Jerry Stackhouse ha dato una mazzata agli Heat con tre triple consecutive.
I Mavericks avevano fatto un affare venerdì notte vincendo la prima gara di Finale senza i decisivi contributi di Nowitzki e di Howard, con Jason Terry issatosi a traghettatore della squadra verso i lidi vincenti; in occasione di gara 2 non c'è stato invece bisogno degli eroismi di nessuno in particolare, tanto bella è stata la prova collettiva messa in atto dalla squadra allenata da Avery Johnson, che si prepara alle tre gare di Miami con il morale alle stelle, potendo ora godere di in vantaggio di 2-0.
Dallas ha fatto cadere gli Heat e le sue stelle nella miglior trappola difensiva possibile, raddoppiando Shaq prima della ricezione e triplicandolo a ricezione avvenuta, senza lasciarlo tirare e costringendolo a tirare mattonate dalla linea dei liberi (un poco giustificabile 1/7) e facendogli terminare la gara con le peggiori statistiche di sempre nei playoffs, 5 punti, 6 rimbalzi, 2/5 dal campo; Wade, miglior scorer dei suoi con 23 punti, non è riuscito ad incidere grazie alle difese di Howard e Griffin, ed ha chiuso la sua partita con 6 canestri in 19 tentativi senza lasciare una grande impressione per quanto fatto vedere.
Dirk Nowitzki e Josh Howard, dopo la buia prestazione di venerdì, sono tornati ai consueti livelli, dando la sveglia alla squadra dopo un primo quarto giocato male da entrambe le contendenti: il tedesco è stato incisivo seppur raddoppiato sul lato debole per impedirgli di girarsi a canestro ed ha terminato con 26 punti e 16 rimbalzi con il 50% al tiro, mentre Howard, già in doppia cifra nel primo tempo, ha finito con 15 punti e 2/3 da tre punti, risultando importante terminale offensivo nel momento di sopravvento del punteggio, avvenuto con decisione tra secondo e terzo quarto.
Proprio a ridosso dell'intervallo, un altro Maverick ha dato il suo pezzo di contributo alla squadra: Jerry Stackhouse (19, 4/5 da tre), l'importante sesto uomo di questo sistema, è riuscito ad infilare tre triple nel giro di un minuto e mezzo, tra cui una scaturita in un gioco da quattro punti ed una direttamente scagliata con Gary Payton in faccia ed in posizione precaria, che con 2 secondi da giocare ha fatto esplodere ancora una volta i tifosi locali e tagliato le gambe alla squadra di Pat Riley, già demoralizzata dalla brutta caduta costata metà partita ad Udonis Haslem.
A Dallas, quando è festa, ce n'è per tutti: ecco allora la doppia cifra anche per un Terry più distributore che realizzatore (16, 9 assists) e per il ritrovato Devin Harris, bravo a convincersi nuovamente ad andare sino in fondo sfruttando la debolezza della difesa avversaria rispetto ai blocchi sapientemente apportati da Dampier (6, 13 rimbalzi) e Nowitzki.
Pochi i fatti degni di nota in una gara letteralmente a senso unico al secondo quarto in poi: con Dallas avanti 50-34 al rientro in campo dopo le prodezze di Dr. Jerry, il vantaggio si è ampliato ancora, con il secondo gioco da 4 punti della partita, stavolta ad opera di Josh Howard per il 59-40; il divario è diventato massimo quando Dampier ha inchiodato una schiacciata per 78-51, che con due minuti e mezzo da giocare nel terzo quarto ha decretato la fine anticipata della contesa.
A nulla infatti è servita una mini-rimonta avvenuta nel quarto conclusivo da parte degli Heat, arrivati al massimo a -12. O'Neal ha trascorso l'intera frazione in panchina, Walker (20, 8/16) ha messo un paio di triple che hanno parzialmente riscattato una prova difensiva molto discutibile e Posey ha fatto quanto nelle sue possibilità , arrivando a prendere 4 sfondamenti prima di lasciare la gara in anticipo con 6 falli a carico.
Dallas, alla fine, ha sconfitto gli avversari nella battaglia a rimbalzo con un sonante 46-32, segno della maggiore voglia, della maggiore concentrazione e freschezza rispetto ad un team andato quasi subito fuori giri; il 41% concesso agli Heat è l'ennesimo segno di una particolare preparazione difensiva, una preparazione così efficace che fa persino passare in secondo piano i 19 turnovers commessi dai Mavs, che in condizioni normali avrebbero potuto condizionare la gara in ben altro modo.
Dwanye Wade e Shaquille O'Neal, che non ha parlato con i giornalisti procurando multe per sé e per la squadra per un ammontare di 35.000 dollari, avranno tempo fino a martedì notte per riordinare le idee e cercare di prendere in mano la situazione, potendo approfittare del classico formato della Finale con 3 partite consecutive da disputare davanti al proprio pubblico, sperando che l'infortunio alla spalla di Haslem, l'unico ad aver fatto un buon lavoro su Nowitzki, non sia più grave del previsto.
Per chiudere, una curiosità : i Mavericks, come detto prima, hanno eseguito due giochi da 4 punti in una sola gara: solo 6 volte nella storia Nba questo è successo in una finale, e mai per 2 volte nella stessa gara.