DaMarcus beasley e Pavel Nedved. Il flop e il top della partita
Travolgente successo della Repubblica Ceca che supera per 3-0 gli USA, apparsi spaesati. Grande prestazione di Pavel Nedved e soprattutto di Tomas Rosicky, autore di una splendida doppietta. Gol in apertura per Ian Koller, ma infortunio e Mondiale finito per lui.
Nel bellissimo WM Stadion di Gelsenkirchen, si affrontano USA e Repubblica Ceca per la partita d'apertura del gruppo E, lo stesso di Italia e Ghana. In attesa dell'esordio dell'Italia, Usa e Rep. Ceca hanno aperto a Gelsenkirchen il nostro girone in una sfida delicata che che ha già chiarito quale delle due reciterà il ruolo di anti-azzurri.
Bruce Arena si affida in porta a Kasey Keller, a Steve Cherundolo, Eddie Pope, “Gooch” Onyewu in difesa, e all'asse formata da Eddie Lewis e Bobby Convey per sorprendere sulla fascia sinistra i cechi. A centrocampo l'accoppiata Pablo Mastroeni – Claudio Reyna, con a destra DaMarcus Beasley , e Landon Donovan piazzato alle spalle di Brian McBride.
Dall'altra parte il CT della Repubblica Ceca Bruckner si affida all'esperienza di Karel Poborsky e Pavel Nedved per cercare di mettere il recuperato bomber Koller nelle condizioni di poter fare la differenza. Rispetto alle formazioni annunciate c'è una sola novità ed è l'innesto di Plasil al posto di Polak in mezzo al campo della Repubblica Ceca. A Gelsenkirchen il pomeriggio è luminoso, il terreno è in ottime condizioni.
I cechi partono di gran lena, trascinati da Nedved, e passano quasi subito con un rabbioso colpo di testa di Ian Koller. E' il 5' infatti quando con un cross laterale destro tirato da Zdenek Grygera e intercettato da Koller, infilano la rete statunitense controllata da Kasey Keller. Dopo un paio di tentativi di Pope all'11' e di Convey al 25', nonostante un continuo possesso di palla, al 36' il giovane fanstasista ceco Tomas Rosicky, appena acquistato dall'Arsenal, pesca un tiro magico dal limite dell'area che va ad insaccarsi imparabilmente nel set alla sinistra di Keller e vale il secondo gol. I cechi amministrano senza problemi ma nel finale di tempo, al 42', arriva il grave infortunio di Ian Koller che esce in barella per un infortunio muscolare alla coscia e cancella un po' la gioia per il doppio vantaggio.
Nel secondo tempo Arena fa due cambi, fuori Cherundolo e Mastroeni, dentro Eddie Johnson e John O'Brien, che si piazza al centro, e che però non cambiano la gara. Al contrario è la Repubblica Ceca che continua impressionando per solidità , vigore e anche pericolosità . Rosicky timbra prima la traversa, al 68', con un superbo tiro da posizione più o meno simile alla precedente, e poi segna il terzo gol da vero centravanti al 76'. Il gol del ceco arriva proprio quando gli USA hanno avuto l'unico accenno di reazione, grazie ad Eddie Johnson, che in tre occasioni si avvicina con tiri dalla distanza alla porta difesa da Petr Cech, dimostrando ad Arena di aver sbagliato a tenerlo fuori dall'inizio. Finisce con torello dei cechi, che mostrano di volersi candidare a qualcosa di più serio della qualificazione nel girone.
Risultato, il 3-0, che non rispecchia la partita, dominata in lungo e largo dai cechi, che se avessero spinto di più avrebbero potuto dilagare. Stati Uniti spenti fisicamente, quasi immobili in campo, assolutamente non in grado di pressare la Repubblica Ceca, e con uno possesso di palla fine a sé stesso. Dopo quattro giorni di partite, è pacifico dire che gli USA sono apparsi come la peggiore squadra di questi Mondiali, ancor di più se si pensa alle attese di chi si aspettava un rendimento almeno pari a quello del 2002.
Numerosi gli errori di Arena, a cominciare dalla gestione dell'avvicinamento ai Mondiali. Gli USA dal 2003 ad oggi, tralasciando le partite di qualificazione (dove il top affrontato è stato il Messico) hanno giocato solo 5 amichevoli di alto livello (Germania, Inghilterra, Danimarca, Olanda e Argentina) con uno score di quattro sconfitte e un pareggio. Peggio ancora, da gennaio, la Nazionale a stelle e strisce ha affronato solo Canada, Norvegia, Giappone, Guatemala, Polonia, Giamaica, Germania, Marocco, Venezuela e Lettonia. E con in rosa metà dei giocatori che giocano nella MLS, e che quindi non hanno occasione di confrontarsi ad alto livello, queste amichevoli non sono assolutamente abbastanza per prepararsi ad un Mondiale. Altri errori sono stati compiuti da Arena sia nelle convocazioni che nelle scelte contro i cechi. Innanzitutto, incomprensibile tenere in panchina all'inizio Eddie Johnson, che ha dimostrato nel secondo tempo di esere il più in forma del gruppo, e di Clint Dempsey. Alrettanto incomprensibile la presenza in campo di O'Brien, che quattro anni o quasi di stop & go sembrano aver minato fisicamente, impedendogli di ripetersi ai livelli di quattro anni fa.
Fin qui le responsabilità di Arena, ma molte anche quelle dei giocatori. Grande la delusione infatti arrivata dalla prestazione di quelli che ci si aspettava essere i leader della squadra, a cominciare da Landon Donovan. L'asso (?) dei Galaxy si è aggirato, ma nemmeno troppo, per la trequarti campo senza nessun costrutto. Con lui DaMarcus Beasley, che si è nascosto per tutto il primo tempo sulla fascia destra, facendo vedere qualcosa solo nel secondo tempo, quando Arena lo ha spostato nella posizione di terzino di spinta. Brian McBride, stretto dalla marcatura del fiorentino Ujfalusi, e incapace di tenere la palla e far salire la squadra. Purtroppo, come diceva il grande Nereo Rocco, quando la punta di una squadra è vecchia (e McBride ha 34 anni) la squadra stessa non è un granché. A vedere la partita di oggi bisogna dargli ragione.
Comunque, gli unici che hanno tentato di dare un po' di costrutto alla squadra sono stati capitan Reyna e Bobby Convey, che ha cercato di spingere sulla fascia sinistra e mettere alcuni palloni al centro, inultilmente però.
A questo punto le possibilità di qualificazione degli USA, dopo una sola partita, sono già ridotte al lumicino, in particolare vista la (non) qualità del gioco e la scarsa forma fisica. Giovedì sera gli americani si troveranno davanti un'Italia che appare invece in gran forma, ed esaltata dall'esordio vincente con il Ghana. Arena, del quale aspetiamo le giustificazioni del caso, come sua abitudine farà probabilmente molti cambiamenti, dando spazio ad alcuni di quelli rimasti fuori, a cominciare da Eddie Johnson e Clint Dempsey.
Le pagelle
18-Kasey Keller: 6, incolpevole sui tre gol, ha cercato spesso di far ripartire il gioco con dei lanci, sui cui però McBride non c'era mai.
6-Steve Cherundolo: 4, frastornato, messo continuamente in mezzo da Nedved e Rosicky, Arena lo toglie nel secondo tempo passando alla difesa a tre. Dal 46', 9-Eddie Johnson: 6.5, l'unico ad aver tentato qualcosa. Esclusione incomprensibile.
23-Eddie Pope: 5, ha serie responsabilità sul primo gol di Rosicky, quando non esce dalla linea per andare a conrastarlo.
22-Oguchi Onyewu: 5, si fa superare dal gigante Koller, lentissimo sul terzo gol, in difficoltà con i piedi. Bruttissima partita per lui.
7-Eddie Lewis: 5.5, partita anonima la sua, si perde nel disastro generale non riuscendo a sovrapporsi sulla fascia con continuità a Convey.
17-DaMarcus Beasley: 5, inesistente nel primo tempo, migliora da terzino nel secondo tempo. Considerata la sua stagione nel PSV, ben altre erano le aspettative.
10-Claudio Reyna: 6.5, “capitan America” è l'unico che cerca di mettere ordine. Ma predica nel deserto.
4-Pablo Mastroeni: 5, confuso dal movimento dei cechi, viene sostituito nel secondo tempo. Dal 46', 5-John O'Brien: 4.5, molto, molto, lontano dalla forma. L'ombra del giocatore di quattro anni fa.
15-Bobby Convey: 6, fa quel che può sulla fascia. Qualche dribbling, qualche cross, ma è solo.
21-Landon Donovan: 4, era la stella che doveva brillare. Ma non è praticamente entrato in partita. Si è aggirato come un fantasma per 90' nello spazio tra centrocampo e attacco, ma è stato annullato senza nessuna fatica dai cechi. peggio, si è annullato da solo.
20-Brian McBride: 4.5, dato come tra i più in forma, suoi i gol vincenti nelle ultime amichevoli, non riesce mai a svettare di testa né a gocare di sponda per le ali. Delusione anche lui. Dal 77', 16-Josh Wolff: ng, prova a muoversi, ma ormai è troppo tardi.
CT-Bruce Arena. 3, scelte sbagliate, gioco inesistente e sconfitta netta. Nulla da aggiungere.
Il tabellino
12 giugno, 2006 – Gelsenkirchen
USA-REP.CECA 0-3
STATI UNITI: Keller; Lewis, Onyewu, Pope, Cherundolo (1' st Johnson); Convey, Reyna, Mastroeni(1' st OBrien), Beasley; Donovan, McBride (26' st Wolff)
A disp: Howard, Hannemann, Albright, Bocanegra, Dempsey, Ching, Berhalter, Conrad, Olsen.
CT: Arena
REPUBBLICA CECA: Cech; Grygera, Jankulovski, Rozehnal, Ujfalusi; Galasek; Nedved, Poborsky
(37' st Polak), Rosicky (41' st Stajner), Plasil; Koller (44' pt Lokven).
A disp: Blazek, Kinsky, Mares, Kovac, Sionko, Jiranek, Jarolim, Baros, Heinz
CT: Brueckner
ARBITRO: Carlos Amarilla (Paraguay)
RETI: 5' pt Koller, 36' pt e 25' st Rosicky,
NOTE: Giornata calda, terreno in perfette condizioni, spettatori 50.000 circa. Ammoniti: Onyewy, Rozenhal, Lokvenc, Reyna, Rosicky, Grygera. Angoli: 5-1 per la Rep.Ceca. Recupero: 1', 2.