buon atletismo e braccia lunghissime, fuori dalla norma: per questo a molti scout ha ricordato Scottie Pippen.
È arrivato al campus di UConn da All American e nelle due annate a Storr ha raddoppiato i punti dal primo al secondo anno, da 11.8 a 21.2, ma ha dimezzato i rimbalzi, da 5.4 a 2.4. Nel 2005 è stato freshman dell'anno nella Big East e quest'anno gli Huskies si sono fermati solo nei Regionals.
Il suo career high è di 28 punti contro Arkansas. I suoi punti di forza sono il talento infinito, sia fisico che tecnico, ha un ottimo ball-handling, le braccia lunghissime gli consentono di rubare molti palloni, andare a rimbalzo e stoppare.
Il suo jumper non ha limiti di distanza e ricorda, nel gesto, Carmelo Anthony, per la fluidità e la compattezza, ed è immarcabile perché parte da troppo in alto e sfrutta una parabola altissima. Il gioco in post basso è più che decente ed è fortissimo in campo aperto. Di contro, c'è il fatto che non ama il contatto fisico e preferisce la soluzione dalla distanza, accende e spegne frequentemente e dà l'idea di sentirsi a disagio quando la partita si decide, vedi la finale del MAUI risolta da Brown, come anche il tiro per andare all'OT contro George Mason. Deve migliorare come passatore e la percentuale ai liberi.
Chi lo sceglierà
Gay dovrebbe andare nelle prime cinque chiamate, con Bargnani, Aldridge, Morrison e Tyrus Thomas. I Bobcats ne farebbero volentieri la terza chiamata assoluta e raggiungerebbe Emeka Okafor, lui pure ex allievo di Calhoun a UConn, ma solo se Morrison, attualmente dato al n.1, fosse già effettivamente andato. Da quello che si legge sembra che Gay sia un po' la carta di consolazione per chi vorrebbe prendere la stella da Gonzaga ma questa fosse già stata scelta.
Anche i Twolves, che hanno la 6, lo inseguono, e lo farebbero diventare la pietra attorno cui ricostruire se dovesse partire Garnett. Di sicuro c'è che Gay è un grandissimo talento, ma la maggior parte delle squadre cercano lunghi veri, merce rara nella lega. L'idea è che, rispetto ad un anno fa, le sue quotazioni siano un po' calato, ma gli scout NBA non saranno sicuramente indifferenti a tanto talento. La mia previsione è che andrà a Charlotte perché Morrison sarà la prima chiamata dal Draft 2006.
Nell'NBA
Una volta scelto, dovrà dimostrare di essere pronto e confermare la grande bontà di Calhoun come insegnante e come coach. Dovrà sicuramente irrobustirsi ma soprattutto lavorare sulla sua convinzione, sull'energia, concentrarsi solo sul campo e dare sfogo a tutto quel talento cristallino che gli è stato donato. Secondo me assomiglia molto sia a Melo Anthony che ad Al Harrington, giocatori che hanno una dote rara come il mid range jump. Credo che non abbia, almeno per il momento, quella mentalità , quella leadership e quella capacità di leggere le situazioni che contraddistinguevano Scottie Pippen, cui più volte è stato paragonato.