Al nuovo coach è richiesta adrenalina e una stagione che vada oltre la conquista dei playoffs
Il primo impegno ufficiale da coach è alle porte: Eric Musselman è volato a Orlando con Geoff Petrie per dare un'ultima occhiata ai prospetti in vista del draft di fine mese. La prima uscita ufficiale a Sacramento è andata bene: un intero pomeriggio trascorso a firmare autografi, scambiare battute e strizzare occhiolini in uno dei più importanti centri commerciali della città .
Eric Musselman è il nuovo coach dei Sacramento Kings; e pare aver conquistato proprio tutti. Dalla gente che ne ha apprezzato il modo di fare diretto, ai fratelli Maloff che lo hanno fortemente voluto dopo due colloqui di lavoro. "Mi ha davvero impressionato - ha detto Gavin Maloof parlando del primo incontro - è arrivato con un librone in cui aveva segnato tutti gli esercizi e tutti gli schemi adottati in due anni di lavoro con gli Warriors. Ha dimostrato di conoscere ogni abitudine, ogni hobby dei giocatori che andrà ad allenare." Evidentemente s'era preparato: il figlio del grande Bill Musselman conosce di persona Bonzi Wells per averlo avuto nei suoi due anni di assistentato a Memphis e Shareef Abdur Rahim. Gli altri le deve ancora incontrare.
"E' un'ottima decisione - ha assicurato Bobby Jackson - perché è un coach che presta grande attenzione alla fase difensiva ma non rinuncia a giocare un basket veloce e offensivo." In pratica un compromesso fra la visione del basket di Geoff Petrie e la nuova ossessione dei proprietari per la protezione del canestro.
Di certo l'ex coach di Golden State non difetta di fiducia in se stesso: dopo il primo colloquio ha telefonato al suo agente Lonnie Cooper assicurando di aver ottenuto il lavoro. I bene informati sostengono che nei primi cinque minuti i fratelli si siano resi conto di avere molto in comune con il 41enne aspirante; tanto che al secondo colloquio era presente tutta la famiglia, madre compresa. Il parere alla sua assunzione è stato favorevole, sei voti a zero. Musselman s'è conquistato un contratto di tre anni per un cifra che si aggira attorno ai 7 milioni di dollari. C'è un'opzione di rinnovo per il quarto che porterebbe l'ammontare complessivo a 10 milioni.
Per ora il primo compito del nuovo allenatore è quello di formare il suo staff: c'è un candidato più probabile di altri in Tom Sterner che fece parte del suo gruppo di lavoro a Golden State. Geoff Petrie gli ha ufficialmente chiesto di tenere qualcuno del vecchio staff come segno di continuità con la vecchia gestione. "Si è dimostrato molto vivace e intraprendente; abbiamo considerato la preparazione tecnica, il curriculum e la personalità .", ha dichiarato Petrie che è riuscito comunque ad avere una certa autonomia nel suo lavoro.
Lo dimostra il fatto che PJ Carlesimo, l'uomo che pareva avere le credenziali difensive più forti, non è mai stato contattato. John Whisenant, l'allenatore delle Sacramento Monarchs è stato "intervistato" ma non è mai stato realmente in corsa.
Musselman che ha giocato da guardia a San Diego State e in pratica è allenatore dall'età di 23 anni, ha ereditato la forza d'animo e l'amore per la disciplina dal padre. "Sappiamo che vive per il basket", ha dichiarato Joe Maloof.
Nelle due stagioni a San Francisco ha portato la squadra a notevoli miglioramenti: nella prima Golden State vinse 38 partite, venendo da cinque stagioni consecutive sotto le 21. Alla fine della seconda, con un bilancio complessivo di 75-89 fu allontanato. "Quando cerchi di cambiare la cultura e le abitudini - spiega oggi "Muss" - incontri sempre resistenze. Oggi però quando rivedo Arenas e Dampier mi riconoscono il valore del lavoro svolto in quel periodo."
Nel concreto Musselman è un allenatore che ti sta addosso che, in stile Pat Riley, è esigentissimo dal punto di vista della forma fisica. All'inizio, specie in un ambiente poco competitivo, porta una scossa di adrenalina assoluta. Nel medio e lungo periodo c'è il rischio della crisi di rigetto.
Altro fattore che ha inciso sulla sua assunzione è la situazione di Bonzi Wells; l'ex Portland deve ancora rinnovare il contratto con i Kings. Al di là dei due anni vissuti al fianco a Memphis, era solidissimo il rapporto fra il giocatore e il padre di Eric.
Bill Musselman infatti fu vice allenatore a Portland nel periodo in cui Bonzi banchettava alla tavola dell'Oregon; l'abitudine estiva del coach era quella di volare in Florida per lavorare sui fondamentali del giovane Wells. "Ha grande rispetto per la mia famiglia - ha dichiarato il nuovo allenatore dei Kings - e so che su queste basi costruiremo qualcosa di importante." Anche perché come tutti gli allenatori reduci da esperienze di leghe minori Musselman arriva con fama d'essere uno che sa parlare ai caratteri difficili.
"Conosco molta gente in questa lega - ha assicurato Bill Reynolds - ma non conosco nessuno che parli male del nostro nuovo allenatore dal punto di vista umano." Il resto lo ha fatto l'entusiasmo che, agli occhi di una comunità piccola e chiusa, lo ha reso da subito un personaggio gradito. "Sacramento ha una sola squadra - ha spiegato Gavin Maloof, lasciando intendere che anche quest'ultimo aspetto ha avuto un peso - e vive di basket: per questo i tifosi devono vivere da vicino la vita del gruppo e devono potersi riconoscere con loro." In questo effettivamente Adelman era più schivo; le sue uscite in pubblico molto rare.
La situazione attuale della squadra non è facile: Sacramento non è derelitta come lo era Golden State. Al coach è stato chiesto di incrementare il rendimento di giocatori com Mike Bibby e Brad Miller, di vigilare sul rapporto difficile tra Rahim e Thomas. In una sola parola di riportare la squadra vicina al titolo. Numeri alla mano, il finale dell'ultima stagione dice che questa Sacramento, fin da ora può valere almeno 50 vittorie.
Il resto dipenderà dal lavoro del nuovo coach e dalla sua capacità di portarsi dietro il gruppo. Ron Artest compreso. « Da avversario - ha spiegato il nuovo King a conclusione della conferenza stampa di presentazione - ho sempre ammirato la passione di questi tifosi. Il primo impatto è stato ottimo. Ma so che ora solo le vittorie potranno perpetrare questa situazione." Si volta pagina, il futuro è adesso.